"Significa favorire l'autonomia, rispettare la dignità delle persone anziane, e al tempo stesso alleggerire il carico sui servizi sanitari e socio-assistenziali, promuovendo la permanenza nelle proprie abitazioni il più a lungo possibile"

SIENA. Ci sono proposte che nascono da un principio semplice: prendersi cura delle persone più fragili senza gravare sul bilancio pubblico.
Proposte che non chiedono fondi straordinari, ma sforzi organizzativi e volontà di attuarle.
Una di queste è l’estensione del servizio mensa – già attivo in strutture pubbliche – anche ad anziani soli o in stato di bisogno che vivono nelle loro case, attraverso pasti caldi a prezzo di costo.
L’idea è mutuata da esperienze già avviate in altri comuni italiani, senza distinzioni ideologiche, e si basa su cinque semplici punti:
• Utilizzare le cucine pubbliche già operative (a Siena ce ne sono), per preparare un numero limitato ma significativo di pasti giornalieri in più;
• Rivolgere il servizio ad anziani fragili, non necessariamente in base al reddito, ma allo stato di bisogno e alla solitudine abitativa;
• Collaborare con il terzo settore per la distribuzione e per monitorare i bisogni reali sul territorio;
• Stabilire un prezzo sostenibile, che copra i soli costi vivi di preparazione e consegna;
• Integrare il servizio con altre misure di sostegno alla domiciliarità, contribuendo così a evitare ricoveri prematuri o condizioni di abbandono;
A questi si possono aggiungere due ulteriori considerazioni pratiche:
• Attivare una rete civica di prossimità, valorizzando volontari, associazioni, farmacie di comunità e circoli di quartiere come punti di raccolta/distribuzione, anche a supporto della logistica;
• Prevedere un sistema di segnalazione discreta e facilitata (tramite medici di base, parroci, vicinato, assistenti sociali) per intercettare chi ha bisogno ma non chiede aiuto, evitando burocrazia eccessiva.
Si tratterebbe di un progetto sperimentale, da attivare con una prima fase di valutazione, ed eventualmente sostenibile attraverso bandi pubblici, fondi regionali o sponsorizzazioni etiche.
È una proposta che mette al centro l’attenzione verso le persone.
Non è assistenzialismo, è lungimiranza.
Significa favorire l’autonomia, rispettare la dignità delle persone anziane, e al tempo stesso alleggerire il carico sui servizi sanitari e socio-assistenziali, promuovendo la permanenza nelle proprie abitazioni il più a lungo possibile.
Non sarebbero certo pochi pasti a prezzo di costo per gli anziani fragili a creare difficoltà all’economia senese.
Nessun nuovo costo, solo una diversa organizzazione di risorse già disponibili.
Come sempre, facciamo proposte in cui crediamo profondamente.
Lo dobbiamo ai molti che ci hanno votato, ma soprattutto, in questo caso specifico, a chi non chiede altro che un po’ di attenzione e una mano tesa, anche solo sotto forma di un pasto caldo a tavola.
Sena Civitas