
di Augusto Mattioli
SIENA. Tornerà sui suoi passi il direttore amministrativo Antonio Barretta che il giorno successivo alla elezione a rettore di Angelo Riccaboni ha presentato le sue dimissioni dall’incarico che da contratto doveva durare quattro anni? Un interrogativo che dovrà essere sciolto in tempi brevi, perché l’università – nelle condizioni in cui si trova – non può permettersi di avere una vacanza amministrativa. Neanche per pochi giorni.
Barretta, dopo la lettera di dimissioni nella quale non mancano considerazioni molto polemiche su quanto è accaduto nella campagna elettorale per il rettore, non rilascia dichiarazioni sulle sue intenzioni. “In questa fase- si limita a dire – sarebbe meglio non discutere sui giornali ma all’interno dell’università”.
C’è una trattativa in corso con Riccaboni? E su quali basi? E soprattutto quali sono le sue condizioni per restare a occuparsi dei conti dell’ateneo? Riccaboni vede molto utile la sua presenza nella fase di transizione, cioè fino al primo di novembre, quando scadrà il mandato di Silvano Focardi. Il neo rettore fin dalla sera della sua elezione, parlando del futuro direttore amministrativo, aveva detto che sarebbe stato scelto tramite un avviso pubblico per trasparenza. “Ma a decidere su Barretta – ha detto Riccaboni – deve essere Focardi”. Che sottolinea: “Per me è fondamentale che fin quando sarò rettore Barretta sia suo posto. Penso che a determinate condizioni possa recedere dalle sue prime decisioni. Dobbiamo metterlo in condizioni di lavorare senza sentirsi addosso la spada di Damocle”. Certo, la situazione dovrà essere sbloccata al più presto con l’accordo delle parti in causa.
La prossima settimana potrebbe essere quella delle decisioni che diano stabilità ad una situazione ancora fluida.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA. Tornerà sui suoi passi il direttore amministrativo Antonio Barretta che il giorno successivo alla elezione a rettore di Angelo Riccaboni ha presentato le sue dimissioni dall’incarico che da contratto doveva durare quattro anni? Un interrogativo che dovrà essere sciolto in tempi brevi, perché l’università – nelle condizioni in cui si trova – non può permettersi di avere una vacanza amministrativa. Neanche per pochi giorni.
Barretta, dopo la lettera di dimissioni nella quale non mancano considerazioni molto polemiche su quanto è accaduto nella campagna elettorale per il rettore, non rilascia dichiarazioni sulle sue intenzioni. “In questa fase- si limita a dire – sarebbe meglio non discutere sui giornali ma all’interno dell’università”.
C’è una trattativa in corso con Riccaboni? E su quali basi? E soprattutto quali sono le sue condizioni per restare a occuparsi dei conti dell’ateneo? Riccaboni vede molto utile la sua presenza nella fase di transizione, cioè fino al primo di novembre, quando scadrà il mandato di Silvano Focardi. Il neo rettore fin dalla sera della sua elezione, parlando del futuro direttore amministrativo, aveva detto che sarebbe stato scelto tramite un avviso pubblico per trasparenza. “Ma a decidere su Barretta – ha detto Riccaboni – deve essere Focardi”. Che sottolinea: “Per me è fondamentale che fin quando sarò rettore Barretta sia suo posto. Penso che a determinate condizioni possa recedere dalle sue prime decisioni. Dobbiamo metterlo in condizioni di lavorare senza sentirsi addosso la spada di Damocle”. Certo, la situazione dovrà essere sbloccata al più presto con l’accordo delle parti in causa.
La prossima settimana potrebbe essere quella delle decisioni che diano stabilità ad una situazione ancora fluida.
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