"TASI: pagare e anche penare per calcolarla"

La protesta di Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato

SIENA. “Che la TASI fosse l’ennesimo obbrobrio del sistema tributario italiano lo si era capito da tempo. Che si arrivasse a ridosso delle scadenze del caos più completo, francamente, non lo avevamo immaginato. A poco più di una settimana dalla scadenza del 16 giugno (per quei comuni che hanno deliberato entro il 23 maggio le tariffe ed il Regolamento) gli strumenti per consentire il calcolo del tributo non sono ancora a punto, mettendo in grossa difficoltà i contribuenti già ampiamente angosciati e disgustati dal nuovo balzello”. Interviene così Rete Imprese per l’Italia in merito alle modalità di pagamento della TASI. “A questo punto – dice la rete che riunisce Confcommercio Siena, Confesercenti Siena, Cna Siena e Confartigianato Siena – hanno fatto meglio i comuni che non hanno deliberato, visto che è stato disposto in tali casi lo spostamento al 16 ottobre il versamento della 1° rata. Pertanto i cittadini e le imprese operanti nei comuni più virtuosi o, probabilmente, più affamati di liquidità, saranno doppiamente penalizzati, in barba a tutti i principi di equità fiscale sanciti nello Statuto del Contribuente”.

“Di chi è la colpa dell’ennesimo pasticcio in salsa italiana? I comuni hanno fatto la loro parte, non c’è che dire, soprattutto quelli che hanno approvato le delibere nell’ultimo Consiglio utile prima dello scioglimento (così la patata ora brucia in mano ai nuovi amministratori). Ma soprattutto la colpa è del Governo e del Parlamento, che non percepiscono i reali effetti delle norma che producono e troppo spesso fanno demagogia su una semplificazione che non esiste, senza conoscere poi quel che accade nel quotidiano divenire della gente qualunque”.

“Come Rete Imprese Siena rivolgiamo il presente invito a tutte le amministrazioni comunali che pretendono dai loro cittadini il pagamento della TASI entro il 16 giugno di non infierire con l’applicazione di sanzioni per il ritardato pagamento, di attrezzare spazi informativi e di supporto per chi si troverà in difficoltà nell’affrontare l’astruso meccanismo di calcolo ed a rappresentare al Governo la perversa complessità di un tributo che andrebbe subito soppresso se non altro per il fastidio fisico, oltre che economico, che crea ai contribuenti”.

“Illuminante – conclude la rete di associazioni – il commento di Rete Imprese per l’Italia al riguardo, che ha detto: “Siamo delusi per la mancata proroga generalizzata del pagamento della 1° rata della TASI. Oggi il Consiglio dei Ministri ha previsto il rinvio per i soli contribuenti residenti nei comuni che non hanno deliberato le aliquote: una soluzione che non risolve le di difficoltà connesse al calcolo ed al versamento dell’imposta, da effettuarsi in pochi giorni. Difficoltà operative che scaturiscono dalle miriade di aliquote d’imposte e di detrazioni applicabili e che rischiano di dar vita, a giugno, ed un vero e proprio caos.”