Saranno aumentati i controlli e la lotta alla criminalità organizzata

SIENA. Questa mattina al Palazzo di giustizia il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il procuratore generale presso la corte di appello di Firenze, Francesco d’Andrea, e i procuratori della repubblica di Firenze, Arezzo, Grosseto e Siena hanno firmato un protocollo d’intesa per un lavoro comune di collaborazione che prevede controlli più intensi e attività di contrasto alla illegalità nel settore agroalimentare, la promozione dell’emersione del lavoro sommerso e del contrasto all’evasione fiscale, la prevenzione e il contrasto alle varie forme di illegalità con una particolare attenzione, è stato detto nel corso dell’incontro di questa mattina, alla presenza di criminalità organizzata se non di mafia che guardano con molto interesse al settore agroalimentare che in Toscana ha una qualità alta contribuendo con 3,3% al valore aggiunto della sua economia. Rafforzare le attività di prevenzione e di repressione delle frodi alimentari in Toscana dove la qualità di alcuni prodotti, molto alta, fa gola alla criminalità organizzata e anche alla mafia.
“L’agricoltura – ha detto Rossi – è un settore che va bene con un’occupazione in crescita e con esportazioni cresciute negli ultimi due anni e con giovani sempre più interessati a lavorarci. Per questo il settore va tutelato”. La Regione Toscana per mettere la ,magistratura in condizione di lavorare nel settore mettera’ a disposizione degli uffici delle procure venti persone piu’ trenta giovani per il progetto lavoro e formazione. “Quello di oggi è un messaggio forte che vogliamo dare – ha detto il procuratore D’Andrea – per un settore importante non solo per l’economia della Toscana ma anche per la tutela della salute dei cittadini. Un settore nel quale purtroppo dobbiamo registrare la presenza di organizzazioni criminali di tipo mafioso o comunque di criminalità organizzata – ha sottolineato il magistrato – la Toscana non e’ terra di mafia ma è una terra ricca nella quale le mafie di infiltrano per condizionare le imprese che svolgono la loro attività in maniera legale e per condizionarle con metodi che purtroppo tendono a portarle fuori mercato acquisendo illegalmente posizioni che altrimenti non riuscirebbero ad avere”.