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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Consiglio comunale di Siena del 29 maggio

SIENA. Di seguito i comunicati sull’attività del consiglio comunale odierno.

Approvata l’estinzione anticipata di mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa

Il consiglio comunale ha approvato la delibera relativa all’estinzione anticipata di mutui concessi da Cassa Depositi e Prestiti Spa. L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni, è stato approvato con diciannove voti favorevoli e cinque astenuti da parte dei ventiquattro consiglieri presenti.

Il Comune di Siena, come si legge nella delibera, ha ritenuto necessario procedere all’estinzione anticipata di alcuni mutui in ammortamento con la Cassa depositi e Prestiti Spa con il pagamento delle rate di ammortamento al 30 giugno 2025, al fine di ottenere i conseguenti benefici finanziari già nel 2025, in merito alla seconda rata della presente annualità, prevista al 31 dicembre 2025. In particolare, l’atto ha per oggetto due mutui con debiti residui: uno, alla data del 1 luglio 2025, di 608.621,92 euro, per il quale non è stimata alcuna penale, un costo di estinzione di 597.095,60 euro, un risparmio rata fino a scadenza di 171.629,19 euro e un risparmio da interessi fino a scadenza di 163.711,19 euro; un secondo mutuo, alla data del 1 luglio 2025, di 120.520,56 euro, per il quale è stimata una penale di 7.568,71 euro, un costo di estinzione di 128.089,27 euro, un risparmio rata fino a scadenza di 27,885,90 euro e un risparmio da interessi fino a scadenza di 62.464,38 euro. Per l’amministrazione, dunque, tramite questa estinzione si realizza un risparmio di risorse calcolabili in 226.176 euro, ovvero il risparmio da interessi fino a scadenza al netto delle panali.

E’ un obiettivo di primaria importanza – ha sottolineato l’assessore Pagni – quello di ridurre il valore finanziario delle passività totali e il rimborso anticipato dei mutui costituisce una delle azioni prioritarie per la riduzione dell’indebitamento e dell’incidenza della spesa”.

Biblioteca comunale degli Intronati: approvata una variazione al bilancio

Approvato una variazione al bilancio 2025-2027 dell’istituzione Biblioteca comunale degli Intronati, ai sensi dell’articolo 175 del decreto legislativo 267 del 2000. La proposta di delibera, illustrata dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni, è stata approvata con diciotto voti favorevoli e sette astenuti da parte dei venticinque consiglieri presenti.

Nella variazione di bilancio si procede all’iscrizione in entrata e in uscita nel bilancio di previsione anno 2025 di contributi di natura corrente erogati dalla Regione Toscana, per un totale di 13.305 euro, in particolare per il progetto Pr Fse+ 2021-2027, finalizzato alla realizzazione di laboratori per la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica, nell’ambito dei Progetti educativi zonali (“Pez”) della Zona senese, e del progetto finalizzato ad attività culturali destinate alla popolazione carceraria.

Approvato il riconoscimento di un debito fuori bilancio

Approvato la delibera relativa al riconoscimento di legittimità di un debito fuori bilancio (ex articolo 194 del decreto legislativo 267 del 2000). L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni, è stato approvato con venti voti favorevoli e sei contrari da parte dei ventisei consiglieri presenti.

Il provvedimento fa seguito alla ricezione della richiesta di riconoscimento della legittimità del debito derivante da una sentenza esecutiva del Tribunale di Firenze (sentenza 810 del 2025) per un importo complessivo pari a 38.593,50 euro. La controversia era relativa al tentativo di recupero da parte del Comune di Siena nei confronti dello Stato delle spese di manutenzione e gestione degli uffici giudiziari (in particolare delle utenze luce e gas) ex legge 392 del 1941.

Approvato il Regolamento del Corpo di Polizia Locale

Approvato il Regolamento del Corpo di Polizia Locale della città di Siena. L’atto, illustrato dall’assessore alla Polizia Locale, Enrico Tucci, è stato approvato con diciotto voti favorevoli e sei astenuti da parte dei ventiquattro consiglieri presenti.

“Il Regolamento vigente, approvato nel 1994 – ha spiegato Tucci –, necessitava di un aggiornamento per rispondere efficacemente alle nuove sfide che il Corpo si trova ad affrontare quotidianamente. Il Corpo di Polizia Locale svolge tutte le funzioni concernenti l’attività di polizia locale, urbana, rurale, amministrativa, polizia giudiziaria, polizia stradale, sicurezza urbana, ausiliarie di pubblica sicurezza e ogni altra funzione di polizia che è demandata espressamente da leggi o da regolamenti al Comune o alla Polizia Locale. Il nuovo Regolamento, che disciplina l’organizzazione e il funzionamento del Corpo della Polizia Locale, è stato redatto in risposta alle esigenze di aggiornamento normativo e organizzativo, in particolare per garantire un servizio più efficiente e rispondente alle necessita della comunità locale, promuovendo una maggiore sicurezza e una migliore qualità della vita per tutti i cittadini”.

Nel dettaglio, il nuovo Regolamento risponde alle normative regionali e nazionali vigenti, in conformità con le disposizioni della legge numero 65 del 7 marzo 1986 (legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale) e della legge regionale toscana numero 11 del 19 febbraio 2020 (norme in materia di sicurezza urbana integrata e Polizia Locale), che ha introdotto modifiche significative in materia di sicurezza e Polizia Locale, ponendo l’accento sulla necessità di una maggiore integrazione tra i vari corpi di polizia e una maggiore attenzione alle specificità del territorio. Il nuovo Regolamento si pone, come obiettivi principali, quelli di definire con chiarezza i compiti e le responsabilità di ciascun operatore del Corpo, al fine di garantire un’azione coordinata e sinergica, e di promuovere la professionalità e la formazione continua degli agenti, al fine di garantire un elevato standard di servizio alla cittadinanza.

Una delle innovazioni più significative del Regolamento è la creazione del Gruppo dei volontari della Polizia Locale: questo gruppo verrà istituito per supportare il Corpo nelle attività quotidiane e per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla sicurezza e al benessere della comunità. I volontari, opportunamente formati, affiancheranno il personale in attività di vigilanza, sensibilizzazione e assistenza alla popolazione. Altra novità di rilievo è la costituzione del Nucleo ausiliari del traffico, specificamente dedicato al controllo delle soste all’interno del territorio comunale; il nucleo agirà con l’obiettivo di migliorare la gestione del traffico e garantire il rispetto delle normative relative alla sosta, contribuendo cosi a una maggiore fluidità della circolazione e a una riduzione delle infrazioni. Il Regolamento, poi, introduce l’obbligo per gli appartenenti al Corpo di intervenire in tutte le situazioni riconducibili alle funzioni di istituto: questo significa che ogni membro è tenuto a prestare il proprio servizio in modo attivo e tempestivo, rispondendo a tutte le necessità operative che si presentano sul territorio. Si tratta di una disposizione che mira a garantire una presenza costante e capillare della Polizia Locale, aumentando l’efficienza e l’efficacia degli interventi. Sono stati aggiornati anche i requisiti sia psicofisici che attitudinali per I’accesso al Corpo. Viene sancito il diritto, per il personale della Polizia Locale, che parte dei proventi derivanti da sanzioni amministrative pecuniarie siano utilizzati per finalità di previdenza e assistenza complementare, come stabilito dall’articolo 208 comma 4 del decreto legislativo 285 del 1992 (Nuovo Codice della Strada); da circa diciotto anni tale istituto è già in atto, ma rientra negli accordi tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali e nel Contratto Collettivo. Nel Regolamento, inoltre, si definiscono una maggiore tutela per il personale che nell’arco della vita lavorativa possa trovarsi in condizioni di inabilità ai servizi esterni e una maggiore tutela per il personale femminile durante la maternità. Viene introdotto l’articolo 35bis, che specifica in modo dettagliato i requisiti psico-fisici necessari per il personale. Infine, le funzioni del personale della Polizia Locale vengono ridefinite e aggiornate alla normativa vigente (i Decreti sicurezza, la legislazione regionale in materia, ecc.).

Approvato il primo Regolamento del verde: tutela, gestione e partecipazione al centro del nuovo strumento

Approvata la delibera, illustrata dall’assessore all’ambiente, Barbara Magi, che istituisce il Regolamento del verde pubblico e privato del Comune di Siena. L’atto è stato approvato con diciannove voti favorevoli e quattro astenuti da parte dei ventitré consiglieri presenti.

È un momento importante – ha dichiarato l’assessore Magi – perché con questo Regolamento riconosciamo ufficialmente il valore ambientale, culturale e sociale del verde, e mettiamo in campo criteri chiari per proteggerlo, valorizzarlo e renderlo sempre più fruibile. Non si tratta solo di regole, ma di una visione: il verde come infrastruttura essenziale della città, come bene collettivo e come leva di benessere e qualità urbana. Ricordo che Siena fino ad oggi era l’unico comune capoluogo di Provincia toscano a non averne uno”.

Il regolamento approvato in aula rappresenta un importante passo avanti nella politica ambientale dell’amministrazione, che si dota così di uno strumento normativo fondamentale per tutelare, valorizzare e gestire in maniera organica e sostenibile il patrimonio vegetale del territorio comunale. Il Regolamento, articolato in sette titoli e trentasette articoli, riguarda tutte le aree verdi pubbliche e private presenti nel Comune di Siena, incluse quelle storiche, scolastiche, boschive, gli orti urbani e le aree di forestazione. Vengono individuati criteri e prescrizioni per la progettazione, la manutenzione e la fruizione sostenibile degli spazi verdi, in un’ottica che mette al centro la biodiversità, la partecipazione civica e il rispetto del patrimonio arboreo. Oltre alle disposizioni generali, esso definisce in dettaglio le norme per la tutela delle alberature, con attenzione specifica per gli esemplari di grande rilevanza e pregio, le prescrizioni per gli interventi edilizi e le modalità di potatura, censimento e sostituzione degli alberi. Sono previste anche misure per la salvaguardia degli alberi monumentali, per la difesa fitosanitaria, per la protezione delle radici e dei volumi di pertinenza delle piante in caso di scavi e cantieri. Un’attenzione particolare è dedicata alla prevenzione degli abbattimenti e alla loro regolamentazione. È previsto, tra le altre cose, l’obbligo di reimpianto in rapporto 1:2 per ogni albero abbattuto per motivi edilizi, salvo specifiche deroghe. Viene inoltre introdotto il principio della “area inedificabile” in caso di abbattimento abusivo, un’innovazione che rafforza la tutela del verde anche sul piano urbanistico. Sul fronte degli orti urbani, viene introdotta la promozione di una gestione condivisa e la valorizzazione sociale del verde. Il Regolamento disciplina inoltre forme di partecipazione attiva come sponsorizzazioni, adozioni di aree verdi e patti di collaborazione civica.

Accanto alle regole, il Regolamento riconosce un ruolo attivo alla cittadinanza. I cittadini potranno partecipare alla cura del verde attraverso segnalazioni, adozioni di spazi pubblici, sponsorizzazioni e patti di collaborazione. Particolarmente significativa è l’attenzione agli alberi di particolare pregio, che potranno essere individuati anche grazie al coinvolgimento di scuole e associazioni, avviando così un percorso partecipativo di consapevolezza e responsabilità. Il censimento degli alberi monumentali, sia pubblici che privati, verrà progressivamente aggiornato, promuovendo interventi di tutela e valorizzazione coerenti con le linee guida nazionali. La cabina di regia tecnica prevista dal Regolamento, composta dall’assessore competente, dal dirigente del settore e da esperti, garantirà il monitoraggio costante e l’applicazione coerente delle disposizioni.

Questo Regolamento – ha aggiunto l’assessore Magi – è frutto di un lavoro tecnico approfondito e della volontà politica di dotare Siena di uno strumento moderno, fondamentale, in linea con i criteri ambientali minimi nazionali e con le direttive europee. Rappresenta un punto di partenza per una città più verde, resiliente e consapevole: dovrà infatti essere compreso nel Piano comunale del verde, lo strumento volto a definire l’assetto futuro dell’infrastruttura verde della città. Ma è anche un invito a ciascun cittadino: la cura del verde è responsabilità condivisa, e questo testo aiuta a capire come esercitarla nel rispetto dell’ambiente e degli altri”.

Costi forniture sanitarie, Giordano: Nessuna riduzione della qualità o dei tempi di attesa. Resta importante la criticità relativa alle sale operatorie

“Desidero rassicurare tutta la cittadinanza sul fatto che le azioni intraprese dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese per la dismissione o cessazione di contratti relativi a forniture sanitarie in service o a noleggio non comportano alcun pregiudizio per la qualità, la sicurezza e la continuità assistenziale. Non ci sarà alcuna conseguenza negativa sulla capacità produttiva delle strutture sanitarie interessate, né un allungamento delle liste di attesa”. Così l’assessore alla sanità del Comune di Siena, Giuseppe Giordano, ha risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia, Monica Crociani, Bernardo Maggiorelli, Enzo De Risi, Sarah Campani, Pierluigi De Angelis, Maria Antonietta Campolo, Marco Ballini e Francesca Borghi in merito alle conseguenze della riduzione dei costi legate alle forniture sanitarie in service e noleggio presso l’Azienda ospedaliera universitaria senese durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 29 maggio.

“E’ un tema importante – ha proseguito l’assessore – , anche alla luce delle recenti decisioni della Regione Toscana che hanno previsto un contenimento dei costi di esercizio per l’anno 2025, assegnando all’Azienda ospedaliera universitaria senese un budget più ristretto. È proprio in questo contesto che la direzione aziendale ha ritenuto opportuno avviare un’analisi delle apparecchiature in noleggio o service, valutando caso per caso l’opportunità di razionalizzare le risorse”.

“Dall’aggiornamento ricevuto dalla direzione Aous – ha spiegato Giordano – è emerso che le dismissioni hanno riguardato esclusivamente apparecchiature non utilizzate, oppure sottoutilizzate e in questi casi è stata incentivata la condivisione tra strutture diverse delle tecnologie comuni, mantenendo invariata la capacità produttiva complessiva. Altre dismissioni hanno interessato apparecchiature sostituite da nuove tecnologie equivalenti, di proprietà, consentendo l’interruzione dei contratti di noleggio senza alcuna riduzione dell’offerta tecnologica”.

“La direzione stessa ha tenuto a precisare – ha aggiunto l’assessore – che l’unico effetto di queste misure è stato un efficientamento dei processi e delle attività, senza alcuna incidenza sull’erogazione delle prestazioni sanitarie né sui tempi di attesa. A conferma di ciò, la percentuale di prenotazioni avvenute nei primi mesi del 2025 entro i tempi previsti a livello nazionale per prestazioni che richiedono l’impiego di apparecchiature è salita al 91,8 per cento, a fronte dell’89,6 per cento registrato nello stesso periodo del 2024”.

“Non possiamo però nascondere – ha concluso Giordano – che permane una criticità importante legata alla carenza di sale operatorie, che di fatto impedisce di rispondere adeguatamente alla domanda interna per interventi in day surgery. Questo costringerà, stando alle informazioni in nostro possesso, i professionisti dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, chirurghi, ortopedici e otorinolaringoiatri, a svolgere attività chirurgica presso strutture accreditate private. A loro va il nostro sincero ringraziamento: si stanno rendendo disponibili a operare fuori dalle proprie strutture pur di ridurre le liste di attesa, nelle quali ci sono ancora pazienti in attesa da prima del 30 giugno 2023”.

Il consigliere del Gruppo Fratelli d’Italia Monica Crociani, che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiaratasoddisfatta e ringrazio per aver preso a cuore questa interrogazione. Vorrei aggiungere che per quanto riguarda gli apparecchi obsoleti era necessario pensare prima per una loro sostituzione; su quelli non utilizzati o sottoutilizzati la domanda è come mai ci sia questo mancato utilizzo: probabilmente perché non c’è adeguato personale che possa utilizzare questi strumenti. L’ospedale lavora principalmente la mattina, proprio perché non c’è personale. E’ una problematica importante che riguarda chi dirige l’Azienda ospedaliera. Ci sono delle criticità importanti relative al personale, che né la Regione, né i vari direttori generali hanno risolto nel tempo. La Regione si nasconde adesso dietro al fatto che il governo ha stanziato meno risorse, ma è una falsità, le risorse sono state aumentate rispetto agli anni scorsi. C’è una cattiva gestione dei soldi pubblici, sia a livello regionale, che a livello locale da parte dell’azienda”.

Le interrogazioni

Immagine storica della città, Capitani: Siena e il paesaggio circostante rappresentano un bene comune”

“Il Comune si impegnerà a sostenere la collaborazione tra enti e ad accrescere la sensibilità e la conoscenza del patrimonio storico architettonico della nostra città e delle questioni inerenti la sua gestione, perché Siena e il paesaggio circostante, patrimonio Unesco, rappresentano un bene comune”. A dirlo è il vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Siena, Michele Capitani, nella risposta all’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 29 maggio, dalla consigliera Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico sulla salvaguardia delle facciate degli edifici del centro storico di Siena e in generale dell’immagine storica della città.

“I beni vincolati dalla parte seconda del Codice dei beni culturali – ha dichiarato il vicesindaco – rappresentano circa il 34 per cento degli edifici del centro storico; se a questi si aggiungono quelli con vincolo indiretto dei quartieri di Salicotto e Ovile si raggiunge la quota del 47 per cento del patrimonio storico architettonico sui quali la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo esercita un controllo diretto. Il vincolo paesaggistico interessa l’intero centro storico di Siena; pertanto l’amministrazione comunale, anche con il supporto della Commissione del paesaggio, insieme con la Soprintendenza ha il controllo di tutti gli interventi sulle facciate del centro storico. Inoltre, nel 2011 è stata istituita una conferenza dei servizi, rinnovata nel 2019, tra il Comune di Siena e la Soprintendenza per l’esame di tutti gli interventi rilevanti ai fini paesaggistici, a cui partecipa anche la Commissione comunale per il paesaggio. Perciò non viene applicato sul nostro territorio lo strumento normativo del silenzio assenso da parte della Soprintendenza. Si garantisce così una valutazione condivisa di tutti gli interventi di trasformazione che interessano il centro storico”.

“In merito al ‘Piano del colore’ approvato nel 1992 – ha sottolineato Capitani – l’obiettivo principale è la salvaguardia dei piani verticali del centro storico di Siena, normando gli interventi di restauro delle facciate, sia globali che per parti omogenee, nonché proponendo l’eliminazione delle cause del degrado esistente. L’applicazione di questo strumento ha contribuito alla conservazione del tessuto storico, preservando le caratteristiche riconosciute per l’iscrizione del “Centro storico di Siena” nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Dalla prima stesura del piano del colore, che era stato concepito come uno strumento dinamico ‘in grado di sviluppare una nuova sensibilità che deve scaturire da una crescita culturale collettiva che coinvolga i cittadini e le amministrazioni e i vari operatori del settore’ e dopo la sperimentazione sul campo e le attività di ricerca condotte su varie fabbriche della città da parte dell’Università di Siena, si è arrivati nel 2016 a una revisione del Piano che, pur mantenendo l’impianto originario, ha introdotto degli aggiornamenti normativi, una guida di supporto al restauro e un approfondimento su elementi in pietra naturale e laterizio a faccia vista. Con la volontà di migliorare questo strumento e rimanere al passo anche di fronte al tema del contenimento energetico e l’applicazione di nuove tecnologie, il Comune ha iniziato un’interlocuzione con la Soprintendenza e l’Ordine degli architetti, per costituire un gruppo di lavoro da estendere anche all’Università e ad altri enti. Gli obiettivi sono: proporre eventuali modifiche alle norme tecniche di attuazione del Piano del colore vigente e prevederne un’applicazione anche alle propaggini del centro storico, così come identificate nel Piano operativo e ricomprese nella ‘buffer zone’ del Sito Unesco; aggiornare l’intero processo degli interventi soggetti al Piano del colore, a partire dalla fase progettuale/autorizzativa e attività di monitoraggio del cantiere fino alla completa esecuzione delle opere; promuovere il confronto, il dibattito e le attività formative e divulgative sulle scelte strategiche e tecniche per la qualità urbana ed edilizia, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione e la salvaguardia del sito Unesco; programmare un ‘progetto pilota’ con cui delineare le modalità operative per integrare l’attuale quadro conoscitivo con studi unitari e multidisciplinari, con l’obiettivo di definire la metodologia necessaria per intervenire nel contesto di valore quale quello del Sito Unesco; accompagnare il processo di gestione, attuazione e monitoraggio del Piano del colore”.

“Relativamente al caso citato in via di Castelvecchio, che interessa un complesso di edifici non notificato – ha spiegato il vicesindaco – preciso alcuni aspetti: lo stato generale di conservazione delle facciate è scarso, con presenza di tracce, materiali di reimpiego, elementi incongrui, elementi architettonici profondamente danneggiati e alterati; il fabbricato ha subito innumerevoli trasformazioni, aggiunte volumetriche, alterazioni degli elementi architettonici e compositivi, e in epoche più recenti ha recuperato la sua unitarietà con la finitura a intonaco, di cui rimangono lacerti diffusi; l’intervento di recupero del complesso, così come previsto dal Piano del colore, richiede una soluzione unitaria che non può lasciare parti con lacerti di intonaco e altre a facciavista profondamente alterate anche da materiali incongrui; il progetto, organizzato in più fasi per parti unitarie, ha ottenuto l’autorizzazione paesaggistica per un intervento che prevede pulizia delle facciate, stilatura dei giunti, successivo consolidamento dei lacerti di intonaco esistenti e reintegro delle porzioni mancanti con stesura di intonaco a basso spessore; l’intonaco a calce ha un ciclo di vita limitato, è reversibile e, come una pelle esterna, svolge una funzione protettiva lasciando inalterate le pareti, i materiali e gli elementi sottostanti dagli agenti atmosferici, oltre che restituire decoro in caso di facciate oggetto di trasformazioni, alterazioni e interventi incongrui nel tempo. Anche il tema degli interventi relativi alle utenze di luce, acqua e gas ha una forte rilevanza per il potenziale impatto sul decoro e l’integrità delle facciate, che si scontra con normative vigenti, che rispondono a questioni tecniche, operative e di sicurezza che non tengono in considerazione la specificità e la fragilità dei centri storici. Si precisa comunque che tutti gli interventi riconducibili a queste fattispecie sono soggette ad autorizzazione paesaggistica”.

“In merito ai possibili contributi di esperti nei vari ambiti a supporto dei processi istruttori e gestionali relativi ai Piani del colore – ha proseguito Capitani – verrà valutato al momento dell’attivazione del gruppo di lavoro che ho menzionato precedentemente. In riferimento alla Commissione edilizia, si fa presente che la stessa è stata abolita nel 2011, e che per gli interventi riguardanti l’aspetto esteriore degli edifici in aree sottoposte a vincolo paesaggistico opera invece, con funzione consultiva a supporto degli uffici comunali, la Commissione per il paesaggio”.

“Infine – ha concluso il vicesindaco Capitani – vista la complessità dei temi trattati e il relativo carattere multidisciplinare, il Comune si impegnerà a sostenere la collaborazione tra enti e ad accrescere la sensibilità e la conoscenza del patrimonio storico architettonico della nostra città e delle questioni inerenti la sua gestione presso i vari attori coinvolti nel processo di tutela, conservazione e valorizzazione: varie istituzioni, enti, professionisti, imprese, proprietar, compresa la cittadinanza. Perché Siena e il paesaggio circostante, patrimonio Unesco, rappresentano un bene comune”.

La consigliera del gruppo Partito Democratico, Gabriella Piccinni, si è dichiarata “parzialmente soddisfatta, la conservazione non è un principio tabù, ma qui siamo di fronte in molti casi alle più antiche testimonianze della città, qualche volta si tratta di realtà specifiche che rappresentano l’unica testimonianza del XII secolo. Bene che si sia già costituito, come ho capito, un gruppo di lavoro sul piano del colore. Un obiettivo della mia interrogazione era favorire ancora una ulteriore presa di coscienza di progettisti ed esecutori, come avvenuto nel momento in cui si trovava in gestazione il piano del colore. Oggi l’obiettivo è salvaguardare le ultime testimonianze che sono ridotte all’osso, oltre che incentivare il tema delle condivisione e della conoscenza con l’Università. Mi sembra di aver capito che ci sia disponibilità a trattare queste tematiche. Suggerivo però anche che i temi dell’estetica dovrebbero essere trattati anche al di fuori del centro storico: non dobbiamo mai dimenticare che il sito Unesco riguarda il centro storico ma noi dobbiamo salvaguardare anche tutto quello che si trova fuori dal centro. Su questo non ho sentito risposte. Bene che ci sia una disponibilità a ragionare e ad aprire una fase collaborativa che insisto, secondo me deve coinvolgere l’Università di Siena. Non mi è stato risposto invece sull’ampliamento a competenze dell’Università di Siena delle Commissione che rilascia le autorizzazioni”.

Giro d’Italia, Loré: “Grande visibilità e straordinario ritorno di immagine. Registrate migliaia di presenze in città

“Presenze significative in città in quattro giorni di eventi, il Giro è stata una grande opportunità di visibilità per la città e uno straordinario ritorno di immagine”. Questa la risposta dell’assessore allo sport del Comune di Siena Lorenzo Loré all’interrogazione, presentata nella seduta odierna, giovedì 29 maggio, del Consiglio comunale dalla consigliera Giulia Mazzarelli (Partito Democratico) in merito alle spese sostenute dal Comune per l’organizzazione degli eventi relativi alla nona tappa del 108esimo Giro d’Italia.

“Le presenze in città nei quattro giorni di ‘Fuori dal giro’ – ha detto – sono state importanti: 8mila persone allo street food, 4mila spettatori al concerto, tantissimi ciclisti alle tre iniziative del sabato (pedalata della legalità, pedalata cicloturistica e Eroica juniores da Siena a Montalcino), seicento visitatori al Santa Maria della Scala dalle 19 alle 24 durante la Notte europea dei musei, dato particolarmente significativo, grande pubblico in piazza del Campo e lungo tutto il percorso durante la tappa del Giro la domenica, che, tra l’altro, ha avuto due milioni di telespettatori su Rai2 con il 16,9 per cento di share all’arrivo in piazza del Campo”.

Supportato dagli atti amministrativi pubblicati, posso poi specificare – ha aggiunto – che gli eventi hanno ottenuto la sponsorizzazione di alcuni partner commerciali che hanno coperto parte dei costi sostenuti; l’accordo con Rcs per l’arrivo della tappa del Giro d’Italia nel giorno di domenica 18 maggio prevedeva la corresponsione di 200mila euro; per le iniziative sportive alla Lizza l’amministrazione ha erogato contributi minimali alla Siena Cycling Asd e alla Eroica Italia Ssd; la collaborazione con Confartigianato, che ha portato all’allestimento dello street food da giovedì sera a sabato sera ai giardini della Lizza, non ha comportato spese per l’ente”.

“Il concerto di Giusy Ferreri allo stadio – ha spiegato ancora l’assessore – ha comportato uscite per 177.297,90 euro compresa Iva, di cui le più rilevanti sono il compenso per l’artista per trentamila euro, il servizio di noleggio e di allestimento di strutture, oltre all’assistenza e al service audio-luci per 89.426 euro, l’ospitalità dello staff dell’artista e dei tecnici per 15mila euro, il servizio di safety e security per 9.516 euro, somme che sarebbero state coperte se avessimo deciso di mettere a pagamento la partecipazione del pubblico, che, lo ricordo, si è attestata sui 4mila spettatori contati. A queste somme è da aggiungere il noleggio della copertura del manto erboso per 73.200 euro, necessaria per evitare che il campo si rovinasse, causando danni alla Siena Fc, società gestrice dell’impianto, con conseguente obbligo di ripristino a carico del Comune con possibili costi – secondo l’esperienza maturata dall’ufficio – superiori a quelli di noleggio. D’altra parte non era possibile pensare sin da subito all’acquisto della protezione, non avendo ancora mai verificato che resa avrebbe avuto la sua installazione”.

“Posso, con certezza, dire – ha continuato Loré – in questa sede che la protezione ha salvaguardato il manto erboso che è stato restituito al Siena Fc in ottimo stato e che non ha richiesto alcun intervento di ripristino. Alla luce di ciò, l’amministrazione sta valutando la possibilità di acquistare la copertura, così da ammortizzare tale spesa. L’organizzazione e la gestione della manifestazione e degli eventi collegati ha visto l’impiego di risorse in organico alla direzione Cultura e Turismo, servizio Sport e Politiche culturali, esattamente come accade ogni volta che vengono organizzati e allestiti grandi eventi, quali, per citare qualche esempio, concerti in piazza del Campo, stagione teatrale, Strade Bianche e Gran Fondo”.

“Il budget di spesa – ha affermato l’assessore allo sport – è stato rispettato sia per quanto riguarda gli esborsi caricati sul Servizio Sport, su cui esisteva già uno storico di riferimento (strade bianche/gran fondo e contributi alle associazioni sportive), sia per quanto riguarda le spese sostenute dal servizio Politiche culturali (concerto), sulle quali non esisteva un pregresso, trattandosi di un evento che ha comportato l’allestimento di una location non ancora sperimentata, che ha richiesto verifiche ed interventi al fine di rendere tale luogo accessibile e praticabile per gli addetti alla realizzazione di tutte le operazioni preliminari ed accessibile e sicuro per il pubblico. La spesa per l’organizzazione del concerto in ogni caso si aggira intorno all’otto per cento di quanto destinato a tutte quelle attività finalizzate a rendere attrattiva, interessante e con una significativa offerta la città di Siena. D’altra parte, si è trattato, come detto più volte, di un esperimento, che, a consuntivo, ha permesso di mettere a disposizione della città per eventi, anche a pagamento, un ulteriore luogo centrale, che di per sé è idoneo anche per questo tipo di attività e che, in futuro, consentirà di non sovraccaricare di iniziative altri palcoscenici cittadini che ormai sono anche troppo utilizzati”.

“In relazione al monitoraggio ed alle ricadute economiche – ha concluso -, faccio presente che è stata recentemente costituita una ‘Cabina di Regia’ per il turismo sostenibile al cui tavolo siedono, oltre al Comune, i rappresentanti delle categorie degli esercenti del territorio, l’associazione Dmo Terre di Siena, i cui soci rappresentano portatori di interesse del sistema turistico, ed altre Istituzioni che andranno ad inserirsi. Tale tavolo si è già riunito ed ha come obiettivo, tra gli altri, quello del monitoraggio economico gestionale della programmazione in materia turistica, al cui esame sarà sottoposto anche il weekend de quo. Tutto ciò nell’ottica di rafforzare il sistema dell’offerta attraverso un confronto continuo tra istituzioni ed operatori”.

La consigliera Giulia Mazzarelli (Pd) si è dichiarata “non soddisfatta dalla risposta. Avevo espressamente richiesto che venissero dettagliate con precisione tutte le voci di spesa e invece continuo ad avere dubbi su quanto riportato dall’assessore. Ho scaricato e analizzato tutte le delibere, e da un conteggio sommario, che riconosco possa anche non essere completo, risulta una cifra che supera i 195mila euro, considerando voci come affitti, ospitalità, sorveglianza e altri costi. A questa cifra, già significativa, va poi aggiunto il compenso dell’artista, 30mila euro, che non era inserito nel mio conteggio iniziale, come anche non c’erano i 15mila euro per l’ospitalità. Questo rende difficile avere un quadro completo e trasparente della spesa complessiva, che risulta quindi essere ben superiore alla stima iniziale. Poiché si tratta di fondi pubblici, la trasparenza deve essere il principio guida di ogni amministrazione. A questa deve aggiungersi anche la ragionevolezza: è giusto sperimentare, ma non è accettabile sprecare risorse pubbliche. Mi domando, ad esempio, se sia stato fatto un confronto con i prezzi di mercato per valutare la congruità delle spese sostenute. Lei, assessore, sostiene che il budget sia stato rispettato, ma a conti fatti risulta che questo sia stato ampiamente superato. È anche per questo motivo che il nostro gruppo si era espresso negativamente in Consiglio in relazione alla variazione di bilancio, visto che in commissione ci erano state preventivati circa 600mila euro di variazione relativi in modo generico ad eventi culturali: abbiamo capito in seguito che essi erano destinati anche all’organizzazione di questo concerto. Di fronte a costi così elevati, credo sarebbe stato più sensato investire in qualcosa di duraturo per la città, piuttosto che in un evento effimero. Di fronte a spese ingenti per un concerto, quindi un evento sporadico, sperimentale, spicca la difficoltà ad impegnarsi ed investire in qualcosa di stabile che consenta la prosecuzione di un’attività amata dai senesi e che dura da mezzo secolo, come appunto il cinema in Fortezza”.

Antenna 5G a Sant’Andrea a Montecchio, Giordano: Ricorso di Inwit sorprende e contraddice le interlocuzioni in corso”

“Il ricorso al Tar da parte di Inwit sorprende molto e contraddice le interlocuzioni, tuttora in corso, con i progettisti incaricati dal gestore per l’individuazione di siti alternativi idonei”. Con queste parole l’assessore ai servizi informatici e allo sviluppo digitale, Giuseppe Giordano, ha risposto all’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, dai consiglieri Luca Micheli e Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico in merito all’installazione dell’antenna 5G nel quartiere di Sant’Andrea a Montecchio.

“A seguito del parere negativo espresso dalla Conferenza dei servizi del 17 marzo scorso – ha spiegato Giordano – sono seguiti, come già richiamato in risposta a due precedenti interrogazioni, approfondimenti tecnici, anche con sopralluoghi sul posto, da parte degli uffici comunali interessati, servizio Urbanistica e servizio Ambiente, e della Soprintendenza di Siena al fine di individuare soluzioni alternative, sulla base delle indicazioni ricevute dai progettisti incaricati dal gestore Inwit e dopo il confronto avvenuto il 20 marzo tra lo stesso servizio Ambiente e il Comitato di Sant’Andrea. L’esito di questi approfondimenti si è concretizzato nell’individuazione di un’area potenzialmente idonea, per le valutazioni paesaggistiche di competenza dell’amministrazione comunale e della Soprintendenza, posta a ridosso del cimitero di Sant’Andrea, sito che è stato sottoposto alle valutazioni del gestore per le verifiche di copertura del segnale, come da loro ribadito anche con ultima email di lunedì 12 maggio scorso indirizzata al servizio Ambiente del Comune”.

“A distanza di una settimana, e più precisamente il 19 maggio scorso – ha proseguito l’assessore – è stato notificato all’amministrazione comunale un ricorso al Tar proposto dalla stessa Inwit per l’annullamento, previa sospensiva, ‘del provvedimento conclusivo del procedimento unico del 21.03.2025’ con il quale il Comune di Siena aveva rigettato definitivamente l’istanza presentata da Inwit. Il ricorso presentato sorprende molto e contraddice le interlocuzioni, tuttora in corso, con i progettisti incaricati dal gestore per l’individuazione di siti alternativi idonei. Preme ricordare come fin dal mese di febbraio l’amministrazione comunale aveva ricercato più volte un confronto diretto con Inwit per individuare le migliori soluzioni nell’interesse della comunità, senza tuttavia ricevere l’auspicata disponibilità all’incontro. Avverso il ricorso presentato da Inwit, il servizio Avvocatura civica del Comune di Siena ha già valutato l’opportunità di costituirsi in giudizio”.

“L’amministrazione comunale – ha concluso l’assessore Giordano – ha tempestivamente informato del ricorso i rappresentanti del Comitato di Sant’Andrea, con i quali esiste una interlocuzione da mesi, tant’è che avevano anche partecipato alla Conferenza dei servizi sopra richiamata, e che continueranno a essere aggiornati sugli sviluppi. Con i rappresentanti del Comitato si è svolto un ultimo incontro di aggiornamento e confronto due giorni fa, il 27 maggio, alla presenza del vicesindaco, mia, del dirigente della Transizione digitale e servizi Informatici, del dirigente della direzione Territorio, dell’Elevata qualificazione del servizio Ambiente, logistica, prevenzione e protezione civile e di quella del servizio Urbanistica e paesaggio”.

Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: “Prendiamo atto della novità del contenzioso. Siamo soddisfatti che ci sia stato almeno un aggiornamento nei confronti del comitato Sant’Andrea. Siamo invece insoddisfatti del fatto che il Comune non abbia ancora organizzato una riunione con tutta la cittadinanza sul disagio della connettività a Sant’Andrea e nell’intera area. Si capisce adesso che la vertenza in corso mal si concilia con un momento partecipativo, ma almeno facciamo tesoro dell’esperienza per il futuro: la partecipazione con i cittadini fatta al tempo giusto può mettere a disposizione di tutti indicazioni di buon senso che, nell’autonomia delle procedure amministrative, possono arricchire le scelte e le decisioni di tutti gli attori coinvolti. Infatti, nessuno meglio di chi abita il territorio può conoscere i problemi, ma anche immaginare soluzioni e metterle a disposizione di tutti”.

Sicurezza urbana nei quartieri, Tucci: “Nuovi agenti della Polizia Locale per un efficace presidio del territorio. Due pattuglie nel turno notturno”

Le misure per il potenziamento della sicurezza urbana nei quartieri del comune di Siena sono state l’oggetto dell’interrogazione del consigliere Orazio Peluso del gruppo Lega Salvini Premier durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 29 maggio. A rispondere è stato l’assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale, Enrico Tucci.

“Gli agenti – ha spiegato l’assessore – quotidianamente svolgono attività di vigilanza sul territorio comunale per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. L’obiettivo primario è quello di contribuire a migliorare sia la percezione che la reale condizione di sicurezza dei cittadini. Vengono svolti regolarmente controlli su strada, nelle aree verdi e nei pressi delle scuole, finalizzati alla sicurezza, alla prevenzione del degrado urbano e della microcriminalità. La Polizia Locale ha negli anni instaurato eccellenti rapporti di collaborazione con le altre forze dell’ordine. Questa sinergia permette di organizzare e svolgere anche servizi congiunti per il presidio del territorio: tutti hanno potuto constatare che le forze messe in campo da Questura, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza nelle ultime settimane sono aumentate”.

“L’amministrazione – ha proseguito Tucci – opera per lasciare ai nostri successori una città più ordinata, più sicura, più attrattiva, più sostenibile e più florida di come ci è stata consegnata. La Polizia Municipale è stata fin dall’inizio del mandato al centro della nostra azione amministrativa, e attualmente sono in corso le procedure di concorso pubblico per l’assunzione di sei nuovi agenti. L’inserimento di nuovi agenti contribuirà di fatto a migliorare il servizio offerto alla comunità, permettendo un più efficace presidio delle aree critiche e una tempestiva risposta alle esigenze dei cittadini. Questo sarà realizzato, innanzitutto, mettendo in campo due pattuglie nel turno notturno invece della unica attuale, spesso sottratta al controllo del territorio dalla necessità di intervenire per incidenti stradali”.

“Per quanto riguarda le dotazioni di videosorveglianza messe a disposizione dell’amministrazione comunale per il monitoraggio della sicurezza urbana – ha chiarito l’assessore – l’amministrazione comunale ha investito significativamente nelle infrastrutture di videosorveglianza per garantire una rete di sicurezza capillare e moderna. Attualmente sono operative complessivamente 385 telecamere, collocate in punti strategici della città, sia del centro storico che dei quartieri. Questa infrastruttura tecnologica rappresenta uno strumento essenziale per la prevenzione e il contrasto degli illeciti, oltre a consentire una rapida reazione in caso di situazioni di emergenza. Al momento non sono previste ulteriori istallazioni, ma stiamo procedendo, in accordo col Consorzio Terrecablate che ci assicura una preziosa collaborazione, alla periodica sostituzione delle apparecchiature meno recenti: nel 2025 ne stiamo sostituendo settanta. Stiamo peraltro predisponendo la documentazione per un nuovo bando per la videosorveglianza bandito dal Ministero degli Interni in scadenza il 26 giugno prossimo, e in questa occasione daremo particolare attenzione ai quartieri periferici”.

“Riguardo il coinvolgimento dei cittadini – ha concluso l’assessore Tucci – il Regolamento del Corpo della Polizia Locale della città di Siena che oggi abbiamo portato alla approvazione del Consiglio Comunale nell’allegato A reca con sé il ‘Disciplinare dei volontari’, un primo passo per una collaborazione strutturata tra la Polizia Locale e i cittadini riuniti in opportune associazioni. Nel tempo valuteremo come estendere e migliorare questa collaborazione nel continuo perseguimento della ‘sicurezza integrata’ prevista dalla normativa vigente”.

Il consigliere Orazio Peluso del gruppo Lega Salvini Premier si è dichiarato “soddisfatto per la risposta dell’assessore e per l’attenzione dii tutta la Giunta comunale anche per la questione sicurezza nei quartieri periferici”.

Ciclostazione, Tucci:“Dopo una prima fase di sperimentazione sarà accessibile ventiquattro ore al giorno e automatizzata”

L’utilizzo della ciclostazione sita presso l’ex rifugio antiaereo nel parcheggio ‘Stadio’ è stato l’oggetto dell’interrogazione dei consiglieri Anna Ferretti (Pd) e Monica Casciaro (Siena Sostenibile) durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 29 maggio. A rispondere è stato l’assessore alla mobilità e ai trasporti del Comune di Siena, Enrico Tucci.

“La ciclostazione – ha spiegato l’assessore -, situata all’interno del rifugio antiaereo, è stata aperta lo scorso 3 marzo in tempi rapidi per essere subito operativa in occasione dell’evento Strade Bianche. L’attuale apertura, gestita tramite un operatore su chiamata (che precisiamo impiega circa tre minuti dalla chiamata per arrivare in loco), ha carattere sperimentale ed è stata realizzata a costi contenuti. Questa fase servirà a valutare l’impatto e l’importanza della struttura per la città (e soprattutto per i turisti che percorrono il nostro territorio). Ad oggi si sono registrati diciassette accessi di mezzi ciclabili. Al termine della sperimentazione che terminerà il 31 ottobre, l’attivazione ordinaria della ciclostazione prevede lo sviluppo di sistemi automatizzati, che renderanno la struttura accessibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza la necessità di un operatore in loco. Già in questa fase, Sigerico Spa e Comune di Siena stanno identificando strategie di comunicazione e promozione, tra cui l’indicizzazione della struttura nei principali motori di ricerca, accordi con associazioni ciclistiche locali ed extra-territoriali, nonché con hotel e alberghi privi di parcheggio bici interno. È inoltre prevista la valutazione di tariffe mensili e annuali per incentivare l’uso della bicicletta da parte di cittadini soprattutto per gli spostamenti casa-lavoro”.

“Se la ciclostazione si confermerà come punto di riferimento per i ciclisti – ha aggiunto Tucci – potrà essere successivamente dotata di ulteriori servizi, come stazioni di ricarica per biciclette elettriche (attualmente non presenti) e postazioni con kit di riparazione bici. La presenza di semplici prese di servizio non rappresenta, al momento, una soluzione adeguata per la ricarica delle e-bike, poiché la struttura non è sufficientemente sorvegliata e non è dotata di un impianto antincendio idoneo. Una postazione di ricarica per quattro bici, limitrofa alla ciclostazione, è comunque prevista in via Tozzi, in prosecuzione dell’attuale stazione di bike sharing ‘Si Pedala’ finanziata dal bando ‘Bici in Comune’”.

“Le violazioni accertate nei confronti di conducenti di velocipedi – ha illustrato Tucci – sono state ventinove nel 2024 e nove nel 2025. Preme sottolineare che la maggior parte riguarda i cosiddetti ‘riders’ che sono oggetto di una campagna di controlli anche successivi alla contestazione delle violazioni. Per quanto riguarda le biciclette posteggiate impropriamente l’azione della Polizia Locale è improntata a farle rimuovere dagli stessi proprietari, piuttosto che al sanzionamento. La ‘piantina’ di Siena pubblicizzata e distribuita in questi giorni mi dicono sia stata disegnata e stampata in epoca antecedente all’apertura della ciclostazione. La struttura è però già inserita nell’aggiornamento che sarà disponibile con la prima ristampa che avverrà nel corso dell’estate. Nei prossimi mesi l’assessorato, insieme all’Ufficio Mobilità e alla Polizia Locale riesaminerà a fondo le dinamiche della circolazione e della sosta delle biciclette nel centro storico per elaborare una progettualità capace di dare risposte più puntuali ed efficaci ai cittadini e ai nostri ospiti”.

La consigliera Anna Ferretti (gruppo Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: “Io mi sono chiesta se prima di approvare questo investimento non si sia valutato se quello individuato era un luogo adatto per fare la ciclostazione. Saranno anche pochi 80mila euro, ma spenderli se un’opera non è funzionale al servizio mi sembra inconcludente. Il fatto che la ‘piantina’ sia stata stampata prima mi lascia perplessa, perché si sapeva che lì sarebbe stata posizionata la nuova ciclostazione, quindi è una scusa che regge poco, probabilmente non è stata proprio considerata. Sono contenta che non siano state elevate sanzioni, perché indubbiamente per un ciclista o per un turista che viene a Siena dover pagare una multa non è piacevole, ma è altrettanto vero che a volte anche i ciclisti hanno dei comportamenti che necessitano di un richiamo; che non venga fatto con la multa mi pare corretto, che venga fatto a voce mi va bene, però deve essere una città vivibile per i ciclisti e per i cittadini, bisogna trovare necessariamente una mediazione. Il rifiuto di posizionare qualche rastrelliera in più mi sorprende, ci si dovrebbe pensare seriamente. La ciclostazione è desolatamente vuota; diciassette accessi in due mesi non fanno presumere che in futuro le cose vadano diversamente. Con queste continue sperimentazioni si stanno spendendo un sacco di risorse pubbliche inutilmente: prima di fare un esperimento studiamoci, abbiamo tante competenze a disposizione come quelle universitarie, smettiamola di buttare soldi per sperimentazioni che vanno male. Voi per primi non credete nel servizio attivato, perché la mancanza della ciclostazione nella ‘piantina’ ne è la dimostrazione lampante”.

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