Sei punti che racchiudono in sintesi le proposte del Carroccio

SIENA. Una delegazione della Lega Nord di Siena, composta dal Segretario comunale, Francesco Giusti, da Luigia Sassi e da Barbara Grdanicki, ha incontrato ieri sera (19 marzo), il Presidente della Commissione cultura del Comune di Siena, Rita Petti, ed il Vice Presidente, Enrico Tucci, nell’ambito degli incontri con la popolazione per parlare del Santa Maria della Scala.
Luigia Sassi ha detto che sia nel SMS che in altri siti destinati all’arte sia importante lasciare spazio anche alla musica. In particolare il Santa Maria è una struttura adatta alla musica classica ed operistica. A Siena vi sono musicisti, formazioni corali e solisti di tutto rispetto che hanno sempre lavorato senza rimettere parcelle esose ed anzi spesso si sono esibiti gratis, come la stessa Sassi che in arte è il mezzosoprano “Caterina Rocchi”. La proposta è stata formulata sia per esprimere la cultura senese e dare lavoro ai nostri artisti, sia per un risparmio consistente per il Comune.
Francesco Giusti ha illustrato i punti chiave del Carroccio senese:
1) Il Santa Maria della Scala non dovrà più essere considerato come un contenitore all’interno del quale è possibile farci di tutto, come avvenuto recentemente con il Siena Sport Week;
2) Va prodotto un progetto serio, corredato da numeri, aperto alle osservazioni dei cittadini, per dimostrare di avere veramente una visione strategica della Città;
3) Il Santa Maria della Scala non dovrà più essere solo un museo od un contenitore di eventi preconfezionati, come avvenuto finora;
4) Per quanto concerne la forma giuridica, è necessario prima capire che cosa si vuole fare del Santa Maria della Scala e solo in un secondo momento pensare appunto alla forma giuridica;
5) Il Santa Maria della Scala dovrà rientrare tra i gioielli da rivalutare per il rilancio dell’economia. A grandi linee: a) realizzazione di percorsi guidati per illustrare i capolavori artistici; b) riapertura dell’ingresso principale affacciato sul Duomo; c) integrazione nei percorsi di offerta ai turisti, ad esempio con biglietti cumulativi e componibili, sull’esempio di Pisa e della sua piazza dei Miracoli; d) apertura 7 giorni su 7; e) recupero delle sale di scarso valore artistico con la creazione di un polo museale stabile per le Biccherne ed i documenti della Repubblica senese e di uno temporaneo dove ospitare mostre ed installazioni artistiche; f) possibilità creazione di un polo congressuale; g) creazione, all’interno del Santa Maria, della “cittadella dell’artigianato”, per rendere viva questa struttura, con affitti a prezzo politico, accessibile a tutti; h) redazione di una lista di siti che facciano il brand della Città, inserendovi non solo il Palazzo Pubblico, il Santa Maria della Scala ecc…, ma anche il circuito cateriniano; i) trasformazione del Santa Maria in un polo di raccolta di tutta l’arte senese, nel quale dovranno confluire le poche attività artigianali rimaste, i restauratori ed altro, attirandovi donazioni o prestiti da parte di collezioni private che trovino in questa struttura un luogo di custodia e fruizione; l) possibile riapertura, vista la vocazione storica dell’ex Spedale, di un piccolo punto di primo soccorso. A tal proposito Barbara Grdanicki, guida turistica, ha sottolineato che un piccolo presidio per il primo soccorso è molto utile ed importante per curare o soccorrere turisti con malori o incidenti di piccola entità, che oggi devono essere trasportati dall’altra parte della città con enorme perdita di tempo; m) trasferimento all’interno dell’ex Spedale del contenuto della Pinacoteca nazionale, riordino del Museo Archeologico, creazione della possibilità che il Santa Maria, con il suo prestigioso nome, possa entrare direttamente nel mercato internazionale dell’arte, non solo per mostre e conferenze, ma anche come operatore commerciale, creando reddito e posti di lavoro. Con la collaborazione di storici dell’arte senese (e ce ne sono di ottimi) entrare nel mercato internazionale, partecipando a grandi eventi come operatori. Questa sarebbe una visione innovativa per questa Città, che la riporterebbe sulla strada dei suoi mercanti che, nel XIII e nel XIV secolo, la fecero ricca; n) organizzazione di una grande mostra su San Galgano, che sarebbe di facile realizzazione e porterebbe moltissimo pubblico (esempio: “La spada nella Roccia”); o) organizzazione, da parte delle grandi case d’aste, all’interno dei locali del Santa Maria della Scala, di aste internazionali; p) creazione, all’interno dell’ex Spedale, di una piccola casa d’aste, che lavori 3/4 volte all’anno. Questo perché le aste in Italia oggi guadagnano tanti soldi vendendo agli stranieri; q) coinvolgimento dell’Universita’ di Siena in modo tale che i giovani laureati possano inserirsi nel mondo della ricerca proprio all’interno del Santa Maria della Scala.
6) Per portare avanti queste idee non basta scrivere un progetto, ma serve poi la grande competenza per volerlo realizzare. Appare quindi fondamentale una figura di grande profilo e prestigio quale Direttore del Museo, una figura estranea alle solite logiche politiche e di lobby che hanno fino ad oggi caratterizzato la nostra Città.
Lega Nord Toscana
Segreteria comunale di Siena