"Dobbiamo chiudere la partita in fretta e nel migliore dei modi"

SIENA. Il caso di Beko “che era uno dei più difficili e che un anno fa sembrava quasi impossibile da risolvere, è emblematico di un uso accorto, responsabile e intelligente della golden power, che ha tutelato stabilimenti e lavoratori, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei, dove dopo l’acquisizione da Whirlpool gli stabilimenti sono stati chiusi. Non in Italia”. Lo ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine della sua visita nello stabilimento della Beko di Siena.
Secondo Urso quello della vertenza della multinazionale turca, nella città toscana, “è un esempio e modello di confronto e collaborazione tra Ministero, azienda, autorità locali, Comune di Siena, Regione e sindacati, per raggiungere insieme lo stesso obiettivo. Ci siamo riusciti ed è per me un orgoglio e un onore sapere che l’accordo, sottoscritto dopo mesi di confronto anche serrato, sia stato suffragato dal consenso dei lavoratori a scrutinio segreto con l’88% dei voti favorevoli. Significa che – ha concluso – per primi, hanno compreso che abbiamo fatto tutto il possibile per tutelarli”.
“Ora dobbiamo passare alla seconda fase: siamo in vantaggio dopo il primo tempo, ma dobbiamo chiudere la partita in fretta e nel migliore dei modi – continua il ministro Urso -. Ieri Invitalia ha acquisito lo stabilimento con una condizione necessaria e indispensabile, e lo ha fatto su nostra indicazione e con il supporto determinante del Comune, che poi entrerà in partnership con Invitalia. Lo ha fatto prima di quanto molti immaginassero – ha proseguito -, perché vogliamo procedere con celerità: i tempi nella reindustrializzazione sono fondamentali. Ed è per questo che Invitalia vuole prendere subito possesso dello stabilimento, per passare alla seconda fase, che è già iniziata. Sapete che sono già venuti a visitare lo stabilimento una decina di potenziali investitori. Ora che è nelle mani pubbliche si potrà fare in maniera più organica, fornendo anche la room su cui ciascuno misurerà le proprie potenzialità”.
Per il ministro è quindi “importante” che il lavoro nella “nuova fase” sia “fatto in modo congiunto con l’amministrazione comunale. Oggi il sindaco e il vicesindaco mi hanno assicurato – ha aggiunto -, nell’interesse della città, che ci possono essere quelle modifiche anche urbanistiche che si dovessero rendere necessarie per rendere lo stabilimento più competitivo, produttivo e sostenibile, anche dal punto di vista ambientale ed energetico”.