
di Augusto Mattioli
SIENA. Molto partecipata la manifestazione davanti all’Asilo Monumento (sede della scuola materna dello “scandalo” dei bambini che giocavano con la schiuma da barba), svoltasi questo pomeriggio (7 febbraio).
C’erano le maestre, le loro colleghe delle altre scuole materne comunali, i vertici del comune, sindaco Valentini in testa, sindacati, l’Arci, rappresentanti di partiti, l’Anpi, la sinistra sfusa. Una risposta allo striscione di Forza Nuova, che, strumentalizzando, ha preso al volo l’occasione della interrogazione di due consiglieri comunali, Andrea Corsi e Marco Falorni, nella quale citavano un comunicato posto nella bacheca interna della scuola, in cui si relazionava su una iniziativa di fine anno scolastico.
Una interrogazione che ha scatenato i cattolici tradizionalisti, che si battono spesso nei loro interventi contro la cosiddetta teoria “gender“, un neologismo – secondo quanto scrive Wikipedia – nato in ambito cattolico negli anni novanta del XX secolo per riferirsi in modo critico agli studi di genere: coloro che fanno uso di questa locuzione sostengono che gli studi di genere nasconderebbero un progetto predefinito mirante alla distruzione della famiglia e della società”.
Sarebbe bastato forse ai due consiglieri informarsi meglio, senza accettare a occhi chiusi “alcune segnalazioni” arrivate, invece di partire in quarta scatenando una polemica che ha avuto anche echi nazionali. Magari parlare con le maestre e gli stessi genitori, che – è stato detto anche questa sera – non hanno avuto niente da ridire sull’iniziativa. Insomma, come sempre, la scuola è un mondo da maneggiare con cura.