SIENA. Da Potere al Popolo Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Ci avviciniamo al primo anniversario della pandemia e siamo di nuovo in zona rossa. Le attività didattiche in presenza di ogni ordine e grado sono sospese in molti comuni del territorio e gli studenti non torneranno a scuola almeno fino al 6 marzo, anche se tutto lascia prevedere che la situazione durerà a lungo. Con chi dovrebbero prendersela gli studenti e il personale scolastico, con il virus o con una classe dirigente, locale e nazionale, che continua ad agire solo in via emergenziale, senza pianificazione e riorganizzazione strutturale?
A parte qualche proclama, i problemi storici delle scuole senesi sono ancora lì intatti, resi semplicemente più evidenti dalla pandemia. Strutture inadeguate e poco sicure (basti ricordare la questione del Monna Agnese), trasporto pubblico insufficiente e caotico si inseriscono in un panorama scolastico nazionale devastato dall’autonomia scolastica, dalla progressiva aziendalizzazione (che il nuovo governo vuole rafforzare) e dall’atteggiamento autoritario di dirigenti-manager.
A Siena queste ultime settimane hanno visto diverse situazioni delicate dal punto di vista sanitario e gestionale, come per gli studenti dell’indirizzo economico-sociale del Liceo Piccolomini, già relegati ad una sede distaccata ed isolata (Montarioso), che solo ora sono stati messi in Didattica a distanza (DaD), con un trattamento discriminatorio rispetto al resto dell’istituto. Sappiamo bene che la Dad non è che una soluzione di ripiego inadeguata, ma tanto più per questo servirebbero delle risposte strutturali.
Come Potere al Popolo! sosteniamo il comitato dei genitori e gli studenti dell’indirizzo economico-sociale che stanno denunciando la difficile condizione che vivono, così come tutti gli studenti che stanno lamentando una situazione non più sostenibile. Mentre lottiamo perché si metta in campo un piano di investimento a lungo termine sull’istruzione che risolva le mancanze strutturali, lanciamo un appello per un confronto pubblico per trovare risposte alle esigenze degli studenti e dei loro genitori”.
