I vecchi dicono che da lì passa il bottino di Fonterutoli. E tre cisterne...

di LEXDC SIENA
SIENA. Come purtroppo tutti bene hanno visto, da giovedì (ore 13:30) fino al prossimo martedì 7 dicembre (ore 17) Via Caduti di Vicobello è chiusa al traffico per chi proviene da Viale Sclavo per lavori urgenti. Praticamente è stato sbancato un pezzo di strada, compreso il marciapiede, ed è rimasto un tubo a ciondolare. Il comunicato del comune, che Vi avevamo riportato, è estremamente laconico e non fornisce alcuna spiegazione dei lavori e della loro urgenza.
SIENA. Come purtroppo tutti bene hanno visto, da giovedì (ore 13:30) fino al prossimo martedì 7 dicembre (ore 17) Via Caduti di Vicobello è chiusa al traffico per chi proviene da Viale Sclavo per lavori urgenti. Praticamente è stato sbancato un pezzo di strada, compreso il marciapiede, ed è rimasto un tubo a ciondolare. Il comunicato del comune, che Vi avevamo riportato, è estremamente laconico e non fornisce alcuna spiegazione dei lavori e della loro urgenza.
In effetti giovedì mattina il lampione all’ altezza della pasticceria Le Campane era pericolosamente inclinato verso valle e nel giro di poco tempo sono arrivati vigili del fuoco e vigili urbani. La strada stava franando pericolosamente: il camion con la farina ha scaricato di corsa ed è fuggito via.
Ricordo che negli anni settanta, quando risalivo il viale dalla stazione verso il palazzetto, notavo quanti orti e quanti alberi riempissero tutta la scarpata dominata dal vecchio palazzo della Sapori. Mi dicevano che il sottosuolo era pieno di acqua e che lì gli orti erano ricchi di prodotti più che altrove. I vecchi, la nostra memoria storica dei luoghi e delle loro trasformazioni, mi raccontavano che sotto ci passava il bottino di “Fonterutoli”. E via a ricordare la mancanza d’acqua durante il passaggio del fronte nel 1944 e le file per rifornirsi con le borracce e i fiaschi; vi erano interrate ben tre cisterne “per entrare nelle quali occorreva una scala di almeno 15 metri”. E che alla vecchia Sapori dell’Ottocento non avevano bisogno dell’acquedotto: il loro pozzo accedeva direttamente al gorello del bottino di Fonte Gaia e la pagavano al comune “in dadi”.
Ma i vecchi di oggi, appoggiati alle transenne del comune, mi dicono che di acqua in queste cisterne non ce n’è più da qualche anno. “Forse è successo che hanno tappato qualche buco quando hanno costruito le case nuove”, dice uno con una vena polemica. E in effetti di case ce ne sono tante, nuove, e ricostruire il percorso del bottino che, proveniente da Nord e scivolando da Fontebecci verso Porta Camollia, conduceva l’acqua fino in Piazza del Campo risulta quasi impossibile. Anche la manutenzione dei fossi dell’ area sembra piuttosto assente. Eì come se il riassetto idrogeologico dopo la costruzione degli edifici sia stato trascurato (forse perchè è un costo non retribuito?). Dice qualcuno che si dovrebbe controllare tutta la zona, ma che la mancanza di quella strada misteriosa che ancora non si fa condiziona tutta l’azione di risanamento che toccherà fare prima o poi, a spese di chi, non è dato saperlo. Forse della comunità?!
Già ieri sera il traffico veicolare era particolarmente intasato nella direttrice nord (per capirsi, in direzione Stellino) sia Viale Sclavo che Viale Cavour erano in puro stile “grande problema di Palermo” alla maniera di Johnny Stecchino. Passare interi quarti d’ora per fare qualche centinaio di metri in una piccola città come Siena ci sembra particolarmente ridicolo, anche per la realtà di un piano traffico che condiziona il movimento delle persone (e quindi la necessità di usare l’auto) in un senso astruso.
Domenica alle 11:45 arriverà al Palaestra l’Armani Jeans, si preannuncia il tutto esaurito per una delle partite più importanti della stagione, e quindi ancora difficoltà per tutti.
I pochi commercianti locali, naturalmente sono rimasti senza clienti. Ai cittadini tocca fare il giro dell’ oca per andare verso Palazzo Diavoli. Infatti scendere alla stazione per prendere Viale Cavour è significata una fila colossale da Viale Mazzini a Porta Camollia.