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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Presentato in Consiglio comunale il resoconto della Commissione Garanzia e Controllo Politico Amministrativo

In analisi le questioni relative al debito fuori bilancio per il saldo dei servizi di pubblica illuminazione, prestati da Intes

SIENA. Durante la seduta odierna il consigliere Giulia Periccioli, presidente della Commissione Garanzia e Controllo Politico Amministrativo, ha dato lettura della relazione, firmata da tutti commissari, in merito alle questioni relative al debito fuori bilancio per il saldo dei servizi di pubblica illuminazione, prestati dalla società Intesa all’amministrazione dal 2000 al 2016.

RELAZIONE FINALE COMMISSIONE DI GARANZIA “DEBITI EXTRABILANCIO NEI CONFRONTI DI INTESA SPA”

La Commissione per il suo lavoro di studio e approfondimento, così come richiesto dal Consiglio Comunale con deliberazione n°2 del 30 gennaio 2019 ha effettuato 9 sedute dal 22 marzo 2019 al 24 settembre 2019.

Sono stati auditi dalla Commissione:

Dottor Andrea Monaci, Direttore Amministrativo Intesa SPA;

Dottor Davide Rossi, Presidente di Intesa SPA dal 2018 sino a oggi;

Ing. Paolo Ceccotti, P.O. LLPP Comune di Siena

Dott. Luciano Benedetti, Dirigente Direzione Risorse Comune di Siena

Architetto Paolo Mazzini, Assessore LLPP Comune di Siena 2013/2018

Moreno Periccioli, Presidente di Intesa SPA 2015/2018

Dr Bruno Valentini, Sindaco Comune di Siena 2013/2018

Architetto Massimo Betti Dirigente LLPP fino al 2019

 

22 MARZO 2019

Nella seduta viene stabilito il metodo di lavoro della commissione, viene deciso di procedere alle audizioni della Società Intesa SPA e della parte tecnico amministrativa della struttura dell’Ente e solo in seguito di aprire le audizioni dei soggetti politici.

Durante la commissione emerge la necessità di chiedere il parere del Segretario Generale in merito alla partecipazione alla Commissione di altri soggetti oltre i membri effettivi.

 

17 APRILE 2019 – Audizione Dott.Andrea Monaci e Dott. Davide Rossi

Viene data lettura del parere del Segretario Generale in merito alla partecipazione alle sedute che stabilisce: “…I Capigruppo possono assistere come uditori, salvo eventuali interventi ammessi dal Presidente, ricordando che nella loro qualità di consiglieri comunali hanno il dovere di attenersi al segreto d’ufficio” (all.1).

I Lavori proseguono con l’audizione del Dottor Andrea Monaci, Direttore Amministrativo di Intesa SPA e del Presidente della società, Dottor Davide Rossi.

Monaci procede con l’illustrazione del Contratto di Servizio tra Intesa e Comune di Siena (all.2). Il contratto aveva durata quindicennale, dal 1/01/2000 al 30/11/2015 ed in seguito è stato prorogato fino al 30 settembre 2016, giorno in cui vengono riconsegnati gli impianti nella disponibilità del Comune di Siena (all.3).

Nel 2015 Intesa doveva ricevere ancora il pagamento di tre annualità di servizio, il canone annuale che doveva essere corrisposto dal Comune di Siena, 1 milione e 400 mila euro, era di fatto anticipato dalla Società.

Il saldo complessivo nell’aprile 2016 (al 31/12/2015) ammontava a 3.300.000,00 euro, il consolidato al 30/11/2018 era pari a 1.331.266,56 euro, poi transato da parte del Comune di Siena a 1.252.877,05, con il contestuale pagamento dei dividendi pregressi, dal 2010 al 2017, per 1.252.887,05 (all.4).

Il direttore amministrativo ci tiene a precisare che gli impianti di proprietà comunale, realizzati da Intesa, sono stati riconsegnati senza rilievi evidenziati e che in vigenza di contratto non ci sono state contestazioni. Il verbale di riconsegna del 30 settembre 2016 prevedeva una malleva totale per la società (all.3), a questo è seguita la richiesta al Comune di Siena delle pendenze sulla base di regolari fatture di fornitura di energia elettrica.

Data la situazione di debito del Comune di Siena Intesa, pur riconoscendo i dividendi spettanti al socio, ha sospeso tali pagamenti, che dal Comune non sono mai stati richiesti perché, diversamente, Intesa avrebbe dovuto corrisponderli.

A domanda di un commissario su come veniva giustificato il non pagamento delle pendenze il Dott. Monaci risponde che, per quanto ne sapeva, strutture interne del Comune ritenevano che alcune cifre non dovessero essere pagate, ma a questo non è seguita alcuna contestazione formale.

Il Presidente Rossi evidenzia come nel febbraio 2018 la Società abbia inviato un sollecito legale al quale non è seguita alcuna risposta (all.5).

Il Dott. Monaci aggiunge che, precedentemente a questa lettera, essendo il Comune pienamente informato e per mantenere rapporti bonari con il socio, la Società non ha ritenuto di procedere con richieste formali.

Per quanto attiene gli investimenti e la manutenzione ordinaria e straordinaria, il Dott. Monaci dichiara che dal Comune di Siena, durante gli anni di vigenza del contratto, non sono mai stati sollevati rilievi formali.

 

9 MAGGIO 2019 – Audizione Ing. Paolo Ceccotti; Dott. Luciano Benedetti

Secondo l’Ing. Ceccotti, nella vigenza di contratto si sono accumulate alcune fatture perché i capitoli di bilancio non erano sufficienti a coprirne il costo. Tali fatture venivano pagate in quota parte quando la ragioneria reperiva risorse disponibili. Al momento della cessazione del contratto sono emersi tutti i pagamenti non effettuati.

A richiesta su come mai dal 2016 si arriva a concludere i pagamenti nel 2018, l’Ingegnere risponde che la cosa era nota e da lui fatta presente.

A seguito della riconsegna degli impianti (all.3) e non essendo emersi rilievi o riserve sul loro stato si è proceduto nel maggio 2016 allo svincolo delle polizze fideiussorie a favore di Intesa. Aggiunge che gli impianti riconsegnati erano obsoleti perché vecchi, ma ancora funzionanti, che per di più il capitolato contrattuale non conteneva norme di dettaglio specifiche da dover esaminare al termine contrattuale.

Secondo l’Ingegnere le fatture non pagate, per mancanza di fondi, sono state messe in stand-by in attesa di essere pagate.

La Commissione procede con l’audizione del Dott. Luciano Benedetti, che spiega come ogni anno venissero effettuati dei confronti per la definizione del conguaglio, tale elemento di variabilità si complicano ulteriormente con le difficoltà finanziarie del Comune negli anni 2010-2012 a seguito del ridimensionamento dei contributi della Fondazione Monte dei Paschi. In quegli anni la spesa prevista è stata troppo ridotta rispetto alle spese reali.

Benedetti racconta di confronti tra ragioneria e ufficio tecnico per la definizione della questione debiti pregressi, ma non sa se queste informazioni siano poi giunte ad Intesa. La sua proposta era quella di chiudere la partita con una posta unica nel 2015. A domanda specifica sul perché dal 2015-2016 si sia arrivati al 2018, non sa rispondere.

Sul perché si è utilizzata la forma di debito extra-bilancio nel 2018 il Dott. Benedetti risponde che si sarebbe potuto parlare anche di passività pregressa, ma vista l’entità del debito la procedura più corretta era quella di debito extra-bilancio.

Benedetti prosegue dicendo che nei consuntivi questa problematica era chiara, la ragioneria pagava il corrente per non interrompere il servizio e procedeva al pagamento di parte degli arretrati in base alle risorse disponibili. Afferma inoltre che corrisponde al vero che non è arrivata da parte dell’ufficio tecnico una proposta di soluzione perché diversamente la ragioneria si sarebbe attivata.

 

29 MAGGIO 2019

La Commissione dopo la lettura dei verbali decide di riascoltare il Dott. Benedetti per avere ulteriori chiarimenti. Di chiedere all’ex assessore LLPP Paolo Mazzini e all’ex dirigente LLPP Massimo Betti, di venire in audizione assieme alla posizione organizzativa Ceccotti. Solo in seguito a queste audizioni decidere se procedere con un ulteriore incontro con Intesa e con l’ex sindaco Bruno Valentini.

 

5 GIUGNO 2019 – Seconda audizione Dott. Luciano Benedetti

Al Dott. Benedetti vengono richieste ulteriori delucidazioni per quanto riguarda le varie fase del procedimento per le liquidazioni. Illustra le cinque fasi previste dall’Ordinamento: previsione, impegno, arrivo della fattura alla ragioneria, verifica del servizio per la liquidazione, mandato a pagare della ragioneria.

Ripercorre anche la formazione del debito negli anni del commissariamento (2011-2012) in cui gli impegni di spesa per l’illuminazione pubblica non erano sufficienti a coprire le fatture emesse per scelte politiche del Commissario. Questa divergenza si è protratta fino al 2018. Successivamente, una serie di fatture non sono giunte alla ragioneria in liquidazione da parte dell’ufficio tecnico. Cioè non sono state chieste risorse ulteriori per far fronte alle fatture giunte. Da lettura di parte della relazione a rendiconto 2015 dove emerge che non ci sono stati atti formali di richiesta della liquidazione. L’intervento della ragioneria non può stabilire o dire se quelle somme fossero o meno dovute, il suo compito è quello di intervenire su richiesta per eventuali rateizzazioni o ricerca di ulteriori risorse. L’illuminazione era a carico della direzione territorio a cui ogni anno vengono assegnate dal PEG risorse per i servizi. La determinazione di spesa deve essere fatta sulla base del previsionale che dovrebbe essere sufficiente a coprire le somme dovute anche precauzionalmente.

Della questione erano tutti a conoscenza, Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale.

Una transazione sarebbe stata sempre possibile, tant’è che nel novembre 2018 si procede in tale direzione. Ma per procedere a questo tipo di soluzione la ragioneria avrebbe dovuto sapere, e l’ha richiesto più volte, quanto occorreva e perché si sarebbe dovuto pagare (all.6).

Il Dott. Benedetti in conclusione ribadisce che il debito si creò al tempo del commissariamento che fece dei tagli che portarono alla situazione odierna.

 

20 GIUGNO 2019 – Seconda audizione Ing.Ceccotti; Arch. Paolo Mazzini

A seguito la commissione ascolta nuovamente l’Ing. Ceccotti per avere ulteriori chiarimenti in merito a quanto emerso dalla seconda audizione del Dott. Benedetti.

Ceccotti dichiara che alcune fatture sono rimaste giacenti per mancanza di liquidità, perché venivano onorate in base alla disponibilità immediata. I commissari chiedono a questo punto di specificare meglio il motivo per cui si è proceduto alla liquidazione parziale del debito: 2,800,000€ a fronte dei 3,800,000€ totali e perché si è deciso di lasciare fuori il milione residuo. Alla domanda risponde che lui si fermava agli aspetti tecnici, che la volontà di pagare non era compito suo, quindi non sa rispondere. Precisa però che il debito era incontestabile perché non c’era capitolato contrattuale e gli impianti lavoravano regolarmente.  Aggiunge che di anno in anno, quando la ragioneria trovava le risorse, l’ufficio tecnico predisponeva determine di liquidazione per pagare le fatture insolute, nel frattempo queste fatture rimanevano nel “limbo” e che ogni anno c’erano incontri con Intesa per verificare lo stato dei rapporti, incontri che sono andati scemando negli ultimi anni anche per il cambiamento dei riferimenti.

La commissione procede con l’audizione dell’Architetto Paolo Mazzini, ex Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Siena negli anni 2013/2018.

Mazzini dopo una breve illustrazione del contratto e della decisione di aderire alla gara CONSIP LUCE 3, che ha visto poi la società Citelum aggiudicatrice del contratto di fornitura, ha raccontato che dai sopralluoghi sugli impianti della nuova società sarebbe emerso un inadempimento, da parte di Intesa, di alcuni impegni e che, pur non procedendo ad una contestazione formale, venne richiesta agli uffici tecnici una verifica in merito.

A questo punto viene data lettura del verbale di riconsegna degli impianti (all.3) e Mazzini ne riconosce l’inconfutabilità dicendo che è la parte tecnica che si assume la responsabilità sulle verifiche effettuate e che esiste un verbale in contraddittorio del passaggio a Citelum delle reti, ove sono segnalati i problemi e gli impianti da rivedere. Sul perché sia rimasto in sospeso il pagamento di un milione non sa rispondere.

 

4 LUGLIO 2019

La commissione si riunisce per visionare e approfondire gli atti fino a quel momento raccolti, chiede un’integrazione perché mancano ancora alcuni documenti richiesti. Decide di procedere i lavori con l’audizione dell’ex Sindaco Bruno Valenti e dell’ex Presidente di Intesa, Moreno Periccioli.

 

9 LUGLIO 2019 – Moreno Periccioli; Bruno Valentini

La commissione è presieduta, in assenza della Presidente, dal Vice-Presidente per ragioni di opportunità, visto il rapporto di parentela che lega la Presidente all’audito.

Periccioli illustra i dati del bilancio 2015, primo del suo mandato, in cui già emerge la situazione debitoria del Comune di Siena. La società aveva 14 milioni di debiti a fronte di 11 milioni di crediti, questo ha determinato la volontà di porre in essere una serie di misure che consentissero di tornare ad una sana gestione. A fronte di un bilancio di esercizio di 4,4 milioni spiccavano i debiti dei Comuni per 5,6 milioni, tra questi i 3,8milioni del Comune di Siena. Nel 2016 fu presentato all’Assemblea e approvato dai soci un piano di rientro per il 2020. Per la gestione del credito fu dato mandato ad una società di recupero crediti.

Periccioli prosegue dicendo che da parte del Comune non c’era mai stata contestazione e che la società incontrava l’amministrazione, nella figura del Dottor Benedetti con esiti positivi, tant’è che nel 2016 il debito era sceso a 1,7 milioni. Nel 2017, tramite lettera di avvocato, la società mette in mora l’Amministrazione Comunale per il debito residuo pari a 1,917,000€. Vicenda poi conclusasi con la transazione dello scorso novembre.

Chiesti ulteriori approfondimenti rispetto agli incontri con la struttura Periccioli risponde che gli incontri con il Dott.Benedetti non erano verbalizzati né ufficializzati, ma cordiali e che in questi incontri non venivano rappresentati problemi di liquidità, che lui non ha mai fatto incontri con gli uffici tecnici quindi sulla loro posizione non sa. Aggiunge che, a seguito della lettera di messa in mora, il Dott.Benedetti gli ha confermato la possibilità economica dell’Ente di assolvere il dovuto.

Rientra la Presidente e la commissione prosegue con l’audizione di Bruno Valentini.

Valentini viene convocato dalla commissione perché precisi meglio le dichiarazioni fatte in Consiglio Comunale e per rispondere sulle nuove informazioni che i commissari hanno appreso durante i lavori della Commissione.

Valentini sulla non contestazione formale dell’ammontare residuo del debito risponde che il termine “contestato” che lui ha usato in Consiglio Comunale deve essere inteso come “discusso” non “dimenticato”. Che le fatture per essere pagate dalla Ragioneria dovevano essere avallate dagli uffici competenti e, siccome questo non è avvenuto, è da intendersi come una forma di contestazione.

Valentini presenta alla Commissione una mail della Segretaria Generale, Diodorina Valerino, che dopo la lettera di messa in mora di Intesa scrive a Benedetti, Ceccotti, Betti, Vignoletti e Sindaco di rispondere a Intesa entro 30 giorni. Alla mail lo stesso Valentini risponde chiedendo agli uffici di valutare l’individuazione di un consulente per accertare se il servizio sia stato svolto correttamente. 

Presenta inoltre, alla Commissione, la lettera dell’Ing.Ceccotti di riconoscimento del debito del 26/11/2018 (all.9) in cui però manca il protocollo, quindi richiede accertamenti sulla validità.

Valentini prosegue dicendo che l’ufficio gli aveva riferito più volte che le cifre da pagare fossero sproporzionate e che di conseguenza lui ritenesse la soluzione migliore quella di ricorrere ad un arbitrato, che nelle sue aspettative avrebbe prodotto un risparmio rilevante, di alcune centinaia di migliaia di euro.

Risponde, a domanda di commissario, che gli fa notare la firma dell’Amministrazione sul verbale di riconsegna degli impianti di non esserne a conoscenza e aggiunge che non sapeva che il debito fosse formato da fatture per la fornitura di energia elettrica, perché in quel caso avrebbero dovuto essere pagate, ma aveva sempre saputo che fossero relative a lavori e investimenti.

 

12 SETTEMBRE 2019 – 3° audizione Ceccotti, Benedetti

Nell’audizione congiunta vengono riconfermate le dichiarazioni già fatte nelle precedenti sedute, emergono quali elementi di novità:

Tre opzioni che gli uffici Direzione Territorio e Ragioneria avrebbero offerto per la risoluzione del debito: cioè con i circa 500mila € liberati dagli investimenti, procedere al pagamento di una parte del debito e in seguito: 1. Contestare; 2. Rifare un nuovo contratto; 3. Integrare il capitolo di bilancio.

Di queste proposte di soluzione non risulta traccia scritta.

A domanda dei commissari sul perché nessuna delle tre sia stata perseguita l’Ing.Ceccotti risponde che era ostacolo alla risoluzione il fatto che riteneva complicato pagare 500mila euro per investimenti avvenuti 12 anni prima.

A successiva domanda di commissario se nel caso di richiesta dell’Arch.Betti, dirigente della Direzione Territorio, di procedere con variazione di bilancio alla chiusura del debito si sarebbe potuto fare, Benedetti risponde di si. Ceccotti aggiunge che anche se non c’era, da parte dell’ufficio, richiesta scritta di pagare c’era verbalmente, ma per procedere era necessario un input politico.

 

24 SETTEMBRE 2019- Arch.Massimo Betti

Dopo una breve introduzione Betti espone alla commissione che lui aveva, per esigenze di contenimento della spesa, assorbito molte dirigenze e che quindi per lavorare in maniera efficiente si avvaleva di deleghe alle Posizioni Organizzative (all.10). Così aveva proceduto anche per la gestione dei rapporti con Intesa, affidati a Paolo Ceccotti.

Betti prosegue dicendo che già a ottobre 2016 era stata inviata a Intesa una lettera di contestazione informale a seguito del sopralluogo effettuato da Citèlum che aveva evidenziato alcune criticità. Da questa lettera sarebbero scaturiti incontri dell’ufficio tecnico, Betti e Ceccotti, con Intesa per addivenire ad una transazione che secondo Betti poteva concludersi per circa 700.000€. Di questi incontri erano informati Sindaco e Assessore delegato. La transazione si era poi interrotta per scadenza del mandato amministrativo.

La commissione tramite ufficio, ha eseguito una ricerca al protocollo della lettera citata, a firma dell’Ing.Ceccotti e inviata a Intesa, ma non ha trovato alcun riscontro. Lo stesso può dirsi per la citata transazione con Intesa.

CONSIDERAZIONI FINALI

A lavoro concluso, dispiace constatare, che la commissione non è potuta addivenire ad una risposta chiara e precisa da presentare al Consiglio Comunale e si è per questo limitata ad offrire un resoconto delle molteplici posizioni emerse nel corso dell’indagine conoscitiva.

Tali posizioni non possono essere né confermate né smentite data la pochezza degli atti prodotti e rinvenuti dalla commissione.

Se è vero, come è vero, che le Pubbliche Amministrazioni devono essere “Case di Vetro” e nutrendo fiducia nella buona fede di tecnici e amministratori in questa vicenda non si può che segnalare un’eccessiva leggerezza nella gestione dei rapporti, tra l’Ente e la Società Partecipata e carente comunicazione e raccordo tra gli uffici del Comune e tra questi e gli Amministratori.

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