"La contrattazione decentrata va salvaguardata"

SIENA. “Il presidente dell’ANCI Piero Fassino ha inviato una lettera ai Ministri dell’Economia e della Funzione pubblica per chiedere la “salvaguardia” dei vecchi atti adottati dai Comuni nella contrattazione decentrata e un ripensamento delle regole previste dalla riforma Brunetta.
Naturalmente questa richiesta è dovuta proprio all’estendersi, in tutta Italia, di contenziosi negli Enti Locali, dove gli ispettori della Ragioneria contestano gli integrativi, tanto da portare molti sindaci a dover richiedere ai dipendenti somme già percepite. Come ho già avuto modo di sottolineare, in Italia si assiste ad un restringimento dell’autonomia degli Enti Locali, all’attacco della contrattazione decentrata e ad una descrizione del mondo della Pubblica Amministrazione che non fa distinzione fra buoni e cattivi. Se si presta attenzione a quello che viene detto sui giornali e in televisione su coloro che lavorano e prestano il proprio servizio per la Pubblica Amministrazione ci si accorge che, troppo spesso, vengono descritti come fannulloni che rubano lo stipendio. Tutto questo è inaccettabile, come è inaccettabile che i sindaci vengano messi nella condizione di chiedere indietro somme a persone che hanno fatto il loro lavoro in buona fede, sapendo di dover ricevere determinate indennità. Per quanto riguarda Siena mi sono adoperato perché le somme recuperate ritornino nel fondo dei dipendenti e quindi a disposizione di questi ultimi. Mi adopererò inoltre per sostenere pienamente l’iniziativa intrapresa dal Presidente dell’ANCI Piero Fassino”.
Naturalmente questa richiesta è dovuta proprio all’estendersi, in tutta Italia, di contenziosi negli Enti Locali, dove gli ispettori della Ragioneria contestano gli integrativi, tanto da portare molti sindaci a dover richiedere ai dipendenti somme già percepite. Come ho già avuto modo di sottolineare, in Italia si assiste ad un restringimento dell’autonomia degli Enti Locali, all’attacco della contrattazione decentrata e ad una descrizione del mondo della Pubblica Amministrazione che non fa distinzione fra buoni e cattivi. Se si presta attenzione a quello che viene detto sui giornali e in televisione su coloro che lavorano e prestano il proprio servizio per la Pubblica Amministrazione ci si accorge che, troppo spesso, vengono descritti come fannulloni che rubano lo stipendio. Tutto questo è inaccettabile, come è inaccettabile che i sindaci vengano messi nella condizione di chiedere indietro somme a persone che hanno fatto il loro lavoro in buona fede, sapendo di dover ricevere determinate indennità. Per quanto riguarda Siena mi sono adoperato perché le somme recuperate ritornino nel fondo dei dipendenti e quindi a disposizione di questi ultimi. Mi adopererò inoltre per sostenere pienamente l’iniziativa intrapresa dal Presidente dell’ANCI Piero Fassino”.