Casi e Franchi definiscono "grave e preoccupante" l'atteggiamento dell'esecutivo

SIENA. Dopo la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale sul fine vita, intervengono Elena Casi, presidente di +Europa Siena, e Luigi Franchi, responsabile del direttivo senese, che definiscono “grave e preoccupante” l’atteggiamento dell’esecutivo.
“Il Governo ha scelto di attaccare una legge che nasce dalla necessità di colmare un vuoto legislativo e di dare risposte a cittadini che affrontano sofferenze insopportabili. La Toscana ha avuto il coraggio di agire dove il Parlamento continua a rimandare. Chi ne paga il prezzo sono le persone più fragili e le loro famiglie”, dichiarano Casi e Franchi.
La legge toscana, approvata in piena coerenza con la sentenza della Corte Costituzionale, rappresenta un atto di responsabilità e vicinanza concreta verso chi vive condizioni estreme. +Europa Siena sottolinea come la scelta del Governo sia un segnale di chiusura e una grave interferenza con l’autonomia delle regioni.
“Impugnare questa legge è un atto ideologico, non giuridico. È l’ennesima dimostrazione di un potere centrale che preferisce lo scontro politico alla tutela dei diritti. Noi continueremo a difendere questa legge anche da Siena, perché crediamo che nessuno debba essere lasciato solo nella sofferenza, e perché la libertà di scelta è un diritto che non si impugna.
+Europa Siena continuerà a battersi per i diritti civili, per un’Italia più libera, giusta e umana”.