I consiglieri chiedono anche notizie sulla conferenza "Città universitaria"

SIENA. I consiglieri comunali Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Anna Ferretti, Gabriella Piccinni, Luca Micheli del gruppo Partito Democratico e Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile hanno presentato un’interrogazione consiliare in merito alla situazione della residenza universitaria di via XXIV Maggio nel quartiere di San Prospero, ancora chiusa dopo anni.
Dalla conferenza stampa del DSU Toscana del 30 aprile scorso è emerso che non esiste ancora un progetto esecutivo, né un importo definito per i lavori di adeguamento sismico e antincendio della struttura. Non sono state inoltre comunicate tempistiche certe per la riapertura. Nel frattempo, l’immobile rimane inutilizzato e in crescente stato di degrado, privando la città di 155 posti letto essenziali per il diritto allo studio e penalizzando anche il tessuto economico del quartiere, che ha perso il contributo quotidiano legato alla presenza degli studenti.
Nell’interrogazione si chiede anche se l’Amministrazione comunale intenda convocare, in sede di commissione consiliare competente, il presidente del DSU Toscana e i rettori delle due Università per un aggiornamento pubblico sulla situazione complessiva delle residenze universitarie, sulle prospettive future per l’offerta abitativa studentesca e sui principali servizi collegati, quali mense, trasporti e integrazione.
L’iniziativa si inserisce nel percorso avviato con la mozione del gruppo PD approvata dal Consiglio comunale che ha previsto la riattivazione di un protocollo d’intesa tra Comune di Siena, Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri di Siena, DSU Toscana, Sunia, e Rappresentanze studentesche per istituire la “Conferenza Città Universitaria”, un tavolo permanente volto a coordinare interventi condivisi sulla qualità della vita studentesca, le politiche abitative, la mobilità e altri temi strategici.
Anche l’Associazione Siena Sostenibile, sollecitata da alcuni cittadini del quartiere di San Prospero, si è recentemente attivata sulla questione della casa dello studente, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sulla necessità della sua riapertura e di evitare che l’edificio diventi l’ennesimo volume inutilizzato nel tessuto urbano della città.
È necessario pertanto restituire quanto prima la struttura alla sua funzione originaria di residenza universitaria pubblica. In caso contrario, si chiede di conoscere quali siano i piani della giunta Fabio per la riqualificazione dell’edificio, evitando che resti vuoto e in degrado, e di affrontare in modo concreto e condiviso le questioni legate alle condizioni di vita, all’integrazione nella città e alle esigenze abitative della popolazione studentesca.