"Chi e come selezionerà i volontari e gli ausiliari del traffico?"

SIENA. Da Passione Democratica Siena riceviamo e pubblichiamo.
“La decisione del Consiglio Comunale di Siena di approvare un nuovo Regolamento per la Polizia Locale che prevede la dotazione di armi agli agenti e l’introduzione di volontari e ausiliari del traffico, sollecita una riflessione profonda su quale idea di sicurezza vogliamo per la nostra città.
Siamo convinti che la sicurezza non passi per un aumento di agenti armati per le strade né per la proliferazione di squadre di ausiliari e volontari chiamati a presidiare i quartieri. Anzi, crediamo che tale logica rischi di produrre diffidenza, separazione e un clima di paura, invece di reale benessere. Chi selezionerà questi volontari? Su quale base saranno formati e da chi? Siamo sicuri che compiti complessi come la mediazione sociale e la promozione della convivenza possano essere affidati a personale temporaneo o poco preparato?
L’ossessione per il controllo, il presidio e perfino l’armamento degli agenti risponde a una visione securitaria che non condividiamo: aumentare la presenza della forza pubblica non è garanzia di migliori relazioni sociali, né di una comunità più integrata e serena. Mettere le armi – anche solo difensive – al centro è una scorciatoia pericolosa: confonde la sicurezza con il mero ordine pubblico e trascura le ragioni profonde delle tensioni sociali.
La vera sicurezza si costruisce investendo su cultura, educazione civica, coesione sociale e partecipazione. La nostra proposta per Siena è completamente diversa: più spazi pubblici vissuti, più momenti di confronto tra cittadini, più progetti per i giovani, più attenzione all’inclusione e ai problemi reali come il degrado urbano, la povertà e la solitudine. Chiediamo risorse per educatori di strada, mediatori sociali e operatori culturali: persone formate, selezionate con trasparenza, vicine al territorio e capaci di rispondere con strumenti non repressivi alle difficoltà della città.
Chiediamo infine chiarezza: come saranno scelti questi ausiliari e volontari, chi li preparerà davvero e a quali valori verrà affidata la loro formazione? La cultura della convivenza e del rispetto reciproco non si improvvisa.
Siena non ha bisogno di pattugliamenti armati, ma di cittadini coinvolti, partecipi e responsabilizzati. La nostra città deve essere laboratorio di innovazione sociale, non specchio di paure e chiusura”.