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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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L’attività del consiglio comunale del 16 ottobre

SIENA. Interrogazioni e mozioni del consiglio comunale odierno.

Nuovo cogeneratore Scotte, Giordano: “Il cattivo funzionamento non crei danni alla collettività”

I risultati conseguiti nel campo del risparmio energetico presso il policlinico Santa Maria alle Scotte grazie all’acquisto e all’inaugurazione di un cogeneratore sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 16 ottobre, dal consigliere di Fratelli d’Italia Enzo De Risi. Ha risposto all’interrogazione l’assessore alla sanità del Comune di Siena Giuseppe Giordano.

“L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese – ha detto l’assessore, citando le informazioni tecnici fornite dall’azienda – ha avviato, nell’ambito della concessione con il gruppo Renovit (già Mieci), un progetto di efficientamento energetico che prevede, tra gli altri interventi, la trasformazione dell’attuale cogeneratore (Coge1) da un megawatt elettrico in trigeneratore e l’installazione di un nuovo trigeneratore (Coge2) da 1,5 MWe. A seguito del completamento dei lavori di installazione del Coge1 e il relativo rilascio del certificato di regolare esecuzione da parte del direttore lavori in data 4 marzo 2022 e sua successiva inaugurazione, in data 25 maggio 2022, subito dopo l’attivazione, il Coge1 ha riportato un guasto ad un componente essenziale (scambiatore fumi) e presentato gravi problemi di funzionamento che ne hanno determinato il fermo. A tale accadimento è seguita una formale contestazione da parte della stazione appaltante nei confronti dell’impresa esecutrice con richiesta di intervento per ripristino della piena funzionalità del Coge1, tanto che in data 10 luglio 2022 la stessa impresa ha provveduto allo smontaggio e ritiro del componente guasto per procedere alla sua sostituzione. Stante l’inerzia dell’impresa esecutrice nei mesi successivi al ritiro del componente, la stazione appaltante ha proceduto ripetutamente a sollecitarne formalmente il ripristino diffidando la stessa ad intervenire senza averne alcuna risposta; pertanto, in data 7 marzo 2023, la stazione appaltante dava mandato formale alla Mieci (ora Renovit) di procedere alla riparazione e ripristino della piena funzionalità del Coge1. A partire dal mese di Aprile 2023 Mieci (ora Renovit) avviava le lavorazioni necessarie alla riparazione del Coge1 comunicandone ad Aous il completamento alla data del 28 dicembre 2023”.

“A seguito di tale data – ha proseguito Giordano -, tenuto conto della necessità di eseguire degli interventi collaterali alla messa in funzione del Coge1 nell’ambito della centrale tecnologica di Aous e stante l’esigenza di dare seguito da parte di Mieci (ora Renovit) agli interventi di riqualificazione ed efficientamento ricompresi nella proposta di partenariato pubblico privato in essere, la stessa procedeva ad avviare le procedure amministrative e autorizzative e successivamente le lavorazioni necessarie alla trasformazione del Coge1 in trigeneratore al fine di aumentarne le potenzialità ed i relativi benefici dal punto di vista energetico per Aous, con una previsione di ultimazione dei lavori ed attivazione del Coge1 in modalità trigenerazione entro il 31 marzo 2026. Nel frattempo, Aous ha avviato un contenzioso con l’impresa appaltatrice, nell’ambito del quale l’azienda ha quantificato anche i risparmi economici non conseguiti. Con la prossima rimessa in funzione dell’impianto sarà possibile confermare le produzioni termiche ed elettriche e i risparmi previsti”.

“Il secondo cogeneratore (Coge2) – ha spiegato ancora Giordano – era già stato proposto dal gruppo Renovit (già Mieci) in sede di gara, nell’ambito di quello che è poi diventato il contratto di concessione oggi vigente. Non si è ritenuto necessario attendere la verifica dei risultati della prima installazione, in quanto i benefici erano determinabili a priori sulla base dei consumi storici di energia termica ed elettrica. La produzione del primo impianto, stimata a circa il venti percento del fabbisogno elettrico e al ventisei percento di quello termico, costituiva già di per sé un salto significativo nell’autoproduzione energetica dell’ospedale. Secondo l’Aous, il secondo trigeneratore si rende altresì necessario per incrementare ulteriormente questa quota. Infatti, consentirà di coprire un ulteriore trenta percento del fabbisogno elettrico e un ulteriore trentaquattro percento di quello termico, portando l’autoproduzione complessiva al cinquanta percento per l’energia elettrica e al sessanta percento per l’energia termica. Rimane inoltre un margine che viene destinato, compatibilmente con i vincoli paesaggistici, alla produzione fotovoltaica, con un impianto da 200 kW in fase di installazione. La messa in esercizio del nuovo trigeneratore è programmata entro il 31 marzo 2026. Il nuovo trigeneratore non sarà sostitutivo, ma complementare a quello esistente. I due impianti lavoreranno in parallelo, integrandosi in base ai carichi e garantendo continuità anche in caso di fermo macchina”.

“L’Aous – ha continuato l’assessore – ha precisato che il contratto con il gruppo Renovit non riguarda soltanto la produzione energetica, ma include un ampio pacchetto di opere di riqualificazione impiantistica che, oltre a generare risparmi energetici, costituiscono veri e propri interventi di ristrutturazione. Tra essi si ricordano: la sostituzione delle unità di trattamento aria con sistemi di filtrazione e umidificazione avanzati, la riqualificazione del sistema di produzione e trattamento dell’acqua calda sanitaria, la sostituzione delle elettropompe, la telegestione degli ambienti, il relamping con nuove lampade Led, la coibentazione e sigillatura delle linee aerauliche, l’adeguamento degli impianti di climatizzazione del lotto Dea, la riqualificazione e messa in sicurezza dell’ingresso, la nuova cabina Mt-Bt Shelter, gli interventi di ammodernamento della mobilità verticale oltre ai lavori per l’installazione di attrezzature sanitarie finanziate con fondi Pnrr. Oltre a quanto sopra riportato, tenuto conto che gran parte del presidio dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese necessita di importanti lavori di adeguamento antisismico ed antincendio, oltre ad una rifunzionalizzazione generale, nella volontà condivisa come obiettivo di programma di governo con la Giunta regionale di offrire ai pazienti ed agli operatori una struttura sempre più efficiente e moderna, potenziando l’ospedale dal punto di vista strutturale e tecnologico, adeguandolo a standard sempre più elevati di qualità dei percorsi assistenziali, al fine di realizzare detto obiettivo, Aous ha proceduto, già a partire dal 2021, a sviluppare una progettualità d’insieme del presidio che prendesse atto di tutte le esigenze di adeguamenti normativi, sanitarie, assistenziali, logistiche, di viabilità, tecnologiche, in una visione organica, allo scopo di ridefinire il nuovo assetto funzionale, sanitario e logistico dell’ospedale, definendo l’ordine e le propedeuticità delle realizzazioni, il cosidetto ‘MasterPlan’ con cui Aous approvava il documento ‘Piano di riordino e sviluppo dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese – MasterPlan’. Il ‘MasterPlan’ aziendale è attualmente in fase di aggiornamento con previsione di completamento della stessa entro dicembre 2025 e prevede numerosi interventi, finalizzati ad una globale ridefinizione del Presidio, sia per quanto riguarda la costruzione di nuovi lotti (lotto volano in costruzione con previsione di ultimazione al 2026, nuovo edificio laboratori, nuovo edificio ambulatori, nuovo magazzino) funzionali ad avviare l’adeguamento antincendio ed antisismico oltre ad una profonda ristrutturazione dei lotti esistenti, di due nuove aree di parcheggi oltre che di una nuova viabilità, sia dal punto di vista funzionale, con una generale riorganizzazione dei percorsi assistenziali e di supporto logistico-tecnologico. L’attuazione di tale complesso di interventi prevede un impegno di risorse economiche di 297.941.300 euro come da MasterPlan approvato, attualmente in fase di revisione in funzione dello stato di avanzamento dei lavori in corso e delle progettazioni per alcuni degli stessi in fase di definizione”.

“Mi auguro – ha concluso Giordano – che le conseguenze economiche del cattivo funzionamento del primo cogeneratore e il danno subito dall’azienda per mancati risparmi energetici non si traduca in un danno economico per la pubblica amministrazione e, quindi, per la collettività. Sappiamo bene, infatti, che la sanità regionale vive da tempo un disavanzo imponente che ha comportato un forte aumento dell’Irpef e mi auguro che il prossimo assessore alla sanità regionale possa mettere mano alla gestione coniugando una indispensabile sanità pubblica con una organizzazione più efficiente ed una spesa più oculata”.

Il consigliere Enzo De Risi (Fratelli d’Italia) ha replicato: “Prendiamo atto con meraviglia della solerte ed esaustiva risposta fornita dal direttore generale dell’Aous in merito all’interrogazione presentata in data 4 settembre 2025, alla quale è stata data risposta solo il 16 ottobre 2025. Nel frattempo si sono tenuti due Consigli comunali, durante i quali non è stato possibile essere informati, poiché dall’Azienda Ospedaliera non era giunta alcuna comunicazione. Avevamo ritenuto che il lungo tempo di attesa fosse dovuto alla necessità di approfondire aspetti tecnici o economici complessi. Apprendiamo invece che il cogeneratore installato non ha mai funzionato e che non entrerà in funzione almeno fino a marzo 2026. Nella stessa risposta si afferma che è stato ordinato un nuovo cogeneratore, in virtù dei benefici attesi dal suo utilizzo. Ma sorge spontanea una domanda: su quale base sono stati calcolati tali benefici, se il cogeneratore attualmente installato non ha mai prodotto energia? Inoltre, si apprende che il ritardo non è dovuto alla riparazione terminata nel dicembre 2023, bensì al fatto che occorrevano altri interventi collaterali per consentirne l’effettiva attivazione, interventi che non furono realizzati al momento dell’installazione. Dunque, il guasto non è stata l’unica causa del blocco. Poiché I’interrogazione chiedeva di conoscere i risparmi energetici conseguiti fino ad oggi, la risposta, che evidentemente è pari a zero, avrebbe potuto essere molto più tempestiva. Mi domando quindi perché sia stato necessario attendere oltre quaranta giorni. Dalla risposta cosi dettagliata emerge, infine, che il nosocomio non è poi cosi ‘perfetto’ dal punto di vista strutturale: i problemi, dunque, non riguardano soltanto gli ascensori. Concludendo, mi ritengo soddisfatto per aver ricevuto finalmente la risposta, ma rimango profondamente allibito per il suo contenuto in base alle giustificazioni addotte dal direttore generale dell’Aous”.

Terapia intensiva cardiochirurgica, Giordano: “Il trasferimento potrebbe incidere sulla tempestività degli interventi”

“Il trasferimento della terapia intensiva cardiochirurgica del policlinico Santa Maria alle Scotte nel lotto Dea è stato deciso dalla direzione generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese come intervento volto a migliorare la gestione del percorso del paziente cardiochirurgico e trapiantato. Resta tuttavia da verificare che tale miglioramento sia effettivo, poiché l’allontanamento fisico dal reparto di cardiologia e la diversa collocazione logistica potrebbero incidere sulla sicurezza e sulla tempestività degli interventi”. Così l’assessore alla sanità del Comune di Siena, Giuseppe Giordano, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 16 ottobre, all’interrrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Monica Crociani.

“Premetto – ha chiarito l’assessore – che la mia risposta tiene conto delle spiegazioni fornite dalla stessa Direzione generale, poiché l’oggetto dell’interrogazione attiene a un atto interno di gestione. L’Unità operativa complessa (Uoc) Anestesia e rianimazione cardiotoraco vascolare è una struttura complessa del dipartimento omonimo che accoglie pazienti post-operatori prevalentemente cardiochirurgici e di chirurgia toracica, nonché pazienti sottoposti a trapianto di cuore o di polmone. La struttura consta attualmente di sette posti letto, un numero insufficiente a garantire la domanda sia nel percorso elettivo che in quello dell’emergenza-urgenza. Il trasferimento della terapia intensiva nel nuovo setting del lotto Dea rappresenta, secondo la direzione aziendale, un miglioramento nella gestione del percorso del paziente cardiochirurgico e di quello trapiantato sotto diversi punti di vista. L’ampliamento del numero dei posti letto consentirà una migliore programmazione degli interventi elettivi, riducendo i rinvii dovuti alla carenza di disponibilità. Considerando un tasso di utilizzo atteso prossimo al novanta percento, il passaggio da sette a dieci posti letto dovrebbe consentire di trattare circa cento o centoventi casi elettivi in più all’anno, con un incremento di oltre il trenta per cento rispetto all’attuale situazione”.

“Nel nuovo setting del Dea – ha proseguito Giordano – saranno inoltre trasferiti i quattro letti di subintensiva oggi collocati nella degenza cardiochirurgica, che saranno posti sotto la diretta competenza dell’anestesista della struttura. In questo modo sarà garantito un percorso di alta qualità e sicurezza, con una presa in carico del paziente sin dall’immediato post-operatorio e un passaggio graduale dal setting intensivo a quello subintensivo. La dimissione verso la degenza ordinaria avverrà solo dopo la completa stabilizzazione del paziente, alleggerendo così la gestione del reparto e prevenendo situazioni di emergenza. In tutti i reparti del dipartimento cardiotoraco vascolare è garantita la continuità assistenziale h24, sia dal medico di reparto sia dalla guardia interdivisionale. In tutto l’ospedale sono inoltre presenti strumenti di monitoraggio clinico in grado di individuare tempestivamente eventuali segni di deterioramento, con interventi rapidi e coordinati tramite il sistema di emergenza intraospedaliera”.

“Per quanto riguarda invece il collegamento tra il reparto di terapia intensiva del Dea e il blocco operatorio cardiotoracico vascolare – ha osservato Giordano – esso è garantito da un unico ascensore, come avviene già per l’attuale allocazione del reparto. Il reparto di cardiologia dispone di una propria terapia intensiva (Utic) con medico di guardia dedicato e la collaborazione tra anestesia e cardiologia è assicurata da consulenze h24 e da percorsi codificati per l’attività di Emodinamica e Utic. Se è vero che l’aumento dei posti letto può rappresentare un vantaggio, l’idea che ciò comporti automaticamente un incremento dell’attività mi sembra piuttosto ottimistica. Il prolungamento della degenza tra terapia intensiva e subintensiva lascia pensare che la corsia ordinaria non potrà garantire lo stesso livello di sicurezza, venendo privata dell’adiacenza fisica e operativa con il cardioanestesista. Oggi questa prossimità consente un controllo diretto e immediato, con possibilità estese di supporti vitali avanzati: domani, con piani e ascensori di mezzo, non sarà più così. Ascensori che, dallo stesso Direttore generale, sono stati poco tempo fa definiti obsoleti ed esposti ad atti vandalici”.

“La separazione fisica dalla cardiologia – ha concluso Giordano – rischia inoltre di aggravare alcune difficoltà logistiche: per eseguire una semplice coronarografia sarà necessario attraversare lotti diversi e utilizzare due ascensori, con tempi dilatati e rischi evidenti. In situazioni di emergenza, come un arresto cardiaco o la necessità di un supporto meccanico immediato, tali distanze diventano potenzialmente drammatiche. Sono queste soltanto alcune osservazioni, per cui l’ottimismo e la sicurezza che emergono dalla nota del direttore generale appaiono, alla luce dei fatti, non ancora suffragati da garanzie operative concrete”.

Il consigliere Monica Crociani (Fratelli d’Italia) ha replicato che “come sempre la risposta è molto puntuale e precisa: mi dichiaro quindi soddisfatta. Non sono però soddisfatta di quanto sta accadendo alle Scotte. Ho l’impressione che tutto venga fatto nell’ottica di un risparmio, soprattutto di personale, come sembra emergere dalle scelte della Direzione generale. Aumentare i posti letto significherebbe infatti incrementare anche il personale e garantire percorsi e servizi efficienti, a partire dagli ascensori, che ancora oggi presentano criticità. Mi sembra che lo spostamento non vada nella direzione della tutela della salute dei pazienti, ma risponda invece esclusivamente a logiche di risparmio su personale, strutture e tecnologie. Vedremo come evolverà la situazione: da parte nostra continueremo a vigilare con ancora maggiore attenzione rispetto al passato”.

Traffico zona sud, Tucci: “Criticità per situazioni transitorie”

“Stiamo parlando di sopraggiunte criticità dovute a situazioni transitorie”. Così l’assessore a mobilità e trasporti del Comune di Siena, Enrico Tucci, ha risposto all’interrogazione presentata oggi, giovedì 16 ottobre, durante la seduta del Consiglio comunale dal consigliere del Partito Democratico Alessandro Masi.

“A Siena – ha detto l’assessore -, come altrove, tutte le principali attività lavorative e scolastiche sono concentrate in alcune fasce orarie, generando di conseguenza un volume di traffico elevato rispetto alla media. Nell’ordinario quindi più che di ‘ingorghi’ parlerei di ‘fisiologici rallentamenti’ della circolazione nelle così dette ore di punta più o meno in tutte le vie di accesso alla città e non solo a sud. Aggiungo che gli impianti semaforici odierni sono predisposti per una adeguata gestione del traffico e le principali intersezioni e arterie di accesso cittadine sono coperte da videosorveglianza e quindi monitorate dalla centrale operativa”.

“Nel corso del 2025 – ha aggiunto – le vie Baldassarre Peruzzi e Girolamo Gigli sono state interessate da numerosi interventi sia di manutenzione ordinaria che straordinaria con conseguenti rallentamenti e temporanee criticità della circolazione. Sebbene non menzionata, anche via Enea Silvio Piccolomini ha registrato problematiche conseguenti ai lavori, riversando traffico aggiuntivo sulle vie adiacenti comprese quelle citate dal consigliere. Nello specifico, di recente la circolazione della zona sud, nel tratto compreso tra via Piccolomini, via Gigli e porta Romana, come richiamato nell’interrogazione, è stata appesantita dai lavori urgenti di Centria per la sostituzione della rete di distribuzione del gas metano a media pressione in via Peruzzi e da una specifica ordinanza per la vittoria della Contrada di Valdimontone”.

Il consigliere Alessandro Masi (Pd) ha replicato: “Mi ritengo soddisfatto del fatto che l’amministrazione abbia consapevolezza delle difficoltà che si sono create nella viabilità di questa parte della città. Sono meno soddisfatto, invece, in merito alla risposta al disagio che anche nella percezione dei cittadini si riscontra. Accetto la corretta osservazione sul fatto che si tratti di rallentamenti e non di veri e propri ingorghi, il termine si adatta meglio alla dimensione del traffico nella nostra città; ma in alcuni tratti specifici, durante tutta la giornata e in particolare nelle ore di punta, la viabilità è problematica. Ingegnarsi nel trovare soluzioni credo sia un’attività utile, in particolare in riferimento alle intersezioni semaforiche fisse della zona e soprattutto nelle ore di punta. Non so se, quando dal monitoraggio si riscontra un eccessivo rallentamento, possa allora intervenire la Polizia Locale per governare in presenza la risoluzione di questo rallentamento. Richiamo, però, l’attenzione dell’amministrazione sulla questione della viabilità nella zona sud della città, perché è un tema che sta montando nell’opinione pubblica e la cui soluzione sta molto a cuore ai nostri cittadini”.

Trasporto pubblico per gli studenti universitari, Tucci: “Già attuati interventi concreti, valuteremo eventuali nuove misure”

Cosa faccia l’amministrazione comunale di Siena per migliorare il trasporto pubblico degli studenti universitari che abitano in città e nella zona senese: questa l’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 16 ottobre, da parte del consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico, cui si è aggiunta anche la consigliera, sempre del gruppo Pd, Giulia Mazzarelli. A rispondere è stato l’assessore alla mobilità e ai trasporti del Comune di Siena, Enrico Tucci.

“Appare utile – ha esordito l’assessore – informare i consiglieri che il Comune di Siena dispone di un quadro completo della distribuzione territoriale e delle esigenze di mobilità degli studenti universitari, grazie alla collaborazione con il Mobility Manager dell’Università di Siena, che periodicamente somministra un questionario dedicato agli studenti e ne trasmette i risultati al Mobility Manager d’Area del Comune”.

“L’Università – ha proseguito Tucci – a fine 2023 ha fornito al Comune di Siena un’indagine molto dettagliata sulle provenienze e le modalità di spostamento della popolazione studentesca, che ha evidenziato come la maggior parte degli studenti scelga di risiedere nelle aree più centrali del territorio comunale. Dall’analisi è emerso infatti che il 56 per cento degli studenti risiede nel Comune di Siena, il 18 per cento in altri Comuni della provincia e il 26 per cento fuori provincia. All’interno del territorio comunale, il 44 per cento vive nel centro storico, il 16 per cento nei quartieri immediatamente limitrofi, come San Prospero, Ravacciano e Valli, e il 21 per cento nei quartieri periferici, tra cui Acqua Calda, Petriccio e San Miniato, mentre la restante parte è distribuita tra le frazioni e altre zone del centro abitato. Tra i Comuni vicini, le presenze più significative si registrano a Monteriggioni, che accoglie il 22 per cento degli studenti domiciliati fuori Siena, seguita da Poggibonsi con il 15 per cento e Colle di Val d’Elsa con il 13 per cento. Il questionario ha inoltre messo in luce un’elevata propensione all’uso del trasporto pubblico urbano: il 63 per cento degli studenti utilizza regolarmente l’autobus cittadino, anche in combinazione con altri mezzi. Le linee più frequentate risultano essere quelle che collegano il centro città con il policlinico e la zona di San Miniato, utilizzate dal 69 per cento degli intervistati, seguite dai cosiddetti ‘Pollicini’, scelti dal 19 per cento degli studenti”.

“Sulla base dei risultati di questa indagine – ha spiegato l’assessore –, nel corso del 2024 sono stati attuati una serie di interventi concreti. In particolare, è stata sottoscritta una convenzione tra il Comune di Siena, l’Università di Siena, l’Università per Stranieri, l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio e Autolinee Toscane per l’attivazione di un abbonamento urbano agevolato rivolto agli studenti. Inoltre, i dati raccolti hanno orientato la programmazione dei potenziamenti del servizio urbano, con l’istituzione della nuova linea S11 piazza Gramsci, Fornacelle (a integrazione della linea S04) e della linea S16 Scotte, piazza del Sale, entrambe pensate per migliorare la connessione tra i principali poli universitari e le aree residenziali più frequentate dagli studenti. Successivamente l’Università ha somministrato un nuovo questionario rivolto agli studenti e al proprio personale”.

“Una volta disponibili i risultati di questa ulteriore indagine – ha concluso l’assessore Enrico Tucci – il Comune, di concerto con l’Università, valuterà l’opportunità di adottare nuove misure o di aggiornare quelle già in corso, al fine di migliorare ulteriormente la mobilità universitaria e la sostenibilità degli spostamenti”.

Il consigliere Alessandro Masi (Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: “Mi considero insoddisfatto perché, per prima cosa, sul tema del trasporto notturno e degli orari semi-festivi e festivi non ho avuto risposta. Accanto al tema dell’alloggio, credo che quello del trasporto sia uno degli aspetti e degli obiettivi per il quale in questa città dobbiamo lavorare di più, per favorire gli studenti universitari e la popolazione giovane, perché possano vivere l’ateneo e la città non solo come momento per lo studio e per le lezioni, ma anche come momento di scambio e di crescita. Va garantita infatti l’accessibilità della città rispetto agli abitanti e ai giovanissimi. Oltretutto viviamo in un momento storico, e penso ai pendolari e anche a chi viaggia su distanze maggiori, nel quale si comincia a valutare un uso più attento delle automobili: non soltanto per la sostenibilità ambientale, ma prima di tutto per la sostenibilità economica. Le famiglie devono quindi trovare adeguate soluzioni per muoversi con il servizio pubblico. Il Comune deve trovare dunque soluzioni, facendo attenzione sotto il profilo dei dati, ma investendo anche di più nel contratto di servizio con Autolinee Toscane, per dare risposte a cittadini, giovanissimi e studenti”.

Festività 4 ottobre, Fabio: Per il 2026 un programma all’altezza di questa importante ricorrenza”

“L’amministrazione condivide lo spirito delle osservazioni del Presidente Mattarella e confida che il Parlamento saprà recepire tali indicazioni, così da mantenere l’unitarietà delle celebrazioni dei Patroni d’Italia in maniera coerente ed efficace”. Così il sindaco Nicoletta Fabio ha risposto all’interrogazione presentata oggi dai consiglieri del gruppo Partito Democratico Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Luca Micheli, Anna Ferretti, Giulia Mazzarelli sulla legge approvata del parlamento sulla festività del 4 ottobre.

“Desidero ribadire – ha detto il sindaco – il pieno rispetto dell’amministrazione comunale di Siena per la legge approvata dal Parlamento, che istituisce la festività nazionale del 4 ottobre in onore di San Francesco d’Assisi. Tale provvedimento, adottato con un amplissimo consenso parlamentare trasversale, ripristina a partire dal 2026 la ricorrenza soppressa nel 1977 e intende onorare così uno dei Santi Patroni d’Italia e il suo messaggio spirituale di pace e fraternità. Sottolineo che in sede di promulgazione della legge già il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilevato una sovrapposizione normativa riguardo alle celebrazioni del 4 ottobre. Attualmente, infatti, la stessa giornata del 4 ottobre risulta qualificata sia come festività nazionale in onore di San Francesco d’Assisi sia come solennità civile in onore di Santa Caterina da Siena, in virtù di due diverse disposizioni di legge: entrambe mirano a celebrare valori sostanzialmente identici (pace, fraternità, dialogo) nello stesso giorno, ma con un differente status giuridico. Tale anomalia è frutto dell’iter legislativo: la nuova legge ha modificato la normativa del 1958 (che prevedeva la celebrazione congiunta dei due Patroni d’Italia) limitandosi a espungere solo i riferimenti a San Francesco dalla legge previgente, lasciando quindi in vigore la ricorrenza civile dedicata a Santa Caterina”.

“Il Capo dello Stato – ha proseguito il primo cittadino -, promulgando la legge ha affermato che: ‘In considerazione del significato del provvedimento’ e rilevando che le incongruenze non incidono su profili di legittimità costituzionale, ha invitato i Presidenti di Senato e Camera a valutare opportuni interventi correttivi per coordinare le due norme. Egli ha suggerito, ad esempio, di accorpare le celebrazioni in un’unica ricorrenza nazionale del 4 ottobre che onori congiuntamente entrambi i Santi Patroni d’Italia, tenendo conto che storicamente (dal 1958 al 1977) San Francesco e Santa Caterina sono sempre stati celebrati insieme. Non ritengo quindi necessario che il Comune di Siena invii una propria lettera formale ai Presidenti delle Camere. Questa azione, infatti, sarebbe pleonastica, dal momento che il Presidente della Repubblica – che per ruolo istituzionale è deputato a intervenire in materia – si è già attivato in tal senso con la sua comunicazione ufficiale”.

“Colgo l’occasione – ha aggiunto Nicoletta Fabio – per fornire alcuni chiarimenti sia sulle azioni intraprese dall’Amministrazione sia sulle iniziative che intendiamo promuovere per valorizzare il messaggio universale che unisce San Francesco e Santa Caterina. Ricordo che la nostra città venera da sempre Santa Caterina da Siena, non solo nel giorno liturgico del 29 aprile (dies natalis della Santa), ma anche attraverso una sentita tradizione di Feste Cateriniane annuali dal forte richiamo simbolico. Ogni anno, nel fine settimana successivo al 29 aprile, Siena celebra Santa Caterina con una serie di eventi religiosi e civili in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, celebrazioni che comprendono, tra l’altro, la partecipazione di un rappresentante del Governo italiano e il prossimo anno solleciterò la presenza di una figura significativa. Durante queste festività, tutte le autorità civili e religiose intervenute pongono l’accento sul messaggio di pace tramandato da Santa Caterina. La Santa senese, nella sua breve ma intensa vita, si adoperò instancabilmente per pacificare famiglie, città e nazioni d’Europa dilaniate dai conflitti. Ancora oggi, a distanza di molti secoli, la sua voce continua a parlarci e da Siena ogni anno si leva, in suo nome, un potente invito alla pace, un invito che riecheggia quello di San Francesco e ne condivide la portata universale. Entrambi hanno operato in epoche travagliate lasciando un’eredità spirituale di immenso valore, soprattutto in tema di ricerca della pace e del dialogo tra popoli. Se San Francesco d’Assisi è conosciuto ovunque come un messaggero di fraternità universale e di amore verso il prossimo, Santa Caterina da Siena, dal canto suo, si distinse quale infaticabile artefice di riconciliazione in un’epoca segnata da conflitti civili e divisioni politiche e religiose. In un periodo storico complesso, funestato da guerre e dalla terribile peste, e in cui per di più alle donne non era riconosciuto alcun ruolo pubblico, Caterina riuscì a influire enormemente sugli eventi con la sola forza della sua fede e della sua parola”

“Non a caso – ha aggiunto ancora il sindaco – quest’anno la figura di Santa Caterina è stata scelta dall’amministrazione comunale e in particolare dall’assessorato per le pari opportunità come immagine della locandina che presenterà la rassegna degli eventi dedicati al 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ricordo inoltre che il prossimo anno il Santa Maria della Scala ospiterà la mostra su Santa Caterina di cui abbiamo avuto più volte occasione di parlare anche in questa sede e della quale abbiamo parlato anche con il Comune di Avignone, discorso che riprenderemo in occasione nella nostra prossima trasferta di fine novembre. Infine, stiamo valutando insieme alla Rai la costruzione di un documentario dedicato alla figura della santa senese per celebrare il forte legame con la nostra città. Consapevoli che nel 2026 verranno celebrati gli ottocento anni dalla morte di San Francesco, un anniversario di enorme rilievo che verrà certamente celebrato a livello nazionale con eventi di grande portata, l’amministrazione comunale di Siena intende partecipare attivamente e contribuire a queste celebrazioni in modo significativo, valorizzando il messaggio di pace condiviso dai nostri Santi Patroni. Per quanto sia prematuro, ad oggi, dettagliare uno specifico programma di eventi, possiamo comunque assicurare che verranno organizzate iniziative adeguate e coordinate per onorare anche San Francesco d’Assisi”.

“Da tempo – ha detto il sindaco – sono in corso contatti anche con l’amministrazione comunale di Assisi; lo testimonia la presenza dell’allora sindaco di Assisi Proietti sul palco in piazza del Campo durante le celebrazioni cateriniane del 2024, presenza che si è ripetuta quest’anno, anche se la Proietti era già Governatrice dell’Umbria. Inoltre, il 22 febbraio di quest’anno il nostro Presidente del Consiglio Comunale Davide Ciacci è stato ad Assisi su mio mandato proprio per omaggiare la figura di San Francesco protagonista del Drappellone del 2 luglio 2012. Inoltre i Teatri di Siena stanno già dialogando da tempo con il regista Pino Quartullo, autore dello spettacolo ‘Il viaggio di Francesco’, presentato lo scorso 27 settembre a Castel sant’Angelo, in collaborazione con il Mic, spettacolo che intendiamo accogliere nella nostra prossima stagione estiva. Segnalo infine una felice coincidenza: il 4 ottobre 2026 non sarà soltanto la festa liturgica di San Francesco e il giorno in cui tornerà ad essere festeggiato civilmente il Patrono d’Italia, ma ricorrerà anche l’anniversario di un evento legato a Santa Caterina. Proprio il 4 ottobre del 1970, infatti, Caterina da Siena veniva proclamata Dottore della Chiesa universale da papa Paolo VI. Questa concomitanza di date potrà offrire lo spunto per iniziative congiunte nel nome di entrambi i Santi Patroni d’Italia, sottolineandone ancora una volta l’unità di intenti e di valori. In proposito sto valutando di contattare il Comitato nazionale delle celebrazioni francescane istituito dal governo, il cui presidente è il poeta Davide Rondoni, per organizzare un momento celebrativo anche nella nostra città. Già da alcuni anni, peraltro, la città di Siena dedica la giornata del 4 ottobre anche al ricordo di Santa Caterina, affiancando al tributo a San Francesco alcuni momenti celebrativi in onore della compatrona d’Italia. Ogni anno si svolgono in città manifestazioni culturali e religiose promosse dall’Ordine Domenicano e dall’Associazione Internazionale dei Caterinati. Tali iniziative, in passato, hanno travalicato i confini locali: ad esempio lo scorso 4 ottobre una delegazione senese ha partecipato alle celebrazioni tenutesi presso il Santuario cateriniano di Varazze, in Liguria”.

“In conclusione – ha chiuso Nicoletta Fabio – , l’amministrazione comunale di Siena conferma il proprio impegno a sostenere e diffondere il messaggio di pace di San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena. Lo faremo con un approccio prudente e condiviso, definendo nei tempi opportuni, e in collaborazione con le istituzioni religiose e civili competenti, un programma di iniziative per il 2026 che sia all’altezza di questa importante ricorrenza. Ringrazio i consiglieri per aver richiamato l’attenzione su questo tema: il dialogo e la collaborazione in seno al Consiglio comunale anche su questa ricorrenza saranno importanti per onorare al meglio i Santi Patroni d’Italia”.

La consigliera Anna Ferretti (Pd), che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: “Ringrazio la sindaca per l’aggiornamento sui vari eventi, ma devo dire che resto delusa dalla prima parte della risposta. Io ho massimo rispetto delle leggi dello Stato, però, nel dire che forse si sono scordati di Santa Caterina, non ci vedo niente di male, ci vedo solo l’intento propositivo di ribadire il valore di una cittadina senese, proclamata dottore della Chiesa, pur essendo donna, con tutte le difficoltà del caso, visto che se è difficile per una donna affermarsi in ambito politico, figuriamoci in quello religioso. Durante la presentazione in tv di un libro dedicato a San Francesco si parlava di lui come di un Santo coinvolgente, mentre Santa Caterina con la sua personalità forte non è vissuta come figura ‘popolare’, ma non per questo deve essere considerata una Santa di serie B, avendo sempre lavorato nel campo politico per la pace in modo forte e incisivo. Siena ha l’obbligo di valorizzarla, in questo senso scrivere una lettera non la vedo come una mancanza di rispetto nei confronti di Camera o Senato. Ricordiamoci poi che lo Stato è laico, e che certe personalità reliogiose vanno celebrate perché devono essere diffusi i messaggi da loro portati, in questo caso pace e fraternità, valori universali e obiettivi forti da portare avanti, esempi di valori laici che uniscono tutti e che devono coinvolgere tutti. Per questo, all’interno delle manifestazioni che avete già programmato, non vedrei male l’inserimento di un momento di riflessione su politica e pace, per confrontarsi e dialogare su certi temi. La stessa figura di San Francesco sulla barca che va a incontrare il Sultano può ricordare, forse, l’impresa della Flotilla, per questo una riflessione su questi temi si deve fare. Non avrei mai pensato di parlare in Consiglio comunale del declassamento della nostra Santa; per questo, invito l’amministrazione a ritornare sulle sue decisioni e scrivere, perché Santa Caterina merita rispetto e attenzione”.

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