
SIENA. Il Comitato dei Lavoratori della Scuola di Siena scrive sulla propria pagina facebook: “In seguito ad una serie di richieste di delucidazione, ci teniamo a chiarire la natura del presidio che, come Comitato dei Lavoratori della Scuola, abbiamo organizzato.
L’iniziativa del 24 settembre si colloca in una fase caratterizzata da sconvolgimenti sia per la situazione politica nazionale che internazionale: l’attacco di Israele al popolo palestinese suscita indignazione e sempre più settori di lavoratori e cittadini nel nostro Paese si mobilitano contro il genocidio e la terza guerra mondiale. Sono giuste le tante mobilitazioni (come presidi e cortei) che sono stati organizzati nella nostra regione e nella nostra provincia ma per noi essere contro il genocidio e le guerre significa anche essere contro la militarizzazione di scuola e territorio e contrastare questi fenomeni che sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti.
Per questo, lo ripetiamo, tutte quelle prese di posizione che vanno in questa direzione sono da supportare.
Dobbiamo vedere questo presidio come tappa di una serie di iniziative sul territorio toscano, come il corteo dell’11 ottobre a Firenze organizzato dal Comitato No Comando Nato né a Firenze né altrove, al quale auspichiamo la massima partecipazione dei lavoratori e invitiamo allo sciopero. La scelta di fare l’iniziativa del 24 davanti alla Camera del Lavoro di Firenze è da intendersi unicamente come una chiamata alla mobilitazione essendo punto di riferimento per tanti lavoratori, in primis noi tesserati, è uno sprono ad unirsi TUTTI e a dare continuità alle tante prese di posizione importanti del sindacato come quella fatta dallo stesso a gennaio contro il comando Nato a Firenze, serve a dimostrare che i lavoratori hanno a cuore la pace e la tutela della scuola, dell’ambiente e dei diritti conquistati in passato (finanziare la militarizzazione del territorio significa tagliare fondi a scuole e ospedali, significa devastare l’ambiente, significa mettere a rischio migliaia di civili in caso di attacco ecc…).
Serve unità contro tutti i governi guerrafondai, come il governo Meloni che continua a inviare armi e a finanziare il genocidio del popolo palestinese. Questo è il senso e la scelta di fare il 24 settembre il presidio.
Con questa nota invitiamo non solo a partecipare numerosi, ma anche a sottoscrivere pubblicamente il nostro appello”.