Chiedeva di vietare la vendita di bottiglie di vetro dalle 24 alle 7 di mattina

SIENA. Non è stata approvata dall’assise, nella seduta consiliare di martedì scorso, 9 maggio, la mozione sottoscritta da Ernesto Campanini e Giuseppe Giordano che proponeva, in fascia oraria dalla mezzanotte alle 7 della mattina, il divieto di vendita per l’asporto e per il consumo, oltre che la detenzione in luogo pubblico di bevande in bottiglie di vetro, comprendendo anche quelle erogate dai distributori automatici.
Campanini ha osservato come le bottiglie di vetro vengano spesso abbandonate nelle aree pubbliche, anche in considerazione della scarsa presenza nel centro storico di appositi raccoglitori, con conseguenti rischi per l’incolumità delle persone e dei mezzi che vi transitano. Per questo, il documento sollecitava l’aumento del numero dei raccoglitori per il vetro e la raccolta differenziata nel centro storico e il coinvolgimento degli esercenti tramite l’utilizzo di appositi cestini.
Il consigliere ha richiamato anche gli effetti in termini di decoro urbano, vista la difficoltà a rimuovere i pezzi di vetro frantumati e incastrati tra le lastre di pietra.
Un fenomeno accentuato nelle ore notturne, in particolare nei luoghi di ritrovo giovanile, e che in altri centri della Toscana vede coinvolti anche i cosiddetti “minimarket”, che vendono quasi esclusivamente alcolici a basso costo e nei confronti dei quali Campanini ha auspicato disposizioni restrittive.
Il documento proponeva di prevedere le stesse tipologie di divieti per le due giornate dei Palii e in occasione di tutte le iniziative al pubblico in grado di attirare grandi flussi di persone.
Pur riconoscendo la rilevanza del tema, il gruppo di maggioranza, negli interventi dei consiglieri Bruttini, Da Frassini e Lorenzetti, ha respinto la mozione perché ritenuta ormai superata e, per certi aspetti, conflittuale con il “Regolamento per il contrasto del fenomeno dell’abuso di sostanze alcoliche nel centro storico cittadino”, approvato dal Consiglio lo scorso 14 marzo, nel quale, secondo gli stessi intervenuti, trovano applicazione buona parte delle richieste contenute nella proposta di mozione. Il dispositivo della mozione è stato inoltre ritenuto difficilmente compatibile con l’attività sociale delle Contrade.