La consigliera Casciari vuole notizie sull’effettiva rappresentatività dei dati rilevati da ARPAT
SIENA. Siena Sostenibile, attraverso la consigliera comunale Monica Casciari, ha presentato un’interrogazione sulla rete di rilevazione della qualità dell’ariaa e sui dati di Arpat. Di seguito il testo.
OGGETTO: Interrogazione della consigliera omunale Monica Casciaro del Gruppo Siena Sostenibile sulla rete di monitoraggio della qualità dell’aria a Siena e sull’effettiva rappresentatività dei dati rilevati da ARPAT.
PREMESSO CHE:
• Con delibera della Regione Toscana del 30 giugno 2025, il Comune di Siena è stato escluso dall’elenco delle aree critiche per la qualità dell’aria, sulla base dei dati forniti da ARPAT;
• Tali dati riportano valori ampiamente sotto i limiti normativi per biossido di azoto (NO₂) e particolato PM10, senza superamenti giornalieri negli ultimi due anni;
• L’unica centralina attiva nel territorio comunale di Siena risulterebbe essere quella situata in Viale Bracci, zona periferica, verde e scarsamente trafficata, mentre risultano non attive altre postazioni (es. Due Ponti), e assenze totali di rilevamenti diretti nel centro storico e nei principali assi a traffico intenso;
• Le campagne di rilevamento con centraline mobili ARPAT sono state condotte a Siena solo in anni passati (es. Via Fiorentina, 2013–2014), e non risultano attualmente in corso né previste;
• Il miglioramento della qualità dell’aria, pur essendo un dato positivo, necessita di strumenti di rilevamento diffusi e rappresentativi per poter essere attribuito con certezza a interventi amministrativi locali;
SI INTERROGANO IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE:
1. Quali aree del territorio comunale sono oggi effettivamente coperte da rilevazioni dirette sulla qualità dell’aria e quali non sono coperte da tali monitoraggi;
2. Se il Comune sia a conoscenza della mancanza di centraline nel centro storico e nei punti a maggiore densità di traffico, e come intenda rispondere a tale carenza di rappresentatività dei dati;
3. Se il Comune abbia mai richiesto formalmente ad ARPAT l’attivazione di una centralina mobile o aggiuntiva per il centro storico o altre aree critiche;
4. Se è in programma nel Piano d’Azione Comunale per la qualità dell’aria l’installazione di ulteriori strumenti di rilevamento (fissi o mobili), e con quali tempistiche;
5. Quali sono le evidenze tecniche o i dati puntuali che consentono all’Amministrazione di attribuire il miglioramento della qualità dell’aria a politiche locali specifiche (es. mobilità sostenibile, ZTL, ciclostazioni, etc.), in assenza di una rete di monitoraggio diffusa”.






