
SIENA. Due uomini, padre e figlio, residenti in provincia di Siracusa, sono stati denunciati dagli uomini della Squadra Volanti della Questura di Siena per aver tentato di truffare un uomo di 62 anni residente a Castelnuovo Berardenga secondo la tecnica del falso incidente stradale.
Due giorni fa, mentre il 62enne stava transitando in auto ad Arbia, era stato fermato da due uomini, che, dopo averlo accusato di aver speronato la loro vettura, provocando la rottura di uno degli specchietti anteriori, gli hanno richiesto una somma di denaro a titolo di risarcimento.
L’uomo – dopo un primo momento di esitazione -, sentendo "puzza di bruciato" e ritenuto che la cifra richiesta fosse sproporzionata rispetto al danno, chiedeva di poter far visionare l’auto ad un’officina specializzata per un preventivo più congruo. Di fronte a tale reazione inaspettata, i due, farfugliata una giustificazione, si allontanavano rinunciando ad ottenere il risarcimento. Il catelnovino, però, per nulla intimorito, si è rivolto ai Carabinieri di Asciano, denunciando il fatto.
Dopo la segnalazione, una Volante della Polizia ha individuato l’autovettura in questione, identificandone i due occupanti, padre e figlio, di 41 e 17 anni, di cui solo il primo con precedenti anche specifici. Di fronte all’evidenza dei fatti, considerato che la vittima del tentativo di truffa sarebbe stato perfettamente in grado di riconoscerli, il più anziano dei due ammetteva la propria responsabilità. Fatto per cui è stato deferito per tentata truffa in concorso.
Nei confronti dei due – che sono risultati privi di un’occupazione lavorativa e che avevano abusivamente occupato con ad un altro gruppo di persone uno spiazzo ad Isola d’Arbia – è in corso anche un provvedimento di allontanamento dal Comune di Siena con divieto di ritorno.
Nel frattempo, comunque, grazie all’azione congiunta di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale, tutte le persone ed i mezzi che avevano occupato l’area si sono allontanati spontaneamente.
Due giorni fa, mentre il 62enne stava transitando in auto ad Arbia, era stato fermato da due uomini, che, dopo averlo accusato di aver speronato la loro vettura, provocando la rottura di uno degli specchietti anteriori, gli hanno richiesto una somma di denaro a titolo di risarcimento.
L’uomo – dopo un primo momento di esitazione -, sentendo "puzza di bruciato" e ritenuto che la cifra richiesta fosse sproporzionata rispetto al danno, chiedeva di poter far visionare l’auto ad un’officina specializzata per un preventivo più congruo. Di fronte a tale reazione inaspettata, i due, farfugliata una giustificazione, si allontanavano rinunciando ad ottenere il risarcimento. Il catelnovino, però, per nulla intimorito, si è rivolto ai Carabinieri di Asciano, denunciando il fatto.
Dopo la segnalazione, una Volante della Polizia ha individuato l’autovettura in questione, identificandone i due occupanti, padre e figlio, di 41 e 17 anni, di cui solo il primo con precedenti anche specifici. Di fronte all’evidenza dei fatti, considerato che la vittima del tentativo di truffa sarebbe stato perfettamente in grado di riconoscerli, il più anziano dei due ammetteva la propria responsabilità. Fatto per cui è stato deferito per tentata truffa in concorso.
Nei confronti dei due – che sono risultati privi di un’occupazione lavorativa e che avevano abusivamente occupato con ad un altro gruppo di persone uno spiazzo ad Isola d’Arbia – è in corso anche un provvedimento di allontanamento dal Comune di Siena con divieto di ritorno.
Nel frattempo, comunque, grazie all’azione congiunta di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale, tutte le persone ed i mezzi che avevano occupato l’area si sono allontanati spontaneamente.