
SIENA. Da Anna Ferretti, Alessandro Masi, Giulia Mazzarelli, Luca Micheli e Gabriella Piccinni del gruppo consiliare Pd riceviamo e pubblichiamo.
“Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Siena ha presentato in Consiglio comunale una mozione per chiedere al Comune di impegnarsi per il riconoscimento dello Stato di Palestina, condannare le violazioni del diritto internazionale e sostenere la popolazione civile palestinese.
Nel testo si richiamavano i dati drammatici della crisi umanitaria a Gaza, con migliaia di vittime civili, la denuncia dell’ONU e delle ONG di crimini di guerra e genocidio, il mandato di arresto internazionale nei confronti del premier israeliano Netanyahu e la recente dichiarazione ONU dello stato di carestia per oltre mezzo milione di persone. La mozione impegnava il Consiglio, attraverso la sindaca di Siena, a sollecitare il Governo italiano sul riconoscimento della Palestina, a bloccare le forniture di armi a Israele, a promuovere l’ingresso degli aiuti umanitari sotto il coordinamento delle Nazioni Unite e ad aderire a una mobilitazione dei Comuni italiani a sostegno dei diritti del popolo palestinese. Nel documento si condannavano gli attacchi indiscriminati contro i civili e si ribadiva la necessità della liberazione immediata degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.
Il senso della mozione era che “Siena non può e non deve restare indifferente a quello che accade: la nostra città, da sempre attenta alla libertà e alla dignità dei popoli, deve farsi portavoce di un impegno chiaro per la pace, la giustizia e i diritti umani”. Con questo spirito abbiamo accolto tutti gli emendamenti dei gruppi civici di opposizione, perché erano sulla linea di tutelare la popolazione martoriata di quella terra.
L’ordine del giorno presentato dai consiglieri di Fratelli d’Italia in nome dalla destra che guida la città è stato invece tutto un inno al governo nazionale e alla sua politica estera. Non dobbiamo “disturbare l’attività diplomatica”, la mobilitazione della Global Sumud Flotilla “non risolve niente e metterà in pericolo i nostri militari” hanno dichiarato durante il dibattito. La destra vede le sofferenze subite dagli israeliani nell’attacco del 7 ottobre di Hamas, che tutti condanniamo, ma ignora le migliaia di morti palestinesi, morti per le bombe, per la fame, per la mancanza di medicine. Non vede e non considera un popolo costretto a lasciare la sua terra, mentre Israele la bombarda per farci poi un “resort” di lusso con l’aiuto di Trump e per acquisire e vendere le sconfinate riserve del giacimento di gas naturale che si trova davanti alla sua costa. Parlano di “due popoli e due Stati”, ma uno dei due popoli deve cessare di esistere. Nemmeno considerano l’aspetto economico dell’occupazione, al quale è interessatissima invece una costellazione di realtà radicate nel tessuto economico occidentale, con interessi che vanno ben oltre l’industria militare.
Noi invece siamo convinti che a questo punto della storia occorra alzare la voce, occorra essere con la Flotilla inerme e con il suo immenso gesto simbolico di umanità e di difesa della dignità umana, con chi crede ancora che pacificamente si possa lottare per affermare i valori di libertà, giustizia, autodeterminazione. Il mondo è in fiamme e non possiamo esimerci dal prendere posizione.
Sappiamo tutti bene che la voce del consiglio comunale di Siena è piccola rispetto ai luoghi delle decisioni sui destini del mondo, ma la città di Santa Caterina non può non affermare in questo momento grave il valore della pace come “letto pacifico”, in cui debbono riposare le anime di bambini, donne e uomini.
Con il nostro voto contrario e le astensioni dei gruppi civici di opposizione e di alcuni della maggioranza la mozione della destra è passata, ma noi affermiamo a voce ancora più alta che “Siamo tutti di Gaza!” perché la vita non smette mai di reclamare giustizia e diritto”.