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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Consiglio Comunale: tutti i temi trattati

SIENA. Di seguito i temi trattati durante il Consiglio Comunale odierno, nella sala del Capitano a Siena.

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE ANNA FERRETTI ALLE CONSIDERAZIONI DELLA LEGA NORD SUI METODI DI ASSEGNAZIONE DELLE CASE POPOLARI

“Il Comune di Siena ha ad oggi 1.030 alloggi ERP e di questi più del 70% è assegnato a cittadini italiani. Il patrimonio Erp, ovvero le case popolari, di ogni comune toscano vengono assegnate secondo le norme previste nella legge regionale 41/2015, modificata dall’assessore Stefania Saccardi nel precedente mandato in Regione Toscana, modifica alla quale ha partecipato anche la nostra amministrazione e il LODE senese con documenti scritti e presenza alle varie audizioni che si sono tenute in Regione”.  “Fa piacere vedere – continua l’assessore – che il Consigliere regionale  della Lega Nord Casucci è contento di questa legge, perché è esattamente la legge che ha applicato Arezzo e che ha applicato Siena. Una legge applicata da tutti i comuni toscani. La filosofia che sta alla base di questa norma non è di distinguere tra italiani e stranieri, ma tra residenti e nuovi arrivati. Chi ha soggiornato in Toscana regolarmente e ha lavorato (altrimenti non avrebbe il permesso di soggiorno) ha diritto a fare domanda; chi ha lavorato o è vissuto per più di 10 anni in un Comune ha diritto a vedere riconosciuta questa sua presenza nel territorio. Nella normativa, infatti, per poter fare la domanda si prevede la residenza in Toscana da minimo 5 anni; di assegnare: 2 punti a chi è residente o lavora stabilmente da più di 10 anni nel territorio comunale; 0,5 punti per ogni anno di permanenza in graduatoria (fino ad un massimo di 5), ecc.

La sua applicazione ha avuto, anche a Siena, l’effetto di favorire chi da più tempo abita nel Comune.  Nella fascia delle prime 150 persone la metà sono italiani (rispetto ad un terzo di italiani che ha fatto domanda), o almeno hanno cognomi italiani, perché non dobbiamo dimenticare che le persone quando sono da più di 10 anni e, in alcuni casi anche per periodi più brevi in Italia, con un reddito regolare possono chiedere la cittadinanza, diventando italiani a tutti gli effetti. Quindi, non sempre, un cognome in lingua straniera vuol dire essere straniero.

Riguardo ai numeri: le domande presentate sono state 551: di queste 366 sono di stranieri, 185 di italiani. Quindi solo un terzo del totale che ha fatto domanda è italiano. Di queste 551 domande, per ora, ne sono state accolte 428: 279 di stranieri e 149 di italiani”.

“Un’ultima riflessione – ha concluso –  la graduatoria Erp sarà oggetto di attenzione e di riflessione del mio assessorato perché se guardata nei dettagli, senza limitarsi alla semplificazione “stranieri contro italiani”, fa emergere specifiche necessità che meritano particolare attenzione, così da  approfondire e comprendere  i bisogni di queste famiglie e quali tipi di povertà stanno emergendo, in modo da   poter attivare servizi e risposte  alle nuove emergenze all’interno di un panorama in continua evoluzione”.

LA RISPOSTA DEL SINDACO VALENTINI ALL’INTERROGAZIONE SUGLI ONERI RELATIVI ALLA GREEN ECONOMY

Richiamando la legge n° 221/2015, in vigore dallo scorso 2 febbraio, che prevede sanzioni da 30 a 300 euro per chi getta cicche di sigarette e altri rifiuti di piccole dimensioni per terra, nelle acque, nella caditoie e negli scarichi, Pietro Staderini (Sena Civitas), con un’interrogazione sottoscritta anche da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese), ha chiesto quali misure abbia, o intenda  adottare l’Amministrazione comunale “in termini di predisposizione di appositi raccoglitori nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale”.

Il sindaco Bruno Valentini ha risposto che il Comune di Siena “già da tempo, ha aggiunto ai cestini portarifiuti un elemento per la raccolta dei mozziconi di sigaretta. Pertanto non ci sono alibi possibili da parte di chi getta in terra questo tipo di rifiuti”.

Il primo cittadino ha, inoltre, informato che “è in corso una gara che si avvale di un finanziamento dell’ATO Toscana sud per la fornitura di 20 cestini nuovi già dotati di porta-cicche per sostituire quelli vecchi nel centro storico”.

“Fuori dal centro storico i cestini resteranno quelli attuali – ha concluso – perché l’ulteriore svuotamento del porta-cicche comporterebbe un sensibile aumento dei costi per la raccolta  che andrebbero a carico dei cittadini. Le sigarette dovranno essere gettate nella spazzatura una volta che siano state opportunamente spente. Sull’osservanza della legge concordiamo sulle osservazioni avanzate, per questo  la Polizia municipale  ha il compito di svolgere adeguati controlli”.

Giuseppe Giordano, nel lamentare l’insufficienza della risposta ottenuta “perché tutto si esaurirà con l’acquisto di 20 cestini, continuando a escludere la periferia per cui i cestini con o senza porta cicche sono una chimera, e senza intervenire con un’attività volta a prevenire questi comportamenti>>, si è riservato di presentare un’ulteriore interrogazione per conoscere il numero totale dei cestini con porta-cicche e quante sono le sanzioni elevate a chi ha eluso le norme”.

DA IVANO DA FRASSINI RICHIESTE INFORMAZIONI SUL NON FUNZIONAMENTO DEL FONTANELLO DI VIA NAPOLI 

L’interruzione dell’erogazione di acqua dal fontanello in via Napoli all’Acquacalda è stata, oggi, oggetto di interrogazione consiliare da parte di Ivano Da Frassini (PD).

Come ha evidenziato il consigliere <<i fontanelli di erogazione dell’acqua sono, da sempre, particolarmente apprezzati dai cittadini, in modo particolare quello di via Napoli, perché di maggior riferimento per la zona nord della città>, per questo la sua richiesta di informazioni sui motivi che hanno causato l’interruzione del servizio, e i tempi previsti per il ripristino dell’erogazione.

“Il fontanello di via Napoli – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – è inserito in una zona a parcheggio assai frequentata, ma discosta da abitazioni o altri edifici presidiati, e, oltre ad alcune problematiche di tipo manutentivo ordinario e straordinario, ha subito, negli ultimi mesi, almeno tre episodi di effrazione con furto dell’incasso, che hanno obbligato l’interruzione dell’erogazione di acqua, sia per i danni subiti dall’impianto, sia per garantire la sicurezza dei cittadini relativamente alle caratteristiche dell’acqua erogata”. “Ad oggi – ha proseguito – il fontanello è funzionante, ma solo in maniera parziale, perché restano da sostituire delle componenti danneggiate e non immediatamente reperibili. Il Servizio manutenzione ha dovuto effettuare interventi mirati a rafforzare le parti apribili della struttura dalle quali si accede alla cassetta degli incassi, così da tentare di scongiurare altri furti. La piena funzionalità sarà ripristinata non appena reperite le parti rovinate”.

Il consigliere Da Frassini ha auspicato di mantenere la salvaguardia dei fontanelli perché “oltre a rappresentare un servizio ai cittadini si configurano, anche, come importanti luoghi di socializzazione, e di considerare l’installazione di video sorveglianza in tutti i fontanelli del nostro Comune”.

L’ASSESSORE PALLAI: “STUPORE E DISAPPUNTO SULLE CRITICHE MOSSE ALLA CITTA’ E AL COMUNE DALL’ASSOCIAZIONE  FABBRICA D’OPERA”

 Richiamando quanto dichiarato circa tre mesi fa alla stampa locale dalla presidente di “Fabbrica d’Opera”, l’associazione pratese aggiudicataria della programmazione di eventi a Siena per il prossimo triennio, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ha presentato un’interrogazione nella seduta consiliare odierna.

Pinassi ha ricordato che “lo scorso 12 aprile è stato presentato in una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche l’assessore al Turismo, Sonia Pallai, il cartellone di “Siena in Scena”, proposto da “Fabbrica d’Opera” in una logica pluriennale e finalizzato a far vivere la città a tutto tondo. Un progetto, dal valore complessivo di 47mila euro, e scelto sulla base di una procedura pubblica, che, per come è stato descritto, dovrebbe essere in grado di favorire anche sinergie tra pubblico e privato”.

Il consigliere ha però aggiunto che “la presidente dell’associazione in oggetto, la signora Catia D’Agostino, si è lamentata della scarsa risposta della città alle loro proposte; che spettatori e finanziatori latitano e che le prevendite faticano, anche in occasione degli appuntamenti più qualificati. Addirittura, ha sostenuto che sugli eventi c’è poca promozione da parte del Comune e che vari istituti di credito e partner hanno disatteso tutta una serie di promesse”.

Alla richiesta di avere chiarimenti nel merito di tali affermazioni ha risposto l’assessore al Turismo, Sonia Pallai.

“L’amministrazione comunale ha dovuto prendere atto, con stupore e disappunto, delle critiche mosse alla città e all’amministrazione dal rappresentante di Fabbrica d’Opera. Di tale disappunto gli uffici hanno provveduto a rendere partecipe la società in apposito e specifico incontro, richiamandola a una maggiore correttezza di comportamenti, a un maggior rispetto della città ospitante, e a evitare dichiarazione non fondate e non corrispondenti al vero”.

“Il Comune – ha proseguito –  ha valutato la possibilità di attivare altri strumenti nei confronti della dichiarante, tuttavia le dichiarazioni rese appaiono rientrare nell’ambito della  “critica” e della ordinaria “libertà di espressione”, e non costituiscono inadempimento contrattuale, né sembrano suscettibili di configurare ipotesi più gravi,  pertanto il richiamo formale è sembrato l’unico strumento a disposizione”.

Entrando nel merito l’assessore ha detto che “non configura  inadempimento contrattuale o fattispecie più grave l’evidenziare che “… la città sta rispondendo poco … finanziatori e spettatori latitano… le prevendite faticano…”. Forse questa è solo un’analisi di una realtà oggettiva, rispetto alla quale Fabbrica d’Opera è stata richiamata a individuare, valutare e riflettere sulle reali cause e a non attribuire alla città responsabilità che hanno tutt’altra origine”.

“Contrattualmente Fabbrica d’opera è obbligata a garantire ogni anno n. 8 spettacoli (tra cui quello di Capodanno) per tre anni, a fronte di una compartecipazione comunale complessiva di 47mila euro (circa  15.600,00 annui). Sulla base del contratto stipulato, salva la compartecipazione di cui sopra, e la disponibilità delle piazze, tutti gli eventi proposti dall’affidatario sono “a cura e spese” di Fabbrica d’Opera, la quale ha formalmente sottoscritto di avvalersi per la loro realizzazione di risorse proprie, contributi e sponsorizzazioni.

Fabbrica d’Opera per il 2016 ha presentato un programma ambizioso, che prevedeva circa 32 spettacoli, non conoscendo la realtà locale e le preferenze artistiche e, forse, sopravvalutando le proprie capacità imprenditoriali (peraltro non richieste in quei termini dall’Amministrazione con la selezione pubblica espletata).

Per quanto poi concerne la denunciata “poca promozione da parte del Comune” nell’incontro è stato ricordato alla società che contrattualmente gli oneri promozionali erano a carico dell’aggiudicatario Fabbrica d’Opera, che dispone anche di un proprio ufficio stampa, e che il Comune era obbligato esclusivamente al “sostegno promozionale delle iniziative…”, sostegno che è stato garantito puntualmente e nei limiti consentiti dalla disponibilità di informazioni, attraverso portale, social, stampa, ecc.

In merito alla comunicazione, Fabbrica d’Opera è stata formalmente invitata a elaborare e presentare all’amministrazione un piano di comunicazione, almeno degli spettacoli richiesti contrattualmente, configurando la mancata presentazione come un grave inadempimento contrattuale, passibile di determinare la risoluzione del contratto”.

Pinassi, nel ringraziare per la dettagliata risposta, ha rimarcato la sua sorpresa per le forti dichiarazioni espresse dalla Presidente di un’associazione che ha ricevuto un incarico dal Comune. “Una situazione sgradevole per la quale mi auguro che l’amministrazione si faccia valere. Mi riservo eventuale interrogazione per approfondire le spese sostenute dall’Ente”.

LA RISPOSTA DEL SINDACO ALL’INTERROGAZIONE DI DA FRASSINI SULLA RIQUALIFICAZIONE PARCO OCHINO

Sottolineando come “il parco Ochino rappresenti un luogo importante di partecipazione e aggregazione sociale per la zona dell’Acquacalda”, nella seduta consiliare odierna Ivano Da Frassini (PD) ha presentato un’interrogazione per conoscere le intenzioni dell’Amministrazione sulla sua valorizzazione e le relative tempistiche.

Il consigliere ha fatto riferimento alla necessità di “interventi di riqualificazione sulle strutture sportive come i canestri, le reti delle porte da calcio e un eventuale intervento sul terreno di gioco”, nonché “provvedere alla recinzione dell’area, ove necessario”.

Il sindaco Bruno Valentini, ha risposto che “il parco Ochino si configura come uno spazio per attività ludiche, piuttosto che per attività sportive vere e proprie. Altrimenti, le aree con infrastrutture per il basket e il calcio richiederebbero una serie di componenti in grado di renderle idonee all’attività propriamente sportiva, anche non agonistica. Questa precisazione è necessaria per comprendere le modalità con cui la struttura comunale interviene in tale situazione”.

Il Servizio Manutenzioni Infrastrutture – ha proseguito  – di recente ha effettuato un sopralluogo tecnico mirato a verificare i percorsi interni del parco e le relative zone a verde per migliorarne la fruibilità, e sfruttare, al meglio, tutti gli spazi disponibili. Contemporaneamente, è stata eseguita la valutazione VTA (Visual Tree Assessment) sulle piante ad alto fusto presenti, nell’ambito di un intervento più generale che ha interessato 10.000 alberi nelle aree pubbliche comunali, attività a carico della socità che si è aggiudicata l’appalto del verde pubblico”.

Il primo cittadino ha, inoltre ,informato che “attualmente sono in corso di formalizzazione gli atti per la fornitura e la posa in opera di diverse attrezzature che si sono rese necessarie, quali canestri e reti per porte e recinzioni. Non appena saranno nelle disponibilità dell’Amministrazione tali materiali – ha concluso – il Servizio provvederà sia con personale interno sia con ditte incaricate a realizzare gli interventi e a riqualificare le aree, cosa che avverrà nelle prossime settimane”.

“L’importanza di una costante riqualificazione del parco – ha replicato Da Frassini – che, per la sua frequentazione rappresenta non solo un luogo dove praticare attività sportive, ma, anche, un punto di ritrovo e di socializzazione e, di riflesso, di vivibilità dello stesso quartiere, rappresenta una priorità da parte del Comune. Per questo è importante che vi si presti una particolare attenzione”.

 

IL SINDACO VALENTINI HA RISPOSTO ALL’INTERROGAZIONE DI PINASSI SUGLI APPALTI DI SERVIZI E FORNITURE 

La corretta applicazione delle regole riguardanti l’individuazione dell’importo stimato dell’appalto in relazione alle soglie comunitarie è stata oggetto dell’interrogazione presentata, durante la seduta consiliare di  oggi, da Michele Pinassi (MoVimento Siena 5 Stelle).

Il consigliere riportando quanto previsto dal D. lgs n. 50 del 2016: “nessuna prestazione di beni e servizi può essere artificiosamente frazionata allo scopo di sottoporla alla disciplina delle acquisizioni in economia”, perché come ha spiegato “il frazionamento permetterebbe di effettuare acquisti sotto-soglia anche per beni e servizi di importi superiori alla soglia per l’affidamento diretto, evitando obblighi di gara e di trasparenza”, ha chiesto di conoscere l’esito dei rilievi delle irregolarità effettuati dall’ANAC nel 2014 e se siano stati effettuati ulteriori rilievi, e con quali esiti, negli anni successivi.

“Dall’indagine – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – è emersa la sistematica disapplicazione, da parte di numerosi Comuni, del Codice dei contratti pubblici sia in relazione alla corretta individuazione dell’importo stimato dell’appalto, sia al conseguente illegittimo ricorso ad affidamenti in economia. Per quanto riguarda il Comune di Siena, nel periodo gennaio 2010-marzo 2015, venivano segnalati solo tre casi relativi all’affidamento di servizi: assicurativi, sorveglianza al S. Maria della Scala e sociali per minori.

L’esito dell’indagine, pubblicato nel sito internet dell’Autorità, e formalmente comunicatoci con nota del 20 aprile 2015, conteneva un invito a una puntuale e costante sorveglianza sulle procedure di affidamento effettuate e in corso”. “La nota – ha precisato – non conteneva alcuna richiesta di risposta ai rilievi formulati, né comunicazioni di avvio di specifiche indagini, ma solo un invito a effettuare un’attenta attività di controllo”.

Il comunicato sugli esiti dell’indagine dell’ANAC è stato trasmesso dal Servizio Gare e Appalti a tutti i dirigenti e posizioni organizzative il 22 aprile, dopodiché il Servizio controlli interni e trasparenza, nell’ambito dei periodici report, lo ha inviato allo stesso sindaco,  al Collegio dei revisori dei conti, al Nucleo di valutazione, alla segreteria del Consiglio Comunale e ai dirigenti ai quali sono state rivolte specifiche raccomandazioni.

“Il controllo e monitoraggio richiesto dall’ANAC – ha proseguito il primo cittadino – viene costantemente assicurato dal Segretario Generale a mezzo dell’apposito Servizio controlli interni e trasparenza, che tra l’altro, esercita un controllo successivo di regolarità amministrativa degli atti per accertare la regolarità formale (presenza degli elementi essenziali, rispetto della normativa, delle procedure e dei tempi procedimentali), e la coerenza con gli strumenti di programmazione finanziaria e gestionale. Ricordo al Consiglio che questo servizio è stato istituito nel nostro Comune durante questo mandato”.

Da tener presente che il Segretario Generale trasmette, ogni tre mesi, i risultati del controllo ai dirigenti responsabili, unitamente alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate irregolarità e, ogni sei mesi, al Collegio dei revisori dei conti, al nucleo di valutazione, al sindaco e al Consiglio Comunale.

“Sulle specifiche problematiche del frazionamento artificioso degli appalti e dell’utilizzo improprio delle proroghe e dei rinnovi dei contratti pubblici – ha evidenziato – il Servizio Controlli ha rivolto ai dirigenti e alle strutture specifiche raccomandazioni e direttive”.

Entrando nello specifico delle indagini effettuate dall’ANAC il sindaco ha informato l’assise  che, per quanto concerne i servizi assicurativi “la scelta è stata determinata dalla mancata partecipazione di concorrenti a precedenti gare, e dalla necessità di avere una copertura assicurativa dei veicoli in tempi utili.

Per la sorveglianza al S. Maria della Scala, invece,  gli affidamenti reiterati sono stati determinati dall’attesa della pronuncia del giudice amministrativo sulla procedura di affidamento per l’appalto del servizio e oggetto di impugnazione giurisdizionale. Mentre per i servizi sociali rivolti a minori si è trattato di proroghe del contratto in essere, resesi necessarie per non interrompere l’attività in considerazione delle temporanee difficoltà di reperire le risorse finanziarie per poter bandire una gara annuale”. “I succitati casi – ha concluso – non hanno dato luogo ad alcun esito formale da parte dell’ANAC, che non ha formulato ulteriori rilievi”.

Il consigliere Michele Pinassi ha, quindi ringraziato per i chiarimenti ricevuti.

 

RICHIESTE INFORMAZIONI SUI SERVIZI DI INFORTUNISTICA STRADALE SVOLTI DALLA POLIZIA MUNICIPALE FUORI DALL’AMBITO URBANO

Durante l’odierna seduta consiliare Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) ha presentato una specifica interrogazione relativa ai servizi di infortunistica stradale svolti dalla Polizia Municipale fuori dall’ambito urbano.

Il consigliere ricordando all’assemblea “la diminuzione di vigili registrata negli ultimi anni a causa della mancata sostituzione del turn over, una situazione, questa, che andrà ulteriormente ad aggravarsi con i futuri pensionamenti”, così come “la sempre maggiore esigenza di controllo del territorio a prevenzione e controllo di comportamenti contrari agli interessi della collettività”, ha informato che da alcuni mesi il Corpo di Polizia Municipale svolge anche il servizio di rilievo degli incidenti stradali in Tangenziale, nella Siena-Bettolle e nella Siena-Grosseto nei tratti interni al Comune di Siena.

Zone esterne all’ambito urbano che, per Giordano, dovrebbero rientrare tra le competenze della Polizia Stradale. A supporto di questo anche “una circolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del 18 gennaio scorso che delinea il limite comunale come competenza certa delle polizie locali, precisando che l’intervento dei vigili in caso di sinistro stradale può avvenire previa intesa con i Sindaci”.

Per questi motivi ha chiesto “se sono intercorsi accordi tra la Questura e il Comune al fine di destinare parte dei vigili a interventi extra urbani e quali i benefici che scaturirebbero da questa intesa; quali sono le progressive chilometriche dei tratti di strada: Tangenziale, Siena-Bettolle, Siena-Grosseto rientranti nei compiti assegnati alla Polizia Municipale; chi interviene, in caso di incidente, in questi tratti per la chiusura e i controlli negli incroci principali quando la Polizia municipale è impegnata nel rilievo dell’incidente; se ritiene che questo servizio, nei tratti ricadenti sul territorio senese, vada a detrimento del controllo del territorio; se ritiene che esistano altre soluzioni organizzative, eventualmente con altri organi della Polizia di Stato, per garantire una maggiore presenza sul territorio della Polizia Municipale; e se la Giunta intenda affrontare i problemi di organico presenti e futuri e con quali interventi”.

“Il  rilevo dei sinistri stradali – ha risposto l’assessore alla Polizia municipale Stefano Maggi – rientra a pieno titolo nelle funzioni dei vigili urbani indipendentemente dal fatto che ciò avvenga all’interno o all’esterno del centro abitato”.

L’assessore ha ricordato all’assise che lo scorso novembre, conseguentemente al mutato panorama internazionale che ha richiesto  e richiede l’impegno delle Forze di Polizia dello Stato in servizi antiterrorismo nel territorio comunale e provinciale, è stata chiesta ulteriore collaborazione alla Polizia Municipale per la rilevazione dei sinistri stradali. Una richiesta discussa sia al Tavolo Tecnico della Questura sia in sede di riunione tecnica di coordinamento in Prefettura portando, il 18 febbraio 2016, a un accordo in base al quale dalle ore 7,30 alle 19,30 la rilevazione dei sinistri in ambito urbano ed extraurbano sarà garantita prioritariamente dalla Polizia Municipale che, in casi complesso avrà luogo con l’ausilio e il concorso delle altre Forze dell’Ordine. Dalle 19,30 alle 1 nelle strade di grande percorrenza (Tangenziale, SS 223, Siena-Bettolle) interverranno in via prioritaria le Forze dell’Ordine e, alle stesse, rimarrà l’attività  nel quadrante notturno.

“Per quanto riguarda le progressive chilometriche – ha evidenziato Maggi – il personale ha ricevuto dal dicembre 2015 dettagli sui tratti rientranti nel territorio del Comune di Siena e, in Centrale operativa, è disponibile apposita scheda dove ogni strada (Tangenziale, SS 223 di Paganico, Siena-Bettolle) ha le specifiche progressive. Sul raccordo autostradale Firenze/Siena, in quanto tale, interviene la Polizia Stradale. Una modalità organizzativa in linea con quanto affermato anche dal Ministero dell’Interno con la circolare richiamata dal consigliere Giordano, nella quale si invitano i Prefetti a promuovere con i Sindaci ogni utile iniziativa affinché le Polizie locali garantiscano interventi in caso di sinistri stradali nell’intera giornata, e con particolare coincidenza con i fine settimana per evitare “importanti riflessi in termini di distoglimento dai primari compiti istituzionali (…)” affidati alle Forze di Polizia”. “Per quanto concerne il riferimento ai centri urbani – ha proseguito l’assessore  – non si ritiene che si possa escludere la competenza della P.M. al di fuori  di questo contesto perché, in merito, dispone espressamente il Codice della Strada  e la Legge 65/1986, e su questo, sia in dottrina sia in giurisprudenza, sussiste un consolidato e costante orientamento, ne è un esempio quanto espresso dalla Corte di Cassazione Civile sez. VI del 23.9.2015 n. 18.824. Relativamente, poi, alla chiusura e controllo degli incroci, principali considerato che è impossibile pianificare situazioni che ogni volta si presentano in maniera diversa, spetta alle Centrali operative di accordarsi di volta in volta e, a seconda del caso, l’intervento può essere effettato dai Carabinieri o dalla Polizia così come dalla PM. Infine, per quanto concerne il reintegro di personale nell’organico, il blocco delle assunzioni non ci ha permesso di effettuare assunzioni, anche se auspico e mi impegnerò per aumentare il Corpo dei Vigili Urbani”.

Il consigliere Giuseppe Giordano, nel lamentare come l’assessore abbia omesso di esprimersi sull’eventuale detrimento del controllo del territorio da parte dei VV. UU. a seguito dell’assegnazione dei nuovi compiti, ha invitato lo stesso “a rileggere attentamente quanto previsto nella Circolare del Ministero dell’Interno che, richiamando altre disposizioni, rileva la priorità dell’impiego dei vigili nei centri urbani”. Giordano ha, inoltre, invitato Maggi a “considerare ulteriori possibilità come quella di coinvolgere i Vigili dei Comuni contermini in forme di gestione integrata, così da sopperire alle carenze registrate”, e ha preso atto dell’impegno dell’assessore di fare quanto possibile per aumentare l’organico del Corpo di Polizia Municipale.

SULLA STRADA CASSIA SUD NON E’ POSSIBILE INSTALLARE ALCUN RALLENTATORE DI VELOCITA’

 

Come ha affermato nella seduta consiliare odierna Stefania Bufalini (PD) durante l’illustrazione della sua interrogazione, “la strada Cassia sud è molto transitata in entrata e in uscita da Siena, poiché collega la città alla Val d’Arbia e alla Val d’Orcia, e fino all’incrocio con strada di Renaccio insiste in una zona densamente abitata”.

Sulla base di queste premesse e rilevando come “nonostante il limite a 50 km orari, la velocità dei veicoli sia tale da creare disagio e pericolo per i residenti”, la consigliera ha chiesto all’Amministrazione “quali iniziative intenda adottare per superare le criticità della situazione descritta”.

L’assessore alla mobilità, Stefano Maggi, ha puntualizzato come il tratto di competenza comunale finisca in corrispondenza del centro abitato della città, dopo il quale scatta la competenza dell’Amministrazione provinciale.

“Sono state tre le richieste – ha detto l’assessore – pervenute all’Amministrazione nell’ultimo biennio sulla viabilità della strada in oggetto. La prima dal Servizio Manutenzioni, a seguito di una segnalazione pervenuta all’URP nel febbraio 2015, per la quale il Comando di Polizia Municipale ha abbassato a 30 km orari il limite di velocità nel tratto della strada compreso fra i civici 55 e 101. La seconda, giunta nell’estate 2015 dalla Prefettura, era successiva a un esposto di residenti dell’area che lamentavano il pessimo stato di manutenzione del manto stradale e i relativi disagi in termini di vibrazioni e rumore. L’ultima è pervenuta ancora dalla Prefettura a inizio 2016 dopo un ulteriore esposto di cittadini sul problema dell’inquinamento e sulla mancanza di marciapiedi”.

Maggi ha informato che l’ufficio Segnaletica, nel novembre 2015, ha provveduto al ripasso di tutti gli attraversamenti pedonali nel tratto di competenza comunale “allo scopo di garantire il rispetto dei canoni minimi di sicurezza previsti dal Codice della strada” e, anche, all’installazione di una segnaletica verticale di pericolo integrata con lampeggianti di preavviso degli attraversamenti pedonali.

L’assessore ha poi spiegato come lungo la strada Cassia sud, per le sue stesse caratteristiche strutturali, non possano essere posizionati dossi artificiali finalizzati al rallentamento dei veicoli: “Il Codice della strada e le direttive ministeriali in materia stabiliscono che  questi possono essere messi solo su strade residenziali, in parchi pubblici e privati e nei residence. Sono invece vietati sulle strade che costituiscono itinerari di attraversamento dei centri abitati e transitate da veicoli di pronto soccorso e pronto intervento e dalle linee del trasporto pubblico”. “A supporto di tale normativa – ha proseguito – il Ministero dei lavori pubblici, nel 2000, ha emanato un’ulteriore direttiva per evitare un uso indiscriminato di tali sistemi, poiché presentano un ingombro che sporge dalla piattaforma stradale  costituendo, pertanto, un potenziale pericolo per la circolazione. Addirittura, in caso di incidenti riconducili alla loro stessa collocazione, possono essere imputate responsabilità nei confronti di chi l’ha disposta o di chi non abbia provveduto alla relativa rimozione”.

“Essendo una strada di collegamento tra il capoluogo e la sua provincia – ha concluso Maggi – percorsa da numerosi veicoli di soccorso e di pronto intervento, nonché dai mezzi del trasporto pubblico, e non rientrando, quindi, nella fattispecie prevista all’articolo 179 del regolamento del Codice della strada, sulla Cassia sud non è possibile installare alcun rallentatore. Alla luce di queste considerazioni, stiamo organizzando dei servizi di controllo con le pattuglie della Polizia Municipale”.

La consigliera Stefania Bufalini ha preso atto del fatto che la problematica evidenziata sia all’attenzione dell’Amministrazione comunale evidenziando che “purtroppo, ad oggi gli interventi attuati non sono risolutivi della situazione”.

NON PASSA LA MOZIONE PRESENTATA DAL MOVIMENTO 5 STELLE SULLA DIFFUSIONE E ADOZIONE DI SOFTWARE OPEN SOURCE 

L’adozione di software con un codice sorgente liberamente accessibile a tutti e di formati standard aperti per i documenti è stato l’oggetto della mozione presentata al Consiglio comunale di oggi da Michele Pinassi (MoVimento Siena 5 Stelle).

Con la mozione, che non ha ricevuto il consenso dell’assise, Pinassi ha evidenziato “la già ampia diffusione di prodotti a sorgente aperta e di come altre amministrazioni ne stiano sperimentando l’uso con conseguenti risparmi economici oltre a elevati standard di sicurezza e conservazione  dei dati rispetto a strumenti informatici proprietari”. Ed aveva chiesto l’impegno del sindaco e della giunta  per l’adozione di questa nuova tecnologia “come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale, e, al contempo, sensibilizzare i cittadini all’uso di software aperti e liberi e richiederne l’introduzione all’interno delle scuole così da aumentare la qualità della didattica”.

DAL CONSIGLIO UNA SOLLECITAZIONE PER UN NUOVO REGOLAMENTO IN MATERIA DI AFFIDAMENTO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI

Una sollecitazione a dare corso alle procedure necessarie all’approvazione di un nuovo regolamento per l’affidamento in gestione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Siena. Il Consiglio, nella seduta odierna, ha approvato la mozione presentata da Massimiliano Bruttini (PD) e sottoscritta dai colleghi di gruppo  Simone Vigni, Gianni Porcellotti, Federico Nesi, Giulia Periccioli, Stefania Bufalini, Ivano da Frassini, Rita Petti e Carolina Persi.

Il documento, che riconosce la diffusione dell’attività sportiva come diritto fondamentale dei cittadini di ogni età per il benessere della persona, la formazione educativa e lo sviluppo delle relazioni sociali, ha richiamato il vigente regolamento per l’affidamento degli impianti sportivi comunali, approvato nel maggio 2005, e la nuova legge regionale del febbraio 2015 sulla “Promozione della cultura e della pratica delle attività sportive e ludico motorie-ricreative e modalità di affidamento di impianti sportivi”.

Durante l’esposizione  Massimiliano Bruttini ha passato in rassegna le tipologie degli impianti sportivi comunali: campi di calcio, palasport, palazzetti e palestre; piscine, campi da tennis e da beach volley, bocciodromi, piste da pattinaggio, hockey e ciclismo; l’ippodromo di Pian delle Fornaci, il campo scuola di via Avignone e quelli da golf e per il tiro con l’arco, la gestione dei quali è stata affidata, di volta in volta, a realtà sportive del territorio per periodi più o meno brevi, ricorrendo spesso ad affidamenti attraverso bandi.

La mozione impegna il sindaco a “predisporre e sottoporre all’approvazione del Consiglio un nuovo regolamento in materia entro tre mesi, oltre che a promuovere la diffusione, nel territorio, di tutte le discipline sportive per garantire pari opportunità di accesso alla pratica sportiva. Sostenere l’adeguamento degli impianti sportivi pubblici e delle loro attrezzature, favorendo l’innovazione tecnologica, il risparmio energetico, la riduzione di impatto ambientale e, più in generale, la tutela dell’associazionismo e del volontariato sportivo senese”.

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