"Se si esagera, i centri storici delle città d'arte perdono popolazione residente"

SIENA. Firenze e Venezia aderiscono all’appello di altre grandi città europee per nuove norme che consentano di controllare e moderare l’esplosione del fenomeno delle case private date in affitto breve a turisti. Anche Siena è interessata da questa tendenza che se si mantiene entro certe dimensioni porta benefici economici a proprietari ed economia locale. Ma se si esagera, i centri storici delle città d’arte perdono popolazione residente, snaturando il volto e l’anima del contesto urbano. Chiudono i negozi di vicinato a vantaggio della ristorazione, dei souvenir e delle catene commerciali. In luoghi come Siena si mettono a rischio relazioni sociali storiche e la partecipazione alle vita di Contrada si affiderebbe sempre di più al pendolarismo dai quartieri periferici.
Finora la Giunta comunale ha affrontato il problema solo dal lato delle entrate, stipulando accordi limitati all’incasso della tassa di soggiorno, modificando le regole pre-esistenti in funzione delle richieste di Airbnb ed altre piattaforme internazionali di locazione turistica breve. Occorre, invece, una strategia di monitoraggio e contenimento, anche attraverso la pianificazione urbanistica (che langue), unendosi e facendo propria la piattaforma comune alle altre città italiane ed europee che vogliono salvaguardare il cuore delle loro comunità.