
SIENA. “L’Europa è a un bivio. L’integrazione europea è giunta a un punto in cui non sono più possibili ambiguità: o si procede con determinazione verso un’unione politica e strategica, oppure si rischia
di vanificare il sogno di una comunità di popoli fondata sulla pace, sulla giustizia sociale e sulla libertà”.
Sono le parole dell’appello della Associazione Moro di Siena, che con il suo portavoce Riccardo Burresi, prosegue: “Noi dell’Associazione Aldo Moro Siena accogliamo con favore il recente appello a una grande mobilitazione europeista lanciato da La Repubblica, perché crediamo che
l’Europa non possa rimanere un’entità burocratica, percepita dai cittadini come distante e inefficace.
È giunto il momento di realizzare quello che Aldo Moro auspicava: un’Europa non solo economica e monetaria, ma profondamente politica, capace di esprimere una visione autonoma, solidale e lungimirante”.
“Moro lo aveva capito fin dagli anni Cinquanta, quando parlava della necessità di costruire un’Europa unitaria non solo nelle strutture, ma anche nelle coscienze. Per lui, l’unità europea non poteva essere un’operazione diplomatica tra governi, ma un’adesione profonda delle popolazioni a un destino comune. Già nel 1964, intervenendo alla X Assemblea dell’Unione Europea
Occidentale, affermava che l’Europa sarebbe rimasta fragile, se non avesse saputo creare un’identità condivisa, una nuova patria comune che superasse i particolarismi senza
annullarli”.
“Oggi quell’insegnamento è più attuale che mai – sottolinea Burresi –. Serve un’Europa dei popoli,
che ponga al centro i diritti, il benessere e la partecipazione democratica. Un’Europa che non sia
percepita come un vincolo, ma come un’opportunità di crescita, sicurezza e libertà per tutti. Siamo chiamati a scegliere: o facciamo gli Stati Uniti d’Europa, come sognavano i padri fondatori dell’Unione, oppure rischiamo di diventare un semplice “mercato comune” senza anima e senza peso geopolitico”.
“Il momento di agire è adesso. Per questo
sosteniamo con convinzione ogni iniziativa che possa rilanciare il progetto europeo, che dia voce
ai cittadini, che riaffermi l’identità comune di un continente che non può e non deve arrendersi alle forze disgregatrici”.
“Come diceva Moro: “Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma, cari amici, non è possibile. Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità.” Noi siamo pronti ad assumerci questa responsabilità”.