
SIENA. Primi comunicati dal Consiglio comunale di oggi (16 maggio)
INTERROGAZIONE DI PETTI E VIGNI SULL’ACCESSO GRATUITO DEI SENESI ALLA TORRE DEL MANGIA
Con la premessa che la politica culturale senese è caratterizzata dalla promozione, conoscenza e fruizione dei luoghi pubblici di valore culturale e identitario attraverso la gratuità degli accessi per i cittadini che vi risiedono, i consiglieri Rita Petti e Simone Vigni hanno chiesto se, nell’occasione della riapertura della Torre del Mangia dopo gli interventi di manutenzione effettuati, non sia stata valutata la possibilità per i residenti di renderne libero l’ingresso o, comunque, di valutarne la fattibilità.
L’assessora alla Cultura ha risposto che l’Amministrazione giudica positivamente l’opportunità dell’accesso gratuito alla Torre per i residenti e ha informato che sono attualmente allo studio valutazioni sulle modalità per regolamentare al meglio questa nuova disposizione.
Tra gli elementi da tenere in considerazione, l’assessora ha citato il fatto che la maggioranza dei visitatori sono non residenti; che l’accesso è limitato, per motivi di sicurezza, a gruppi non superiori a 25 persone e che l’introito dalla bigliettazione della Torre è decisamente importante per il bilancio comunale.
A titolo esemplificativo, l’assessora ha fatto riferimento all’ipotesi di prevedere numeri di accesso per i residenti pari al 25% delle presenze complessive consentite di volta in volta.
Simone Vigni si è dichiarato estremamente soddisfatto per la decisione presa dall’amministrazione, così da permettere a tutti i cittadini che lo desiderino di fruire un monumento simbolo della città come la Torre del Mangia.
LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DI SIENA CASA
Il patrimonio immobiliare del Comune di Siena e l’operato della società Siena Casa in ambito di edilizia residenziale pubblica (ERP) hanno costituito, nella seduta consiliare odierna, l’oggetto dell’interrogazione di Mauro Marzucchi.
Il consigliere ha richiamato le difficoltà di bilancio di Siena Casa che si ripercuotono sull’utenza, per la mancata manutenzione e messa a norma di oltre 80 appartamenti non assegnati: una situazione che, secondo Marzucchi, è aggravata dall’esigua disponibilità di risorse del servizio sociale.
Rimarcando come non si profilino, a breve, interventi tesi ad aumentare il patrimonio immobiliare e la relativa offerta alle famiglie, il consigliere ha chiesto all’Amministrazione se intende potenziare le disponibilità dei capitoli di bilancio finalizzati al sostegno della povertà e se è stato dato seguito alla richiesta della Regione Toscana per la vendita agli inquilini di parte del patrimonio abitativo con l’obiettivo di poter disporre di fondi per la manutenzione e procurare ulteriori soluzioni abitative.
L’assessora alla Casa ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione nel settore sociale e ha informato che la variazione di bilancio, approvata nella seduta consiliare odierna, prevede complessivamente 82.000euro destinati al sociale di cui 40.000 euro da aggiungere ai 70.000 per il contributo affitti, nel 2016 abbiamo sostenuto con 37.000euro gli affitti di 68 inquilini di Siena casa che non ce la facevano a pagare, che aggiungiamo alla quota capitaria uguale per tutti i comuni della società della salute senese più di euro 1.200.000 per anziani, minori e disabilità. Inoltre, altri 20mila euro da destinare alle famiglie per mandare i figli ai campi estivi, e altri 10mila per combattere il disagio sociale.
Nel merito della vendita degli alloggi ERP agli inquilini, l’assessora ha ricordato che il Consiglio, nella seduta del dicembre 2014 ha deliberato la vendita di oltre 100 appartamenti che sono stati inseriti nella graduatoria generale del Livello Ottimale di Esercizio (LODE) in cui rientra il Comune di Siena. Di questi, al momento, 1 è stato venduto, alcuni sono vicini alla stipula, altri sono ancora in fase di trattativa per un totale di 22. Con la vendita complessiva molto probabilmente il Comune potrà istituire un apposito fondo per realizzare interventi di ristrutturazione a due appartamenti a S. Miniato necessari di interventi.
L’assessora ha fatto presente che essendo sorti dubbi interpretativi sul criterio di definizione del prezzo di vendita in via prudenziale sono state per ora sospese le procedure di alienazione, salvo per quegli alloggi dove era già stata avviata la procedura.
Con il ricavato delle vendite sarà provveduto a fare un piano di manutenzioni straordinario, perché diversi nostri alloggi hanno bisogno di interventi manutentivi importanti. L’unico investimento che si attiverà prossimamente è quello in viale Bracci con la costruzione di 33 appartamenti di cui 7 al primo piano e, quindi, privi di barriere architettoniche.
Mauro Marzucchi ha evidenziato come, nonostante il denaro recuperato dalle morosità, il problema abitativo rimanga forte e quindi altrettanto ineludibile l’attenzione che il Comune deve porre su questa problematica che presenta forti risvolti sociali. Il consigliere ha ribadito la necessità di una maggiore incisività per la vendita degli alloggi alle famiglie che sono in grado di acquistarli anche grazie agli attuali tassi di interesse e alla diminuzione dei costi delle case. Con il denaro ricavato dalle vendite ha suggerito che si facciano nuovi investimenti in edilizia ERP e nuovi interventi manutentivi. Per questo ha dichiarato indispensabile il permesso da parte della Regione Toscana, permesso non ancora richiesto.
LE GRADUATORIE E LE ASSEGNAZIONI DI ALLOGGI POPOLARI
Le concessioni e le assegnazioni di immobili pubblici in locazione popolare hanno costituito, nella seduta consiliare odierna, l’oggetto dell’interrogazione di Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi. Becchi ha fatto riferimento alle affermazioni del sindaco di Firenze, secondo il quale c’è il rischio che i complessi di edilizia residenziale pubblica (ERP) si trasformino in ghetti per la predominanza di cittadini extracomunitari, e alla sua proposta di rivedere i criteri di accesso alle graduatorie di assegnazione, in particolare aumentando gli anni di residenza in Italia. Contestualizzando la vicenda nel più ampio quadro d’attualità che riguarda il fenomeno migratorio e i relativi effetti sulla popolazione italiana, la consigliera ha chiesto un parere nel merito all’Amministrazione comunale e se non si ritenga opportuno avviare, anche a Siena, un percorso finalizzato alla revisione della legge regionale con l’obiettivo di armonizzare le presenze di cittadini stranieri e italiani nell’accesso alle graduatorie ERP.
L’assessora al Sociale e alla Casa ha sostenuto di percepire e condividere il problema esposto dal sindaco di Firenze, poiché assemblare le persone con difficoltà di integrazione in un unico luogo intensifica il loro isolamento e ne aggrava le criticità, ma di non ritenere efficace la sua proposta per la soluzione del problema.
L’assessora ha infatti illustrato come la legge regionale vigente, introducendo il criterio dei cinque anni di residenza in Toscana e la certificazione di impossidenze immobiliari nei paesi di origine, sia già in grado di fornire ampie garanzie di controllo sulle famiglie richiedenti gli alloggi.
Ha poi sottolineato come un fatto nuovo che si sta verificando: l’ultimo bando ha visto la partecipazione di soli 220 cittadini italiani su quasi 500 domande. E citato il dg di “Nomisma”, Luca Dondi, per il quale anche se si volesse chiedere una permanenza più lunga ai cittadini stranieri da parte delle Regioni, non riusciremmo comunque a trovare la soluzione: sposteremmo soltanto qualcuno fuori dai criteri di assegnazione degli alloggi per qualche tempo, ma ce lo ritroveremmo più in là.
L’assessora ha concluso sostenendo la necessità di intervenire, anche tramite azioni di operatori, all’interno dei condomini e dei quartieri con iniziative di socializzazione, dalla cultura allo sport, alla gestione dei beni comuni, allo scopo di far percepire e sviluppare un diffuso e generale senso di cittadinanza.
Soddisfatta per la risposta ricevuta da Ferretti, Maria Isabella Becchi ha comunque raccomandato adeguata attenzione a tutte le azioni di integrazione degli stranieri, anche per evitare, come avviene in altre città italiane, occupazioni abusive degli appartamenti.
IL DIRITTO DELLE DONNE ALL’INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA: IL PUNTO NEL TERRITORIO SENESE
Un tema di attualità nazionale quello trattato con l’interrogazione di Michele Pinassi sul diritto delle donne alle interruzioni volontarie di gravidanza. Citando la legge n°194/78 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”, il consigliere si è focalizzato dapprima sui dispositivi degli articoli 4 e 5, che disciplinano rispettivamente i tempi nei quali è possibile ricorrervi per motivi non sanitari e i percorsi medico-sanitari che la donna deve affrontare, e poi sui contenuti degli articoli 8 e 9, secondo i quali tali operazioni devono essere praticate da medici del servizio ostetrico-ginecologico all’interno di un ospedale generale a eccezione di coloro che, sollevando obiezione di coscienza con dichiarazione preventiva, vengano esonerati dal compimento delle procedure.
Pinassi ha riportato i principali dati della relazione 2015 del Ministero della Salute sul fenomeno dell’obiezione di coscienza che, specialmente nelle regioni meridionali, tocca percentuali di oltre il 90% tra il personale medico, con il picco del 93,3% del Molise, mentre in Toscana si attesta al 56% circa. Dalla stessa relazione emerge che sono le donne in età tra 20 e 29 anni a ricorrere maggiormente all’interruzione volontaria di gravidanza e che, nel 39% dei casi, chi esegue un’interruzione volontaria di gravidanza non ha figli. Inquietanti le statistiche sugli aborti clandestini che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, oscillano tra 12mila e 15mila casi annui. Riguardo l’esercizio dell’obiezione di coscienza, emerge che le interruzioni volontarie di gravidanza vengono effettuate nel 60% delle strutture sanitarie pubbliche disponibili, “tranne che in due Regioni molto piccole”.
Richiamando anche il monito del Comitato europeo dei Diritti sociali del Consiglio d’Europa, che nel 2014 accusò l’Italia di violare i diritti sanciti dalla legge n° 194/78 alle donne a causa dell’elevato e crescente numero di obiettori di coscienza, e l’invito alle Regioni avanzato dal ministro alla Salute per un’azione di monitoraggio e reportistica sul fenomeno, Pinassi ha chiesto di conoscere la percentuale di medici che, nel territorio senese, hanno dichiarato obiezione di coscienza; se siano state rilevate criticità sul servizio di interruzione volontaria di gravidanza e se la Regione Toscana si sia attivata per la redazione del documento analitico richiesto dal Ministero.
Per quanto riguarda la presenza di medici ginecologi dichiaratisi obiettori negli ospedali, l’assessora alla Sanità, attingendo da una nota del direttore generale dell’azienda USL 7, Enrico Desideri, ha affermato che ve ne sono 3 su 9 all’ospedale di Nottola (Montepulciano) e 2 su 9 a Campostaggia (Poggibonsi). Nelle strutture consultoriali della provincia, risultano esserci: un obiettore in Valdelsa tra i cinque che operano nel Consultorio; una ginecologa obiettrice su tre nel territorio senese e nessuna delle due del Consultorio Giovani; una ginecologa obiettrice su due nell’area Amiata-Valdorcia; nessun obiettore in Valdichiana. In generale, secondo Desideri, non si segnalano comunque criticità di accesso al servizio di interruzione volontaria di gravidanza in queste strutture. Alle Scotte, invece, secondo quanto comunicato dal direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (AOUS), Joseph Polimeni, vi sono 8 obiettori su 16 ginecologi, 2 su 25 anestesisti e 12 obiettrici su 34 ostetriche. Anche secondo Polimeni, non risultano segnalazioni di pazienti su difficoltà o disagi inerenti l’attuazione della lagge n°194/78.
Rispetto alle attività analitiche della Regione Toscana, dalla stessa nota si evince come la Regione Toscana effettui un monitoraggio obbligatorio e continuo sul flusso dei dati elaborati dalle aziende sanitarie, raccogliendo i dati sul personale obiettore di tutti i punti nascita; informazioni che vengono trasmesse complessivamente al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità. L’assessora ha concluso informando che, nel febbraio 2016, l’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana (ARS) ha realizzato una pubblicazione sul tema nella quale sono approfondite molte tematiche e che le interruzioni volontarie di gravidanza, gli aborti spontanei e l’attività dei Consultori sono dati che rientrano nei flussi informativi della Regione Toscana e che vengono elaborati da ARS e inviati al Ministero.
Pinassi si è dichiarato soddisfatto della risposta dalla quale emerge che in Toscana e nel territorio senese le percentuali di obiettori sono relativamente basse e che non si registrano criticità sul servizio di interruzione volontaria di gravidanza, a tutela del rispetto della legge n° 94/78 e dei diritti delle donne.
PORTA DI FONTEBRANDA: DA GIANNI PORCELLOTTI UN’ULTERIORE RICHIESTA DI INFORMAZIONI SULLA RECINZIONE DA CANTIERE
A seguito dell’analoga interrogazione presentata nella seduta consiliare dello scorso 14 marzo e della relativa risposta ricevuta, Gianni Porcellotti è tornato a trattare il tema della presenza di una recinzione da cantiere nei pressi della Porta di Fontebranda.
Evocando la necessità di tutelare il patrimonio e il decoro urbano, il consigliere ha ulteriormente richiamato come, a ridosso della storica Porta, sia stata effettuata una riqualificazione edilizia a fini residenziali dei locali della ex tipografia e come vi sia stata apposta una recinzione da cantiere, di color arancione, che indica soltanto “Lavori in corso”.
Porcellotti ha spiegato che la recinzione, sprovvista dei cartelli con le dovute informazioni sulla tipologia e la tempistica dell’intervento, rappresenta una presunta opera privata incompiuta che, ormai da 5 anni, costituisce un elemento visibile di incuria e degrado in un’area che è stata anche oggetto di riqualificazione urbana da parte dell’Amministrazione comunale.
Il consigliere ha chiesto ancora informazioni su eventuali permessi edilizi rilasciati per il cantiere in questione, che giustifichino la presenza della recinzione, e se sia ipotizzabile la sua rimozione ai fini della riqualificazione urbana dell’area nella quale transitano anche molti turisti.
L’assessore all’Edilizia privata ha risposto che nel mese di marzo 2013 è stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica per l’apposizione di un infisso. Attualmente è in corso di definizione un procedimento amministrativo relativo a una richiesta di permesso a costruire per la realizzazione di un garage interrato, soggetto a verifiche tecniche in quanto la parte retrostante del vano potrebbe interferire con la presenza dei bottini storici. Una volta che saranno prese decisioni sulla realizzazione del garage, anche il relativo cantiere troverà una soluzione e potrà essere rimosso o regolarizzato.
Porcellotti ha espresso parziale soddisfazione per le informazioni aggiuntive rispetto alla precedente risposta dell’assessore e, nel caso che i lavori per la realizzazione del garage possano proseguire, ha auspicato un’armonizzazione cromatica della rete di recinzione e l’apposizione di un regolare cartello con tutte le informazioni necessarie indicanti la tipologia e la tempistica dell’intervento.
IL SINDACO TRATTA IL TEMA DELLA SICUREZZA URBANA IN RISPOSTA ALL’INTERROGAZIONE DI GIUSEPPE GIORDANO
La collaborazione interistituzionale per la promozione della sicurezza urbana ha costituito, nella seduta consiliare odierna, il tema dell’interrogazione di Giuseppe Giordano. Facendo riferimento al decreto legge n°14/2017 in materia di sicurezza delle città e alle relative norme per la vivibilità e il decoro urbano, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità e la promozione del rispetto della legalità, l’affermazione di principi quali la coesione sociale e la convivenza civile, il consigliere ha focalizzato l’attenzione sulle varie possibilità date al sindaco e al Prefetto per la stipula di appositi patti finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità, alla promozione del rispetto della legalità e del decoro urbano. Poiché il decreto legge prevede che il sindaco possa adottare ordinanze dirette a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, per esempio allontanando individui responsabili di condotte contrarie al decoro dei luoghi, Giordano ha chiesto al primo cittadino se abbia avuto incontri con il Prefetto per la stipula di specifici patti di attuazione della sicurezza urbana e, in caso affermativo, quali accordi intenda raggiungere, per quali iniziative o servizi e in quali tempi; inoltre, se sia in corso l’emanazione delle citate ordinanze.
Il sindaco ha risposto che si è più volte confrontato sia con l’ex Prefetto Saccone e l’attuale Prefetto Gradone sia con il Questore Piccolotti in merito alla sicurezza urbana e, recentemente, anche sulle opportunità fornite dal decreto legge n° 14/2017 per la stipula di patti interistituzionali. Com’è noto e visibile, il Comune si è già mosso per migliorare la sicurezza urbana e quella percepita, attraverso la videosorveglianza, mai installata prima, e l’implementazione della vigilanza durante le ore notturne, in particolare nella zona di Pantaneto. Con il sistema di videosorveglianza sono state finora installate oltre cinquanta telecamere in prossimità di alcuni punti strategici e sensibili come la sede della Polizia Municipale, Piazza del Campo, piazza Duomo, piazza Indipendenza, il Palazzo di Giustizia alla Lizza, piazza del Mercato, via della Sapienza, vicolo della Palla a Corda, vicolo delle Carrozze, Pantaneto, le Logge del Papa, San Domenico, via Roma, strada di Pescaia, la Stazione ferroviaria, Banchi di Sopra, piazza Sant’Agostino, piazza Salimbeni e via Montanini; a breve ne saranno installate ulteriori in via di Città, viale Vittorio Veneto, Camollia, al Tribunale Civile, in Banchi di Sotto, strada Massetana, allo svincolo dei Tufi, ai Due Ponti, alla Sinagoga, vicino al parco Maria Montessori, all’Acquacalda, e altre in via Pantaneto. Per ulteriori interventi potranno essere utilizzate risorse aggiuntive grazie a un finanziamento recentemente aggiudicato dal Comune.
Il sindaco ha inoltre informato che è stato raggiunto un accordo tra le Forze di Polizia per la vigilanza sul centro storico al fine di prevenire e sanzionare quelle attività illecite e contrarie a disposizioni regolamentari che possano compromettere la sicurezza e la vivibilità della città. Per quanto riguarda il contributo richiesto alla Polizia Municipale, anche grazie a un rinnovato rapporto di collaborazione, sono previsti diversi interventi con cadenza inizialmente bisettimanale in fascia notturna, dalle 23.30 fino alle 3, limite orario che è stato raggiunto solo da poco grazie alla positiva concertazione con le rappresentanze sindacali dei vigili urbani. È prevista la presenza di una pattuglia che convergerà in Piazza del Campo alle 23.15, dove inizierà il servizio di vigilanza a piedi con le altre forze di Polizia; a supporto e per l’intero arco temporale dell’intervento è garantita la presenza di un operatore anche alla Centrale Operativa.
Riferendosi in particolare agli episodi di vandalismo e aggressione fisica avvenuti lo scorso 21 marzo in Piazzale Rosselli, il primo cittadino, anche a fronte della conferma da parte del Questore di casi analoghi avvenuti nella stessa area, seppure di minore entità, ha informato l’aula che procederà con l’emissione della prima ordinanza quale rappresentante della comunità locale in relazione all’urgente necessità di superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana. Essendo la zona adibita alle infrastrutture pubbliche per la mobilità (ferrovia e trasporto pubblico locale su gomma), l’ordinanza, alla quale potranno seguire provvedimenti più severi da parte del Questore in caso di recidività, vieterà ogni condotta atta a impedire la libera fruizione e l’accesso ai servizi di trasporto dell’area e alle strutture funzionali agli stessi. Saranno interdetti, tra le altre cose, gli stazionamenti e gli assembramenti di persone non autorizzati e non motivati dall’utilizzo dei mezzi di trasporto, il consumo di bevande alcoliche al di fuori degli esercizi di somministrazione e loro pertinenze, l’occupazione abusiva di spazi pubblici, la detenzione e l’utilizzo di strumenti idonei all’imbrattamento di muri e arredi urbani.
Giordano ha specificato di aver fatto riferimento ai patti contemplati dal decreto legge n°14/2017, piuttosto che a tutta una serie di interventi che, per quanto sembrino garantire la sicurezza urbana, non restituiscono un quadro organico. Per questo, ha sollecitato la massima collaborazione con la Prefettura allo scopo di dare attuazione a strumenti di legge, come i patti, che abbiano valenza interistituzionale e nei quali si possano individuare con chiarezza fattispecie di reati e le relative soluzioni. Il consigliere ha inoltre evidenziato che i nuovi e più incisivi poteri del sindaco nell’adottare ordinanze possono permettere di intervenire efficacemente in singole situazioni, senza necessità, a suo avviso, di irrigidirsi in regolamenti che non risolvono sempre i problemi e, talvolta, ne sottovalutano altri.
L’ASSESSORA ALL’ISTRUZIONE RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI PINASSI SUL PROGETTO “INTERNET@MINORI@ADULTI” PROMOSSO DAL CORECOM TOSCANA
Sul progetto Internet@minori@adulti promesso dal Corecom Toscana l’interrogazione presentata oggi dal consigliere Michele Pinassi. Il consigliere ha evidenziato come il progetto, avviato per gli anni scolastici 2013/17, abbia per obiettivi, visti i sempre più frequenti episodi di bullismo e microcriminalità, la protezione dei minori dalle insidie della rete, la sensibilizzazione degli adolescenti a un uso corretto del web, l’informazione ai genitori su come vigilare e aiutare i figli a utilizzare con intelligenza lo strumento informatico. Un tema di grande attualità e per il quale Pinassi ha chiesto di conoscere quali scuole senesi abbiano aderito al progetto e realizzato le giornate informative; nel caso che non tutte abbiano provveduto, il consigliere ha domandato come il Comune intenda promuoverlo.
L’assessora all’Istruzione ha informato che l’attività di Corecom Toscana sull’uso appropriato di Internet procede, ormai da qualche anno, con azioni informative rivolte a studenti, insegnanti e genitori attraverso la diffusione del vademecum Internet@minori@adulti destinato a 20 scuole e 2.000 famiglie, coprendo tutte le province toscane. Il documento, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali dell’Università degli Studi di Siena, è finalizzato sia alla tutela dei cosiddetti “nativi digitali” sia alla sensibilizzazione degli adulti su come vigilare e aiutare i propri figli a utilizzare il computer senza rischi.
Il percorso è iniziato in maniera sperimentale coinvolgendo le scuole secondarie di primo grado toscane. A Siena ha aderito la scuola secondaria di primo grado “P.A. Mattioli” e il progetto si è svolto la mattina del 3 marzo scorso con gli studenti, mentre il pomeriggio è stata organizzata una serata dedicata alla partecipazione di insegnanti e genitori. Il progetto proseguirà per tutto l’anno e gli istituti scolastici della città potranno scegliere se aderire all’attività del Corecom Toscana. L’Amministrazione comunale, tramite l’assessorato all’Istruzione e gli uffici preposti, informa regolarmente gli istituti e i dirigenti scolastici in riunioni periodiche durante le quali vengono condivise informazioni, progettualità e problematiche.
Come ha evidenziato l’assessora, l’uso consapevole e sicuro della rete e dei social network è una delle preoccupazioni principali di enti e istituzioni scolastiche: per questo vengono sviluppati molti progetti in tal senso anche in modo autonomo da parte dei diversi Istituti. Per il 2017 si segnalano le azioni formative all’istituto Tozzi realizzate dalla Polizia Postale e dallo stesso corpo docente con il ricorso a specifici moduli formativi sul cyberbullismo, oppure il progetto dell’istituto Monna Agnese che, in occasione della “Prima giornata contro il Bullismo”, ha organizzato un’iniziativa per studenti e genitori dal titolo Pillole di Sicurezza in rete: una riflessione sul tema del cyberbullismo e dei rischi della rete.
Pinassi si è dichiarato non soddisfatto per i contenuti della risposta, sostenendo che il numero degli istituti coinvolti nel progetto, a livello regionale e locale, è troppo basso in considerazione dell’importanza che il tema riveste anche in un’ottica futura.
I PROVVEDIMENTI COMUNALI PER LA SICUREZZA NEL CENTRO STORICO
Il tema della sicurezza e gli episodi di vandalismo registrati nel centro storico, in particolare nelle vie dei Pispini e di Pantaneto, sono stati al centro dell’interrogazione di Michele Pinassi e Mauro Aurigi nella seduta consiliare odierna. Riferendo di danneggiamenti ad auto e scooter, di schiamazzi e di atti di delinquenza come i furti, Aurigi ha ricordato i numerosi solleciti rivolti all’Amministrazione affinché vengano predisposti maggiori controlli, sia tramite la presenza della forza pubblica sia con l’installazione della videosorveglianza e il potenziamento dell’illuminazione pubblica.
Il consigliere ha chiesto all’Amministrazione cosa intenda fare per impedire i fenomeni descritti e a che punto sia la messa in atto dei provvedimenti richiamati; inoltre, se abbia intenzione di convocare il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica allo scopo di concordare efficaci interventi tra le varie forze di Polizia.
L’assessore alla Polizia Municipale ha risposto che l’interrogazione trova una parziale risposta nelle azioni poste in essere dall’Amministrazione e già rese pubbliche tramite la stampa: tra queste, dal 15 aprile scorso, l’attivazione di un sistema di videosorveglianza che vede già operative 53 telecamere, delle quali 6 tra via di Pantaneto e le Logge del Papa, sempre attive. L’assessore ha sostenuto che la rete, in via d’implementazione grazie al nulla osta all’apposizione di ulteriori telecamere su proprietà private, costituisce di per sé un efficace strumento di prevenzione, prima ancora che di sanzionamento. A tale scopo, la centrale operativa della Polizia Municipale è stata adeguata per la massima tutela della riservatezza del dato, con oscuramenti materiali e ulteriori accorgimenti logistici; è stato individuato un apposito pool di operatori appositamente formati e coordinati da un ufficiale. Le immagini, ove se ne ravvisasse la necessità, potranno essere acquisite dalla Magistratura e dalle altre Forze di Polizia, nel rispetto della normativa in materia.
Rispetto al profilo del presidio del territorio, l’assessore ha informato che dal 20 aprile è stato avviato un servizio di pattugliamento pedonale notturno, in fascia oraria 23.30/5, che vede coinvolti dieci operatori di tutte le Forze di Polizia: tra questi, fino alle ore 3, anche tre unità della Polizia Municipale, due su strada e una alla centrale Operativa. Sono stati effettuati alcuni interventi in giorni diversi della settimana con il supporto di specifiche professionalità in materia. In tal senso, i vigili urbani apportano un contributo fondamentale per la conoscenza capillare del territorio, la consapevolezza delle dinamiche sociali che muovono la nostra comunità e dei regolamenti locali nelle varie materie. Su questo aspetto, l’Amministrazione ha accolto la richiesta di collaborazione del Prefetto, dando il proprio contributo secondo i valori di inclusione e di pacifica convivenza che connotano la comunità senese.
Per quanto riguarda il capitolo del contrasto al consumo eccessivo di alcolici, oltre all’approvazione di uno specifico regolamento in materia, l’assessore ha riferito di agenti in borghese che, in orario serale/notturno, effettuano controlli mirati per disincentivare la vendita ai minorenni. Più in generale, in termini di decoro e quiete urbana, sono stati adottati provvedimenti nella ZTL che evitano gli attraversamenti della città, riducendo le emissioni rumorose e inquinanti dei veicoli; infine, l’assessore ha informato dell’entrata in servizio di quattro ulteriori agenti di Polizia Municipale che sono stati assunti a tempo determinato.
Aurigi, nell’evidenziare che avrebbe avuto piacere ad avere informazioni più dettagliate, così da sapere se gli interventi adottati hanno migliorato la situazione esposta nell’interrogazione, ha fatto presente che tornerà nuovamente sull’argomento in modo da avere dettagli precisi.
NON PASSA LA MOZIONE PRESENTATA DA PINASSI E AURIGI SULL’IMPIEGO DI STRUMENTI INFORMATICI PER INFORMARE I CITTADINI IN CASO DI EMERGENZA
Respinta la mozione presentata, nella seduta consiliare di oggi, da Michele Pinassi e Mauro Aurigi sull’adozione di strumenti informatici per informare la cittadinanza in situazioni di allerta ed emergenza.
Pinassi, rifacendosi al sempre più frequente verificarsi di situazioni di allerta meteo o emergenza diffusa, e ricordando che in Italia, su un totale di 59,80 milioni di abitanti, gli smartphone connessi a Internet sono oltre 24 milioni, aveva chiesto, come già sta avvenendo in altre amministrazioni che hanno adottato piattaforme gratuite come Telegram, di istituire un gruppo di lavoro per lo studio di un canale di comunicazione in tempo reale diretto alla cittadinanza per arrivare, entro tre mesi, alla definizione delle strumento e del relativo protocollo di utilizzo.
Dai banchi della maggioranza Stefania Bufalini ha informato che il Comune di Siena si è già attivato con l’Anci per l’utilizzo di una app, denominata “Cittadini informati”, già adottata da varie amministrazioni locali, proprio per la gestione di situazioni di emergenza all’interno del piano della Protezione Civile che, attualmente, è in fase di aggiornamento.
Approvato, durante l’odierna seduta consigliare, il programma triennale dei Lavori Pubblici. Come ha illustrato l’assessore ai Lavori Pubblici, le variazioni più significative riguardano l’adeguamento del piano al cosiddetto “Bando per le periferie” al quale l’Ente ha partecipato insieme ad altre 120 realtà territoriali, piazzandosi al 39esimo posto. I nuovi interventi inseriti riguardano una palazzina a Taverne d’Arbia che, una volta ristrutturata, sarà dedicata ad attività relative ai servizi sociali: spazi per anziani e giovani, una sede per il 118 e locali che potranno essere fruiti dall’associazionismo. Costo previsto 2 milioni e 180mila euro.