Tanti i temi all'ordine del giorno. Il resoconto in continuo aggiornamento

SIENA. Di seguito, in aggiornamento, i temi trattati durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale in corso a Siena.
NUOVA PROGETTUALITA’ PER LA SCUOLA PRIMARIA DI COLLEVERDE
Il tema del possibile trasferimento, a partire dall’anno 2015/16, delle sei classi dell’istituto primario di Colleverde nei locali della scuola G. Pascoli, attualmente occupati dall’asilo nido Balù, è tornato, oggi, alla discussione del Consiglio comunale, con l’interrogazione presentata da Rita Petti (PD) e sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Katia Leolini e Simone Vigni.
Richiamando la delibera di giunta dello scorso 24 settembre con la quale è stato approvato il progetto preliminare dell’operazione complessiva, per una spesa di 250mila euro, che prevede anche il contestuale spostamento dell’asilo nido Balù nei locali che ospitavano l’abitazione del custode della Pascoli, la consigliera ha chiesto all’Amministrazione: “come tutte queste decisioni si inseriscano in una visione più ampia che contempli, da un lato, l’organizzazione, la valorizzazione e la gestione delle risorse dei servizi educativi e, dall’altro, la città in termini complessivi di sviluppo urbanistico e mobilità”.
Petti ha domandato “se sono state valutate opportunità e priorità nell’individuazione del recupero dei locali della casa del custode che inseriscano il trasferimento dell’asilo Balù insieme agli altri nidi comunali con le relative necessità di manutenzione e interventi di riqualificazione di tutta la rete, considerando l’ammontare della spesa”.
L’assessore all’Istruzione, Tiziana Tarquini, ha ricordato come il percorso per il reperimento di un edificio più consono all’attività didattica della scuola primaria di Colleverde fosse già iniziato nello scorso di marzo, a seguito di una segnalazione dei genitori che lamentavano l’allagamento di un’ala dell’edificio e la contestuale contrazione della didattica per alcune classi. “Da quel momento – ha specificato l’assessore – abbiamo cercato di individuare soluzioni alternative. A seguito dell’incontro con i genitori degli alunni, lo scorso 23 ottobre, abbiamo deciso anche di indire un avviso pubblico per recepire manifestazioni di interesse su altri eventuali immobili che potessero rivelarsi funzionali per il nostro scop”.
“Nel frattempo – ha aggiunto – cogliendo le previsioni del regolamento urbanistico, non abbiamo rinunciato all’ipotesi di una nuova scuola da realizzare a ridosso del centro civico di San Miniato: il progetto è stato presentato alla Regione Toscana, ma per il momento non ha ottenuto finanziamenti. Nonostante ciò, la nostra volontà resta quella di andare avanti con la progettualità per un nuovo edificio scolastico ed è proprio in questa direzione che sta operando il Servizio Lavori Pubblici”.
L’assessore ha, comunque, informato che è stata ricontattata la proprietà per proseguire l’attività nell’attuale scuola, e che il trasferimento temporaneo riguarderebbe sei classi e non comporterebbe interferenze nella rete dei servizi educativi “n quanto – come ha sottolineato – verrebbe mantenuto lo stesso modulo didattico e il riferimento come entità didattica autonoma”.
“Lo spostamento dell’asilo nido Balù nei locali attigui a quelli occupati attualmente, nel caso fosse necessario farlo – ha concluso Tarquini – comporterà una riorganizzazione degli spazi e una parziale riduzione delle capacità di capienza (da 38 a 30) che segue, comunque, il trend della domanda dell’utenza. E’ certo che ogni intervento sarà eseguito in ambienti idonei secondo le normative vigenti in materia di edilizia scolastica. Da tener presente che circa il 40% dei bambini che frequentano la scuola di Colleverde sono o fuori stradario o, comunque, non residenti, e che allo scorso 3 dicembre è stata effettuata un’assemblea con la Consulta 2, durante la quale sono state date informazioni sull’intero percorso intrapreso dal Comune, nonché sulla volontà di procedere con il progetto per la nuova scuola e le richieste formulate all’attuale proprietà”.
Rita Petti, nel dichiararsi parzialmente sodisfatta ha auspicato “un percorso di realizzazione a medio termine per un progetto, rivedendo la delibera e inserendo il progetto nel piano triennale dei lavori pubblici, lavorando con energia e impegno a uno studio di fattibilità o addirittura un progetto esecutivo per una scuola nell’area individuata a S. Miniato in vista dell’intercettazione di finanziamenti”. “Il dubbio riguarda il costo effettivo dello spostamento dell’asilo Balù stimato in 250mila euro, e una preoccupazione nell’equa distribuzione delle risorse sulla manutenzione delle strutture e dei servizi educativi per l’infanzia, che, tenendo conto dei numeri dell’utenza, sia frutto di una visione equa e di sviluppo per la città, considerando urbanistica, mobilità e valorizzazione dei quartieri. L’interrogazione ha la volontà di sottolineare l’importanza del mantenimento e del potenziamento dei servizi educativi e, al contempo, di porre l’attenzione sulla progettazione, intesa come frutto dell’ascolto responsabile delle esigenze della collettività. Non possiamo oggi, nonostante la crisi, essere i primi a disinvestire su un’asse da sempre ritenuto fondamentale per il Comune di Siena”.
BILANCI IN EQUILIBRIO PER IL SISTEMA SANITARIO REGIONALE E LE AZIENDE OSPEDALIERE UNIVERSITARIE
Il bilancio 2014 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese è stato tema di dibattito consiliare, nella seduta odierna, con l’interrogazione presentata da Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra).
Il consigliere, richiamando il report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che “mostrando un ritratto contrario a quello di realtà virtuosa – come ha sottolineato – pone la Toscana tra le cinque regioni con i peggiori passivi di bilancio sul fronte sanitario per l’anno 2014 e le quattro aziende ospedaliere universitarie con passivi per quasi 60 milioni di euro, dei quali oltre 22 milioni per la sola realtà senese”, ha chiesto al sindaco “quali azioni abbia intrapreso per garantire il proseguimento del servizio sanitario di standard elevato, offerto dall’ospedale delle Scotte, senza che il ripetersi di disavanzi futuri generi ricadute negative sulla qualità dei servizi”.
Riportando i contenuti di una lettera del direttore generale delle Scotte, Pierluigi Tosi, l’assessore alla Sanità, Anna Ferretti, ha innanzitutto comunicato all’assise che l’AOUS chiuderà il bilancio 2014 in pareggio. Ferretti ha richiamato anche quanto dichiarato alla stampa dall’assessore regionale Stefania Saccardi sullo stesso tema, ovvero che “i bilanci della sanità toscana sono in regola e certificati da tempo. C’è un equivoco di fondo su ciò che viene interpretato come disavanzo, che in realtà sono il frutto di una metodologia di governo del fondo sanitario regionale adottata nel corso dell’anno”.
“Il sistema di erogazione delle risorse alle aziende – ha aggiunto citando la Saccardi – avviene in due momenti distinti, il secondo dei quali alla fine dell’anno quando, riscontrate situazioni di passivo, la Regione le compensa con le risorse che si è trattenuta. In prima istanza, infatti, solo una parte del fondo viene distribuita alle aziende e questo spiega come il presunto disavanzo si riveli, in realtà, la porzione residua di risorse ancora da ricevere. Il governo del fondo e il monitoraggio dei bilanci delle aziende sanitarie da parte della Regione avviene in ragione del mantenimento del disavanzo mostrato nei conti economici aziendali entro i limiti pattuiti negli accordi regionali, e tali da garantire che la somma delle quote residue di fondo da distribuire alle aziende sia coerente con la dotazione complessiva delle risorse a disposizione”.
“Da quanto affermato dalla stessa Saccardi – ha concluso Ferretti – la lettura del disavanzo è fuorviante sia sulla dimensione regionale sia su quella aziendale. La valutazione dell’equilibrio economico del sistema sanitario regionale deve essere fatta tenendo conto dei risultati di chiusura, e non di prechiusura, delle aziende. Peraltro una tale impostazione non rende merito all’alto livello qualitativo dei servizi erogati, certificato dal fatto che la Toscana risulta prima nella classifica dei livelli essenziali di assistenza (Lea, ndr) del Ministero della Salute. La nostra regione destina oltre 100 milioni di euro a servizi extra Lea, per offrire prestazioni ancor più di qualità e rispondere a bisogni che le altre Regioni non contemplano”.
“La Saccardi – ha replicato Staderini – ha spiegato la cosa dal suo punto di vista. Non sono soddisfatto della risposta ricevuta perché avrei gradito considerazioni da parte dell’Amministrazione. La Regione non può dire che non ci sono disavanzi. Questi ci sono e vengono ripianati con un apposito fondo, e questo fondo è finanziato dagli stessi contribuenti toscani”.
L’ASSESSORE TAFANI RISPONDE A UN’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO “SIENA RINASCE” SULLE MODIFICHE ALLA VIABILITÀ PER LE PARTITE DELLA ROBUR SIENA
I provvedimenti sulla viabilità adottati in occasione delle partite della Robur Siena e, in particolare, la chiusura contestuale dei parcheggi nell’area dello stadio e in Fortezza hanno costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta odierna, da Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) e sottoscritta dal collega di gruppo Eugenio Neri.
Giordano, richiamando l’importanza del parcheggio della Fortezza come punto di sosta privilegiato per le visite alla città da parte dei senesi e dei turisti, e con la considerazione “che dalle prevendite dei biglietti si può risalire al numero di tifosi che assisterà alle partite”, ha chiesto all’Amministrazione “se non esistono altre soluzioni organizzative per limitare la zona di sicurezza senza interessare una zona così ampia e procurare disagi a coloro che, nelle giornate festive, intendono recarsi nel centro storico della città”.
L’assessore allo Sport, Leonardo Tafani, dopo aver espresso una sostanziale condivisione delle riflessioni riportate nell’interrogazione, ha spiegato che, mentre le misure generali di sicurezza per le manifestazioni sportive sono disciplinate da circolari ministeriali e determinazioni dell’apposito Osservatorio nazionale, cui possono aggiungersi le disposizioni dettate dal Gruppo Operativo per la Sicurezza (GOS), gli aspetti della viabilità sono invece oggetto di valutazione da parte della Commissione provinciale di vigilanza in capo alla Prefettura.
Come avviene da oltre un decennio, a eccezione della scorsa stagione 2014/15 che ha visto la Robur impegnata in una serie calcistica non professionistica, “in considerazione della stessa ubicazione dello stadio – ha affermato Tafani – tale Commissione ha disposto che per le operazioni di prefiltraggio delle tifoserie deve essere creata un’area dedicata che impone il divieto di transito veicolare, di sosta e, talvolta, di circolazione pedonale nell’area intorno all’Artemio Franchi, compresa quella del parcheggio in Fortezza”.
“In materia di viabilità – ha aggiunto l’assessore – le decisioni del GOS riguardano unicamente l’individuazione del punto di viale Vittorio Veneto dal quale interrompere il transito veicolare. A ciò consegue che i parcheggi dello stadio e in Fortezza vengono sottoposti a divieto di sosta con rimozione forzata da circa 6-7 ore prima di ciascun incontro e per almeno un’ora successiva”.
“Rimane comunque fruibile – ha concluso Tafani – la porzione del parcheggio Fortezza situata in via della Vecchia e in via Maccari fino all’uscita su via Franci”.
L’assessore ha concluso l’intervento comunicando di aver “chiesto al Comandante della Polizia Municipale, che rappresenta il Comune all’interno del GOS, di proporre una possibile revisione dei dispositivi sulla viabilità adottati in occasione delle partite della Robur”.
Giordano si è dichiarato soddisfatto “perché l’assessore ha colto lo spirito da cui è nata l’interrogazione, nell’interesse dei cittadini senesi. Certe misure drastiche potevano essere comprensibili a inizio campionato, quando non erano ancora chiari il contesto della Lega Pro e la quantificazione dei flussi delle tifoserie ospiti. Alla luce delle partite svoltesi finora, possiamo pensare di rivalutare certe decisioni senza perdere l’obiettivo comune di garantire la massima sicurezza per ogni partita o manifestazione sportiva”.
I PROGETTI PER IL RILANCIO DEL SANTA MARIA DELLA SCALA OGGETTO DELL’INTERROGAZIONE DI RITA PETTI E SIMONE VIGNI
Il rapporto tra il progetto di realizzazione del Museo della civiltà figurativa senese al Santa Maria della Scala, le ipotesi di trasferimento negli stessi spazi delle opere della Pinacoteca nazionale e il recupero architettonico del complesso è stato oggetto dell’interrogazione consiliare presentata, oggi, da Rita Petti e Simone Vigni (PD).
Petti ha richiamato la mozione approvata in Consiglio l’11 febbraio 2014 per il rilancio del percorso di realizzazione del Museo della civiltà figurativa senese, affermando come “l’Amministrazione comunale stia procedendo celermente per il recupero e il riuso degli spazi del Santa Maria destinati a tale scopo”. La consigliera ha poi ricordato la riattivazione, nell’aprile 2014, del progetto di valorizzazione della Pinacoteca “ancora caro e prioritario per la collettività e quindi meritevole della massima attenzione da parte dell’Amministrazione, ma, nuovamente, in fase di stallo per cause attribuibili non esclusivamente alla riforma del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo (Mibact, ndr)”.
Petti ha quindi chiesto al sindaco come intende armonizzare il recupero architettonico con il progetto scientifico e se, per quest’ultimo, sia già operativo un comitato ed eventualmente da quali enti e istituzioni sia composto; inoltre, auspicando massime qualità e trasparenza nelle procedure di assegnazione dei lavori, “come sarà garantita la coerenza con il progetto Canali e come saranno resi organici gli interventi di recupero che l’Amministrazione prevede di parcellizzare per velocizzare le procedure di assegnazione e la tempistica di realizzazione, dato che le criticità rilevate nelle parti già recuperate derivano proprio dalla mancata armonizzazione degli interventi>>. E, infine>> come saranno garantite trasparenza e qualità nelle relative procedure di assegnazione dei lavori”.
Il sindaco Bruno Valentini ha informato che lo studio di fattibilità è pronto da qualche mese e che sono in corso i vari passaggi propedeutici alla sua trasformazione in un piano di fattibilità. “La convenzione con la Banca MPS – ha aggiunto il sindaco – per la progettazione definitiva ed esecutiva del Santa Maria della Scala è stata sottoscritta qualche mese fa. Entro fine anno dovrebbe essere consegnata una prima versione del documento. Ai progettisti è stato chiesto di attenersi al progetto preliminare, redatto dall’architetto Canali, per l’elaborazione delle fasi successive della progettazione. Si tratta di effettuare progetti specifici per i locali ancora non pienamente fruibili oltre che per i locali che in futuro dovrebbero accogliere le opere della Pinacoteca. Tra pochi giorni comunicheremo la nomina del nuovo direttore del S. Maria”.
Intanto, l’ufficio tecnico comunale sta lavorando alla progettazione della messa in sicurezza dell’intero complesso per l’ottenimento del certificato prevenzione incendi, per la quale è già stato affidato, in parte realizzato, un primo stralcio dei lavori.
Per quanto riguarda il trasferimento della Pinacoteca, Valentini, confermando la ferma volontà dell’Amministrazione di procedere in tal senso, ha aggiornato l’aula “sull’incontro avuto con il nuovo direttore del Polo Museale della Toscana, Stefano Casciu, durante il quale sono state stabilite le modalità operative da seguire; ma, a causa della macchinosa riorganizzazione del MIbact e, quindi, delle Soprintendenze, non è stato ancora possibile individuare i membri che faranno parte del comitato tecnico-scientifico. La buona notizia è che, alcuni giorni fa, il Mibact ha proceduto alla nomina del direttore della Pinacoteca di Siena”.
Il sindaco ha infine affermato che le procedure di assegnazione dei lavori avverranno seguendo le procedure stabilite dal Codice degli appalti, di cui al decreto legislativo n°163/2006: <“Se la tipologia dei lavori lo consentirà – ha concluso – verrà privilegiato il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa anziché del massimo ribasso”.
La consigliera Petti nel dichiararsi parzialmente sodisfatta “perché se continuiamo a stare fermi i contesti si muovono determinando situazioni diverse a cui non sappiamo rispondere con una tempistica adeguata e con una visione coerente”, ha evidenziato “che lo studio di fattibilità, frutto della convenzione tra Comune e Fondazione MPS, è uno strumento che risponde a una delle richieste dell’atto di indirizzo sul S. Maria della Scala, approvato nel luglio 2014, e non si riferisce a quanto deliberato (Consiglio comunale 11.2.2014) a riguardo della valorizzazione della Pinacoteca, per cui si richiede impegno, coerenza e chiarezza di visione. Il progetto viene da lontano ed è a lungo termine, se non intrapreso con volontà rischia di apparire utopico e divenire mitologico”.
IL SINDACO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI STADERINI SULLE VICENDE DELLA SOCIETÀ “FRUENDO”
Le vicende della società Fruendo, nata da una joint venture tra Accenture e Bassilichi per la gestione di attività amministrative, contabili e ausiliare ed erede di una parte di dipendenti MPS, sono state oggetto di dibattito nella seduta consiliare odierna con l’interrogazione presentata da Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra).
Il consigliere, richiamando l’interpellanza parlamentare dell’onorevole Dario Stefano, gli articoli di stampa e il volantino sindacale delle segreterie di coordinamento Fruendo, dello scorso 8 settembre, ha affermato che “la società Fruendo ha assorbito 180 persone nel solo capoluogo salentino ma, in seguito a un incontro con le parti sociali, avrebbe ufficializzato la chiusura in rosso del bilancio 2015, paventando una perdita di 400mila euro”.
Staderini, in virtù del legame di partecipazione tra Comune di Siena, Fondazione e Banca MPS, ha chiesto al sindaco “se e quali azioni di sua competenza porrà in essere per un’operazione di monitoraggio della situazione allo scopo di garantire sicurezza e serenità a tutti i lavoratori di Fruendo, oltre al mantenimento dei livelli occupazionali”.
Il sindaco Bruno Valentini ha specificato che “l’Amministrazione comunale monitora costantemente la nuova iniziativa Fruendo, non tanto perché ci consideriamo soci indiretti di Banca MPS (utilizzando la discutibile terminologia dell’interrogazione), quanto per l’attenzione generale che poniamo nei confronti di tutte le attività produttive: in particolare, per quelle nate sulle evoluzioni della ristrutturazione della banca, evidenziando, così, che dietro a una ristrutturazione possono nascere anche delle opportunità. Fruendo nasce, infatti, dalla cessione da parte di Banca MPS di un ramo di azienda a una società autonoma”.
Nel merito specifico dell’interrogazione, Valentini ha affermato che la contabilità di esercizio annuale della società non va confusa con il progetto a lungo termine (18 anni), che vedrà, nell’arco dei prossimi 3/5 anni, il suo consolidamento industriale e i risultati reddituali più significativi.
“E’ impensabile – ha aggiunto il sindaco – che una start-up riesca a chiudere in utile nei primi anni di attività, anche in considerazione dei notevoli investimenti effettuati per consentire alla società di crescere e svilupparsi”.
Valentini ha ricordato che la società è composta da soci affidabili e strutturati fra i quali un grande partner internazionale come Accenture e una società in crescita come Bassilichi spa “il cui management ha più volte dichiarato di avere bilanci solidi e forti prospettive di crescita”.
Fra i costo straordinari sostenuti da Fruendo nel 2015, ci sono: “L’ aumento del contratto di lavoro (ABI) e l’accompagnamento economico per alcuni dipendenti che, in via consensuale, sono usciti dall’azienda; oltre al progetto di transformation che sta permettendo di re-ingegnerizzare tutti i processi aziendali”.
“Questa società, con tutte le complessità che sono fisiologiche di ogni nuova iniziativa – ha concluso – a maggior ragione in questo periodo di crisi economica mondiale, ha certamente bisogno della fiducia e del supporto di tutti per crescere in ambito occupazionale”.
Insoddisfatto il consigliere Pietro Staderini che, nell’evidenziare come “un’azienda così importante necessiti di trasformazioni per un ampliamento nell’offerta dei sui servizi, così da non trovarsi in una crisi occupazionale”, ha sottolineato l’importanza del “ruolo di un sindaco che con un’azione di “moral suasion” smuova un intervento del presidente della Banca, così da tranquillizzare i lavoratori della società sugli sviluppi economico-industriali di Fruendo”.
IL SINDACO VALENTINI RISPONDE A UN’INTERROGAZIONE DI ERNESTO CAMPANINI SULLA GARA REGIONALE PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Il recente bando regionale a lotto unico per l’assegnazione del servizio di trasporto locale su gomma, aggiudicato in via provvisoria all’azienda Autolinee Toscane del gruppo francese Ratp e al quale aveva partecipato anche Tiemme Toscana Mobilità, ha costituito tema di dibattito consiliare con l’interrogazione presentata da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, PRC, SsM) e sottoscritta anche da Marco Falorni (Impegno per Siena), Massimo Bianchini e Luciano Cortonesi (Nero su Bianco), Pietro Staderini e Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra), Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), Laura Sabatini e Alessandro Trapassi (Siena Cambia).
Il consigliere, rilevando “la peculiarità del territorio senese, con la sua scarsa densità abitativa e il dislocamento di frazioni lontane dal centro storico, che potrebbero non avere vantaggio economico per l’azienda aggiudicataria” e, al contempo, “come sia nell’interesse della collettività la salvaguardia dei dipendenti di Tiemme”, ha chiesto al sindaco “se il bando ha previsto forme di tutela per il mantenimento dei livelli occupazionali e garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato anche nel nostro territorio”.
Il sindaco Bruno Valentini, dopo aver ricordato come siano ancora in corso le verifiche sui requisiti tecnici professionali della società francese aggiudicataria, ha quantificato in circa 4 miliardi di euro il volume di risorse che saranno generati tra la contribuzione pubblica e l’introito della bigliettazione degli utenti e in 106 milioni i km annui complessivi che dovranno essere coperti dal servizio.
Il sindaco ha sostenuto che, se potrà esserci una una lieve razionalizzazione del servizio su scala regionale, questa non dovrebbe riguardare Siena, una delle città italiane con il più alto rapporto tra utenti del trasporto pubblico locale e numero di abitanti. “Addirittura, è lecito aspettarci un potenziamento delle corse – ha detto Valentini – una maggiore copertura chilometrica e, forse, anche una riduzione dei costi, vista l’offerta economica presentata dalla società aggiudicatrice”.
In merito ai livelli occupazionali, il sindaco ha rassicurato che la tutela degli impiegati in organico ha costituito uno degli elementi basilari della gara: “Tutti gli addetti attualmente impiegati saranno riutilizzati per i servizi del lotto unico: la garanzia occupazionale è stata uno dei capisaldi della riforma. Negli undici anni di durata del contratto saranno possibili riduzioni degli addetti, ma solo ricorrendo al mancato reintegro del turnover, alle uscite volontarie o al trasferimento in ambito aziendale, solo dopo tre anni. Bruno Lombardi, amministratore delegato di Ratp e presidente di Autolinee Toscane, ha inoltre prospettato l’assunzione di nuovi autisti a partire dal 2018″.
Per quanto riguarda l’utenza, Valentini ha prospettato tariffe agevolate per alcune categorie in funzione dei nuovi parametri Isee, un maggiore apporto tecnologico e un efficace monitoraggio sulla qualità del servizio. Saranno, inoltre, installate altre mille paline per fornire informazioni in tempo reale e adottate forme di comunicazione attraverso social network e messaggistica sms. I bus, predisposti per garantire la massima accessibilità anche ai diversamente abili e agli ipovedenti, saranno attrezzati anche per il trasporto delle biciclette. “Sempre in termini di qualità del servizio – ha aggiunto il sindaco – entro 5 anni la società aggiudicataria dovrà raggiungere l’obiettivo del 97% di corse puntuali, mentre a oggi non era prevista alcuna penale. Le nuove modalità di salita sugli autobus, inoltre, permetteranno maggiori controlli sui biglietti e, quindi, una minore evasione. Infine, in una logica di rete regionale integrata, passando da dodici a un solo gestore, sarà stabilito e proposto un biglietto unico”.
Campanini si è dichiarato parzialmente soddisfatto: “Mi restano dei dubbi sui benefici del biglietto unico, il cui costo sembra quantificato in 1,50 euro, un prezzo che risulterebbe troppo esoso per le dimensioni di Siena. Auspico, inoltre, che vengano mantenute le promesse sul mantenimento dei livelli occupazionali e sul potenziamento del servizio di cui dovrebbero beneficiare i cittadini. Intanto monitoriamo l’esito del ricorso e poi vigileremo attentamente sulle modalità di gestione del servizio, indipendentemente da chi sarà il soggetto incaricato”.