Pietra Serena sollecita correttivi e attenzione a criticità ignorate

SIENA. Da Pietra Serena riceviamo e pubblichiamo.
“Prendiamo atto che il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento per il Commercio nel Centro Storico. Un passaggio sicuramente apprezzabile, arrivato però con un certo ritardo e con qualche problematica che appare ignorata.
Prima di tutto evidenziamo come il Regolamento sia scaturito da una specie di “tavolo tra le parti interessate”, ovvero con la modalità che noi avevamo richiesto ben 5 anni fa – 17 aprile 2020 -, e ribadito dal gruppo consiliare di Area Civica nel giugno 2024. Probabilmente se si fosse evitata un’inutile e dannosa contrapposizione ideologica, ma privilegiato l’interesse dei commercianti e dei cittadini, alcuni problemi non sarebbero arrivati al livello di criticità attuale. Ci fanno quindi un po’ sorridere i plausi “pelosi” di una piccola parte della maggioranza, ovvero di quei consiglieri che nella discussione in consiglio dello scorso anno avevano definito la mozione “una perdita di tempo” e la modalità del tavolo “cosa inutile”; una bella coerenza!
Per entrare nel merito, notiamo con piacere che alcuni dei provvedimenti inseriti nel Regolamento appaiono ripresi proprio dalla mozione di Area Civica, ma rimaniamo piuttosto stupiti che non siano state affrontate due problematiche importanti, più volte evidenziate dalle Associazioni di Categoria e da vari operatori cittadini: il caro affitti e le regole per la concessione di suolo pubblico.
Per la prima auspicavamo almeno un passaggio che provasse a fare sinergia con altre città alle prese con questo problema, in modo da chiedere un intervento governativo, magari partendo dalla valutazione di un canone concordato, cosa richiesta anche da noi, che poteva portare benefici sia al locatore che al conduttore. Non è più accettabile un totale silenzio quando i prezzi degli affitti sono diventati insostenibili, se non “parassitari”, soprattutto nei confronti delle imprese familiari.
Per la seconda, al di là della ulteriore assurda proroga governativa, ci aspettavamo una maggiore attenzione alla vivibilità dei cittadini e alla tutela del centro storico sito Unesco – in qualche modo “violentato” da assurde e incomprensibili deroghe selvagge – magari con un impegno a procedere celermente con un regolamento ad hoc, che fissi regole precise, evitando le tante, troppe, invasioni (o attraversamenti) di strade e tenga conto che molti esercizi che prima non avevano diritto al suolo pubblico si sono trovati un regalo che a volte vale un incremento di valore del 100/200 per cento. Per non parlare della beffa, e del danno, per quelli che ne avevano diritto, penalizzati da una concorrenza inaspettata, dopo aver conosciuto, e sempre rispettato, regole chiare, e investendo proprio su queste che dovevano essere certe e immodificabili. Forse una certa disparità di trattamento?
Aspettiamo di capire meglio le contribuzioni alle nuove attività, la tutela delle botteghe storiche, dove appare un po’ esagerata “l’anzianità” di 70 anni anzi che i 50 come in tante altre realtà italiane, e altro.
E auspichiamo quindi, come detto dall’assessore Giunti, che questo sia un punto di partenza, da valutare nel tempo, per poi migliorare ed integrare con ulteriori provvedimenti”.