Duccio di Buoninsegna occupato dagli studenti: il comunicato

“Oggi 27/10/2025 noi studenti del Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena abbiamo deciso di occupare in maniera pacifica la sede del nostro istituto, per mettere in risalto le controverse questioni politiche e scolastiche dibattute negli ultimi anni. L’occupazione si terrà a partire dal 27/10/2025 fino al 31/10/2025,  cinque giorni nei quali si svolgeranno attività didattiche e assemblee. Manifesteremo tramite un’occupazione che non tollererà alcuna forma di violenza, sfregio o danneggiamento nei confronti dell’ambiente scolastico, che sarà diligentemente custodito durante tutto il periodo dell’occupazione.

Le motivazioni di questa scelta sono varie. A partire dalla causa palestinese ormai da tempo ignorata dal governo italiano complice di genocidio che da oltre due anni si arricchiscie vendendo e comprando armi da uno stato genocida.

 L’Italia infatti si trova al terzo posto nella vendita di armi a Israele che ha invece a sua volta occupato il secondo posto nella vendita di armi allo stato italiano il quale ha speso, con i soldi dei cittadini italiani, circa 154 milioni di euro in armamenti provenienti dallo stato di Israele, rafforzandone così la potenza bellica. Il legame tra lo stato italiano e Israele è ed è stato forte anche a genocidio in corso, rafforzato dal continuo supporto a Netanyahu e allo stato di Israele riconfermando anche il gemellaggio con Tel Aviv e riinviando il patto di amicizia con Gaza nella votazione Consiglio Comunale tenutasi a Milano il 13/10 di quest’anno. Le modalità utilizzate dal nostro stato nel supporto ad Israele sono e sono state tante: tramite piattaforme, accordi, aziende venditrici di merce di ogni tipo presenti anche all’interno delle strutture scolastiche, progetti obbligatori di alternanza scuola-lavoro, come i progetti svolti con le forze dell’ordine, ed Erasmus.

Negli ultimi mesi cittadini italiani e provenienti da oltre 44 paesi diversi si sono imbarcati disarmati su una serie di barche private chiamandosi “Global Sumud Flotilla”, rischiando la propria incolumità per portare aiuti umanitari nella striscia di Gaza e puntando ad aprire un corridoio umanitario attraverso le acque internazionali interrotte da un blocco navale illegale posto dallo stato di Israele dal 2009. Gli attivisti che vi hanno preso parte non hanno ricevuto alcuna protezione dallo stato che, al contrario, ha osato definire essi degli “irresponsabili intenti a portare dei disguidi al governo”. Anche dopo l’arresto dei cittadini nelle carceri israeliane il governo non si è mosso verso i propri cittadini neanche al momento del rimpatrio.

Nell’ultimo periodo il governo si aggrappa all’ingiusto trattato di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, stilato su 20 punti nessuno di questi posto in supporto della Palestina che invece, a pochi giorni dal presunto “cessate il fuoco” di Israele, si ritrova nuovamente attaccata e in carestia con i corridoi umanitari di Rafah bloccati dallo stato di Israele dove, anche durante il corso dell’ultimo anno, sono stati bloccati milioni di camion, da mesi, con aiuti umanitari per il popolo Palestinese nella striscia.

Al giorno d’oggi l’attenzione portata verso il genocidio in palestina è tanta, non è l’unica motivazione a smuovere il corporato studentesco poichè in corso ci sono anche altre guerre e conflitti, come quella in Ucraina, dove dal 2022 la Russia continua ancora oggi ad attaccare il popolo ucraino distruggendo case, ospedali e attaccando civili sfollati, come la situazione nella repubblica democratica del Congo dove, da decenni, viene combattuta una guerra civile per scopi economici che porta ancora oggi milioni di sfollati, violenze sessuali e povertà estrema. La guerra del Sudan con continue distruzioni di città, pulizie etniche e collasso totale di servizi sanitari, come in Yemen, dove anche dopo la tregua posta nel 2022, è ancora in corso una guerra civile.

Nell’ultimo periodo in tutta Italia si sono presentate continue proteste pacifiche, portate avanti da cittadini che, uniti da un ideale comune, si sono impegnati nel creare un disagio contro il governo italiano che, al contrario, ha risposto con repressioni violente da parte delle forze dell’ordine, come possiamo recentemente ricordare nelle città di: Torino, Milano o Udine, dove lo stato ha protetto gelosamente i calciatori israeliani e attaccato i manifestanti italiani.

Le repressioni poste dal governo italiano verso i cittadini e gli studenti sono innumerevoli, partendo dal DDL sicurezza 1660 che reprime ogni forma di protesta pacifica e non, alla negazione dell’educazione sesso-affettiva a partire dalle scuole medie,approvata dalla Commissione Cultura alla Camera. Continuando con la proposta dalla Lega, del nuovo DDL 1627, proposto da Gasparri, che vuole riformare un articolo del codice penale per punire l’ostilità verso lo stato di Israele, alla riforma Valditara che ha minimizzato i problemi istituzionali vietando l’uso del telefono durante le ore scolastiche, limitando l’utilizzo di un mezzo di comunicazione e di apprendimento didattico assai utile.

Le situazioni all’interno delle strutture scolastiche, con la mancanza di investimenti nell’istruzione, alimentano il disagio tra gli studenti italiani. Strutture dove i fondi scolastici sono sempre più carenti e i disagi si fanno sentire ogni giornio di più , con: strumenti tecnologici spesso non funzionanti, aule e spazi comuni poco curati e forniti, con mancanza di banchi o sedie e mancanza di forniture all’interno dei laboratori. Inoltre l’aumento delle condizioni precarie del personale, influiscono al calo delle prospettive di stabilità del docente e degli studenti.

Il governo italiano usa la repressione e la manipolazione verso i suoi cittadini, incentivando alla disinformazione e invogliando a non partecipare a votazioni, ponendogli di fronte un controllo totale da parte del nuovo “Chat control” violando la privacy di ogni persona tramite un’analisi delle chat su tutte le piattaforme mirate a una sorveglianza di massa da parte dell’unione europea.

I media italiani contribuiscono alla repressione tramite la censura, usata persino verso movimenti posti dai vari dirigenti delle scuole di Siena, tra cui anche il nostro istituto, contro lo stato genocida di Israele dove i media limitano la diffusione di verità e le condanne dell’opinione pubblica italiana verso lo stato terrorista israeliano.

Le indignazioni da parte dei cittadini e degli studenti italiani verso il governo sono tante e come studenti, come essere umani, ci sentiamo in dovere di agire e di fare qualcosa. Con lo sciopero del 22 Settembre e del 3 Ottobre i cittadini di tutta Italia sono scesi in massa per protestare contro un governo superficiale e per ottenere una voce, così ha fatto anche Siena, portando nelle strade un disagio generale.

In questi giorni di occupazione vogliamo costruire uno spazio libero di confronto, dove la scuola torni ad essere un luogo di formazione civile oltre che didattica. Invogliamo chiunque voglia prendere parte all’occupazione a partecipare: studenti, insegnanti e incluse persone con disabilità, accompagnate o non da un tutore legale o un professore di sostegno..

La scuola é stata in una posizione marginale per troppo tempo e per questo, noi studenti e studentesse, ci sentiamo in dovere di mobilitarci.

Non vogliamo stare in silenzio, non vogliamo essere complici”.