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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Dal Consiglio comunale di Siena del 4 aprile

SIENA. I comunicati sul Consiglio comunale di oggi (4 aprile)

NUOVO GRUPPO CONSILIARE “SIAMO SIENA”

Durante l’assemblea consiliare di oggi, il presidente del Consiglio Comunale Marco Falorni ha comunicato all’Aula la costituzione del nuovo gruppo consiliare: “SiAmo Siena”, composto da Maria Concetta Raponi, capogruppo,  e Federico Minghi.

Mentre il ruolo di nuovo capogruppo di Impegno Civico Siena, con lettera degli stessi componenti, sarà ricoperto dallo stesso presidente del consesso cittadino Marco Falorni.

L’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PD SUI PRELIEVI DAL FONDO DI RISERVA A FINE 2021

I consiglieri del Partito Democratico Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini hanno presentato nella seduta consiliare di oggi un’interrogazione sui prelievi dal fondo di riserva a fine 2021.

Come illustrato da Masi <a dicembre dello scorso anno l’Amministrazione ha deciso due prelievi: il primo con delibera di Giunta n. 504 dell’importo di 222.692 euro per procedere al pagamento del dovuto risultante dalla dichiarazione IRAP 2020; liquidare il rimborso d’imposta di pubblicità pagata e non dovuta da parte di una società; dare un contributo alla Biblioteca degli Intronati per l’acquisto di volumi di interesse storico culturale; il vestiario per il Comando di Polizia Municipale e i registri di stato civile, nonché incrementare i contributi finalizzati alle iniziative collegate alle festività natalizie. Il secondo, con atto n. 525, di 43.794 euro al fine di liquidare il rimborso dell’imposta di pubblicità pagata e non dovuta di alcune società contribuenti; garantire il servizio del trasporto scolastico; la manutenzione della viabilità e una variazione relativa alla Biblioteca degli Intronati”. Il consigliere ha poi precisato quanto stabilito dall’art. 166, comma II, del Tuel, che “il fondo è utilizzato dall’organo esecutivo, da comunicare a quello consiliare, nei tempi stabiliti dal Regolamento di contabilità, nei casi di esigenze straordinarie di bilancio o insufficienti dotazioni di spesa corrente”, e sullo stesso Regolamento (art. 23, comma VI), nel quale “i prelevamenti dal fondo sono effettuati con deliberazione di Giunta, secondo quanto previsto dall’art. 176 Tuel, e che con la stessa si intende automaticamente approvata la conseguente variazione di Peg senza necessità di ulteriori provvedimenti dandone comunicazione al Consesso con cadenza semestrale e comunque entro gennaio dell’anno successivo”. Aggiungendo che “in sede di ultima variazione di bilancio del 2021 è stato fatto notare che non si comprendeva l’accantonamento di 240mila euro, portando il fondo ad oltre 450mila, poiché, essendo dicembre, non si capivano le esigenze straordinarie del Comune fino a fine anno. E che nell’ultima seduta consiliare del 30 dicembre sul bilancio previsionale 2022-2024 non ne è stata data comunicazione”.

Per questo, Masi , ha chiesto “se si ritiene che i prelievi dal fondo di riserva avessero carattere di straordinarietà o per dotazioni insufficienti e comunque propri dello strumento utilizzato; se dette necessità fossero già chiare all’Amministrazione al momento della variazione di bilancio del 29 novembre 2021 quando il fondo venne incrementato di 240mila euro e poi ratificata dal Consiglio il successivo 10 dicembre; perché non si è comunicato all’aula detti prelievi, e se questi sono e saranno consuetudine, ovvero strumento ordinario di variazione di bilancio. Infine se si intende mantenere un numero di prelievi superiore a uno al mese”.

L’assessore al Bilancio Luciano Fazzi ha precisato che l’art. 166 del Tuel stabilisce che nella  missione “Fondi e Accantonamenti”, all’interno del programma “Fondo di riserva”, gli enti locali iscrivono un fondo di riserva non inferiore allo 0,30 e non superiore al 2 per cento del totale delle spese correnti di competenza inizialmente previste in bilancio. “Il fondo – come ha teso ad evidenziare – è utilizzato con deliberazioni dell’organo esecutivo da  comunicare all’organo consiliare nei tempi stabiliti dal regolamento di contabilità, nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti. Rappresenta, pertanto, uno strumento di flessibilità del bilancio che serve a finanziare o integrare gli stanziamenti della spesa corrente. Il Fondo di riserva, infatti, non può essere utilizzato per finanziare le spese di investimento”.

L’assessore ha poi ricordato che, nel corso del 2021, da parte degli uffici si sono verificate continue richieste di adeguamenti per nuovi stanziamenti di spesa legati al divenire della gestione; mutevoli e spesso impreviste e che, nella maggior parte dei casi, rivestendo carattere di urgenza vedono l’amministrazione  costretta ad intervenire sulle previsioni di bilancio con strumenti rapidi e flessibili, come le variazioni di bilancio effettuate dalla Giunta con i poteri del Consiglio (salvo successiva ratifica da parte di quest’ultimo), o con il prelevamento dal Fondo di Riserva. “Questo soprattutto nella parte finale dell’anno e cioè dopo il 30 novembre, quando non è più possibile apportare variazioni di previsione. I prelevamenti dal fondo di riserva sono infatti 2 su 4 effettuati dopo il 30 novembre 2021”.

Fazzi ha, quindi, stigmatizzato il fatto che l’interrogazione si riferisce a 4 prelevamenti dal fondo di riserva effettuati nel corso del 2021, che vengono considerati “mancanza di programmazione, quando invece la precedente amministrazione nel corso del 2017 ne aveva effettuati ben 6, di cui il primo nel mese di marzo”. Ed ha precisato che “l’incremento del Fondo di riserva non è stato effettuato a dicembre, bensì a novembre, in occasione dell’ultima variazione di bilancio, con la finalità di cautelare l’Amministrazione nel caso di spese improvvise durante l’ultimo mese dell’anno quando le variazioni non possono essere fatte”.

Nello specifico il dettaglio delle spese finanziate con i prelevamenti di riserva nel mese di dicembre:

“Chiaramente – ha proseguito – quando è stato incrementato il Fondo di riserva non erano note le maggiori spese che si sono palesate solo successivamente, altrimenti sarebbero state inserite nella citata variazione effettuata con i poteri della Giunta in data 29 novembre 2021. Quale sarebbe l’utilità di usare il Fondo di riserva piuttosto che la variazione di bilancio? Ad eccezione dei due ultimi prelevamenti i due precedenti sono stati comunicati al Consiglio da parte del Sindaco, per gli ultimi due se ne è data, comunque, informazione al consesso con apposito dettaglio entro lo scorso  31 gennaio, come previsto del Regolamento di contabilità dell’Ente”.

Concludendo l’assessore Luciano Fazzi ha ribadito che “l’utilizzo del fondo di riserva non è mai stato usato come metodo ordinario per procedere a variazioni di bilancio, e che non capisco cosa voglia dire “se si vuole continuare ad effettuare un numero di prelievi superiori ad uno al mese”, visto che nel corso di tutto il  2021 sono stati fatti 4”.  

Alessandro Masi si è dichiarato insoddisfatto perché, come ha evidenziato, non ha ottenuto risposta  circa le procedure di “straordinarietà. L’acquisto del vestiario per i vigili urbani, o l’acquisto dei registri di stato civile, infatti, non può certo essere una spesa imprevedibile. La realtà è che si procede a variazioni  e questo dimostra un difetto di programmazione nelle spese”.

NELL’INTERROGAZIONE DI LORE’ L’ATTIVITA’ DEI GARANTI PER I DIRITTI DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTA’ PERSONALE, PER LA DISABILITA’ E PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Lorenzo Loré (Forza Italia) ha presentato nella seduta consiliare di oggi un’interrogazione sulle attività dei garanti per i diritti delle persone private della libertà personale, per la disabilità e per l’infanzia e l’adolescenza.

Il consigliere nella sua illustrazione ha ripercorso le tappe e i relativi provvedimenti per l’istituzione di tali figure e i relativi regolamenti contenenti funzioni e poteri che hanno portato alla designazione “dell’avvocato Cecilia Collini come garante per i diritti delle persone private della libertà personale con decreto del Sindaco n. 30 del 1° luglio 2019, della dottoressa Anna Ruggiero per l’infanzia e l’adolescenza in data 18 novembre 2020; e dell’avvocato Monica Barbafiera per la disabilità (n.30 del 18 novembre 2020), e, con deliberazione del Consiglio dello scorso 19 ottobre, il garante dei diritti degli anziani ma senza approvare il relativo disciplinare e provvedere alla nomina”.

Alla luce di questo, Loré ha interrogato il Sindaco “per avere notizia sulle attività svolte dai garanti sino ad oggi, e sulla programmazione delle iniziative future”.

L’assessore alla Sanità e Servizi Sociali Francesca Appolloni ha risposto all’interrogazione riportando quanto inviatole dai garanti.

Per quanto riguarda il garante ai minori, quest’ultimo ha chiarito, come illustrato dall’assessore che: “ai sensi dell’art. 5 del regolamento, ‘rapporti con gli Organi del Comune’, il garante riferisce al Sindaco, alla Giunta, nonché su esplicita richiesta del Sindaco, al consiglio comunale, sulle attività svolte, sulle iniziative assunte, sui problemi insorti, ogni qual volta lo ritenga opportuno. Presenta inoltre annualmente direttamente al Sindaco, una relazione scritta sull’attività svolta (…). Ciò premesso chiedo di essere sentita in Consiglio comunale per riferire, avanzare proposte e chiedere interventi, se ritenuto utile dal lo stesso”.

Appolloni ha proseguito illustrando quanto ricevuto dal Garante per le persone con disabilità: “Nel resoconto, che rappresenta quanto fatto fino al 20 novembre, ad un anno esatto dalla mia nomina, si spiega che le attività, seppur in periodo Covid, sono state svolte il più possibile in presenza con incontri con assessori e associazioni del volontariato, al fine di comprendere le varie esigenze e gli interessi di quella parte di cittadini più fragili. La garante si è fatta destinataria di alcune segnalazioni relative a: barriere architettoniche, accessibilità scolastica, parcheggi, cassonetti, rampe di negozi nonché segnalazioni sanitarie legate anche alle iniziali vaccinazioni dei più fragili e dei caregiver. Ha lavorato per l’avvio della scuola in presenza per i bambini con disabilità insieme all’assessore competente e, in maniera proficua, sulle segnalazioni conseguenti alle restrizioni dovute al lockdown circa le chiusure e le modalità di apertura dei servizi sportivi o ricreativi per la socialità delle persone con disabilità, che hanno creato problemi gestionali anche alle famiglie coinvolte. E’ stato poi dato parere a progetti dell’ufficio tecnico sull’abbattimento delle barriere architettoniche per alcuni edifici. Sono state esaminate le schede PEBA e fatte valutazioni sulle aree di intervento in città. In veste di uditore, ha partecipato a numerosi congressi e riunioni di settore, oltre al ‘Festival della salute’ e il convegno ‘Terzo settore e Buongoverno’.

Per quanto riguarda il lavoro futuro, sono molti altri i progetti in cantiere nei settori del Turismo, dello Sport, dell’Assetto Urbanistico, Stradale e in ambito culturale affinché Siena possa diventare un esempio di accessibilità anche su scala nazionale. Ad essi si aggiungeranno poi ulteriori progetti che andranno strutturati, ma che sono comunque nella programmazione futura”.

Sul Garante delle persone private della libertà personale, l’assessore ha illustrato quanto comunicatole nella lettera ricevuta dallo stesso, che, al momento della nomina, ha dichiarato di aver: “preso contatti con la Direzione della Casa Circondariale: il Direttore Sergio La Montagna e il Comandante delle Guardie Carcerarie, Fabio Delli Poggi, insieme ai quali sono state visionate le condizioni dell’immobile e la disposizione delle celle nei vari reparti. In seguito, con i servizi sociali e i responsabili delle associazioni di volontariato che operano all’interno della struttura carceraria (Caritas, Auser, ecc.) sono state esaminate le attività che vengono svolte. Effettuati numerosi colloqui, sia in forma collettiva che individuale, con i detenuti al fine di avere elementi di conoscenza sulla loro situazione personale e giuridica”.

“Il garante – ha proseguito l’assessore – ha poi seguito il procedimento penale sul suicidio avvenuto nel carcere di Siena, predisponendo memorie ed avanzando richieste di supplemento di indagini. Ha collaborato, insieme all’Assessorato alle Politiche Sociali, alla realizzazione del progetto ‘Una Mano per la casa’ predisposto da Cassa Ammende per alleggerire la popolazione carceraria nel periodo di emergenza Covid; e sempre con il Comune, che lo ha patrocinato, ha seguito il progetto ‘In.S.Id.E – Interventi e Soluzioni Idraulici ed Edili’, finanziato dalla Regione Toscana, e attualmente in corso con risultati estremamente positivi all’interno del Carcere. Inoltre è stato indicato ed incaricato un dipendente comunale munito di delega con potere di autenticazione delle firme dei carcerati per l’apertura di libretti postali”.

Aggiungendo che “nell’ultimo periodo di pandemia, lo stesso Garante ha monitorato settimanalmente l’andamento dei contagi e il rispetto delle disposizioni anti covid all’interno del Carcere di Siena attraverso le comunicazioni periodiche ricevute dal Garante regionale. Ha preso visione, unitamente all’Assessorato alle Politiche Sociali, dei presìdi e delle prescrizioni adottati e osservati nella struttura carceraria per la prevenzione della pandemia sia mediante la messa a diposizione di celle di isolamento preventivo in caso di nuovi arrivati, sia per l’isolamento sanitario in caso di positività. Ed infine, ha partecipato, a livello regionale, a vari incontri fra i Garanti provinciali, nonché sottoscritto e aderito alla redazione del Protocollo d’intesa tra il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e Umbria, il Garante delle persone private della libertà della Regione Toscana e quelli comunali nominati in Toscana”.

Loré si è dichiarato soddisfatto della risposta. “Conosco personalmente tutti e tre i Garanti e so come lavorano. Con l’interrogazione era mia intenzione, infatti, valorizzare  il loro operato. Sono quindi d’accordo di programmare un incontro in Consiglio Comunale, così da essere aggiornati su quanto stanno effettuando in questi tre ambiti molto importanti”.

L’AREAZIONE E CLIMATIZZAZIONE ANTICOVID NELLE SCUOLE AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE DI CERRETANI (IN CAMPO)

Nella seduta consiliare di oggi Claudio Cerretani (In Campo) ha presentato un’interrogazione sull’areazione e climatizzazione degli edifici scolastici finalizzata alla prevenzione anticovid e al maggior comfort ambientale.

Il consigliere nella sua illustrazione ha ricordato “la situazione pandemica nel territorio senese e quanto riportato dallo stesso direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Sud Est sul fatto che, a gennaio, oltre un quarto dei nuovi casi giornalieri riguardava minori in età scolastica e che quindi la scuola era un habitat favorevole per la diffusione del virus”. Ha poi sottolineato quanto indicato dal Governo nazionale per la sicurezza e la prevenzione negli ambienti scolastici con un’attività didattica in presenza, nonché le principali raccomandazioni contenute nel documento “Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da Sars-covid 2 in ambito scolastico” dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato il 1°settembre 2021 e “l’aggiornamento del rapporto ISS Covid-19 n.5/2020 rev 2.versione del 18 aprile 2021”, in cui viene ricordato che un’efficace ventilazione rappresenta un’azione necessaria per ottenere e mantenere una buona qualità dell’aria indoor che può contribuire a ridurre i rischi di esposizione e contaminazione dal virus””. Concludendo che “negli ultimi mesi si sono registrati interventi delle amministrazioni locali per dotare le scuole di adeguati sistemi VMC (ventilazione meccanica controllata), Cerretani ha chiesto “se, e in quali termini, è stata valutata l’opportunità di fare lo stesso nelle scuole cittadine con continuativa presenza di studenti e personale scolastico, particolarmente in occasione di interventi manutentivi”.

L’assessore all’Istruzione Paolo Benini ha risposto che “sono state seguite tutte le indicazioni e le linee obbligatorie fornite dal Governo centrale tra le quali il distanziamento, l’istituzione di “classi bolle” anche per il servizio mensa, nonché la ridisposizione degli ambienti interni ed esterni dei plessi per fornire nuovi spazi agli alunni in sicurezza”. Per quanto riguarda la ventilazione, l’assessore ha poi spiegato che “non ci sono stati i tempi e le risorse per considerarla come eventuale soluzione anche perché si è spesso operato in uno stato di emergenza. Nessun lavoro strutturale di larga portata tale da permetterci di effettuare questo tipo di interventi”.

Nel dichiararsi “parzialmente soddisfatto” Claudio Cerretani ha fatto presente che “in altre regioni sono stati effettuati interventi manutentivi in tal senso, in modo da contenere la diffusione del virus”.

LORENZO LORE’ (FORZA ITALIA) CHIEDE INFORMAZIONI SULLA STORIA AMMINISTRATIVA DEL CAMPINO D’OVILE  

Lorenzo Loré (Forza Italia), con un’interrogazione presentata nel Consiglio comunale di oggi, ha chiesto informazioni sulla storia amministrativa del Campino d’Ovile.

“Nei mesi scorsi – ha ricordato il consigliere – il Comune ha alienato alcuni beni di sua proprietà mediante asta pubblica. Tra questi anche il Campino d’Ovile che ha suscitato forti critiche da parte di associazioni sportive e consiglieri di opposizione”. Loré ha poi sottolineato che “a tali procedure di vendita può partecipare chiunque e che quindi non è possibile condizionarne l’esito”, facendo presente che “l’Amministrazione ha già risposto alle richieste di chiarimenti avanzate dalle minoranze illustrando l’iter che ha portato alla cessione a terzi privati. Rimane, però, la necessità di capire se le precedenti amministrazioni abbiano inteso in qualche modo tutelare l’area interessata, o se invece abbiano avuto intenzione di cederlo tramite inserimento nel piano delle alienazioni”. Per questo motivo, Loré ha chiesto di “avere contezza del percorso amministrativo che negli anni ha avuto il Campino d’Ovile”.

L’impianto sportivo  ha informato l’assessore al Patrimonio Luciano Fazzi “versava in stato di abbandono già nel 2008, come si può constatare dalla relazione portata all’attenzione della Giunta comunale  il 27 ottobre dello stesso anno. E dove si raccomandava la chiusura urgente degli spogliatoi, delle utenze e la rimozione immediata delle porte e dei tabelloni da basket, la pulizia delle erbacce e di altri manufatti che potevano rivelarsi pericolosi”. L’immobile fu chiuso il 17 novembre 2008 e, successivamente, inserito nel piano triennale dei Lavori Pubblici 2009-2011 (annualità 2010), con un progetto preliminare approvato dalla Giunta il 31.1.2001 che prevedeva un intervento pari a 700mila euro. “Il progetto risulta non sia stato mai finanziato. Una porzione dell’area (mq. 2.800 su un totale di 5.380) fu oggetto di ricognizione da parte del Servizio Patrimonio ed inserito nel piano delle alienazioni per il 2017, approvato con delibera del Consiglio comunale  il 16 maggio dello stesso anno”. Da riscontro ricevuto dal segretario regionale del MIBACT l’area non era da sottoporre a procedimenti di verifica sull’interesse culturale, quindi veniva inserita nei successivi piani di alienazione, l’ultimo approvato dal Consiglio comunale il 24 gennaio 2021 con una base d’asta di 70.200 euro.

“Successivamente – ha proseguito Fazzi – è stato pubblicato un Avviso di pubblico incanto con l’aggiudicazione alla Società le Fonti per un importo di 100.100 euro, e da recenti contatti risulta che la stessa società stia predisponendo un progetto di riqualificazione, ancora in fase preliminare, volto al recupero per lo svolgimento di attività sportiva”.

La porzione venduta è moco meno della metà di quella a suo tempo acquista dal Comune nel 1985, quindi, ha concluso l’assessore “la parte rimasta di proprietà può essere destinata a verde pubblico a servizio della cittadinanza, così da valorizzare ulteriormente la zona di Ovile”.

Lorenzo Loré nel ringraziare per la disamina puntuale svolta dall’assessore. Ha rimarcato il fatto che “il bene era stato già inserito nel piano di alienazione del Comune nel 2017, quindi le polemiche scaturite sono state esclusivamente strumentali”.

LA PRECARIETA’ DEI PASSAGGI PEDONALI IN VIA VIVALDI ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Luca Micheli (PD) oggi ha portato all’attenzione del Consiglio comunale la precarietà degli attuali passaggi pedonali presenti in via A. Vivaldi. Il consigliere dopo un excursus durante il quale ha ricordato all’aula l’approvazione, nel marzo 2015, dello schema di convenzione “per realizzare opere volte a collegare, con una viabilità alternativa, via B. Peruzzi con l’area a valle di via Vivaldi interessata da un rilevante flusso veicolare, ma che, a causa di difficoltà economiche della Società Siena Est,  solo nel giugno 2018 è stato aperto, con ai lati passaggi pedonali, il nuovo tratto stradale tra via Vivaldi e via P. Formichi con circolazione a senso unico a salire”. Micheli nel lamentare  “la non realizzazione di almeno un marciapiede su un lato”, come da sua richiesta in una precedente interrogazione, perché gli attuali risultano assolutamente non idonei e costantemente utilizzati in modo improprio per la sosta, ha ricordato all’aula che, in quell’occasione, il vicesindaco Corsi aveva asserito “che si sarebbe aspettato qualche tempo così da verificare lo scorrimento del traffico dopo l’istituzione del senso unico (…), e dopo due o tre mesi fare il punto della situazione e verificare se sussistono le possibilità per realizzare quello che viene richiesto”.

Per questi motivi Micheli ha chiesto “se, vista la precarietà degli attuali passaggi pedonali, peraltro non a norma, si ritiene opportuno procedere alla realizzazione di un nuovo marciapiede”.

Nel concordare sul fatto che la situazione in via Vivaldi sia “complicata, nonostante l’effetto benefico generato dall’istituzione del senso unico”, il vicesindaco Andrea Corsi ha dichiarato che sono state fatte valutazioni sulla realizzazione di nuovi marciapiedi, visto che gli attuali non sono neppure a norma,  ma che sussistono criticità. Nello specifico: “l’ipotesi di crearne uno largo m.1,20/1,50 sul lato sinistro a scendere, così da essere agibile anche per le persone fragili  e lasciare l’altro alla sosta delle auto. Quest’ultimo, però, è sostenuto da un muro a retta per i condomìni che costeggia e la sosta delle auto innescherebbe problemi di carico che andrebbero ad inficiare sulla stabilità degli edifici. Invertendo la soluzione si perderebbero, però, posti auto. Per questo ci è sembrata migliore l’ipotesi di realizzare il marciapiede sul lato destro a scendere che potrebbe costare dai 200 ai 300mila euro. Risorse attualmente da reperire”.

Luca Micheli si è dichiarato “insoddisfatto”,  per la risposta ricevuta considerata “aleatoria e non precisa, considerando le dichiarazioni del 2018”. Ribadendo “la pericolosità per i pedoni che utilizzano la strada per percorrerla anche con passeggini e sedie a rotelle”. Ha ricordato all’attuale amministrazione “i milioni ricavati dalle contravvenzioni che devono essere utilizzati, almeno in parte, per la sicurezza stradale, come nel caso portato all’attenzione della seduta odierna”.

INTERROGAZIONE DI MICHELI (PD) SUL CROLLO DEL MURETTO TRA VIA G. GIGLI E STRADA DI CERTOSA

Il crollo del muretto situato tra via G. Gigli e strada di Certosa è stato oggetto di un’interrogazione, presentata da Luca Micheli (PD) e discussa nella seduta odierna del Consiglio Comunale. Nell’illustrare l’atto, il consigliere ha ricordato che “via Girolamo Gigli è una delle principali arterie cittadine soggetta al passaggio di migliaia di veicoli al giorno in transito da e verso la zona sud di Siena, come indicato nel PUMS adottato con delibera di Consiglio 217 del 25 novembre 2021”, aggiungendo che “questa strada è anche frequentata dai pellegrini che percorrono il tratto della via Francigena”. 

Per questi motivi e a seguito “del crollo del muretto che interessa le vie in oggetto avvenuto per un presunto urto da parte di un veicolo, e nonostante il Comune sia intervenuto tempestivamente per transennare e delimitare l’area al fine di metterla in sicurezza”, Micheli ha sottolineato che “dalla transennatura sono trascorsi alcuni mesi e che non ci sono stati interventi risolutivi”.

Considerato che “con l’arrivo della bella stagione il flusso di pellegrini aumenterà e che la struttura crollata non è un buon viatico all’immagine cittadina”, il consigliere ha chiesto “se e quando l’Amministrazione intenda procedere alla ricostruzione del muretto”.

Il vicesindaco Andrea Corsi, nella sua risposta ha informato l’Aula che “per garantirne la piena stabilità il muretto è stato completamente demolito e, come richiesto dalla Soprintendenza, riutilizzato i mattoni preesistenti previa accurata ripulitura e acquistati da venditori autorizzati altri vecchi, così da poter sostituire quelli rotti e danneggiati e rendere esteticamente omogenea la struttura. I lavori, condizioni meteorologiche permettendo, inizieranno nei prossimi giorni.

Micheli si è detto “parzialmente soddisfatto”,  in virtù del fatto che spera  “che i lavori vengano eseguiti   in tempi brevi a partire da oggi”, aggiungendo che “l’interrogazione è stata presentata tempo fa e che dal crollo del muretto sono passati 6/7 mesi; che i detriti sono stati rimossi il 4 marzo e che non è possibile che i cittadini debbano  aspettare tutto questo tempo per la ricostruzione di un muretto di così ridotte dimensioni”.

L’INTERROGAZIONE DI PIETRO STADERINI SULLA RACCOLTA DEGLI OLI USATI

Pietro Staderini (Sena Civitas), durante l’odierna seduta consiliare, ha presentato un’interrogazione riguardante la raccolta differenziata degli oli usati.

“Nonostante  la volontà dell’Amministrazione – ha aperto – di aumentare la quantità e la qualità della differenziata, le condizioni di sporcizia dell’apposito contenitore, antigienico e indecoroso  collocato nel Centro di Renaccio, forse possono scoraggiare gli utenti a servirsene rivolgendosi ad altri servizi”. Per questo ha chiesto “quali interventi potranno essere messi in atto con 6Toscana affinché sia mantenuta in ordine l’area di Renaccio e, in particolare, il contenitore degli oli usati, in modo da favorirne il conferimento”.

L’assessore all’ambiente Silvia Buzzichelli ha risposto spiegando che “il contenitore adibito alla raccolta di olio vegetale esausto nel centro di raccolta di Renaccio viene periodicamente, ogni qualvolta ce se ne sia bisogno, ripulito dagli eventuali residui oleosi che nelle operazioni di travaso possono fuoriuscire causando sgocciolamenti, purtroppo non rari, e imbrattando così il contenitore stesso, che proprio a causa di questi inconvenienti è stato appositamente posizionato su vasche di contenimento per evitare che le fuoriuscite possano andare direttamente a terra”.

Assicurando il Consesso che, in base a quanto dichiaratole dal Direttore tecnico di 6Toscana “verrà prestata una maggiore cura e pulizia in queste operazioni”, l’assessore ha concluso ricordando che “nel territorio comunale, i cittadini possono conferire gli oli alimentari esausti in vari esercizi commerciali e nello specifico: presso il supermercato Carrefour in viale Toselli; la Coop di San Miniato, di Taverne d’Arbia e quella delle Grondaie”.

Pietro Staderini, nel dichiararsi soddisfatto ha auspicato “che da ora in avanti si applichi maggiore attenzione al problema sollevato”.

UN’INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE VALENTINI (PD) SUL PARCO DI MALIZIA

Bruno Valentini del gruppo PD ha interrogato il Sindaco sulla fruibilità pubblica del Parco di Malizia.

Il consigliere ha ripercorso i punti chiavi della vicenda partendo “dalla vendita all’asta del complesso alberghiero in Strada di Malizia, con annesso parco, che secondo quanto riportato dalla stampa, sarebbe andata al Gruppo tedesco Spetch”, proseguendo con il relativo progetto di recupero che “prevede la condivisione degli spazi comuni con i residenti della struttura”, nonché ricordando le dichiarazioni dell’assessore Michelotti “sul rendere più appetibile l’immobile favorendo la massima flessibilità nella destinazione urbanistica e l’ulteriore possibilità edificatoria, concessa dal Comune, per 300 metri quadrati aggiuntivi”.

Valentini ha poi spiegato quanto stabilito dalla convenzione originaria dell’8 ottobre 2002 stipulata fra l’Ente e l’allora rappresentante della proprietà del complesso che prevedeva: “l’apertura del parco anche ad uso pubblico, che lo stesso rimanesse di proprietà privata senza per questo essere separato nelle due parti (privata e uso pubblico), un piano di manutenzione con specifici obblighi tra cui lo smaltimento delle acque e il recupero del frutteto e del giardino, la possibilità di visitare il parco dietro richiesta al gestore del complesso alberghiero secondo precise modalità; che il parcheggio pertinenziale multipiano lungo la strada di Malizia resti a uso pubblico e che tutti gli obblighi stabiliti dalla suddetta convenzione vengano trasferiti ai soggetti a cui eventualmente venga ceduta la proprietà della struttura”.

Per questi motivi, il consigliere ha chiesto “se l’Amministrazione abbia controllato la convenzione vincolante sulla sistemazione e gestione del parco e dell’uso pubblico del parcheggio, e come intenda regolare i rapporti con la proprietà per assicurare alla collettività la piena futura fruibilità del parco non prima della constatazione di avvenuta attuazione del suo progetto di recupero”.

L’intervento rientra “nell’obiettivo di mandato – ha risposto l’assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti – di riqualificare le aree, gli edifici dismessi, i grandi contenitori, che hanno rappresentato per molto tempo problemi irrisolti e sono l’emblema dell’eredità politico-amministrativa proveniente da decenni di governi di centro-sinistra. La filosofia del Piano Operativo è stata quella di affiancare, ad ogni intervento, un’opera pubblica o di interesse pubblico”. In questo caso, infatti, sarà garantito l’uso pubblico del parcheggio frontistante e la valorizzazione e fruibilità aperta dell’annesso parco, perché, come ha teso a rimarcare Michelotti “l’interesse pubblico è il faro che ha guidato la redazione del Piano e la nostra attività. E’ la cifra che ci ha distinto anche dalle precedenti amministrazioni”.

Nella documentazione tecnica allegata agli elaborati di progetto sono descritti i criteri di manutenzione del parco che permetteranno di preservare il grande valore paesaggistico e le condizioni di sicurezza nella sua fruizione visti i numerosi alberi presenti in precarie condizioni e per i quali sarà previsto, in base al censimento e ai rilevamenti effettuati lo scorso anno, la possibilità di abbattimento.

“Il permesso di costruire, relativo al completamento della struttura alberghiera e al parcheggio interrato – ha proseguito l’assessore – terrà, quindi, in considerazione i principi di conservazione e tutela del parco che afferirà al controllo della Soprintendenza”. Per quanto concerne il controllo, da parte del Comune, sul rispetto della convenzione da parte della società proprietaria, sul vincolo che questa ha per la sistemazione e gestione del parco e sull’uso pubblico del parcheggio, Michelotti ha informato l’Aula che “il 24 febbraio scorso è stato sottoscritto un atto unilaterale d’obbligo nel quale vi è l’impegno di adempiere a tutti gli obblighi convenzionali, sia per l’uso pubblico dell’area verde sia del parcheggio”.

Valentini si è dichiarato “parzialmente soddisfatto visto che il soggetto che ha comprato ha depositato un atto unilaterale d’obbligo per la manutenzione dell’area”, spiegando però che “nella risposta dell’assessore Michelotti non ho sentito un impegno chiaro sulla fruibilità pubblica del  Parco che va invece garantita con certezza ai cittadini. Non conta, infatti, solo la manutenzione, ma anche l’accesso al parco soprattutto per chi vive lì che andrà fatto secondo orari, che andranno scritti su cartelli apposti e nel naturale rispetto della privacy dei clienti”.            

VALENTINI HA CHIESTO INFORMAZIONI SUL PROGRAMMA DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE 2021

Questa mattina Bruno Valentini (PD) ha chiesto informazioni sulla realizzazione del programma delle festività natalizie 2021 affidato all’Associazione Centro Storico Città di Siena dietro contributo di 150mila euro. “Un soggetto esterno destinatario di risorse pubbliche  – ha detto il consigliere – a differenza di quanto deciso per la gestione del Centro La Meridiana a S. Miniato. Dopo il primo contributo ne è seguito un altro di 60mila euro, oltre alle sponsorizzazioni concordate dal Comune con Banca e Fondazione MPS e Camera di Commercio per un totale di 47mila euro”.

Al termine delle attività previste l’Associazione avrebbe dovuto presentare all’Amministrazione apposita relazione con relativo consuntivo, ed è su questo che Valentini ha voluto conoscere “l’elenco delle spese sostenute per le varie attività e le modalità di selezione dei vari fornitori”. Oltre  a chiedere  “il perché del secondo contributo di 60mila euro; i motivi per i quali non è stata adottata una procedura di evidenza pubblica per assegnare la realizzazione del programma natalizio;  se è stata fatta una valutazione costi-benefici fra le somme investite e il ritorno di presenze turistiche che era uno degli obiettivi da perseguire, e quali sono state le ulteriori iniziative poste in essere dal Comune in quel periodo e a quali costi”.

L’assessore al Turismo Alberto Tirelli ha informato che l’Associazione ha presentato un dettagliato resoconto sulle attività svolte “tramite un’autonoma selezione dei vari fornitori ricevendo contributi pari a 210mila euro, mentre quelli derivanti da Banca e Fondazione MPS e Camera di Commercio sono stati introitati direttamente dal Comune. Ad oggi all’Associazione sono avanzati 45mila euro che potranno esserci restituiti o, in alternativa, utilizzati per altre iniziative”.

Tirelli ha inoltre dichiarato che il “progetto iniziale è stato ulteriormente implementato, sia con l’aggiunta di luminarie in alcune strade, come richiesto dai vari commerciati, che con concerti come quelli tenuti sotto la Loggia degli Uniti e in Piazza Salimbeni, oltre all’allestimento del presepio all’interno della Cappella di Piazza del Campo. Tutti i dati saranno comunque trasmessi”.

Bruno Valentini, nel dichiararsi soddisfatto sui dati comunicati dall’assessore, ha stigmatizzato invece la mancanza di risposte ad alcune delle sue richieste. Nello specifico: “il non sapere come sono stati selezionati dall’Associazione Centro Storico Città di Siena i fornitori che ha attivato, visto che è stato speso denaro pubblico; e qual è stato il rapporto costi-benefici delle varie iniziative a favore della collettività senese come ritorno turistico”. Infine: “per quale motivo il Comune non ha provato ad individuare altri interlocutori più professionali, così da affidare in trasparenza e con minori costi l’intero programma per le festività natalizie”.

IL PASSAGGIO DEL PALAZZETTO DELLO SPORT AL COMUNE NELL’INTERROGAZIONE DI STADERINI

Pietro Staderini (Sena Civitas) ha presentato, oggi in Consiglio, un’interrogazione relativa al passaggio del palazzetto dello sport al Comune  spiegando che “l’approvazione, avvenuta lo scorso 30 novembre, prevede la cessione dei diritti di superficie della Polisportiva Mens Sana per un periodo di tempo di cinquant’anni, più eventuali altri venti, all’Ente, che ha previsto uno stanziamento di 1.100.000 euro per opere di messa a norma, senza, però, valutazioni antisismiche”.

Il consigliere ha poi proseguito nel ricordare che “gli introiti stimati, di 135.000 euro all’anno, dovrebbero derivare dai contratti in essere della Mens Sana e relativi compensi, nonché dall’intera area esterna, compresi i parcheggi, che, ad oggi, sono gratuiti, con un rientro dell’investimento complessivo in 8/10 anni, grazie anche allo sviluppo di  programmi di utilizzo della struttura a scopo commerciale, sportivo, sociale, aggregativo, ricreativo, di spettacolo, convegnistico, fieristico, e manifestazioni di ogni genere, approvate e svolte direttamente dal Comune, da società partecipate, o da terzi, oltre a scopi di interesse collettivo”.

Concludendo che “la Polisportiva concorrerà alle spese generali per le utenze e per i servizi base sul campo centrale nella misura omnicomprensiva di 110.000 euro, passibili di revisione”, Staderini ha chiesto di sapere “chi pagherà la differenza di oneri di tali utenze con la sola possibilità di revisione e non con un automatismo di allineamento”. Inoltre “chi gestirà la parte di utilizzo ludico che l’Ente si è riservata; come saranno organizzati i tempi di uso e come ricadranno i guadagni sui costi fissi di gestione e sulle manutenzioni alle strutture; come verranno separate le due gestioni; perché non sono state percorse altre possibilità come i contributi di soggetti esterni”. E ancora, considerando che “il valore teorico della cessione, pari a 1,4 milioni, cioè 300 mila euro superiore alla stima dei lavori a carico dell’Ente, non avrebbe dovuto consigliare altre strategie, e se lo stanziamento di 1.100.000 euro è sufficiente per la messa a norma o saranno necessari altri soldi considerata la durata di almeno cinquant’anni del contratto”.

L’assessore allo Sport Paolo Benini ha risposto che “in questo momento, gli introiti stimati non sono inferiori a 135.000 euro all’anno ma considerando i 110.000 che pagherà la Mens Sana, quello che versa Emma Villas e la società Giotti Victoria Volley di Colle Val d’Elsa, oltre a eventi estemporanei che si susseguiranno nell’arco dell’anno, possiamo prevedere una somma pari o intorno ai 200.000 euro. Cifra considerevole che ci permette di fare delle considerazioni positive sul futuro e sull’efficacia della nuova gestione.  Dopodiché siamo aperti, qualora ce ne fosse bisogno, a fare un adeguamento su quanto previsto in relazione alle spese generali, ma in un’ottica di revisione e non di automatismo”. Spiegando che “ci sono realtà e scenari diversi all’interno di questo progetto e quindi vedremo, certo è che non è possibile, qualora la Mens Sana smettesse di svolgere una delle sue attività sportive all’interno del Palazzetto, chiederle le spese dell’utilizzo dell’impianto sportivo in modo automatico. Per quanto concerne l’uso e i progetti degli spazi che il Comune si è riservato, stiamo ragionando sui tempi e sulle modalità che dovranno prevedere l’istituzione di un comitato preposto per la programmazione e la scelta degli eventi sportivi e di spettacolo da svolgere all’interno del Palazzetto”. Benini ha poi aggiunto che “nessun soggetto esterno ha dimostrato un interesse effettivo per contribuire alla gestione della struttura”, concludendo che “in un’ottica di impresa, come quella che l’Ente sta facendo, non è esclusa, come è normale che sia, la possibilità di ulteriori interventi considerata la durata del contratto. Una visione futura aperta a nuovi scenari che intanto comincia oggi con una nuova gestione”.

Staderini, nella sua replica, si è dichiarato “non soddisfatto”, spiegando che “l’assessore non ha chiarito molto quello che era stato chiesto nell’interrogazione presentata senza entrare nello specifico, dal momento che rispondere alle domande rappresenta uno strumento importante per la trasparenza e permettere così ai cittadini di comprendere l’operato di chi governa la città”.

L’ATTENZIONE DEL GRUPPO PD SULL’EFFETTUAZIONE DEI PALII 2022

In vista dell’approssimarsi della scadenza dello stato di emergenza della pandemia, il gruppo PD (Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini) aveva presentato il 9 febbraio scorso un’apposita interrogazione con la quale si evidenzia che è “fondamentale  per il mantenimento delle tradizioni e per la comunità senese effettuare quest’anno il Palio”. A seguito anche della specifica deroga, richiesta dal sindaco al D.L. n. 22 del 22/4/2021, di quanto espresso dal Prefetto, Masi ha chiesto

di conoscere “il punto della situazione e la possibilità di svolgere le Carriere, con quali procedure e regole specifiche per le varie fasi: estrazione Contrade, assegnazione cavalli, prove, corsa e giornate paliesche nelle Contrade e nella città”.

Il vicesindaco Corsi ha risposto che “la fine dello stato di emergenza avvenuta lo scorso 31 marzo, ha aperto spiragli sul pieno svolgimento della Festa senese” sottolineando che “il Comune ha lavorato alla sua realizzazione fin dalla fine del 2021 perché fosse garantito il suo svolgimento in piena sicurezza per i cittadini e i contradaioli, senza andare incontro ad una snaturazione della Festa, ma proseguendo nel solco della tradizione della civiltà senese”. Ripercorrendo quanto fatto poi dall’Amministrazione con l’invio “di un sub emendamento al Governo, che permettesse, nel caso di un proseguimento dell’emergenza Covid, l’effettuazione dei Palii dietro specifica adozione di un protocollo sanitario. Un protocollo condiviso dalle Autorità sanitarie e con il Comitato Tecnico Scientifico. Proprio tale provvedimento però non è stato votato in Parlamento dal Pd, ma, bensì, è stato approvato grazie al contributo determinante dei partiti del Centro Destra. Nello stesso tempo questa Amministrazione si è adoperata concretamente affinché la sicurezza dei cittadini si conciliasse con l’esigenza di ritrovare la festa di Popolo del 2 luglio e del 16 agosto. Per questo è stato anche presentato al Prefetto e al Comitato di Sicurezza uno specifico protocollo: “Indicazioni di sicurezza sulle misure da adottare in perimetrazione Covid 19 per lo svolgimento del Palio”. E’ stato redatto, ai sensi del decreto legge 52 del 2021 e successive modifiche, l’integrazione del decreto legge 65 del 18 maggio 2021, sono adottate ai sensi dell’art. 1 comma 14 del decreto legge 33 del 16 maggio 2020 le linee Guida, del 2 dicembre 2021, per la ripresa delle attività economiche e sociali. Il protocollo prendeva in esame lo svolgimento di uno scenario in zona bianca ed è suddiviso in 5 momenti: estrazione contrade, assegnazione cavalli, prove, palio, giubilo. Tale protocollo sarebbe utilizzabile anche qualora, malauguratamente, ci fosse una recrudescenza dei contagi. Le attuali regole e quelle che sono all’orizzonte potrebbero far decadere questo lavoro che è stato portato avanti dagli uffici comunali. Il progressivo allentamento delle limitazioni, anche per quanto riguarda le manifestazioni all’aperto ci fanno, infatti, ben sperare per il futuro anche se sappiamo come il Palio sia una manifestazione non comparabile a qualsiasi altro evento pubblico. Seguiremo con attenzione da una parte l’evoluzione del virus e dei contagi e dall’altra quella delle governative ad essa collegata. Servirà anche una collaborazione da parte della comunità senese e delle contrade proprio per svolgere la Festa così come la conosciamo, tenendo sempre alta l’attenzione”.

Masi ha replicato “di non essere soddisfatto della risposta, perché non è stato colto il senso dell’interrogazione, che voleva essere un contributo in uno spirito corale e comune, considerando l’importanza della Festa e per dare l’occasione all’Amministrazione di spiegare i passi fatti”. Precisando, poi, che “l’interrogazione è del 9 febbraio e l’emendamento presentato al Senato al decreto di proroga dello stato di emergenza Covid a cui faceva riferimento il Vicesindaco è stato presentato successivamente da parte delle forze del Centro Destra, contro le indicazioni dello stesso Governo di cui fanno anch’esse parte”.

A tal proposito ha quindi ricordato che “parecchio prima, a dicembre dell’anno scorso, era stato presentato alla Camera, e invece allora accolto dal Governo, a prima firma dell’onorevole Sani (Pd), cui ha aderito anche l’onorevole Cenni, un ordine del giorno al Decreto capienze per un protocollo di sicurezza per lo svolgimento del Palio nel corso dell’anno 2022, compatibilmente con l’evoluzione della pandemia, coinvolgendo il comune e le Contrade.

Così, se il Palio si correrà non dipenderà dall’emendamento del Centro Destra, perché riguarda un decreto di emergenza oggi a questo punto non più in vigore. Se il Palio si correrà sarà invece grazie alla copertura vaccinale ottenuta con l’impegno straordinario dei cittadini e del mondo sanitario. Così l’interrogazione significava proprio questo, che tutti vogliamo che ritorni il Palio, senza buttarla in polemica politica”.

PER SIENA CHIEDE UN ATTRAVERSAMENTO PEDONALE  CON PRENOTAZIONE IN VIA FIORENTINA ALL’INCROCIO CON VIALE SCLAVO

Durante seduta consiliare di ieri il gruppo Per Siena (Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Picchi) ha presentato un’interrogazione per l’installazione di un attraversamento pedonale, con possibilità di prenotazione, in via Fiorentina, nei pressi dell’incrocio con viale A. Sclavo.

Come ha evidenziato Griccioli “Ci vediamo costretti a sensibilizzare nuovamente l’amministrazione sull’argomento perché le soluzioni emerse durante la precedente interrogazione non trovano soddisfazione nell’immediato, con la conseguente preoccupazione dei pedoni che non si sentono in sicurezza durante l’attraversamento oggi privo di semafori attivi”. Da qui la richiesta di “interagire con le aziende ubicate nella zona, come la GSK, al fine di trovare una soluzione che vada ad incontrare le esigenze dei lavoratori, sovrapponibili alle aspettative degli abitanti dell’area. E di far studiare, nuovamente, ai competenti uffici la possibilità di inserire, all’altezza dell’intersezione, un attraversamento con impianto semaforico a chiamata gestita dai pedoni, anche in virtù del fatto che in precedenza tale meccanismo non aveva mai ingenerato ingorghi alla circolazione”.

Il vicesindaco Corsi ha spiegato che “quell’impianto era a fine vita e che il Codice della Strada non prevedeva più l’utilizzo di un semaforo lampeggiante con chiamata pedonale. Da qui, l’inevitabile contrazione del ventaglio di possibilità di intervento” aggiungendo che “la soluzione migliore è stata quindi quella di mettere un nuovo APL, visto che circa 20 metri più avanti c’è già un attraversamento rialzato. Sono 12 circa gli impianti di questo tipo realizzati e finalizzati alla sicurezza dei pedoni che si caratterizzano da 2 lampioni, dotati di specifiche ottiche pedonali asimmetriche che, posti secondo un preciso schema geometrico, hanno la funzione di illuminare oltre che le strisce pedonali (illuminamento orizzontale) anche il corpo del pedone (illuminamento verticale) al fine di incrementarne la visibilità; inoltre i cartelli di attraversamento pedonale sono retroilluminati e dotati di box lampeggianti. A ciò si aggiunge, inoltre, un intervento per risistemare le aiole presenti e nello specifico di una “salva pedone” con cordonato duro che permette una maggiore sicurezza per chi attraversa”.

Griccioli ha risposto che “l’insistenza su questa vicenda è dettata dalla richiesta da parte di cittadini e lavoratori che vivono la zona e, pur capendo la questione relativa al Codice della Strada, resta comunque la necessità di trovare una soluzione definitiva da parte dell’Amministrazione”, ribadendo il fatto che “durante il giorno è difficile, con questo attraversamento, riuscire a inibire la velocità dei veicoli che passano l’incrocio”.

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