
SIENA. “Vivere un territorio è il miglior deterrente alla criminalità e al degrado. Una città dove le persone sentono propri i luoghi pubblici è più sicura e certamente più vivibile. E perchè questo accada c'è bisogno che le norme che regolano la vita pubblica tutelino allo stesso modo le esigenze delle diverse tipologie di utenti della città, dai cittadini residenti a chi frequenta il centro storico per esigenze lavorative, dagli anziani ai giovani, dalle Contrade agli studenti universitari. È questa una delle principali caratteristiche di Siena, che la mia amministrazione ha sempre cercato di mantenere ed incrementare”.
Spiega così, il sindaco Maurizio Cenni la sua firma alla nuova ordinanza comunale “a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza urbana” avvenuta oggi (22 giugno), dopo il parere favorevole della Prefettura di Siena.
Il testo che entra in vigore in queste ore va ad integrare l'ordinanza comunale del 2005 sugli “Orari di apertura e chiusura degli esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande” e si avvale del decreto del 2008 emanato dal ministro degli Interni Maroni che amplia il potere di ordinanza dei sindaci italiani.
L'ordinanza in questione regolamenta, tra le altre cose, la possibilità per gli esercizi di somministrazione di bevande e di cibo di prolungare l'orario di apertura serale dalle 1 alle 3 con l'autorizzazione dell'amministrazione comunale e sentiti i pareri della Circoscrizione interessata e delle Associazioni di categoria.
Il nuovo testo dice che nel caso in cui gli organi competenti accertino situazioni di disturbo della quiete pubblica, o in presenza di fenomeni legati anche all'abuso di alcool, l'autorizzazione ad una apertura oltre il consueto orario delle 1 viene automaticamente sospesa per sei mesi.
Fino ad oggi, invece, la deroga veniva revocata se il titolare dell'esercizio incorreva in almeno due infrazioni per il mancato rispetto dell'orario di chiusura ed in caso di revoca, lo stesso esercente non poteva presentare una nuova richiesta di prolungamento dell'orario di apertura se non dopo sei mesi.
“Con la nuova ordinanza – continua il sindaco – si rende più incisiva la precedente. Di fatto, da oggi basta sforare l'orario autorizzato una sola volta o essere coinvolti in azioni di disturbo alla quiete pubblica per dovere rinunciare al diritto concesso dall'amministrazione per sei mesi. L'obiettivo, logicamente, è quello di disincentivare comportamenti scorretti da parte degli esercenti, incrementare la loro responsabilizzazione di fronte alle azioni dei clienti e al loro utilizzo degli alcolici e tutelare, allo stesso tempo, il diritto dei cittadini residenti e quello di chi vuole vivere le proprie serate nel centro storico”.
“Questa ordinanza – conclude Cenni – utilizza in maniera intelligente il decreto Maroni, senza applicarne quella che è la filosofia sottostante, ovvero la necessità di uno stato di polizia costante per il quieto vivere cittadino. La nostra città, infatti, non ne ha bisogno, anche se è importante che le regole che ci sono vengano rispettate, così da garantire l'alto livello di qualità della vita che da sempre caratterizza la realtà in cui viviamo”.