
SIENA. Da Pierluigi Piccini riceviamo e pubblichiamo.
“Credo che sia venuto il momento di parlare della presa in possesso da parte del Comune di Siena del Palazzetto della Mens Sana.
Come consiglieri comunali, tranne qualche articolo di stampa, non ne sappiamo nulla nel merito. Forse il 27 arriverà un ordine del giorno aggiuntivo al Consiglio Comunale del 30 con l’atto in oggetto. Cioè tre giorni per avere i documenti, poterci riflettere sopra, chiedere conforto a dei consulenti e votare in piena consapevolezza. Troppo poco!
E pensare che diversi presidenti di commissione, quelli interessati assieme al segretario comunale, ci avevano rassicurati di avere per tempo gli atti analitici dell’operazione da noi richiesti: la relazione del segretario comunale, le perizie circa il valore del bene e i lavori da fare (a questo proposito è opportuno ricordare che – se i lavori sono superiori al valore del Palazzetto – allora dobbiamo chiamare l’iniziativa non più messa a disposizione, ma vero e proprio acquisto), il bilancio certificato della Polisportiva (con i contratti degli sponsor), il business plan con i tempi di utilizzo da parte del Comune, i tempi di rientro e le tariffe a carico degli utilizzatori (già, perché quest’ultimi continueranno a pagare, cambia solo a chi).
Era stato ventilato anche un incontro con gli avvocati che hanno predisposto la convenzione fra la Mens Sana e il Comune, ma ad oggi non ne sappiamo nulla, ci attendiamo che ci venga organizzata un paio di giorni prima o la stessa mattina del Consiglio, qualche ora prima. Ormai questo modo di fare è diventata la prassi amministrativa.
Ma entriamo nel merito: il Palazzetto dello Sport è stato costruito nel 1978 ed ovviamente non rispetta le attuali norme antisismiche, all’epoca inesistenti. Nel 2016 fu commissionata una analisi al professor Spinelli sia sullo stato delle coperture che sulla resistenza sismica totale, ma entrambe le strutture non soddisfacevano le norme attuali. Quindi oggi il problema è più complesso, perché oltre alle coperture e alla questione sismica, sarebbe necessario affrontare la questione energetica e altri interventi di contorno.
Nel 2017 fu fatto un collaudo da parte dell’ingegner Mancinelli, collaudo che ha una valenza decennale, ma che prevede verifiche intermedie, o meglio programmazioni intermedie di interventi risolutivi: la prima scadenza era prevista per il 31 ottobre del 2021, ma è stata spostata al 31 dicembre del 2021, il giorno dopo la discussione in Consiglio della presa in possesso della struttura da parte del Comune!
Quindi con molta probabilità i consiglieri andranno a prendere una decisione circa la programmazione degli interventi di adeguamento, e la realizzazione di interventi urgenti forse già pattuiti tra Comune e Polisportiva (saldature di alcune parti del tetto, costruzione di una nuova cabina elettrica ecc.). Dell’intervento generale non si conoscono i costi. Non abbiamo idea di quanto potrebbero costare, ma è verosimile che saranno più alti di quel milione e cento preventivato decurtato dei costi della prima tranche. Il problema dei costi non è secondario, superano il valore del bene? Come ricadono sul business plan? Quanto vanno a incidere sul bilancio del Comune? Come incidono sui giorni a disposizione del Comune e sulle tariffe degli utenti? Il Consiglio dovrebbe decidere su un atto non definito?
Peraltro non si sete più parlare del contributo progettuale che sarebbe stato fornito da Estra e che riguardava appunto operazioni di adeguamento ed efficientamento: esisteva? Quali erano i contenuti? Che fine ha fatto?
Considerazioni finali nella ricerca che abbiamo fatto circa la formula giuridica individuata per il passaggio del bene al Comune, donazione modale, non abbiamo trovato fino ad ora una applicazione fra un soggetto privato ed un soggetto pubblico: sempre e soltanto fra soggetti pubblici. È facile capire il perché. Sull’area in oggetto vige una previsione del Piano Operativo che individua la possibilità della costruzione limitrofa al Palazzetto di uno studentato. Con un vincolo però, che chi realizza deve accollarsi anche gli oneri della messa in sicurezza del Palazzetto. Previsione contemplata nel Piano Operativo votato dalla maggioranza qualche settimana fa.
In più, non si capisce perché in questo caso non si adottano le agevolazioni previste dalla legislazione italiana (governo Enrico Letta e modifiche successive), che non impegnerebbero i soldi pubblici”.