Siena Popolare: "Papesse: la gestione del patrimonio artistico orientato solo al profitto"

SIENA. Da Siena Popolare riceviamo e pubblichiamo.

“Il Palazzo delle Papesse è stato chiuso forse temporaneamente, senza un annuncio, senza che se ne sappia la motivazione. Così come si sono chiuse le esperienze lavorative di una decina di dipendenti, ovviamente precari, assunti tramite una società di servizi di Roma per conto della Dalì Universe, che ha acquistato il palazzo dalla Banca d’Italia, probabilmente anche loro senza saperne la motivazione.

Il caso del palazzo delle Papesse, che per alcuni anni ha ospitato un prestigioso Centro Per l’Arte Contemporanea sostenuto dal Comune, è paradigmatico di un modello di gestione del patrimonio artistico e architettonico pubblico orientato solo al profitto e di promozione commerciale della cultura, che critichiamo fortemente.

Non è possibile accettare che una città come Siena, non solo sia stata priva per anni di un assessore alla cultura e che non abbia uno spazio dedicato all’arte contemporanea, ma che veda riaprire uno dei suoi più importanti palazzi storici, venduto a privati, per discutibili eventi commerciali. Questo modello, portato avanti non solo dall’ultima amministrazione ma anche dalle precedenti, non solo svilisce la cultura e l’arte ma produce anche precarietà e peggioramento delle condizioni lavorative”.