"Interventi basati su analisi tecniche e sicurezza”
SIENA. “La gestione del verde e del bene pubblico non può essere né improvvisata né ideologica. Gli obiettivi ambientali non possono e non devono entrare in conflitto con quelli legati alla sicurezza urbana: tutelare a prescindere significa non tutelare nulla, e questo non può essere accettato dall’amministrazione comunale”. Così l’assessore all’ambiente Barbara Magi ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere del Gruppo Misto Fabio Pacciani, relativamente alla gestione del verde pubblico alle politiche ambientali cittadine.
“Con riferimento all’interrogazione presentata dal consigliere Pacciani – ha spiegato Magi – voglio sottolineare che l’attenzione del Comune di Siena verso il patrimonio verde è una priorità da molti anni. L’impegno dell’amministrazione ha consentito di disporre di un censimento puntuale delle alberature, corredato da una classificazione agronomica che viene aggiornata, quando necessario, attraverso analisi strumentali specifiche. Ogni pianta censita è corredata da un fascicolo valutativo redatto da tecnici agronomi e, sulla base delle risultanze tecniche, l’amministrazione elabora, tramite gli uffici competenti, le proposte di intervento. Il nuovo impulso alla cura e alla gestione del verde è pienamente condiviso dall’assessorato, che fornisce indirizzi chiari e costanti al gruppo di lavoro che da anni opera su questo ambito. L’amministrazione comunale ha operato nel pieno rispetto delle normative urbanistiche e paesaggistiche vigenti, ponendo come obiettivo prioritario la tutela della collettività in termini di sicurezza e di piena fruibilità degli spazi pubblici da parte di tutti i cittadini, senza alcuna esclusione. Le critiche avanzate da alcune associazioni appaiono scollegate dalla reale condizione dei luoghi. Chi contesta gli interventi probabilmente non percorreva da tempo i marciapiedi e la sede stradale lungo il parco Amendola e non ha valutato lo stato di sofferenza dei lecci in filare, la cui vegetazione era fortemente compromessa dalla carenza di spazio e dalla competizione con i pini abbattuti”.
Per quanto riguarda i procedimenti amministrativi, l’assessore ha precisato che “questi sono diversi in relazione ai luoghi interessati dagli interventi. Su piazza Amendola è stata presentata, esaminata e approvata un’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’articolo 21 del decreto legislativo 42 del 2004, nell’ambito di una conferenza dei servizi. Nel caso del parco Ochino, invece, la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo, non ricorrendo la necessità di autorizzazione paesaggistica. Le informazioni su presunte carenze di comunicazione tra assessorato e uffici risultano quindi opinabili, anche considerando la presenza dell’assessore competente in Giunta durante l’approvazione degli atti”.
“In relazione alle critiche sollevate – ha aggiunto l’assessore – va ricordato che le condizioni dei pini lungo il parco Amendola e della sede stradale adiacente erano note da tempo, così come le problematiche legate alla salute dei lecci in filare, penalizzati dalla carenza di spazio e dalla limitata possibilità di sviluppo vegetativo. Ogni pianta censita è corredata da un fascicolo valutativo redatto da tecnici agronomi, sulle cui risultanze l’amministrazione, tramite gli uffici, elabora proposte di intervento. Dispiace constatare come alcune associazioni e comitati non abbiano verificato la legittimità degli atti e delle procedure, dando per scontato un agire in malafede da parte del Comune e senza attenersi alle regole. Un atteggiamento che riflette una mancanza di fiducia e la presunzione di detenere una verità assoluta, elementi che non favoriscono certo un percorso di confronto e condivisione. Questo approccio, fondato su posizioni preconcette ed estremiste, ha di fatto impedito l’avvio di collaborazioni che avrebbero potuto essere utili”.
“La gestione del verde e del bene pubblico – ha concluso Magi – non può essere né improvvisata né ideologica. Il Comune di Siena ha da anni avviato e progressivamente affinato un sistema di monitoraggio e analisi, oggi implementato anche attraverso strumenti innovativi come i gemelli digitali. Gli obiettivi ambientali non possono e non devono entrare in conflitto con quelli legati alla sicurezza urbana: tutelare a prescindere significa non tutelare nulla, e questo non può essere accettato dall’amministrazione comunale”.
Il consigliere Fabio Pacciani del Gruppo Misto ha replicato: “non sono completamente soddisfatto, forse non è stata compresa la richiesta, quando si dice che non è possibile parlare con questa associazione mi domando perché si sia fatto un protocollo e perchè si sia disatteso qualcosa di definito. Nel momento in cui si fa un protocollo è meglio valutare prima se sia il caso di portarlo avanti o meno. Credo che si sia persa un’occasione importante, quella di estendere la partecipazione a più componenti interessate. Mi sembrava che ci fossero tutti i presupposti per portare avanti un rapporto proficuo con Italia Nostra, era stato stabilito di procedere insieme con i vari passaggi e mi spiace che al sopralluogo dei primi di maggio non sia seguita una strategia condivisa con l’amministrazione, il tutto valutando anche il rapporto costi benefici. Non voglio fare un processo alla gestione del verde o alle decisioni dell’assessore Magi, ma credo che il disattendere un protocollo abbia causato l’irrigidimento naturale di un gruppo che seguiva la causa da vicino. In merito all’abbattimento dei pini, credo non siano state valutate alternative, anche semplicemente andando a conoscere il rapporto costi-benefici fra taglio e manutenzione. Inoltre, il pino è stato inserito fra gli alberi idonei nel ripristino del verde urbano nel recente piano del verde redatto dal Comune di Siena”.






