"È fuorviante far credere che possano gestire la sicurezza pubblica"

SIENA. Dal PD Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Nelle linee programmatiche presentate all’inizio della consiliatura, l’Amministrazione comunale definiva la partecipazione dei cittadini quale «elemento distintivo e qualificante del metodo di governo» che avrebbe trovato espressione in piani di «co-progettazione e co-programmazione.
Colpisce che, dopo due anni di governo, la partecipazione a Siena sia stata declinata dall’Amministrazione esclusivamente come coinvolgimento dei cittadini nello «svolgimento di funzioni di controllo, dissuasione e prevenzione di eventuali comportamenti illeciti su tutto il territorio comunale».
È fuorviante per i cittadini, oltre che ingiustificabile se non per ragioni di mera propaganda, far credere che i volontari possano affiancare il Corpo di Polizia locale nella gestione della sicurezza pubblica, materia molto delicata che necessita di particolare attenzione, preparazione e formazione dei soggetti coinvolti, che non può essere delegata a soggetti terzi.
Come Partito democratico di Siena riteniamo che non possa essere questa la forma di partecipazione richiesta per valorizzare lo straordinario mondo dell’associazionismo e del volontariato, il cui apporto appassionato di energie e di idee non sembra sia stato messo in risalto anche nella fase di redazione del regolamento, come ormai prassi consolidata di questa Amministrazione comunale.
Non può e non deve certo essere questo il modo per riconoscere il valore di donne e uomini che donano il proprio tempo e si mettono al servizio della collettività, peraltro già di fatto chiamati a gestire quelle criticità che l’Amministrazione comunale ha fatto finta – e finge tuttora – di non vedere.
È illusorio, oltre che inaccettabile, pensare di raggiungere obiettivi di presidio dell’intera città di Siena attraverso il coinvolgimento di cittadini volontari nel Corpo di Polizia Locale: sono le forze dell’ordine, garanti della pubblica sicurezza, che, ravvisandone la necessità, individuano le azioni conseguenti nel pieno rispetto della legalità.
Lungi da “soluzioni” estemporanee, il compito della politica – da tradursi in impegno amministrativo – è quello di coinvolgere la cittadinanza nella fase decisionale, di lavorare nella tessitura di un nuovo patto sociale e tra generazioni, in cui tutti possano sentirsi custodi della collettività, valorizzando le esperienze e il patrimonio umano di donne e uomini impegnati nel volontariato e creando le migliori condizioni – compito che sì, spetta all’amministrazione – in cui questi possano operare”.