Piccini: "Tutto è pensato per apparire, non per durare"
di Pierluigi Piccini
SIENA. Le luci si accendono, la sigla parte, il pubblico entra in scena. Siena Incanta debutta con oltre un milione di euro di spesa pubblica tra luminarie, villaggi tematici e Capodanno. Un investimento notevole, che arriva pochi mesi dopo la contestata spesa per il concerto di Giusy Ferreri, altro episodio di spettacolarizzazione urbana più che di vera promozione culturale.
Ufficialmente si parla di “progetto di valorizzazione urbana e promozione territoriale”. In realtà, la regia è quella di un talent show: ritmo, emozione, applauso garantito.
Per un momento entriamoci anche noi, nella parte. Come un critico televisivo osserviamo la scena: Siena come un grande programma del sabato sera, i palchi trasformati in set, le piazze in studi televisivi, la sindaca in conduttrice sorridente che introduce con entusiasmo ogni nuova attrazione.
E i cittadini? Spettatori fedeli di una fiction che aspettano la puntata successiva, sperando che questa volta accada davvero qualcosa. Si promette persino a qualcuno di uscire dall’anonimato, selezionato da una giuria — magari ai Rinnovati — come nei programmi della De Filippi: basta una buona storia, un sorriso, un po’ di visibilità. I più fortunati uno scatto, una foto possibilmente con Gabriel Garko. Poi le luci si spengono e la città torna sfondo.
È una novità per Siena, certo, ma non un’idea nuova. È la replica di uno spettacolo già visto, anacronistico, dove la visibilità sostituisce la visione e la comunicazione prende il posto della politica. Tutto è pensato per apparire, non per durare.
È il Truman Show in versione senese: perfetto nella messa in scena, rassicurante nella narrazione, chiuso dentro i confini della propria finzione.
Guy Debord lo aveva capito: quando la realtà si riduce a rappresentazione, la vita perde verità.
E così Siena recita, la conduttrice sorride, la regia insiste, esperta com’è di fiction.
Funziona tutto, tranne il senso. Solo una cosa manca, a chiudere lo show: i fiori, quelli che sarebbero dovuti andare, a questo punto, a Madonna — come in ogni programma televisivo che si rispetti.






