"Tornare a vivere il territorio attraverso politiche urbanistiche adeguate"

SIENA. Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“La notizia che il Comune di Siena ha deciso non solo di aumentare l’organico degli Agenti di Polizia Municipale, decisione a nostro parere condivisibile, ma anche di “affiancare” il delicato lavoro di controllo del territorio a delle squadre di “volontari”, ci preoccupa non poco. Speriamo ovviamente di aver mal compreso gli intenti dell’Amministrazione, ma riaffiorano alla memoria i racconti dei nostri genitori e nonni quando, nel famoso “ventennio”, gruppi di “volontari” vestiti di nero imponevano con violenza il “loro” ordine e controllo sulle strade e sulle città. La storia ci racconta come è andata a finire e non possiamo evitare di sottolineare la nostra preoccupazione davanti a queste iniziative.
Condividiamo, sia chiaro, la necessità di presidiare il territorio e le nostre città, sempre meno sicure, ma crediamo anche che questo controllo debba essere fatto in modo attivo dalle forze dell’ordine, professionisti adeguatamente addestrati, e poi da tutti i cittadini che, vivendo attivamente la città e i suoi rioni, possano collaborare con le Autorità per prevenire situazioni di degrado.
E’ forse questo “vivere attivamente la città” l’elemento dirimente che l’Amministrazione Comunale dovrebbe affrontare con urgenza: durante il giorno Siena è viva, talvolta anche troppo, ma è quando cala il sole che, complice la mancanza di residenti di una città ormai sempre più orientata al turismo, il degrado affiora prepotente.
Tornare a vivere la città attraverso politiche urbanistiche adeguate dovrebbe essere una delle priorità dell’Amministrazione senese: saranno poi i cittadini a presidiare costantemente il territorio, senza necessità di ricorrere a “city angels”. Al massimo, attivare percorsi di “controllo del vicinato”, ovvero la creazione di strumenti di condivisione segnalazioni attiva tra cittadini e le forze dell’ordine, come già funziona in molte parti d’Italia con risultati interessanti.
Rinnovare anche la fiducia nelle istituzioni dovrebbe essere prioritario, attraverso meccanismi di coinvolgimento attivo, trasparenza amministrativa e burocratica, snellimento delle pratiche amministrative e semplificazione della quotidianità per i cittadini, oltre ovviamente alla necessità di abbandonare il tradizionale “buonismo” italico, che adotta punizioni un po’ troppo blande e inefficaci per chi si rende protagonista di reati che danneggiano la collettività.
Ognuno, insomma, faccia la sua parte, senza la necessità di adottare stravaganti soluzioni che un territorio come quello Toscano, le cui ferite delle stragi fasciste sono ancora dolorosamente vive nella memoria, crediamo non senta proprio il bisogno”.