"Il futuro di Siena non può essere ostaggio delle strategie finanziarie di pochi"
SIENA. Che il Monte dei Paschi a Siena sia un argomento “scomodo” è fuori discussione. Che l’operazione Mediobanca, ambiziosa e controversa nella genesi e nei fini, non sia facile da decifrare, lo è altrettanto. L’operazione di scambio azionario appare ormai avviata verso il successo. Restano invece nebulosi gli effetti sul fronte occupazionale e sul futuro della direzione generale di Siena. Se, a parole, se ne annuncia il mantenimento, il rischio concreto è quello di uno svuotamento progressivo di funzioni e di una perdita significativa di posti di lavoro qualificati.
Private Banking, Credito al Consumo, Corporate Banking: sono solo alcune delle aree che potrebbero essere accorpate altrove, assieme a funzioni di controllo, contabilità, risk management e IT, oggi concentrate in gran parte a Siena. Uno scenario che lascia più di un dubbio sul destino dei dipendenti su piazza, dei giovani che ripongono sulla Banca aspettative professionali e più in generale sulle reali prospettive occupazionali della città.
“Che il Monte dei Paschi sia al centro di una operazione finanziaria importante è un dato positivo. Tutto ciò è oggi possibile soprattutto grazie ai sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori di Banca MPS e del loro attaccamento alla Banca – dichiara Fiorino Pietro Iantorno, candidato di Alleanza Verdi e Sinistra alle elezioni regionali della Toscana del 12 e 13 ottobre -. L’operazione di risanamento, di cui oggi gode il Governo Meloni, è partita da lontano e ha coinvolto diversi governi con colori differenti. Si nota che le istituzioni mostrano entusiasmo per l’operazione finanziaria, ma vengono taciuti i possibili rischi occupazionali per Siena e per il territorio toscano. Infatti l’operazione Mediobanca rischia di svuotare progressivamente la città delle sue competenze più qualificate, trasformando quella che è stata per secoli una delle capitali finanziarie d’Europa in una periferia del sistema bancario nazionale” .
“La destra – aggiunge Fiorino Iantorno – dice di voler portare la voce di Siena in Toscana, ma non fa sentire questa voce a Roma dove l’operazione viene diretta. Mentre la destra locale e nazionale si fa portabandiera degli interessi della finanza, noi stiamo dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie, al fianco dei sindacati che riportano l’attenzione su questi rischi”.
Conclude Iantorno: “Il futuro di Siena non può essere ostaggio delle strategie finanziarie di pochi come è stato nel recente passato. Ho sempre sostenuto che la politica locale deve uscire dalla complicità con i poteri forti e deve sempre battersi concretamente per gli interessi dei cittadini sene”.






