Martinelli: "Il Comune con le imposte e le multe copre le spese e pareggia i conti"

SIENA. Da Enzo Martinelli riceviamo e pubblichiamo.
«“Si è fatto sempre così” è una delle pessime regole vigenti nella burocrazia italiana. Si prende la pratica dell’anno precedente, si cambia la data e qualche virgola e si emana il “nuovo atto”, che disciplinerà il futuro. Se a Siena, governata da sempre dai “rossi”, questo metodo amministrativo lo pratica la Giunta di centrodestra “il cambiamento” promesso nelle campagne elettorali non arriverà mai. Eppure sembra che l’andazzo della Giunta della sindaca Nicoletta sia proprio quello della continuità. Ecco un esempio. Il giorno dopo la Befana il governo cittadino ha deliberato la “zonizzazione” per regolamentare le iscrizioni e il trasporto degli alunni per l’anno 2025/26. La scuola è uno dei settori che maggiormente gravano sul bilancio comunale (edilizia, manutenzioni, riscaldamento, mense, trasporti, parte del personale ecc). Ebbene, se si compara la delibera del 2025 con quella emanata dal sindaco Valentini (PD) dieci anni addietro non si notano sostanziali differenze. Eppure alla clinica ginecologica delle Scotte nel 2014 registrarono 1.400 nascite, mentre nel 2024 i bambini nati sono stati appena 936. La rete dei servizi scolastici però è rimasta la stessa. Ogni attività economica che registra un calo di utenza di un terzo e che non modifica i propri assetti è destinata al fallimento. Questa affermazione sembra non valga per il Comune che, tartassando i propri cittadini con le imposte e le multe,copre le spese e pareggia i conti.
Il rilevante onere economico iscritto nel bilancio della città deriva anche dal costo delle scuole materne comunali, un antico fortino della sinistra. In Italia le scuole dell’infanzia sono statali o private e quindi gli oneri sono a carico dello Stato o delle famiglie. Sotto la Torre del Mangia il costo di molte scuole dell’infanzia grava invece sul groppone dei senesi. La giunta di De Mossi provò a trasferire scuole e oneri allo Stato, ma l’avamposto “rosso” sconfisse le intenzioni dell’avvocato e dei suoi assessori. L’attuale Giunta ha rinunciato all’impresa e mantenuto i rilevanti costi nel bilancio cittadino. Insomma, la vecchia regola burocratica ha vinto ancora una volta con buona pace del “cambiamento” promesso e atteso. Del resto anche i comunisti dicevano :”Ha da venì Baffone”, che però, per fortuna, non è arrivato mai».