Presso il Polo Scientifico Universitario di San Miniato il convegno
di Diego Fionda
SIENA. 175 imprese, 6.052 milioni di euro di fatturato, 4846 ricercatori impiegati e 1410 milioni di euro di investimenti nella ricerca. Questi i numeri dell’industria biotecnologica nel settore farmaceutico in Italia per il 2013. Numeri che testimoniano l’importanza di un settore vivo, dinamico e competitivo in un periodo di grave stallo economico.
“L’introduzione di farmaci biotecnologici – spiega Eugenio Aringhieri, Presidente del gruppo Biotecnologie di Farmindustria – ha contribuito ad aumentare le aspettative di vita di ogni essere umano, migliorando i risultati ottenuti nella cura di patologie importanti e cominciando a studiare soluzioni per patologie orfane di cure. Ad oggi, il 20% dei farmaci in commercio è biotech, con 350 milioni di pazienti in tutto il mondo che ne usufruiscono, e si stima che questa percentuale possa arrivare al 70% nel 2025”. Un settore che rappresenta sicuramente il futuro della farmacologia e in cui l’Italia ha dimostrato di credere fortemente.
Significativo il fatto che questo convegno, organizzato da Farmindustria, abbia avuto luogo proprio nella nostra regione. La Toscana è infatti la terza in Italia, dopo Lombardia e Lazio, per grandezza e sviluppo dell’industria farmaceutica. Ha più di 7.000 addetti nel settore e circa 4000 nell’indotto. Investe circa 220 milioni in Ricerca e Sviluppo. Firenze, Pisa e Siena sono tra le prime 10 province farmaceutiche in Italia, con una forte specializzazione produttiva e di ricerca. “La farmaceutica – spiega Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria – è tra i primi tre settori industriali a Firenze e Siena e tra i primi 5 a Pisa. In Toscana hanno sede grandi imprese a capitale nazionale ed estero che esportano in tutto il mondo, oltre a piccole e medie imprese molto attive. Vanta 800 ricercatori specializzati nella farmaceutica, nei vaccini, con la presenza di un centro di eccellenza internazionale, negli emoderivati e nelle biotecnologie, con il più grande stabilimento produttivo in Italia”.
Dati confermati da Gianfranco Simoncini, Assessore alle attività produttive della Regione Toscana, che ha aggiunto: “La Toscana è da sempre impegnata nel settore farmaceutico e convinta delle sue potenzialità. Lo dimostra la nostra collaborazione con la fondazione Toscana Life Sciences, con la quale abbiamo l’obiettivo di supportare le attività di ricerca nel campo delle scienze della vita e di sostenere lo sviluppo di progetti dalla ricerca di base all’applicazione industriale”. “Oltre a questo fattore”, continua Simoncini, “la Regione Toscana ha speso 69 milioni di euro di risorse regionali nel settore Ricerca e Sviluppo, che hanno attivato 120 milioni di investimenti. Il settore farmaceutico, rispetto agli altri settori del manifatturiero, in Toscana ha avuto il maggiore accesso ai finanziamenti su Ricerca e Sviluppo nel programma del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale”.
Particolarmente calzante si è dimostrata la scelta di ospitare l’evento proprio a Siena: il comparto biotech qui è molto importante, poiché il 98% dell’export sul totale high-tech proviene dal settore farmaceutico, che a Siena rappresenta il secondo settore industriale per importanza. Su 75 milioni di euro di spesa farmaceutica pubblica, nella provincia l’industria farmaceutica ne ha generati 240. Una sinergia che anche Angelo Riccaboni, Rettore dell’Università degli Studi di Siena, ha tenuto a ribadire: “Il settore farmaceutico ed, in particolare, quello del biotech è senza ombra di dubbio strategico per noi. Lo dimostrano l’impegno ed i risultati della didattica del nostro ateneo, con numerosi corsi di Laurea, Laurea Magistrale e Master specifici, con più di 6000 iscritti. Vi è inoltre una importante collaborazione fra l’Università ed il contesto locale in cui si colloca, con un ospedale importante, imprese giovani ed attive, istituzioni pubbliche e specifiche come Toscana Life Sciences”.
Ma, nonostante i dati incoraggianti fatti registrare dalle aziende operanti nel settore farmaceutico e biotech, in Italia rimangono molte le difficoltà per un’industria che potrebbe rappresentare il volano per la ripresa economica ed una importante risorsa, a livello sia di salute che di occupazione, per il Paese. “L’incidenza degli investimenti in progetti innovativi sul PIL è dell’ 1.6% contro una media europea del 2.1%”, afferma Massimo Scaccabarozzi. “Ma, oltre al poco coraggio ed ai fondi limitati a disposizione della ricerca, in Italia abbiamo anche il record europeo riguardo il numero di vincoli per l’accesso di nuovi farmaci nel sistema sanitario. Una volta autorizzato, il farmaco impiega circa due anni prima di entrare definitivamente in commercio. Questo dato, se inserito nel contesto di un’industria che impiega naturalmente circa dieci anni per elaborare un nuovo tipo di farmaco, dà la misura di quanto questo settore sia ulteriormente penalizzato rispetto al resto del mondo. L’ Italia è ultima in Europa per numero di farmaci innovativi prodotti, nonostante i prezzi più bassi di tutto il continente. Inoltre, i tempi burocratici vengono ulteriormente allungati dalle differenze che si hanno da regione a regione in materia di accesso ai farmaci. In un contesto del genere, poco stabile, contorto e per nulla chiaro, è impossibile operare al meglio”.
Ma nel suo lungo intervento, il Presidente di Farmindustria vuole sottolineare anche i timidi segnali positivi che arrivano dall’esterno. “Per la prima volta dopo anni, l’attuale governo ha deciso di non tagliare i fondi per la salute ed in particolare per il settore farmaceutico, ormai considerato alla stregua di un Bancomat. Sono molto soddisfatto di questa scelta, che mi rende ottimista per il futuro, e spero possa essere un segnale importante ed un punto di partenza per il Paese, per l’economia e per i futuri governi”, ha affermato rivolgendosi a Gabriele Toccafondi, Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, anch’egli intervenuto all’evento.
In conclusione, Scaccabarozzi ha voluto rivolgere un appello alla Regione Toscana, affinché difenda quanto fatto fino ad ora nel settore farmaceutico e non vanifichi la scelta del governo Letta di non operare tagli. Un appello raccolto dall’Assessore Simoncini, il quale ha affermato: “La Regione Toscana ha presentato un bilancio che prevede una anticipazione di 84 milioni di euro per non bloccare gli interventi del Fondo Sociale Europeo, che quest’anno rischia la drammatica paralisi. Inoltre, verranno indetti numerosi bandi di concorso per individui meritevoli nel settore Ricerca e Sviluppo delle imprese”.
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