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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Dal Consiglio comunale di Siena

SIENA. E’ iniziato nel pomeriggio di oggi (6 giugno) il Consiglio comunale di Siena. Di seguito i comunicati dell’ufficio stampa.

LA GESTIONE DELLA VENDITA DEI BIGLIETTI PER IL SANTA MARIA DELLA SCALA E IL DUOMO

Riferendosi al capitolato d’asta che regola la convenzione tra il Comune di Siena e il raggruppamento temporaneo di impresa (RTI) composto dall’Opera della Metropolitana e da Opera Laboratori Fiorentini, nella seduta consiliare odierna Michele Pinassi ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Mauro Aurigi, per sapere come funziona il sistema di bigliettazione del Santa Maria della Scala. Il consigliere ha evidenziato come, da capitolato, risulti che l’attività di vendita dei biglietti debba essere effettuata tramite il sistema già in dotazione comunale e secondo una dettagliata tariffazione; ma ha affermato anche che da un ulteriore documento (pagina web del Santa Maria?), apparentemente emesso dal RTI, si dedurrebbero due ordini di violazione allo stesso. Da una parte, infatti, i costi dei tagliandi acquistati appaiono gravati di un euro per i diritti di prenotazione a beneficio del RTI concessionario; dall’altra, emerge come questo utilizzi una piattaforma diversa e autonoma rispetto a quella comunale.

Il sindaco ha specificato che il Comune di Siena ha siglato, lo scorso 22 febbraio, una convenzione con due soggetti diversi che, diversamente da quanto sostenuto nell’interrogazione, non sono in Raggruppamento Temporaneo di Impresa: OPA – Opera della Metropolitana di Siena e Opera Laboratori Fiorentini. Tale convenzione “triangolare” ha come oggetto l’istituzione, per un periodo di 3 anni, di una biglietteria centralizzata negli spazi del Santa Maria della Scala adibita alla vendita di tutti i titoli di ingresso allo stesso complesso museale, inclusi i titoli cumulativi che interessano gli altri musei comunali, al Duomo e per qualsiasi ulteriore attività organizzata dall’OPA o dal Santa Maria della Scala.

Dopo aver specificato come la stessa convenzione prevedesse che la gestione delle dotazioni di vendita dei biglietti venga effettuata tramite il sistema in dotazione all’Amministrazione Comunale, il sindaco ha sostenuto che la proposta avanzata dal RTI aggiudicatario (cui non partecipa l’OPA) in sede di gara non solo ha ampliato e migliorato il contenuto minimo richiesto, attraverso l’acquisizione a carico del RTI di tre nuove licenze di vendita sulla piattaforma TicketOne che consentono, fra l’altro, la possibilità di acquistare i biglietti del Santa Maria della Scala anche direttamente dall’omonima piattaforma, ma ha comportato anche un risparmio immediato per l’Amministrazione comunale, scaricandola del costo di emissione di ogni singolo biglietto.

Il primo cittadino ha sottolineato come, attraverso tali nuove licenze, sia possibile monitorare istantaneamente le statistiche di vendita e le prenotazioni e che l’Amministrazione è abilitata ad accedere a tale sistema. Secondo il sindaco, le nuove licenze sono funzionali al più complessivo sistema di biglietteria del Santa Maria della Scala, garantite da un sistema dati a fibra ottica che consente stabilità di connessione web, e compatibili con i sistemi di controllo elettronico delle entrate a tornelli installati dal RTI.

Nel merito del diritto di prenotazione, il sindaco ha affermato che è da intendersi come diritto di prevendita applicato dal gestore della piattaforma online di acquisto, che si somma all’applicazione della tariffa ridotta per l’acquisto preventivo; ha inoltre precisato che, oltre a tale diritto, sono previste anche forme di tutela per l’utente come la possibilità di acquisto della “polizza biglietto sicuro” a 1,30 euro che consente la possibilità di rimborso e ulteriori servizi quali la spedizione a domicilio del biglietto o la possibilità di biglietto elettronico su smartphone e tablet.

Pinassi ha criticato questa forma di esternalizzazione nella gestione della biglietteria, definendola un regalo del patrimonio cittadino nei confronti di un soggetto privato che opera con finalità commerciali. Il consigliere ha espresso il proprio disappunto anche verso l’istituto del diritto di prenotazione, considerato una sorta di aggio a privati.

UN’INTERROGAZIONE PER UN APPROFONDIMENTO SU PREVENZIONE E CURA DELLE PATOLOGIE DA GIOCO D’AZZARDO

Secondo i dati raccolti a livello nazionale il gioco d’azzardo è un fenomeno che, ogni anno, muove decine di miliardi di euro e determina ingenti perdite, risultando permeabile a infiltrazioni illegali e coinvolgendo le fasce più deboli della popolazione, quali i giovani e gli anziani. Su tale tema, nella seduta consiliare odierna, si è articolata l’interrogazione illustrata da Stefania Bufalini e sottoscritta anche da Gianni Porcellotti, Federico Nesi, Katia Leolini, Carolina Persi, Rita Petti, Massimiliano Bruttini, Giulia Periccioli, Ivano Da Frassini, Simone Vigni e Gianni Guazzi, i quali hanno richiamato, da un lato, la delibera del febbraio 2014 con la quale la Giunta ha aderito al “Manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo” e, dall’altro, lo schema di regolamento proposto da ANCI Toscana per i Comuni che intendano disciplinare le attività imprenditoriali connesse alle tipologie di gioco lecito con vincite in denaro.

Alle richieste della consigliera di sapere se il Comune di Siena intenda adottare un regolamento di questo tipo e quali azioni possono essere messe in atto dalla Società della Salute senese con i fondi nazionali dedicati alla prevenzione e alla cura delle patologie derivanti dal gioco d’azzardo, ha risposto l’assessora alla Salute, la quale ha riconosciuto che a Siena, pur essendo una città con percentuali basse rispetto ad altre realtà, il problema si sta diffondendo in modo preoccupante.

Dal punto di vista normativo, l’assessora ha informato che, in base alla legge n° 208/2015 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, è stato istituito un fondo al Ministero della Salute per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, dotato di 50 milioni di euro annui ripartiti tra le Regioni. Alla Toscana sono stati assegnati nel novembre 2016 oltre 3 milioni e 150mila euro. La Regione ha quindi chiesto a ognuna delle tre aziende USL di redigere progetti confacenti ai bisogni dei rispettivi territori per implementare un’attività di prevenzione sulla patologia da gioco.

L’azienda USL Toscana sud-est, che interessa il territorio senese, ha presentato tre progetti, corrispondenti alle zone-distretto delle vecchie provincie, che sono stati approvati nella Conferenza aziendale dei sindaci di area vasta il 25 gennaio scorso. Le tre Società della Salute della provincia di Siena e la zona-distretto Amiata hanno presentato un progetto che prevede la costituzione di una rete formata da USL, Comuni, Forze dell’ordine, categorie economiche e volontariato al fine di promuovere azioni condivise sul territorio. Tali azioni, in particolare, sono finalizzate alla raccolta dei bisogni di salute, alla prevenzione del gioco d’azzardo e alla formazione di figure “chiave” nelle comunità territoriali.

Nel merito operativo, a partire dal prossimo mese di settembre, sono previsti interventi in scuole, luoghi di gioco, spazi di aggregazione e animazione sociale, sportelli di accesso, anche con il contributo di matematici che siano in grado di spiegare gli inganni del gioco d’azzardo, in ogni sua forma: dalle slot machine, alle proposte online. Inoltre, sono in programma: la costituzione di uno sportello provinciale per la consulenza legale rivolta a giocatori, familiari e operatori; l’attuazione di interventi rivolti agli esercenti con mappatura dei luoghi di gioco, formazione dei gestori, e formazione sui rischi del gioco d’azzardo patologico; incontri con figure chiave dei territori quali medici di Medicina generale, parroci, operatori sociali; una campagna di comunicazione con diffusione di materiale.

Contemporaneamente, ANCI Toscana ha elaborato un bozza di regolamento comunale, in fase di esamina da parte dell’ufficio Commercio, che limita la proliferazione di nuove sale gioco e l’installazione di slot nel rispetto della legislazione vigente: altri strumenti apparentemente più incisivi come le limitazioni orarie o le chiusure degli esercizi vengono impugnati dai TAR perché è ancora difficile documentare e ottemperare il rischio di salute a fronte di limitazioni della libertà imprenditoriale. L’assessora ha concluso sostenendo che presto sarà avviato un percorso di concertazione con le categorie economiche, nell’auspicio di trovare collaborazione su un tema delicato per la salute dei cittadini perché il problema gioco d’azzardo innesca problemi di salute, sociali, di sicurezza e di usura che danneggiano le persone e la comunità nel suo insieme.

Soddisfatta della risposta la consigliera Bufalini, la quale ha auspicato che quanto prospettato dall’assessora possa concretizzarsi sia a livello locale sia tramite gli sviluppi normativi a livello parlamentare. La consigliera ha sottolineato l’importanza dell’elemento della formazione, in particolare nei confronti degli esercenti dei pubblici esercizi, sostenendo che quella del gioco d’azzardo è soprattutto una battaglia culturale.

UN FOCUS SULLA COMPATIBILITÀ DELLA PRESENZA DI UN APPARTAMENTO PRIVATO ALL’INTERNO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DEGLI INTRONATI

Gli ambienti utilizzati dall’Arcidiocesi di Siena per un’abitazione privata all’interno della Biblioteca comunale degli Intronati hanno costituito, nella seduta consiliare odierna, il tema dell’interrogazione presentata da Ernesto Campanini e sottoscritta anche da Giuseppe Giordano. Il consigliere ha richiamato l’analoga interrogazione del settembre 2013, con la quale era già stata evidenziata l’incompatibilità tra la presenza dell’appartamento e le esigenze di tutela del patrimonio documentario pubblico della Biblioteca, e ha ricordato come l’Amministrazione comunale avesse prospettato con la stessa Arcidiocesi un’ipotesi di permuta con un’altra unità abitativa equivalente, senza però raggiungere in questi anni alcuna forma di accordo.

Campanini ha poi fatto riferimento all’attività del Gabinetto “Disegni e Stampe” che, a seguito della stipula della convenzione di cooperazione scientifica del 2014 tra la stessa Biblioteca e l’Università degli Studi per attività di formazione e di restauro di materiali antichi, ha trovato spazio nei locali lasciati dall’ex Istituto d’Arte, i quali comprendono anche l’appartamento in questione. Dopo aver sostenuto che il proseguimento e lo sviluppo delle attività del Gabinetto “Disegni e Stampe” costituirebbero un elemento qualificante l’attività generale della Biblioteca, il consigliere ha chiesto i motivi per i quali, in questi anni, l’Amministrazione non abbia potuto concludere alcun accordo con l’Arcidiocesi per la permuta dell’appartamento. Inoltre, ha domandato se non si ritenga più opportuno adottare soluzioni come la locazione dell’abitazione e se sia stata valutata con attenzione la citata convenzione del 2014 ai fini della valorizzazione delle attività di restauro dei materiali antichi.

L’assessore ai Lavori pubblici ha informato che l’Arcidiocesi di Siena ha presentato all’Amministrazione comunale, nello scorso mese di novembre, una richiesta per accedere all’immobile di loro proprietà posto in via della Sapienza n° 3 e destinato ad alloggio dell’attuale direttore della Caritas Diocesana. In occasione di molti incontri, l’Amministrazione e la dirigenza della Biblioteca degli Intronati hanno espresso le proprie perplessità all’Arcidiocesi nel merito della funzionalità dell’accesso per i problemi connessi alla sicurezza complessiva dell’immobile e ai rischi di pericolo d’incendio. Tramite il suo economo, l’Arcidiocesi ha recentemente ribadito la disponibilità a valutare ipotesi di cessione o di permuta con altri immobili di proprietà comunale al fine di poter permettere l’acquisizione dell’immobile in oggetto al patrimonio del Comune, ma non è stata ancora definita alcuna ipotesi per eventuali acquisizioni, né per immobili in permuta né per locazioni, anche per motivi di ordine finanziario.

Così, a inizio 2017, sono state consegnate le chiavi del portone e le parti hanno concordato che l’immobile sarebbe stato utilizzato con decorrenza dal 1° febbraio secondo gli usi propri di casa canonica e ai sensi della vigente destinazione urbanistica, lasciando comunque un periodo aperto per possibili ulteriori proposte di locazione, permuta o acquisizione da parte dell’Amministrazione. Nel frattempo, è stato individuato un referente dell’Arcidiocesi per la segnalazione di ogni eventuale anomalia inerente la conduzione dell’immobile. L’assessore ha concluso sostenendo che, a oggi, non risultano segnalazioni relative a eventuali problematiche derivanti dall’utilizzo dell’immobile.

Campanini si è dichiarato insoddisfatto della risposta, affermando che la stessa palesa il paradosso della situazione che si è creata, e ha ribadito che la compresenza di un’abitazione privata in una biblioteca è inopportuna quanto rischiosa per il patrimonio documentario custodito. In riferimento a questo aspetto ha domandato se l’inquilino sia stato debitamente formato sulla legge n° 626/94 inerente la sicurezza sui luoghi di lavoro.

IL TRAFFICO DI PIAN D’OVILE E LE OPPORTUNITÀ DI VALORIZZAZIONE DELL’AREA

La zona di Pian d’Ovile è stata oggetto di approfondimento consiliare, nella seduta odierna, con l’interrogazione illustrata da Massimo Bianchini e sottoscritta anche da Ernesto Campanini, Giuseppe Giordano e Andrea Corsi. Bianchini ha evidenziato come l’area sia sottoposta ad alti volumi di traffico, con la formazione di code e rallentamenti rischiosi anche per il transito pedonale, in considerazione della presenza del poliambulatorio dell’azienda USL Toscana sud est e di alcuni parcheggi privati.

Rimarcando come, invece, l’area meriterebbe una maggiore valorizzazione anche in virtù della presenza della Fonte Nuova d’Ovile, esempio di architettura gotica risalente al XIII secolo, e delle politiche di tutela del centro storico sito Unesco attuate dall’Amministrazione, il consigliere ha chiesto quali indagini e verifiche sono state attuate per la risoluzione delle problematiche esposte, di concerto con altri enti quali la Soprintendenza o l’Arpat, e quali iniziative siano state poste in essere. Bianchini ha domandato anche se l’Amministrazione consideri Pian d’Ovile parte integrante del centro storico.

L’assessore alla Mobilità ha risposto che negli ’90, quando venne istituita e completata l’attuale zona a traffico limitato (Ztl), l’area interna a porta Ovile non vi fu ricondotta per la presenza di tre importanti attrattori di traffico: il poliambulatorio, un’autorimessa privata con capienza per circa 300 posti auto e la Banca d’Italia. Successivamente, negli anni 2000, allo scopo di migliorare le condizioni del traffico e della sosta nei quartieri limitrofi al centro storico, sono state previste, e in parte realizzate, le cosiddette “Aree a Rilevanza Urbanistica” (ARU) dove la sosta è riservata esclusivamente ai residenti.

La zona di Porta Ovile interna alle mura, per quanto deliberato dal Consiglio comunale nel gennaio 2006, rientra nell’ARU n° 4 “Esterna Le Lupe” e costituisce la congiunzione fra il quartiere di Ravacciano (ARU n° 5 ) e la direttrice Mazzini-Don Minzoni-Beccafumi.

L’assessore ha sostenuto che il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, attualmente in corso di definizione, dovrà fornire risposte specifiche anche agli aspetti richiamati nell’interrogazione, a partire dall’individuazione di quelle modalità di gestione del traffico e della sosta in grado di garantire la tutela dei residenti e della sicurezza stradale. Tra le ipotesi progettuali, l’assessore ha ipotizzato che l’area di Pian d’Ovile possa essere destinata ad ARU, mentre in via Beccafumi, in senso ascendente, è presente l’unica corsia preferenziale per autobus che esiste in città, ricordando come le corsie per autobus rappresentino un indicatore positivo per la qualità della vita.

Bianchini si è dichiarato insoddisfatto della risposta fornita dall’assessore, definendola carente poiché ha trattato soltanto uno dei tre quesiti posti. Il consigliere ha espresso le proprie criticità anche per la scelta di far passare tutto il traffico che interessa l’area da Porta Ovile e ha stigmatizzato la mancanza di conoscenza dell’Amministrazione sui flussi veicolari che interessano la zona.

IN CORSO D’OPERA L’INTERVENTO PER MIGLIORARE LA PEDONALITÀ LUNGO LA SS 73 LEVANTE

Citando le analoghe interrogazioni già presentate in precedenti sedute consiliari del 2016 e dell’anno corrente, Massimiliano Bruttini è tornato sull’argomento della sicurezza pedonale sulla strada statale 73 Levante. Il consigliere ha sottolineato come il tratto dai Due Ponti al Palace Hotel Due Ponti sia caratterizzato, anche per la presenza di numerose attività commerciali nella zona e nel limitrofo viale Europa, da intensi volumi di traffico che creano difficoltà e rischi di incolumità ai pedoni che la percorrono. Richiamando il progetto di realizzazione di alcuni marciapiedi da parte di soggetti privati, Bruttini ha chiesto informazioni sul cronoprogramma e sulla relativa tempistica di completamento.

L’assessore alla Mobilità ha risposto che il soggetto privato chiamato a realizzare il marciapiede lungo la SS 73 Levante e il parcheggio a raso di uso pubblico come completamento delle opere di urbanizzazione ha presentato, alla fine di marzo, istanza di permesso di costruire. Lo stesso soggetto, nei primi giorni di maggio, ha poi provveduto a presentare il materiale integrativo richiesto necessario per la conclusione del procedimento amministrativo, sancita lo scorso 29 maggio.

Quanto alla tempistica, l’assessore ha richiamato la normativa che, in ambito di permessi di costruire, prevede l’inizio dei lavori entro un anno e la relativa conclusione entro tre, sebbene il soggetto interessato si sia formalmente impegnato a terminarli entro 120 giorni dal rilascio del permesso. Inoltre, l’assessore ha prospettato la realizzazione di una rotatoria in località Due Ponti davanti alla sede della Confesercenti, anche in virtù dell’attuale disponibilità di risorse, il cui progetto sarà a breve analizzato dalla Giunta comunale.

Bruttini ha auspicato l’istituzione di un percorso con divieto di svolta a sinistra, in quanto elemento che aiuterà a migliorare la fluidità del traffico che scorre lungo la SS 73 Levante. In generale, il consigliere si è dichiarato soddisfatto dell’attenzione dimostrata dall’Amministrazione nei confronti della zona oggetto dell’interrogazione.

LE CAUSE DEL CEDIMENTO DELLA STRADA IN VIA GIGLI E LE PROSPETTIVE DI RIPRISTINO TOTALE DELLA CARREGGIATA

 

Facendo riferimento al movimento franoso che, nello scorso mese di novembre, ha interessato via Girolamo Gigli, causando il cedimento di un tratto del piano viario e la conseguente riduzione del numero dei parcheggi disponibili nell’area, nella seduta consiliare odierna Massimiliano Bruttini ha presentato un’interrogazione sulla vicenda. In particolare, il consigliere ha sostenuto che, tra le cause del cedimento, sono stati individuati problemi derivanti dalla rete idrica in carico all’Acquedotto del Fiora, in quanto soggetto gestore; inoltre, dopo aver richiamato la proprietà comunale di una porzione di terreno coinvolta dalla frana, ha chiesto all’Amministrazione di conoscere la tempistica di intervento e se sono già stati avviati i procedimenti di messa in mora nei confronti del soggetto gestore.

L’assessore ai Lavori pubblici ha confermato che le cause del cedimento sono riconducibili a una perdita di acqua da una condotta dell’acquedotto, posta a centro strada, e che, a seguito di tale valutazione, il dirigente Massimo Betti ha avanzato una richiesta di risarcimento danni all’Acquedotto del Fiora. A inizio 2017, la compagnia assicurativa dell’Acquedotto del Fiora ha aperto la procedura del sinistro, alla quale sono seguiti sopralluoghi e incontri tecnici. Il 22 febbraio è stata comunicata, alla stessa compagnia assicurativa, la stima dei costi di ripristino della strada e della scarpata per un costo complessivo stimato di 42.500 euro. Quanto al cronoprogramma dell’intervento, l’assessore ha affermato che, al momento, non è possibile ipotizzare i tempi di inizio e la durata dei lavori in quanto l’Amministrazione è ancora in attesa del responso dei periti.

Bruttini ha sollecitato una maggiore efficacia nella risoluzione di questioni importanti come quella trattata nell’interrogazione, anche in considerazione del volume delle risorse impegnate.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, MARIO RONCHI, INFORMA L’AULA DELLE DIMISSIONI DA CAPOGRUPPO PD DI CAROLINA PERSI

Durante la sessione delle comunicazioni all’aula, il presidente del Consiglio comunale ha informato l’aula che, lo scorso 31 maggio, è pervenuta una nota firmata dalla consigliera Carolina Persi con la quale rassegna le dimissioni dal ruolo di capogruppo consiliare del Partito Democratico.

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