Nata per accogliere utenza estera, professionalizza soprattutto studenti italiani
di Enzi Martinelli
SIENA. Il Ministero dell’Università e della Ricerca pubblica ogni anno la classifica degli atenei italiani per numero di studenti iscritti. Nell’ultimo elenco, riferito all’anno accademico 2023/2024, l’Università per stranieri di Siena occupa l’85° posto su 92 atenei censiti, con 1.657 giovani iscritti. Sussiste per la giovane istituzione senese la possibilità in futuro di scalare qualche posto nella classifica incrementando il numero degli studenti? La risposta è problematica in tempi di calo demografico, di agguerrita concorrenza tra gli atenei e di sistematica espansione di università telematiche.
Decisivo per un favorevole sviluppo dell’istituzione cittadina sarà il supporto che i poteri locali daranno all’accoglienza degli studenti in rapporto al tipo di utenza che oggi la frequenta. Infatti Unistrasi in atto è frequentata per oltre l’80% da studenti italiani mentre gli universitari stranieri, quelli per i quali era nata, latitano (sono solo qualche centinaio). Eppure in Italia su 1.793.210 giovani impegnati a conseguire una laurea, ben 132.152 sono cittadini stranieri. Rappresentano una percentuale (il 6,7%) doppia rispetto a quella (3,3%) registrata nell’anno accademico 2010/2011. Dunque è un fatto positivo che in Italia la componente straniera cresca e rappresenti una fetta rilevante di utenza per ora intercettata soprattutto dagli atenei del Nord. Per esempio all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la nuova Rettrice ha menato vanto per l’aumento in un anno del 18% degli stranieri iscritti ai corsi, raggiungendo le 3.551 unità su 45.441 studenti frequentanti e annunciando la ulteriore trasformazione in studentato della grande contigua caserma di Polizia Garibaldi. A Milano fra qualche mese anche il villaggio olimpico diventerà un gigantesco studentato! In Italia la disponibilità di posti letto apprestati da poteri pubblici o da privati, è merce rara e cara sul mercato. Non a caso con i finanziamenti europei PNRR (non richiesti da Siena) e con quelli ministeriali, in tutte le città italiane sedi di ateneo, si cerca di accrescere il patrimonio edilizio destinato agli universitari. A Siena i posti letto negli studentati, in questi ultimi anni, sono purtroppo diminuiti.
Per aiutare Unistrasi a crescere occorre invece renderla attrattiva proprio per la disponibilità di posti letto da mettere a disposizione di coloro che vengono dall’estero per loro scelta o per accordi e scambi culturali internazionali. Infatti accanto ad una disomogenea utenza estera, che mostra esigenze educative elevate e ambiziose ed è attratta dal prestigio degli atenei, sussiste un’ampia area di studenti provenienti da contesti socio economici svantaggiati stranieri che volentieri potrebbe godere del supporto linguistico, decisivo per le qualità ed la durata del percorso formativo, che soltanto Unistrasi, per la sua peculiarità, può garantire, grazie alle competenze professionali già presenti nell’ateneo. Insomma potenzialità di sviluppo la seconda Università senese le ha molte. Si tratta da parte dei poteri locali di sostenerle con i fatti e le realizzazioni e non con “i protocolli” che solo per un giorno danno lustro e gloria ai sottoscrittori di turno.






