
SIENA. Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“Più guardiamo la foto del “nuovo” campino di San Prospero e più ci risulta incomprensibile la strategia della Giunta. Sono stati tolti posti auto, e fin qui può anche andar bene, per fare posto ai pullman. Ai pullman!
Qual è il senso di fare arrivare i pullman turistici fin sotto le mura della Fortezza, in una zona in cui, peraltro, non ci sono servizi ed è una delle più congestionate dal traffico cittadino, soprattutto di mercoledì?
Non si capisce perché il turismo di massa, quello che porta solo disagio e ben pochi soldi alla città, non venga relegato fuori dalle mura, lontano dalla città. Disincentivato, insomma, a favore invece di maggiore vivibilità del centro, da troppi anni affogato dalle auto private.
La collina di San Prospero è da sempre uno dei luoghi principali di avvicinamento alla città, complice la disponibilità degli spazi di sosta anche gratuita. Uno spazio che andrebbe privilegiato per renderlo snodo centrale della vita cittadina assieme alla Fortezza Medicea, in cui dovrebbe essere spostato il mercato settimanale (se ne parla da almeno un paio di decenni, ma evidentemente manca il coraggio), liberando la zona a favore dei residenti (anche qui, della ARU se ne parla da anni).
Il proverbiale immobilismo senese, necessario a non turbare gli equilibri di una città, in cui l’appartenenza è più importante della competenza, il tutto giustificato dalla “tradizione” e dalla “consuetudine”, sta danneggiando ulteriormente la vivibilità cittadina: la società cambia, cambiano le esigenze, cambiano i numeri. Siena è rimasta agli anni ‘80, accumulando quasi 50 anni di ritardo nelle infrastrutture viarie cittadine, ormai insufficienti e inadeguate.
Solo qualche piccolo rattoppo, per ottenere chissà cosa, senza avere il coraggio di realizzare interventi sistemici e risolutivi, come quelli inutili di Viale Sardegna, di Viale Toselli e di Massetana Romana. Alla collezione dei fallimenti dovremmo aggiungere anche l’ex-campino di San Prospero?”