SIENA. Questa mattina, si è tenuta la Ventitreesima Giornata dell’Economia – Siena 2030. L’iniziativa, organizzata da Camera di Commercio di Arezzo-Siena, Università di Siena e Fondazione Monte dei Paschi, ha offerto una panoramica sui principali indicatori sociali, demografici ed economici della nostra provincia.
Hanno portato il loro contributo Massimo Guasconi, presidente, e Marco Randellini, segretario generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena; Carlo Rossi, presidente FMps e Marco Forte, direttore generale della Fondazione, assieme al rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra e alla professoressa Francesca Gagliardi del Dipartimento di Economia politica e Statistica dell’Università di Siena.
Dopo la presentazione del report annuale dell’“Osservatorio del turismo della provincia di Siena” da parte di Andrea Favaretto, direttore del Centro Studi Sintesi di Mestre, ha concluso i lavori Leonardo Marras, assessore all’economia e alle attività produttive della Toscana.
“Prosegue e si consolida la collaborazione fra le istituzioni senesi nell’ambito del programma Siena 2030, così come il ruolo della Fondazione Mps in quanto luogo di raccordo, incontro e promozione di relazioni, reti sociali e coesione. – ha commentato Carlo Rossi –. Al centro della nostra attività programmatica trovano posto azioni volte alla creazione di valore sociale e benefici durevoli per il territorio e per le persone, con particolare attenzione ai giovani, all’innovazione e al progressivo avanzamento della fragilità e del disagio”
Ha aggiunto il rettore Roberto Di Pietra: “Sottolineo l’importanza di potere usufruire di un monitoraggio costante e accurato sulle tendenze che caratterizzano il contesto economico della provincia di Siena grazie al lavoro anche dei colleghi del Dipartimento di Economia Politica e Statistica e, in particolare, della collega Francesca Gagliardi. Il rapporto mette in evidenza le aree di criticità su cui occorre pensare a delle linee di intervento. Più in generale occorre cominciare a immaginare un percorso che consenta di immaginare una strategia e una visione a lungo termine costruita sul quadro complessivo che emerge da questi rapporti”.
“Il panorama geopolitico globale è attualmente caratterizzato da una profonda instabilità, alimentata da molteplici fattori ad iniziare dalle confuse politiche commerciali statunitensi per proseguire con il ricorso sempre più frequente alle armi per la soluzione delle controversie internazionali con conseguente erosione dell’ l’autorità degli organismi internazionali. Un’ incertezza che si ripercuote ovviamente sul quadro economico internazionale e locale come confermano i dati dell’export provinciale del primo trimestre 2025 – ha evidenziato Massimo Guasconi -. L’export senese ha infatti registrato una battuta d’arresto significativa rispetto alla crescita sostenuta degli ultimi anni, segnando un -33,8%, pari a 879 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2024.I prodotti farmaceutici, il settore più importante per il nostro export, ha subito una contrazione ancora più marcata, – 50,4% per un valore complessivo di 349 milioni di euro. Un dato particolarmente preoccupante se si considera che, a livello nazionale, il settore farmaceutico ha registrato una crescita del 41,9%, con Firenze che ha addirittura raggiunto un +177,8%. Anche il comparto della camperistica, secondo settore di specializzazione dell’export senese, è in flessione. Nel primo trimestre 2025, il valore dei beni esportati ha superato i 173 milioni di euro, in contrazione del 17,7% rispetto al 2024, sebbene in aumento del 5,2% rispetto al 2023. Infine, l’export delle produzioni vitivinicole senesi non fa eccezione alla tendenza negativa, evidenziando una flessione del 5,6%, con un valore di 115 milioni di euro, in linea con quanto registrato a livello nazionale per il settore.”
“La Giornata dell’Economia è ormai un appuntamento che offre un’importante occasione di confronto e riflessione per tutti gli enti coinvolti per attivare progettualità e risposte comuni e concrete. Per la Fondazione Mps è anche un momento di ascolto in cui è possibile individuare priorità e indicazioni utili alla stesura della programmazione strategica a favore del territorio. – ha affermato Marco Forte.
“Le nostre più recenti stime economiche, elaborate sui dati “Prometeia – Scenari economie locali”- ha osservato Marco Randellini – rivelano una prospettiva di crescita economica moderata ma costante per la provincia di Siena nel biennio 2024-2025. Si prevede che il valore aggiunto provinciale supererà gli 8,8 miliardi di euro nel 2024, registrando un aumento reale dello 0,5%, seguito da un’ulteriore crescita stimata dello 0,4% nel 2025.L’agricoltura, che costituisce il 4,9% del valore aggiunto, è in forte crescita nel 2024 (+10,8%) e si prevede un ulteriore, seppur modesto, aumento nel 2025 (+1,4%). L’industria (17,1% del valore aggiunto) chiuderà il 2024 con una leggera flessione (-0,3%), per poi stabilizzarsi nel 2025 (+0,1%). Le costruzioni (5,2%) beneficiano ancora degli incentivi fiscali nel 2024 (+0,4%), ma si prevede una contrazione significativa nel 2025 (-2,1%) a causa dell’esaurimento di tali stimoli. I servizi (72,8%), il settore più rilevante, cresceranno dello 0,3% nel 2024, con un’accelerazione prevista per il 2025 (+0,7%). Sul fronte dell’occupazione, si stima una crescita dell’1,5% nel 2024, rallentando a +0,9% nel 2025. Similmente, le Unità di Lavoro (ULA) cresceranno dell’1,3% nel 2024 e dello 0,9% nel 2025. Positivi anche i dati sul reddito disponibile delle famiglie senesi, con un incremento del 3,6% nel 2024 e del 3,4% nel 2025. La spesa per consumi finali delle famiglie mostra un aumento dell’1,6% nel 2024, con un’accelerazione al +2,9% prevista per il 2025. Numeri che testimoniano la straordinaria capacità del sistema economico senese di superare le tensioni e le sfide che caratterizzano il quadro politico ed economico internazionale. “
“Quest’anno abbiamo posto un’attenzione particolare alla vulnerabilità dei cittadini, grazie a un’indagine ad hoc condotta per la terza volta dall’Università di Siena, rappresentativa dell’intera regione. – ha sottolineato Francesca Gagliardi dell’Università di Siena -. Dall’analisi emerge un quadro articolato: se da un lato il territorio senese presenta una ricchezza monetaria superiore alla media nazionale e alle altre province toscane, dall’altro, considerando aspetti non strettamente economici legati alla vita quotidiana, cresce sensibilmente la percezione di difficoltà da parte delle famiglie. Emblematico è il tema della cura e dell’assistenza agli anziani, che rappresenta una voce di spesa sempre più gravosa. Abbiamo inoltre dedicato un focus specifico alle generazioni future. I dati mostrano che molti giovani senesi conducono una vita sedentaria, praticano poca attività fisica e prestano scarsa attenzione a un’alimentazione equilibrata. Sono elementi su cui esiste un ampio margine di miglioramento, sia in termini di politiche pubbliche che di progettualità mirata”.
Ed ecco una sintesi del report sul turismo senese predisposto dal Centro Studi Sintesi di Mestre, per l’”Osservatorio del turismo della provincia di Siena”.
L’Osservatorio, importante strumento di analisi delle dinamiche e delle tendenze della filiera turistica senese, nasce da un progetto di Confcommercio Siena, Confesercenti Siena e Camera di Commercio di Arezzo-Siena con il sostegno economico della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la partecipazione del Comune di Siena.
A livello mondiale, gli arrivi turistici internazionali nel 2024 hanno quasi recuperato i livelli pre-pandemia, raggiungendo il 99% degli arrivi del 2019 con 1.445 milioni di visitatori. Si prevede che il primo trimestre del 2025 vedrà una crescita globale del +5% negli arrivi turistici internazionali rispetto al 2024, con l’Asia-Pacifico in testa (+12%).
In Italia, le presenze turistiche totali nel 2024 sono state oltre 458 milioni. Le proiezioni per il 2025 indicano un potenziale aumento delle presenze totali fino al 3,5% nello scenario più ottimistico, con un recupero stimato del 106,9% rispetto ai livelli del 2019 nello scenario base. Per l’estate 2025, si prevedono 267 milioni di presenze, con un incremento del +2,1% rispetto al 2024, e una spesa turistica stimata in 39 miliardi di euro (più bassa rispetto al 2023 e al 2022).
In provincia di Siena, nel 2024, le presenze sono aumentate del +1,3% rispetto al 2023 e del +4,2% rispetto al 2019. Gli arrivi sono cresciuti del +2,9% rispetto al 2023 e del +4,5% rispetto al 2019.
Complessivamente le presenze turistiche in provincia di Siena nel 2024 sono state 5.459.543(65,5% stranieri – 34,5% italiani). I comuni con il maggior numero di presenze nel 2024 sono stati Siena (1.088.285 presenze, 19,9%), San Gimignano (516.739 presenze, 9,5%), Chianciano Terme (469.839 presenze, 8,6%), e Montepulciano (309.584 presenze, 5,7%).
Nel 2024, i principali paesi di provenienza dei turisti stranieri nella provincia di Siena sono stati gli Stati Uniti d’America (766.642 presenze, 18,1%), la Germania (595.243 presenze, 14,1%), la Gran Bretagna (291.606 presenze, 6,9%) e la Francia (275.030 presenze, 6,5%).
Nel primo trimestre 2025, le presenze totali in provincia di Siena sono state 562.945. Di queste, 297.045 (52,8%) erano in strutture alberghiere e 265.900 (47,2%) in extra-alberghiero. I turisti italiani rappresentavano il 56,7% (318.970 presenze) e gli stranieri il 43,3% (243.975 presenze).
Rispetto allo stesso periodo del 2024, le presenze totali nel primo trimestre 2025 hanno registrato un calo dell’8,7%. Le strutture alberghiere hanno avuto una diminuzione del 6,7%, mentre quelle extra-alberghiere del 10,9%. Le presenze italiane sono diminuite dell’11,7% e quelle straniere del 4,4%.
Alla fine del quarto trimestre 2024, la provincia di Siena contava 3.043 imprese attive nella filiera turistica, con un aumento dell’1,5% rispetto al 2023. Rispetto al 2019, si registra un calo dell’1,6%.
Alla fine del primo trimestre 2025, le imprese attive nella filiera turistica erano 3.030, con un aumento dell’1,0% rispetto al primo trimestre 2024, ma un calo dell’1,3% rispetto al primo trimestre 2019.
La composizione delle imprese turistiche attive nel 2024 vede una predominanza di bar e ristoranti (1.613 imprese, 53%), seguiti dalle strutture ricettive (878 imprese, 29%).
Nel 2024, gli addetti totali alla filiera del turismo in provincia di Siena erano 16.060, un aumento del +10,2% rispetto al 2019. Questi rappresentavano il 16,4% degli addetti totali della provincia. La maggior parte degli addetti era impiegata in bar e ristoranti (8.725 addetti, 55%). Nel primo trimestre 2025, gli addetti della filiera turistica sono diminuiti del 2,4% rispetto al primo trimestre 2024, attestandosi a 15.949, rappresentando il 16,4% degli addetti totali della provincia.
Il Centro Studi Sintesi di Mestre ha svolto, per l’Osservatorio Provinciale del Turismo, una indagine sulle dinamiche del settore nel 2025. Per quanto concerne la variazione di fatturato per il 2025, il 13 % degli operatori lo prevede in crescita, il 33,5% in diminuzione e il 50,5% degli operatori prevede un fatturato stazionario.
Per la seconda metà del 2025 (luglio-dicembre), il 52,0% degli operatori non prevede variazioni sostanziali nel fatturato rispetto allo stesso periodo del 2024. Il 19,5% è ottimista, mentre il 18,5% è pessimista.
Per quanto riguarda la clientela straniera nel primo semestre 2025, si stima che rappresenti il 38% del totale. Le previsioni di variazione rispetto al primo semestre 2024 per i turisti stranieri sono le seguenti: Francia: -0,1% , Germania: -2,9% , Gran Bretagna: -3,3% e Stati Uniti: -3,3%
Sono diversi i fattori che, secondo i ”sentiment” degli operatori influenzeranno l’attività turistica: il Giubileo ( Il 15,5% degli operatori lo vede come un effetto positivo, il 7,5% come negativo e il 77,0% non sa), l’incertezza internazionale (dazi e guerre)( il 65,5% lo considera un effetto negativo, mentre il 34,5% non sa) e la crisi e il rallentamento di alcuni mercati il 61,5% lo vede come un effetto negativo, mentre il 38,5% non sa)..
In termini di solidità aziendale, il 52,0% degli operatori ritiene che la propria attività abbia attraversato momenti di difficoltà ma non preveda rischi di chiusura futura. Il 39,0% considera la propria attività molto solida, mentre il 3,5% prevede di chiudere a breve e l’1,0% ritiene che l’attività sia in crisi.
Per quanto riguarda gli investimenti a breve termine (entro il primo semestre 2026), il 14,6% degli operatori sta pianificando investimenti. Di questi, il 62% intende ampliare la struttura, il 38% investirà nel risparmio energetico, il 21% in altro (ristrutturazione) e il 14% nell’introduzione di nuovi servizi.
