La Provincia non ha potuto fare l'appalto biennale per gli interventi

SIENA. I pesanti tagli ai trasferimenti destinati alle Province, oltre 10 milioni di euro nel solo 2012, si ripercuotono sull’ordinaria manutenzione delle strade provinciali e anche garantire il consueto taglio dell’erba diventa difficile da sostenere. “Stiamo chiudendo in questi giorni gli adempimenti per affidare d’urgenza i primi 500 chilometri di strade, 100 per ogni area – spiega il vice presidente della Provincia di Siena e assessore ai lavori pubblici, Alessandro Pinciani – consapevoli che gli interventi in programma a partire da inizio giugno non saranno sufficienti a coprire tutto il territorio. Quello del taglio dell’erba è un esempio concreto della situazione che ci troviamo a vivere quotidianamente per portare avanti le nostre funzioni in assenza di risorse, a scapito dei cittadini”.
“Fino all’anno scorso – prosegue Pinciani – eravamo in grado di affidare gli interventi attraverso un appalto biennale di 534 mila euro a base d’asta per ogni area, comprensivo di taglio erba, sgombero neve e spargimento del sale. Oggi siamo costretti ad agire con affidamenti diretti sotto soglia per un totale di 200 mila euro su tutta la provincia. Intanto, per iniziare il taglio erba nei punti più pericolosi per la mancanza di visibilità abbiamo messo a lavoro i nostri cantonieri, consapevoli dello sforzo ulteriore che chiediamo loro visto l’organico ridotto e la mole di lavoro. Stiamo facendo il possibile per recuperare tempo e ripristinare sulle strade una situazione di decoro e di sicurezza”.
“Se ci saranno le risorse – continua l’assessore – nei prossimi mesi speriamo di poter fare un nuovo appalto di 200 mila euro, per andare a coprire altri 500 chilometri complessivi ma al momento sembra impossibile poter tornare alla condizione ottimale in cui potevamo programmare due interventi all’anno, a primavera e in autunno, su tutti i 1700 chilometri di strade. E’ del tutto evidente che non basta più affermare che le Province vanno abrogate. E’ tempo che il governo e il Parlamento diano risposte in tempi brevi su chi e quando si accollerà, in un quadro di assenza di risorse, le nostre funzioni. Noi, ad oggi, non siamo più nelle condizioni di portarle avanti”.