La presidente Pampana: “Nessuna fede può giustificare il massacro di civili, né quello del 7 ottobre 2023 né quello in Palestina”

FIRENZE. “La guerra a Gaza ci richiama alla nostra umanità e ci invita a scegliere la via della vita, dell’esistenza e della pace, piuttosto che quella militare”.
A dirlo è Elena Pampana, presidente di Acli Toscana, esprimendo sostegno alle parole pronunciate dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e Montepulciano e presidente della Conferenza Episcopale Toscana, che ha denunciato la spirale di distruzione in corso nella Striscia di Gaza.
“Quello che sta succedendo a Gaza non ha alcuna giustificazione possibile – dice Pampana –L’uccisione di civili, di bambini, di persone inermi non può essere spiegata né legittimata da ragioni di Stato o religiose. Nessuna fede autentica può diventare scudo per la violenza. Vale per Gaza oggi come valeva per gli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023 che hanno colpito tanti innocenti in Israele”.
“A Gaza, come altrove, le vittime sono persone con un volto, una storia, una dignità – conclude Pampana –. Non sono numeri, né danni collaterali. La vera sfida oggi è ridare centralità all’umano, rispondere alla violenza con la forza disarmata ma ferma della giustizia. È l’unica via per costruire la pace”.