L’iniziativa, promossa dall’Anvcg Toscana, ha registrato la partecipazione di studenti di tutta la regione

SIENA – Tre alunni di Siena vincono il concorso regionale “La paura: hai paura della guerra?” promosso dall’Anvcg – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra della Toscana. L’iniziativa ha coinvolto oltre cento ragazzi e ragazze di scuole medie di tutta la regione che hanno accolto la sfida di riflettere sul delicato e attuale tema delle conseguenze dei conflitti sulla vita delle persone e delle comunità, con l’obiettivo di far emergere tra le giovani generazioni una consapevolezza critica sulla fragilità della pace e sull’importanza delle azioni individuali per procedere verso un futuro di giustizia, diritti e solidarietà. I singoli elaborati sono stati valutati da una commissione per arrivare a individuare i migliori che sono stati annunciati e premiati nel corso della cerimonia conclusiva che, ospitata dalla Casa del Mutilato di Firenze, è stata realizzata anche grazie a un contributo di 2.000 euro da parte della Regione Toscana che ha confermato la propria attenzione verso l’educazione alla pace e alla memoria delle vittime civili dei conflitti.
La provincia di Siena ha meritato la vittoria del concorso con Mattia Burroni, Davide Ciarri e Giovanni Torricelli, tre alunni della scuola “Sabin” dell’Istituto Comprensivo Tozzi che hanno condiviso il primo posto; nella fase finale erano presenti anche Anita Rosati, Sara Bourdoude, Marialuce Ciseri e Sofia Di Fabio. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un attestato per valorizzare il loro impegno, inoltre ai vincitori del primo premio è stato consegnato un buono di 300 euro per l’acquisto di libri. «La memoria – ha spiegato agli studenti Aldo Ierardi, presidente regionale dell’Anvcg, – non è soltanto uno sguardo rivolto al passato, ma è uno strumento essenziale per comprendere il presente e orientare il domani. Proprio da questo impegno quotidiano nasce il desiderio di coinvolgere i giovani in percorsi capaci di generare consapevolezza, empatia e responsabilità civile. In un tempo in cui il rumore della guerra è tornato a farsi sentire, questi giovani ricordano che esiste ancora spazio per la riflessione, la solidarietà, la speranza. A loro e agli insegnanti rivolgiamo il nostro ringraziamento perché hanno saputo ascoltare la voce della memoria e trasformarla in impegno vivo e autentico: nel cuore e nelle parole delle nuove generazioni, infatti, la nostra associazione ritrova il senso del suo cammino e la crescente consapevolezza di poter continuare a credere in un futuro di pace».
Il concorso “La paura: hai paura della guerra?” è stato caratterizzato da due fasi. La prima è stata provinciale con gli alunni che hanno realizzato testi, video, elaborati grafici o fotografici sul tema proposto, e con le commissioni individuate dalle sezioni locali dell’Anvcg che hanno selezionato e premiato i vincitori all’interno delle singole scuole in occasione di momenti di incontro e condivisione tra studenti, insegnanti e rappresentanti dell’associazione. I primi tre di ogni provincia hanno meritato l’accesso alla seconda fase, di livello regionale, dove la valutazione è stata affidata a Ricercatori Storici dell’Università degli Studi di Siena rappresentati nel corso della cerimonia finale dalla dottoressa Chiara Fantozzi che hanno analizzato i lavori con rigore scientifico e attenzione al valore storico e civile dei contenuti proposti. Questo concorso ha rinnovato l’impegno dell’Anvcg Toscana al servizio delle scuole di primo e secondo grado con progetti e laboratori scolastici incentrati sulla memoria di quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, sulla costruzione di una cultura della pace, della solidarietà e della responsabilità. «Il tema proposto – ha concluso il presidente Ierardi, – era tanto difficile quanto, purtroppo, attuale: la guerra con le sue conseguenze sulla vita delle persone e in particolare sui civili, le prime vittime dei conflitti armati. La nostra associazione nasce per non dimenticare il sacrificio delle vittime civili di guerra, ma anche per costruire insieme alle nuove generazioni un futuro fondato sul dialogo e sul rifiuto della violenza».