
SIENA. Resoconto della seduta odierna (19 giugno) del consiglio comunale. Di seguito (e in aggiornamento) gli argomenti trattati,
Ambito turistico “Terre di Siena”, approvata la convenzione quinquennale
Il consiglio comunale ha approvato la delibera, illustrata dall’assessore al turismo, Vanna Giunti, contenente la convenzione per cinque anni per la gestione associata della Comunità d’ambito turistico “Terre di Siena”, ai sensi della legge regionale toscana numero 61 del 31 dicembre 2024 recante il “Testo unico del turismo”. L’atto è stato approvato all’unanimità dai ventitrè consiglieri presenti.
L’articolo 9 della legge regionale 61 del 31 dicembre 2024 (Testo unico del turismo) dispone che “sono attribuite ai comuni, che le esercitano in forma associata a livello di Comunità d’ambito turistico […] le seguenti funzioni e compiti: funzioni di informazione e accoglienza relativa all’offerta turistica del territorio della Comunità d’ambito turistico; compiti di programmazione e monitoraggio delle strategie e delle attività turistiche dei territori di destinazione, avvalendosi della consulta di cui all’articolo 10; funzioni di livello locale in materia di sistema informativo regionale del turismo, di cui all’articolo 13”. La Comunità d’ambito denominata “Terre di Siena” è composta dai Comuni di Siena, Asciano, Buoncovento, Chiusdino, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Rapolano Terme e Sovicille, e la legge regionale specifica che “l’esercizio in forma associata è effettuato mediante la stipula di una convenzione […] tra i comuni della Comunità d’ambito turistico”.
Con la convenzione, come si legge nel testo approvato dal Consiglio, “si persegue lo scopo di dare operatività al nuovo assetto istituzionale determinato dalle attuali disposizioni regionali in materia di turismo, assicurando l’esercizio delle funzioni di accoglienza e informazione turistica, di programmazione e monitoraggio delle strategie e delle attività, nonché le funzioni in materia di sistema informativo regionale del turismo, per la Comunità d’ambito ‘Terre di Siena’, al fine di assicurare la piena valorizzazione del territorio e la riconduzione a sistema delle attività […] con una pianificazione su scala adeguata”. Il Comune di Siena viene confermato come capofila del progetto, e in questa veste è chiamato a svolgere alcune funzioni: “stipula, in nome e per conto dei Comuni firmatari, la convenzione con Toscana Promozione Turistica; garantisce il collegamento con il sistema informativo regionale e con l’ecosistema digitale regionale del turismo; svolge funzioni di livello locale in materia di sistema informativo regionale del turismo […] affinché venga garantita la raccolta dei dati; garantisce e coordina le attività di raccolta dei dati, gestione delle informazioni, caricamento di contenuti promozionali e profilazione dei turisti da parte di ciascun ufficio di informazione turistica presente nella Comunità d’ambito, attraverso l’utilizzo degli applicativi messi a disposizione della rete regionale degli Iat”. Le attività amministrative connesse all’esercizio associato delle funzioni della Comunità d’ambito turistico “Terre di Siena” sono svolte dall’Ufficio turistico di ambito del Comune capofila di Siena. Le attività della Comunità sono sottoposte al vaglio della Conferenza dei Sindaci, che è chiamata a riunirsi almeno ogni sei mesi per garantire l’operatività della convenzione.
Approvata la variazione al Regolamento per la tutela del patrimonio culturale e delle attività del centro storico e del territorio comunale
Il consiglio comunale ha approvato la variazione al “Regolamento per la tutela del patrimonio culturale e delle attività del centro storico e del territorio comunale (Zone 1 / 1Bis / 2 / 2 Bis / 3)”. L’atto, illustrato dall’assessore al commercio e alle attività produttive, Vanna Giunti, è stato approvato con diciotto voti favorevoli e nove astenuti da parte dei ventisette consiglieri presenti.
“Ritengo – ha sottolineato l’assessore – che sia un importante traguardo quello di presentare oggi al Consiglio comunale un Regolamento che ha come obiettivo, e quindi come oggetto, quello della tutela del patrimonio culturale e delle attività del centro storico e del territorio comunale. Questa amministrazione ha voluto, fin dal suo insediamento, porre grande attenzione alla salvaguardia e alla promozione delle aree di particolare interesse del centro storico, patrimonio Unesco, e la sua valorizzazione attraverso un miglior presidio del territorio, anche tramite una più uniforme e diffusa localizzazione degli esercizi commerciali e artigianali, rappresenta un obiettivo strategico”.
“Un regolamento – ha proseguito Giunti – atteso, sopratutto dagli operatori, che a più riprese hanno chiesto interventi in tal senso, alla luce dell’evoluzione economica, sociale e ambientale della nostra città, del Paese, ma anche di un sistema di consumo che cambia con grande rapidità trasformando anche in modo significativo modalità e comportamenti di cittadini, visitatori e turisti. Il processo è stato lungo, ma importante poiché ha visto maturare, in momenti di ascolto e confronto, l’ipotesi definitiva che questa mattina viene presentata e, come ho detto, ha come obiettivi quello della tutela, della conservazione e della valorizzazione del centro storico della città di Siena e che sono, altresì, strettamente connessi al mantenimento del decoro, della fruibilità e della sicurezza dell’intero sito. A tal proposito voglio ringraziare tutti i portatori di interessi che hanno partecipato a questo processo, con il loro significativo e fattivo contributo che ha permesso di mettere a terra uno strumento che, a mio avviso, rappresenta una base importante e un punto di partenza, poiché nulla è scritto nella pietra, tutto è rivedibile, rivalutabile, anche e soprattutto, e mi ripeto, in tempi di trasformazione tanto rapidi come quelli che viviamo”.
“Il regolamento – ha poi spiegato l’assessore Giunti – si divide in sei titoli, di cui il primo è un aggiornamento del precedente regolamento mentre tutti gli altri costituiscono la novità e il miglioramento. ‘Si può fare qualcosa di nuovo se si può fare qualcosa di meglio’ è una citazione del filosofo e architetto Adolf Loos. In sintesi, ogni nuovo elemento o stile in architettura non avrebbe dovuto essere proposto solo per il semplice gusto di novità, ma solo se effettivamente portava un miglioramento funzionale, estetico o tecnico rispetto a quello esistente. Questo è ciò che abbiamo voluto fare”.
Il Regolamento, si legge nell’articolo 1, “contiene disposizioni per la salvaguardia e la promozione delle aree di particolare interesse del centro storico patrimonio Unesco. Il testo dispone limitazioni e propone incentivi per favorire l’insediamento e l’esercizio delle attività economiche operanti in sede fissa e su suolo pubblico con l’obiettivo di promuovere gli elementi caratterizzanti e identitari della comunità. E’ parimenti obiettivo strategico la generale valorizzazione del centro storico Unesco attraverso un miglior presidio del territorio e una più uniforme e diffusa localizzazione degli esercizi commerciali e artigianali”. Il Regolamento contiene, in particolare, “la suddivisione del territorio per la tutela delle aree di particolare interesse, le iniziative per la valorizzazione dei locali sfitti, le disposizioni da osservare per il decoro, le modalità per la concessione di benefici per le nuove attività, la disciplina per le botteghe storiche e le sanzioni”.
Al titolo I del Regolamento si affronta la suddivisione del territorio del Comune di Siena per la tutela delle aree di particolare interesse. “Il territorio – si legge all’articolo 2 – viene suddiviso nelle seguenti Zone: Zona 1 (nucleo del centro storico), Zona 1 bis (comprendente via di Pantaneto, via di San Pietro, via dei Rossi – dal civico 57 al 127 e dal civico 50 al 108 – e via di Camollia), Zona 2 (restante territorio intra moenia, eccetto piazza Caduti Forze dell’Ordine, viale della Vecchia e piazza della Libertà), Zona 2 bis (comprendente piazza caduti Forze Dell’Ordine, viale della Vecchia e piazza della Libertà) e Zona 3 (territorio comunale extra moenia)”. Importanti limitazioni sono quelle che riguardano la Zona 1: “È incompatibile – specifica il regolamento all’articolo 3 – l’apertura di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande. […] È incompatibile […] l’avvio di attività commerciali e/o artigianali di preparazione e/o vendita in forma esclusiva o prevalente di tutti quegli alimenti idonei ad essere immediatamente consumati quali, a titolo esemplificativo: yougurterie, pizzerie al taglio, gelaterie, creperie, friggitorie, paninoteche, piadinerie, kebabberie e sushi shop, nonché le attività di panificazione insistenti su immobili notificati dalla Soprintendenza. È incompatibile […] l’apertura di attività commerciali del settore alimentare, sia esercitate in forma esclusiva che congiunte ad altre attività, con superficie di vendita inferiore a 40 metri quadrati a eccezione di attività che vendano: prodotti di filiera corta del territorio toscano; prodotti di alta qualità dell’eccellenza e tradizione italiana con certificazione di alta qualità biologica, Dop, Igp, Stg, Igt, Doc e Docg del settore agroalimentare. È incompatibile […] l’apertura di attività di money change, phone center, lavanderie a gettone, internet point e money transfer, esercitate in maniera esclusiva o prevalente”. Questa disciplina viene estesa anche alla Zona 1 bis (via di Pantaneto, via di San Pietro, via dei Rossi – dal civico 57 al 127 e dal civico 50 al 108 – e via di Camollia). Agli articoli 4, 5, 6 e 7 viene specificata la disciplina per le altre zone del territorio comunale.
Il titolo II del Regolamento affronta il tema della valorizzazione dei locali sfitti. “L’amministrazione ha facoltà di permettere l’avvio di nuove attività di somministrazione alimenti nella Zona 2” si legge nell’articolo 8, a patto che “le stesse si insedino in locali che abbiano destinazione urbanistica commerciale e risultino sfitti da oltre dodici mesi; il proprietario del fondo sottoscriva un contratto di locazione commerciale […] con una durata minima di sei anni e rinnovo automatico di ulteriori sei anni”.
Il titolo III si occupa delle “Disposizioni per il mantenimento del decoro e altri comportamenti che incidono sul decoro e la sicurezza”. “Tutte le attività operanti nel territorio del Comune di Siena – recita l’articolo 9 – sono tenute al pedissequo rispetto del Piano del colore, quale norma tecnica di attuazione del Regolamento edilizio. Il Piano del colore dispone in particolare in merito a tende, insegne, vetrine, bacheche, infissi e arredi”. In merito al mantenimento del decoro, che viene affrontato nell’articolo 10, “è fatto obbligo ai proprietari di immobili commerciali posti all’interno del perimetro del centro storico patrimonio mondiale Unesco, anche temporaneamente sfitti, e ai titolari delle attività ancorché non ancora attivate o momentaneamente sospese, di custodire e mantenere il fondo attraverso le seguenti attività: pulizia costante delle saracinesche, delle vetrine, degli spazi compresi tra le serrande a maglie tubolari e le entrate, nonché degli spazi rientranti non protetti da serrande; per i locali sfitti: oscuramento delle vetrine attraverso modalità e materiali (tipo cartoncino di colore neutro, chiaro) tali da rispettare il decoro estetico delle vie del centro; divieto di affissione esterna e interna alle vetrine, di manifesti, volantini, avvisi vari, fogli di giornale e simili, fatta eccezione per le comunicazioni di trasferimento dell’attività commerciale in altro luogo e di offerta in locazione/vendita del fondo, a eccezione di manifesti, locandine e materiale grafico di iniziative patrocinate del comune di Siena; rimozione delle insegne degli esercizi cessati, con ripristino dello stato dei luoghi; mantenere in buono stato di manutenzione le insegne di esercizio e gli apparecchi illuminanti a corredo delle stesse. […] L’amministrazione ha facoltà di invitare i proprietari dei fondi sfitti a iniziative poste in essere dall’amministrazione comunale per: promuovere l’immagine coordinata della città; migliorare la percezione del decoro e della sicurezza cittadina; attuare iniziative finalizzate alla generale valorizzazione delle attività economiche del centro storico”. L’articolo 11 contiene “Ulteriori disposizioni per la tutela di aree di particolare sensibilità del centro storico”. In particolare, “nelle vie di Camollia, Montanini, Pianigiani, Banchi di Sopra, Banchi di Sotto, Città, Pellegrini, in piazza San Giovanni e nel Campo, nei locali direttamente prospicienti la pubblica via, sono ammesse solo le seguenti attività: commercio al dettaglio del settore di alta moda e/o abbigliamento firmato e/o del made in Italy; librerie; farmacie, nell’ambito della normativa di riferimento; gallerie d’arte e antiquari; arredamento e design; banche e assicurazioni; commercio di oggetti preziosi e orologi; commercio di oggetti d’arte, cose antiche o articoli di antiquariato, articoli di numismatica e filatelia; commercio al dettaglio di fiori e piante; artigianato tradizionale e artistico; prodotti alimentari; erboristerie; complementi di arredo e articoli da regalo con possibilità di vendita abbinata di prodotti alimentari, esclusivamente confezionati, non vendibili separatamente; cartolerie/cartolibrerie, articoli per disegno, grafica, belle arti; giocattoli di marchi a diffusione nazionale e internazionale, certificati Ce, e giochi d’epoca; tessuti, filati, passamanerie; profumerie; abbigliamento e articoli sportivi; parafarmacie; store monomarca del settore informatico e dell’hi-tech”.
Il titolo IV del Regolamento introduce la “Concessione di benefici a nuove attività che si insediano nel centro storico”. L’articolo 12 indica le finalità del provvedimento: “Il Comune di Siena, al fine di incentivare l’apertura di nuove attività, la locazione di locali sfitti e la rivitalizzazione del centro storico cittadino, […] disciplina la concessione di agevolazioni tributarie a soggetti che intendano realizzare attività imprenditoriali di specifica tipologia con sede operativa e/o unità locale nel centro storico del Comune di Siena”. Nell’articolo 13 si individuano i beneficiari: “Sono sostenute con le agevolazioni tributarie previste dal presente titolo le imprese e/o le unità locali di nuova costituzione, intese come quelle che risultano avviate da non più di tre mesi dalla data di approvazione del presente regolamento o successivamente all’entrata in vigore dello stesso. Le stesse debbono avere la sede operativa nel perimetro del centro storico del Comune di Siena”. All’articolo 14 sono elencati i requisiti per l’ammissibilità, all’articolo 15 sono individuate le iniziative ammissibili e i settori di intervento, all’articolo 16 sono specificati gli obblighi del beneficiario, all’articolo 17 è presente il rinvio alla norma e ai regolamenti del settore. Le agevolazioni concedibili sono esplicitate nell’articolo 18: “Sono concesse le seguenti agevolazioni rispetto ai tributi comunali dovuti per la sede operativa nella quale si svolge l’attività per un periodo di tempo pari ai primi cinque anni di esercizio della stessa: esenzione dal tributo dovuto per il servizio rifiuti (Tari); esenzione dall’Imposta comunale sulla pubblicità e dal Diritto sulle pubbliche affissioni per trenta giorni all’anno”. “Il Comune – prosegue l’articolo 18 – si impegna, attraverso società partecipate, […] a sostenere le attività economiche del centro storico con contributi in conto abbattimento interesse sulle condizioni applicate ai finanziamenti, sia per esigenze di liquidità sia in presenza di investimenti per ristrutturazione dei locali”. Sono previsti, all’articolo 19, anche incentivi economici una tantum: “E’ concesso un contributo una tantum a fondo perduto, previa partecipazione ad apposito bando da pubblicarsi da parte della direzione Commercio e statistica entro 90 giorni l’approvazione del bilancio di previsione, per l’apertura di nuove attività di artigianato artistico, compatibili con la destinazione urbanistica, nelle seguenti lavorazioni: abbigliamento su misura; cuoio pelletteria e tappezzeria; decorazioni; fotografia, riproduzione disegni e pittura; lavorazione del legno; lavorazione di metalli comuni, pregiati e di pietre preziose; fabbricazione di strumenti musicali; lavorazione del vetro e della ceramica; lavorazione della carta. Il contributo […] è aumentato del 50 per cento qualora siano espressamente previste lavorazioni relative ai costumi del Palio: manutenzione delle monture e accessori, riparazione e pittura di bandiere, costruzione di tamburi, scarpe, bandoliere e oggetti in pelle e cuoio, manutenzione e realizzazione armi e armature nonché per fabbricazione di strumenti musicali. Il contributo è aumentato di un ulteriore 50 per cento qualora il titolare dell’impresa artigiana richiedente il contributo sia di età inferiore ai trentacinque anni. 4”. La concessione del contributo è sottostante ad alcune condizioni: “il proprietario del fondo sottoscrive un contratto di locazione commerciale ex lege con una durata minima di 6 anni e rinnovo automatico di ulteriori 6 anni; il titolare dell’attività si impegna a non cedere l’attività per almeno cinque anni; in caso di cessazione anticipata dell’attività, il contributo è revocato in modo proporzionale al periodo di attività svolta”. L’articolo 20 introduce l’incentivazione per la riconsegna delle licenze “ex cartolinai”: “Fino al 31 dicembre 2030 è compatibile […] l’apertura di attività di commercio di souvenir nel caso la stessa segua la riconsegna volontaria del titolo abilitativo per il commercio in posteggi fuori mercato collocati nel Campo e in Piazza Duomo (‘ex cartolinai’)”. Gli articoli 21, 22, 23 e 24 si occupano rispettivamente della cumulabilità con altre agevolazioni, della procedura per il riconoscimento delle agevolazioni, delle revoche e della norma finanziaria.
Il titolo V affronta il tema delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi storici. All’articolo 25 si spiega: “Il Comune di Siena riconosce e valorizza le attività commerciali, le botteghe artigiane e gli esercizi pubblici che presentano particolare rilevanza e importanza sotto il profilo storico, culturale e commerciale, anche attraverso l’istituzione di apposti albi, favorendo la conservazione degli immobili e degli arredi delle sedi delle attività nonché il mantenimento delle peculiari produzioni svolte”. L’argomento viene esplicitato nell’articolo 26: “Il Comune di Siena costituisce gli albi delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici storici, insistenti nel proprio territorio, nei quali sono elencate le attività esistenti da almeno cinquanta anni, che siano connotati da un particolare interesse merceologico o culturale o storico o artistico o turistico ovvero legato alle tradizioni locali, anche in connessione con le aree in cui sono insediati. In sede di prima applicazione, i soggetti iscritti da almeno trenta anni ad albi ed elenchi già esistenti delle attività commerciali, delle botteghe artigiane degli esercizi pubblici storici sono iscritti di diritto agli albi di cui al presente decreto, anche se non in possesso dei requisiti di cui al presente comma”. L’articolo 27 specifica quali siano le attività storiche di eccellenza: “Sono definite ‘Attività commerciali, botteghe artigiane ed esercizi pubblici storici di eccellenza’ le attività commerciali e gli esercizi pubblici storici che: abbiano svolto nello stesso locale, da almeno settanta anni continuativi, nell’ambito dei quali non sono computati 18 periodi di interruzione o sospensione non superiori a un anno, un’attività di produzione, somministrazione o vendita al dettaglio nello stesso settore merceologico; siano gestite per almeno tre generazioni consecutive da una medesima famiglia con continuità dell’attività storica e con il mantenimento della qualità e dell’eccellenza […]; siano connotate da un particolare interesse storico, culturale, artistico, turistico o merceologico ovvero legato alle tradizioni locali; abbiano conservato, per quanto possibile, l’aspetto storico, gli interni e gli arredi, ivi comprese mostre, vetrine e insegne della ditta; le strutture, gli interni e gli arredi siano connotati da un’elevata qualità progettuale e dei materiali”. Gli articoli 28 e 29 si occupano rispettivamente della normativa regionale e della procedura per l’iscrizione negli albi. Le attività per la tutela e la valorizzazione delle botteghe storiche sono contenute nell’articolo 30: “Il Comune di Siena dà adeguata informazione nel sito internet dell’ente delle attività iscritte nei propri albi e attua azioni che a vario titolo possano tutelare, valorizzare e conservare le botteghe storiche. A titolo non esaustivo può: progettare e realizzare attività di comunicazione e promozione; promuovere indagini, studi e ricerche per migliorare la conoscenza del settore; costituire tavoli di lavoro tra soggetti pubblici e privati per coordinare attività e progetti finalizzati; facilitare attività informative, formative, editoriali, promozionali e di gestione di servizi comuni; indire bandi specifici a supporto del settore; svolgere attività dirette in favore delle botteghe storiche sulla base della normativa vigente”.
Al titolo VI, composto dagli articoli 31, 32, 33 e 34, si elencano sanzioni, provvedimenti e disposizioni finali. In particolare, si dispone l’entrata in vigore del Regolamento “immediatamente dopo la sua pubblicazione all’Albo Pretorio online del Comune di Siena”.
Approvato il Regolamento per la tutela e il benessere degli animali
Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera, illustrata dall’assessore all’ambiente, Barbara Magi, che istituisce il Regolamento per la tutela e il benessere degli animali. L’atto è stato approvato all’unanimità dai venticinque consiglieri presenti.
“Con questo Regolamento – ha dichiarato l’assessore Magi – il Comune di Siena rinnova il proprio impegno per una città attenta alla convivenza civile e al rispetto degli esseri viventi. Abbiamo scelto di aggiornare l’intero impianto normativo, ma l’elemento che segna davvero il cambio di passo, e che ci ha fornito lo spunto per rivedere tutto l’impianto normativo, è la nascita del Garante e dell’Osservatorio: due presìdi che daranno voce alla tutela degli animali e accompagneranno l’amministrazione in un percorso fondato su competenza, trasparenza e ascolto. È un atto che coniuga sensibilità e visione, in linea con i valori della nostra comunità”.
Il nuovo Regolamento, che si articola in cinque titoli e sessantatré articoli, si pone come strumento normativo di riferimento per garantire il benessere animale e regolamentare la corretta interazione tra uomo e animale, preservando al contempo igiene, decoro urbano e sicurezza pubblica. Tra le principali novità introdotte, l’istituzione del Garante per la tutela dei diritti degli animali, figura monocratica nominata dal Consiglio comunale, e la creazione dell’Osservatorio affari animali, organismo tecnico-consultivo che riunisce rappresentanti istituzionali e delle associazioni animaliste. Due strumenti concreti per rafforzare il monitoraggio, la sensibilizzazione e il dialogo sulle politiche per il benessere animale nel territorio senese. La sua approvazione rappresenta l’esito di un percorso di aggiornamento normativo iniziato a partire dal Regolamento comunale del 2009 e successivamente modificato nel 2015, con l’obiettivo di recepire l’evoluzione legislativa in materia e rafforzare le politiche locali di protezione animale. L’atto recepisce inoltre i principali riferimenti normativi statali e regionali in materia, tra cui la Legge quadro 281 del 1991 sulla prevenzione del randagismo, la Legge 189 del 2004 contro il maltrattamento degli animali, la Legge regionale toscana 59 del 2009 e la ratifica della Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia.
Il documento approvato si apre, al titolo primo, con i principi generali, che definiscono le finalità della norma: tutelare, nell’ambito delle competenze comunali, il benessere e la corretta gestione degli animali presenti sul territorio senese, promuovendo una cultura civica fondata sulla relazione positiva tra uomo e animale, nel rispetto delle esigenze etologiche di ogni specie. Nel secondo titolo, dedicato alle disposizioni generali, si trovano indicazioni puntuali sulla detenzione responsabile degli animali: chiunque ne abbia la custodia deve garantirne l’alimentazione, la salute, il benessere fisico e psicologico, assicurando spazi adeguati, condizioni igienico-sanitarie idonee e la possibilità di movimento e interazione sociale. Ampia parte è dedicata ai divieti: tra questi, l’abbandono, la detenzione permanente su balconi o in spazi ristretti, l’uso di strumenti coercitivi o dolorosi come catene o collari a strozzo, l’addestramento basato sulla violenza, le mutilazioni per fini estetici e la cessione di animali non identificati. È inoltre espressamente vietata la pratica dell’accattonaggio con animali e l’esposizione di cuccioli in mostre e mercati. Sono regolamentate anche la toelettatura, la vendita negli esercizi commerciali, la pet therapy e le modalità di trasporto. Il terzo titolo introduce formalmente due importanti novità: la figura del Garante per la tutela dei diritti degli animali, un organo monocratico nominato dal Consiglio comunale, che avrà il compito di ricevere segnalazioni, vigilare sull’applicazione del Regolamento, promuovere campagne di sensibilizzazione e proporre all’amministrazione eventuali provvedimenti migliorativi e l’Osservatorio affari animali, composto da rappresentanti istituzionali e delle associazioni animaliste, con funzioni tecnico-consultive in materia di benessere animale, prevenzione del randagismo e impatto della presenza animale sull’ambiente urbano e sulla salute pubblica.
Il quarto titolo è interamente dedicato alle disposizioni per le singole specie. Ai cani sono riconosciuti specifici bisogni motori, relazionali e ludici; vengono stabilite regole precise per la custodia, la dimensione dei recinti, l’accesso agli spazi pubblici e ai luoghi aperti al pubblico. Ai gatti è riservata un’attenzione particolare, con norme sulla gestione delle colonie feline, sul censimento e la cura delle stesse. Sono previsti articoli specifici anche per cavalli ed equidi, in particolare per quelli impiegati nel Palio di Siena, così come per volatili, animali acquatici, fauna selvatica ed esotica, e i cosiddetti Nuovi animali da compagnia (Nac), con indicazioni su detenzione, benessere e sicurezza. Infine, il quinto titolo contiene le disposizioni finali, che disciplinano l’apparato sanzionatorio, le modalità di vigilanza e l’adeguamento del Regolamento al contesto normativo vigente, comprese le integrazioni con il Regolamento di Polizia Urbana.
Area via Bracci e nuovo parcheggio alle Scotte approvata la variante semplificata
Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera relativa alla alla variante semplificata al Piano operativo per “l’area a intervento diretto articolo 154 ter in via Mario Bracci, Policlinico Santa Maria alle Scotte ID.07.12”. L’atto, illustrato dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Michele Capitani, è stato approvato all’unanimità dai ventiquattro consiglieri presenti.
Il provvedimento approvato prosegue e integra quanto già deliberato con l’approvazione, lo scorso 10 novembre 2023, della variante al Piano Operativo per l’ampliamento del Policlinico Santa Maria alle Scotte, finalizzata all’inserimento di nuove strutture e infrastrutture funzionali alla riqualificazione dell’area ospedaliera.
“Con la delibera di Consiglio di oggi – ha spiegato Capitani – approviamo la variante urbanistica adottata lo scorso 29 aprile, concludendo così un’ulteriore fase della pianificazione relativa alla zona dell’ospedale, che aveva come obiettivo principale l’incremento della dotazione di parcheggi. A seguito dell’adozione, è pervenuta all’amministrazione un’osservazione da parte dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, frutto di un confronto costante e costruttivo che ha mirato a definire una variante il più possibile rispondente alle esigenze di accessibilità e sosta, anche per l’utenza. Con il documento odierno e le conseguenti modifiche normative, viene meglio precisata l’accessibilità alla nuova palazzina ambulatoriale dai parcheggi antistanti, sulla base del progetto realizzato da Aous. Questi stalli, attraverso una successiva convenzione, dovranno essere in parte destinati proprio agli utenti. Viene inoltre chiarito che la viabilità di collegamento da viale Bracci dovrà essere progettata e realizzata a carico dell’Azienda Ospedaliera, così come la nuova strada di accesso, che dovrà essere pubblica o di uso pubblico, per garantire un migliore collegamento. Si tratta di elementi di chiarezza fondamentali, con i quali nelle prossime settimane sottoscriveremo una convenzione con Aous volta a disciplinare nel dettaglio questi aspetti, nell’ottica di rendere l’ospedale sempre più accessibile e funzionale”.
La scheda progettuale ID.07.12 – articolo 154 ter, già presente nel Piano operativo, prevede infatti la realizzazione di un nuovo edificio per ambulatori, nuove aree a parcheggio, una viabilità di accesso diretto da via Mario Bracci e spazi verdi. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese ha successivamente presentato una richiesta di modifica della previsione urbanistica, trasmessa il 30 gennaio 2025, per ampliare la dotazione di parcheggi, introdurre il parametro del volume virtuale per le nuove edificazioni, nonché realizzare una nuova centrale per il gas medicale. Queste esigenze sono state accolte con la deliberazione del Consiglio comunale del 29 aprile 2025, che ha adottato la variante semplificata al Piano operativo. Il percorso di formazione della variante ha previsto la pubblicazione dell’avviso sul Burt numero 19 del 7 maggio 2025, il deposito degli atti presso la segreteria generale e l’attivazione delle procedure di informazione e partecipazione previste dalla normativa. Nel periodo di osservazione è pervenuta una sola osservazione, presentata dall’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, la cui accoglienza ha comportato la revisione della scheda ID.07.12.
“Con l’approvazione della variante – ha aggiunto Capitani – il Comune di Siena ribadisce la volontà di sostenere il percorso di riqualificazione e potenziamento del Policlinico Santa Maria alle Scotte, in un’ottica di integrazione tra programmazione urbanistica e sviluppo dei servizi sanitari, garantendo al tempo stesso il rispetto delle norme vigenti e la coerenza con gli strumenti di pianificazione territoriale a livello comunale, regionale e nazionale. Ringrazio gli uffici comunali che, ancora una volta, hanno lavorato con grande rapidità per mettere a disposizione uno strumento urbanistico capace di intercettare i finanziamenti regionali necessari alla realizzazione degli interventi”.
Anna Ferretti è capogruppo Pd La comunicazione del presidente Ciacci in Consiglio
Durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 19 giugno, il presidente del Consiglio comunale Davide Ciacci ha informato l’aula che, secondo l’articolo 8 comma 6 del Regolamento per il Consiglio comunale, il gruppo Partito Democratico ha comunicato che il nuovo capogruppo è la consigliera Anna Ferretti.
Piste Protocollo equino, Fabio: “La priorità è l’addestramento dei cavalli da Palio e non l’organizzazione di corse”
“La priorità dell’amministrazione comunale e del Protocollo equino è l’addestramento dei cavalli da Palio, la pista dovrebbe dunque riprodurre nei limiti del possibile il tracciato di Piazza, che in realtà è di per sé irripetibile. La priorità non è dunque l’organizzazione delle corse”. Così il sindaco Fabio ha risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo progetto Siena Adriano Tortorelli e del gruppo Polis Gianluca Marzucchi in merito allo stato delle piste inserite nel Protocollo equino 2025 per le corse di addestramento dei cavalli da Palio.
“Premesso – ha detto il Sindaco – che quanto richiesto nei primi punti dell’interrogazione è agli atti, consultabili, pubblicati a suo tempo all’albo pretorio (atti che possono essere acquisiti presso il servizio Palio e la direzione Opere pubbliche e Opere Pnrr – manutenzioni), le piste dove avviene l’addestramento dei cavalli da Palio, ubicate in località Mociano (Comune di Siena) e nel Comune di Monticiano, risultano essere concesse in uso al Comune di Siena: la prima con contratto redatto il 9 settembre 2010, con conseguenti rinnovi taciti, per una somma di denaro annua da corrispondere ai proprietari pari originariamente a 30mila euro, poi dal 2016 23mila euro e quest’anno di 26.553,52 euro (adeguamento Istat), salvo recesso da parte del conduttore o delle concedenti entro novembre 2026. La seconda, ossia la pista ubicata in Monticiano denominata ‘Il Tamburo’, concessa in uso al Comune di Siena e di proprietà del Comune di Monticiano, con contratto del 23 dicembre 2022 e validità di cinque anni a decorrere dal 1 aprile 2022 (quindi con scadenza 2027), per una somma complessiva annua di 7mila euro da corrispondere al Comune di Monticiano”.
“Quanto ai costi di manutenzione – ha proseguito Fabio -, con atto dirigenziale del 7 marzo 2025 sono stati affidati a un operatore economico esterno i lavori di manutenzione ordinaria e fornitura di materiali per le piste di addestramento cavalli di Mociano e Monticiano, per un importo complessivo, comprensivo di Iva, pari a 22.473,91 euro, comprensivi dei costi relativi alla sicurezza. Tale affidamento comprende i lavori di ripristino iniziali del fondo delle piste, i lavori di mantenimento e preparazione del fondo delle piste per le giornate delle corse di addestramento previste nel protocollo equino e la fornitura di materiali. Vengono inoltre svolti, in amministrazione diretta, i lavori di manutenzione ordinaria del verde e aree pertinenziali, delle recinzioni, delle protezioni laterali dei tracciati delle piste, dei meccanismi della mossa e dei canapi”.
“Circa la valutazione relativa alla realizzazione di una nuova pista ubicata nel Comune di Siena – ha aggiunto il Sindaco di Siena -, per la quale ricevo, più o meno direttamente, continue sollecitazioni e proposte di varia natura, che ad oggi non ritengo praticabili, sono da valutare i costi (ricordo la spesa ingente sostenuta a suo tempo per Mociano), nonché e soprattutto, l’individuazione di aree di proprietà del Comune compatibili con tale destinazione, anche dal punto di vista delle infrastrutture idonee a rendere davvero fruibile l’area; aree che all’epoca evidentemente non vennero ravvisate se si optò per un terreno privato, e che ad oggi non ci sono”.
“Quanto (cito testualmente) all’utilizzo di materiali che consentano la fruizione della pista anche in caso di condizioni meteo avverse – ha concluso il Sindaco -, qualunque ipotesi non può comunque prescindere da alcune considerazioni: compito dell’amministrazione e scopo del Protocollo equino non è l’organizzazione di corse; se l’obiettivo è, come è, l’addestramento dei cavalli da Palio, la pista dovrebbe riprodurre, nei limiti del possibile, il tracciato di Piazza (che in realtà è di per sé irripetibile, non a caso anche il nuovo decreto tiene conto non solo di tradizioni, usi e costumi, ma cita anche la configurazione architettonica immodificabile dei luoghi dove si svolgono le manifestazioni cosiddette ‘storiche’ con equidi), e per l’addestramento non si può non considerare importante anche il fondo; personalmente mi sono informata e mi sono fatta una cultura sui materiali anche di ultima generazione, dal fondo ‘all weather’ alla sabbia silicea, ottimamente drenante, che permette un terreno compatto ed elastico, tutte soluzioni che dovrebbero consentire le buone condizioni della pista anche in caso di pioggia; ma in entrambi i casi sono da valutare attentamente le pendenze del percorso. Oltretutto, in tal caso si utilizza lo stesso materiale anche in Piazza del Campo, eliminando il ‘tufo’, e magari, come alcuni mi suggeriscono, lo si tinge? Vi ricordo sommessamente che qualunque nuova struttura o modifiche sostanziali agli attuali impianti potrebbero inopinatamente indurre a mettere in discussione il Palio in Piazza, cioè l’unico Palio che esiste”.
Il consigliere Adriano Tortorelli (Progetto Siena), che ha illustrato l’interrogazione, ha detto, nella replica, che “è bene in questa sede ripetere anche i costi, perché ci sia traccia dell’interrogazione fatta. Personalmente credo che il Comune di Siena abbia fatto un approccio al protocollo eccezionale, arrivando a dei livelli da poter insegnare a chiunque. Penso in sostanza che negli anni si sia raggiunto un livello massimo. Quello che volevamo segnalare con l’atto presentato riguarda le problematiche che sono emerse durante la gestione delle corse di addestramento in questi ultimi tempi. E’ rilevante il fatto è che non si possa avere, in questa situazione, una cognizione effettiva e fino in fondo dello stato di addestramento dei cavalli. E’ pur vero come non si possa replicare esattamente la Piazza, una diversità c’è. Sulla valutazione della costruzione di un circuito e una location nel territorio del Comune di Siena il Sindaco mi ha confermato come si stia lavorando anche in questo senso, ci sono diverse pressioni, che definirei logiche, su questi aspetti. E’ importante tenerle in considerazione, per approfondire e valutare la situazione. Non è chiaramente il caso di stravolgere le questioni relative al tufo in Piazza. Ribadisco l’importanza della festa e della sua della tutela, mantenendone le tipicità al di là di quelle che sono le pressioni esterne”.
Stagione cinematografica estiva, Fabio: “Inizio dopo il Palio, vantaggi della nuova location superiori ai presunti disagi”
“La cooperativa e il tecnico da essa incaricato hanno potuto verificare come i vantaggi della nuova location siano di fatto di gran lunga superiori ai presunti disagi. Quindi il cinema estivo partirà dopo il Palio di luglio”. Così il sindaco Fabio ha risposto all’interrogazione presentata dalle consigliere Gabriella Piccinni e Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico in merito all’interruzione della stagione cinematografica estiva nella Fortezza Medicea.
“Come avrò modo di dimostrare – ha detto il Sindaco – quanto riportato dagli organi di stampa corrisponde in parte alla realtà, ma con significative omissioni e imprecisioni. Dopo quarantacinque anni, periodo in cui peraltro il cinema ha trovato anche altre collocazioni, credo sia legittimo proporre soluzioni diverse nell’intento non certo di interrompere, mai questa amministrazione lo ha ipotizzato, ma di migliorare l’esperienza”.
“Il problema – ha spiegato il primo cittadino – non si è posto a ridosso dell’estate, ma più di un anno fa. L’amministrazione ha infatti iniziato un dialogo con la cooperativa Nuova Immagine già dal mese di maggio del 2024, nell’intenzione di ottimizzare alcuni aspetti delle attività estive che si svolgono nella Fortezza Medicea. Questo al fine di conciliare diverse esigenze, che vedono da un lato una sempre maggiore offerta serale finalizzata ad andare incontro alla domanda di intrattenimento sia per i giovani sia per un target di utenti diverso, dall’altro le peculiarità della location centrale e dei cittadini che vi abitano. Se le attività di Vivifortezza si svolgono per lo più sui bastioni, essendo lo spazio di fronte all’anfiteatro stabilmente occupato dal cinema, è facile capire come la diffusione della musica raggiunga i quartieri circostanti assai più intensamente di quanto non avvenga se gli eventi musicali si svolgono nella parte bassa della Fortezza, come accadrà quest’anno. Nei mesi di maggio e giugno del 2024 l’assessore al commercio e al turismo Vanna Giunti ha effettuato personalmente vari sopralluoghi con gli uffici tecnici e i rappresentanti della cooperativa, che hanno valutato più ipotesi finalizzate a trovare una migliore collocazione per il cinema estivo, che hanno seguito anche la necessità di ampliare il numero delle sedute dal momento che è ancora inagibile l’anfiteatro. Ricordo, a tal proposito, che lo scorso anno l’amministrazione comunale ha noleggiato a proprie spese le sedie per la platea del cinema in Fortezza proprio per risolvere il problema della mancanza dei posti dell’anfiteatro”.
“Fra i luoghi valutati – ha evidenziato Fabio – anche i giardini de La Lizza, nella zona dietro il laghetto dei Cigni, l’Orto dei Tolomei e Piazza d’Armi. Con i nostri tecnici abbiamo valutato anche altre soluzioni, dalla terrazza del Santa Maria della Scala ai terreni accanto a porta Laterina, a testimonianza dell’impegno mio personale, dell’assessorato competente e dell’amministrazione tutta per garantire alla città una degna programmazione cinematografica estiva. Nessuna delle ipotesi di cui sopra ha però soddisfatto le necessità di una buona riuscita della manifestazione e le richieste della cooperativa”.
“Nel febbraio scorso – ha proseguito il Sindaco – è stato quindi effettuato un sopralluogo allo stadio, nel frattempo individuato da questa amministrazione come spazio di proprietà da valorizzare con eventi non solo sportivi e sul quale investire; non a caso è stata realizzata una rampa di ingresso che consente l’accesso a mezzi di trasporto e bilici, accesso precedentemente inibito con enormi conseguenti difficoltà. L’area è già attrezzata, dotata di servizi igienici e conforme in termini di sicurezza in quanto inserita all’interno di un impianto sportivo in possesso di agibilità e autorizzazioni, completo di impiantistica tecnologica funzionante e collaudata. Inoltre, la nuova collocazione consentirà un aumento dei posti disponibili, auspicabile visto il successo sempre riscosso dall’iniziativa. Dopo l’incontro con la sottoscritta e con i nostri tecnici, durante il quale ci siamo accordati su alcuni dettagli tecnici ed economici, la cooperativa e il tecnico da essa incaricato hanno potuto verificare come i vantaggi della nuova location siano di fatto di gran lunga superiori ai presunti disagi. Quindi il cinema estivo partirà dopo il Palio di luglio, e ne avrete prova appena uscirà la delibera di Giunta relativa, che è già in procedura a seguito della richiesta formale da parte della cooperativa, arrivata ieri”.
“A testimonianza – ha dichiarato Fabio – dell’interesse di questa amministrazione per la programmazione cinematografica anche estiva e del rispetto e apprezzamento dell’operato della Cooperativa, ricordo intanto che il contratto di concessione scaduto nel 2021 è stato prorogato per gli anni successivi fino al febbraio 2026. Oltre a ciò, riassumo i costi che il Comune ha sostenuto per consentire l’attività della cooperativa: la locazione dei locali, di proprietà dell’Asp Città di Siena, per un totale di 219.546 euro dal 2016 a oggi; un totale di contributi erogati alla cooperativa dal 2016 al 2024 di 46.454 euro; per l’uso estivo della Fortezza è stato inoltre concesso il suolo pubblico gratuito per un totale di mancato incasso di 13mila euro all’anno, per un ulteriore contributo complessivo dal 2016 al 2024 di 104mila euro. Tutto questo senza calcolare il supporto logistico e organizzativo che non è mai mancato da parte del Comune e dei suoi uffici”.
“Quanto al presunto ulteriore impoverimento culturale cui fa cenno – ha concluso il Sindaco Fabio – mi limito a ricordare che, dopo anni di silenzio, dal 2024 Siena vanta una programmazione estiva di tutto rispetto; non solo i concerti della Chigiana o del Siena Jazz, ma una serie di spettacoli offerti gratuitamente dal Comune (diciotto eventi nel 2024 e ventisei nel 2025) di varia natura: musica, danza, teatro e cinema ospitati in vari spazi della città, sempre nell’ottica di valorizzare le molte aree di pregio, dalle fonti di Pescaia (che vedranno quest’anno un nuovo allestimento) a piazza San Francesco, eventi che accolgono non solo nomi conosciuti dal grande pubblico ma anche le numerose realtà artistiche presenti sul territorio, rivolti a un’ampia platea di cittadini e turisti, che si affiancano alla stagione teatrale invernale di cui non do i numeri ma il cui successo è sotto gli occhi di tutti”.
La consigliera Anna Ferretti (Partito Democratico), che illustrato l’interrogazione, ha replicato: “La ringrazio per la risposta e per l’impegno nel far proseguire l’attività del cinema. Tuttavia, devo constatare che esiste un ufficio comunicazione che non comunica. Sarebbe bastato che il Sindaco avesse detto chiaramente che non era prevista nessuna chiusura. Io non posso parlare a nome della cooperativa, ma da cittadina leggo i giornali e, se vedo che il cinema non è in programmazione, mi preoccupo. Il mio era semplicemente un commento di dispiacere. Credo che se già il giorno dopo fosse stato chiarito che quanto pubblicato non era corretto, si sarebbe evitato ogni equivoco. Non mi interessano le diatribe con la cooperativa: se vedo che il servizio non c’è, mi pongo delle domande. Mi fa piacere se il cinema continuerà a funzionare, se il servizio ci sarà. Non ho nulla da ridire su questo. La mia impressione, però, è che il Comune abbia deciso tutto all’ultimo momento, e non è un bel segnale. Era importante comunicare prima e con chiarezza. Bene che si spenda per mantenere il servizio, ma è altrettanto vero che i costi devono essere contenuti. Siamo reduci da un concerto che non ha entusiasmato per costi e organizzazione: trovare un modo per comunicare in tempo reale è fondamentale, perché farlo dopo venti giorni è troppo tardi”.
Società della Salute senese, Papi: “Criticità nella trasparenza e nei controlli economici”
“La Società della Salute senese non ha trasmesso al Comune di Siena le relazioni trimestrali obbligatorie previste dalla normativa regionale, compromettendo il monitoraggio economico-finanziario delle attività consortili”. Così l’assessore ai servizi sociali Micaela Papi, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 19 giugno, ha risposto all’interrogazione dei consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Monica Crociani, Pierluigi De Angelis e Marco Ballini sulla documentazione rilasciata dalla Società della Salute Senese agli enti consorziati ai sensi delle delibere della Giunta Regionale Toscana 834 del 2022 e 166 del 2023.
“Dall’analisi approfondita della documentazione attualmente disponibile – ha spiegato l’assessore – emergono alcune criticità, in particolare legate alle tempistiche di trasmissione degli atti di bilancio e alla possibilità effettiva di svolgere un monitoraggio puntuale. Per l’esercizio 2024, ad oggi, è stato trasmesso solamente il bilancio di previsione, approvato ad aprile. Il bilancio di esercizio è invece atteso per il 31 luglio 2025, come recentemente comunicato dalla stessa SdS, ma ad oggi non è pervenuta alcuna ipotesi di preconsuntivo. Anche il bilancio di previsione per l’anno 2025, secondo quanto riferito dal presidente del Consorzio, sarà sottoposto all’assemblea entro il 31 agosto”.
“È evidente – ha continuato Papi – che questi ritardi svuotano completamente la funzione di programmazione economico-finanziaria e creano un impatto diretto sugli atti di bilancio del Comune. Va ricordato che, secondo le direttive regionali, il Comune di Siena è obbligato alla copertura delle perdite pro-quota per le attività sociali eventualmente emerse in sede di chiusura del bilancio consortile. Nei documenti contabili della SdS, sia previsionali che consuntivi, non è rispettato quanto stabilito dalla deliberazione della Giunta regionale 834 del 2022, che impone la tracciabilità analitica delle voci di spesa per centro di responsabilità, per livelli essenziali di assistenza (Lea) e per livelli essenziali delle prestazioni sociali (Liveas). Permane inoltre una mancanza di correlazione tra le fonti di finanziamento disponibili e le specifiche voci di spesa. Questo disallineamento rende inefficace un controllo di gestione coerente, compromettendo la possibilità di tracciare in modo efficace la destinazione finale delle risorse”.
Rispetto alle disposizioni contenute nelle delibere regionali citate nell’interrogazione, l’assessore ha ribadito che “non sono state finora trasmesse da parte della SdS le relazioni trimestrali asseverate dal collegio dei revisori, previste come strumento di monitoraggio continuo degli andamenti economici e gestionali dell’ente. Si tratta di una mancanza, perché priva i soci, tra cui il Comune di Siena, di strumenti essenziali di valutazione. Ricordo inoltre che, oltre alla quota capitaria, il Comune di Siena conferisce annualmente alla SdS un importo aggiuntivo di circa un milione di euro per la gestione di servizi aggiuntivi. Si tratta in realtà di attività ordinarie e non aggiuntive, in quanto tipici sevizi socio assistenziali che dovrebbero quindi rientrare nell’attività ordinaria della SdS come previsto dalla legge regionale 40 art 71”.
Il consigliere del gruppo Fratelli d’Italia Monica Crociani, che ha illustrato l’interrogazione, ha espresso “soddisfazione per la risposta perché dimostra che l’argomento è stato approfondito con attenzione. Come consigliere, vorrei invitare l’assessore e l’intera Giunta a vigilare con grande scrupolo sulla rendicontazione della Società della Salute, affinché non accada che sia il Comune di Siena a dover sostenere anche le spese spettanti agli altri Comuni che ne fanno parte. La quota capitaria deve essere uguale per tutti. Inoltre, è fondamentale che il bilancio venga presentato in modo corretto e puntuale, e che la relazione trimestrale sia trasmessa nei tempi previsti dalla delibera della Regione Toscana. Non lo chiediamo noi: lo richiede la Regione, che la Società della Salute l’ha istituita, ne ha fissato le regole e continua a esercitare una funzione di indirizzo. Non serve essere di destra o di sinistra per comprendere che si tratta di un obbligo normativo. Occorre anche interrogarsi se l’attuale governance sia effettivamente adeguata a gestire la Società della Salute e i servizi che essa eroga. Da parte nostra, assicuriamo la massima attenzione: vigileremo affinché vengano garantiti tutti i servizi previsti, ma anche affinché tutte le procedure richieste dalla Regione Toscana siano rispettate in modo regolare e puntuale”.
Giunti: “Corso Egif, Università agisce in autonomia”
La soppressione del corso di laurea magistrale in Egif presso l’Università di Siena è stato l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere del gruppo Polis Gianluca Marzucchi. Ha risposto l’assessore ai rapporti con l’Università del Comune di Siena Vanna Giunti.
“Per conoscere le ragioni della chiusura del corso di laurea magistrale Egif (Economia e Gestione degli Intermediari Finanziari), mi è stato necessario fare, come dire, da tramite – ha detto Giunti – poiché l’Università nella sua autonomia statutaria e regolamentare, scientifica, organizzativa, finanziaria ed economica, sceglie i percorsi didattici sulla base di una serie di parametri che, ritengo, le indirizzino in una offerta formativa che tenga conto di una visione complessiva dell’offerta di Ateneo. In risposta alla mia richiesta di informazioni in merito ad una scelta che desta preoccupazione per le considerazioni che lei, consigliere Marzucchi, ha ben evidenziato nel testo, il Rettore Di Pietra ha risposto in modo istituzionale come segue. ‘L’Università di Siena in quanto Università statale definisce la propria offerta formativa annualmente attraverso le decisioni assunte dai propri organi di governo (Senato Accademico e Consiglio di amministrazione) sulla base delle risorse finanziarie disponibili e sulla base delle risorse di personale docente in servizio e tenuto conto dei pensionamenti previsti. In base a queste informazioni definisce tra l’altro, la propria offerta formativa, la sua sostenibilità nel tempo, il lancio di nuovi corsi di studio, la loro disattivazione e la creazione o di curricula nell’esercizio della propria autonomia decisionale. Le scelte compiute dall’ateneo rispondono a requisiti di docenza nel rispetto delle norme vigenti e con il monitoraggio delle nostre decisioni da parte del Mur, sentito il Cun e l’Anvur’”.
Il consigliere Gianluca Marzucchi (Polis) si è dichiarato “soddisfatto della risposta dell’assessore e del suo impegno, quella del Rettore non è una risposta, ma un modus operandi generico, con il quale non si entra nel merito. Cercheremo in altri modi di pungolare lo stesso Rettore per avere una risposta fattiva e non generica”.
Personale del settore lavori pubblici, Capitani: “Carico straordinario, efficace sinergia attivata con il ricorso a professionalità esterne”
“È evidente come l’attuale contesto comporti un carico di lavoro straordinario rispetto ai consueti ritmi operativi, rendendo necessario un crescente ricorso a professionalità esterne a supporto del personale tecnico comunale. Tale scelta ha consentito di attivare un’efficace sinergia volta al completamento delle opere e all’attuazione tempestiva dei progetti finanziati”. Con queste parole il vicesindaco e assessore all’urbanistica, Michele Capitani, ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico sulla sostenibilità del carico di lavoro dei settori dei lavori pubblici al Comune di Siena.
“Le criticità segnalate – ha dichiarato il vicesindaco – trovano riscontro nell’effettivo contesto operativo dell’ente. Negli ultimi anni, la programmazione delle opere pubbliche ha registrato un significativo incremento, anche grazie alla rilevante disponibilità di risorse economiche messe a disposizione dal Governo centrale tramite specifici bandi. Il Comune di Siena ha saputo cogliere tali opportunità, partecipando con successo a numerose procedure selettive e ottenendo contributi rilevanti, da impiegare entro tempi stringenti. Le strutture della direzione Opere pubbliche e opere Pnrr hanno garantito il massimo impegno sin dalle fasi iniziali di candidatura, proseguendo poi nell’attuazione dei progetti ammessi a finanziamento, senza trascurare le attività ordinarie di gestione. È evidente come l’attuale contesto comporti un carico di lavoro straordinario rispetto ai consueti ritmi operativi, rendendo necessario un crescente ricorso a professionalità esterne a supporto del personale tecnico comunale. Tale scelta ha consentito di attivare un’efficace sinergia volta al completamento delle opere e all’attuazione tempestiva dei progetti finanziati”.
“È motivo di soddisfazione – ha proseguito Capitani – sottolineare che il Comune di Siena rientra tra i pochi enti virtuosi che, oltre a non aver rinunciato alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, hanno già concluso numerosi interventi previsti nei relativi piani finanziati. Attualmente risultano completati alcuni interventi rientranti tra le ‘Piccole opere’ e interventi di efficientamento energetico, in particolare nei teatri cittadini. Si è inoltre concluso l’intervento relativo alla ciclovia in via Fiorentina, ricompreso nella Missione 2 ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’ e numerosi altri interventi, soprattutto nell’ambito della Missione 5 ‘Inclusione e coesione’, risultano in fase di collaudo”.
“Grazie alla riorganizzazione promossa da questa amministrazione – ha sottolineato il vicesindaco – è stata istituita una struttura trasversale incardinata presso la direzione generale, con l’obiettivo di garantire un efficace sistema di monitoraggio e controllo sugli interventi Pnrr. Questo assetto ha favorito un coordinamento operativo tra i responsabili unici del procedimento e i rispettivi uffici, nonché un costante flusso informativo con enti esterni di supporto quali la Ragioneria Territoriale dello Stato e la Prefettura. L’approccio sinergico ha permesso di individuare e gestire tempestivamente eventuali criticità, determinando, in specifici casi, la scelta motivata di modificare la fonte di finanziamento, passando dal Pnrr a fondi statali alternativi. Tale soluzione, priva di ricadute negative per il bilancio comunale, ha garantito maggiore flessibilità temporale per il completamento degli interventi”.
“Con riferimento al recupero dei tre milioni di euro da parte del Comune di Siena – ha spiegato Capitani – si precisa che gli interventi interessati risultano attualmente in fase di esecuzione, di prossimo avvio o, in alcuni casi, già conclusi. Non tutti rientrano nella categoria delle opere pubbliche: per molti di essi, la fase prevalente riguarda la rendicontazione, più che la progettazione o la realizzazione. È doveroso evidenziare il rilevante contributo della direzione Risorse finanziarie, che, attraverso un’attenta mappatura dei procedimenti e un’efficace interlocuzione con i Ministeri competenti, ha consentito il recupero di risorse inizialmente considerate perse, ora nuovamente disponibili per ulteriori investimenti”.
“Infine – ha concluso il vicesindaco Capitani – l’amministrazione, pienamente consapevole dell’eccezionale carico di lavoro sostenuto dal personale coinvolto, riconosce l’impegno profuso e, nei limiti delle vigenti normative in materia di assunzioni, sta già operando per rafforzare l’organico tecnico delle direzioni competenti. Tale impegno mira a garantire la necessaria continuità ed efficienza nell’attuazione dei progetti in corso e nella pianificazione degli interventi futuri”.
Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico), si è dichiarato “soddisfatto; c’è stata almeno una condivisione della preoccupazione espressa nell’interrogazione e inoltre vedo un’attività in corso da parte dell’amministrazione per trovare le soluzioni, con l’assunzione di nuove risorse. Ci vuole un’adeguata consapevolezza del carico straordinario dei lavori pubblici, su cui sono stato rassicurato, ma anche il Consiglio comunale deve condividere questa condizione straordinaria, cui si aggiunge anche il Palio, anima e passione della città, ma anche un cantiere di tanto lavoro e dedizione da parte dei dipendenti comunali”.
Sicurezza strade, Capitani: “Nessun taglio, rimodulazione delle risorse per una gestione responsabile”
“Non c’è stato alcun taglio definitivo, ma una rimodulazione temporanea delle risorse, necessaria a garantire una gestione responsabile dei fondi pubblici e fondata sulla reale capacità di spesa delle Province”. Così il vicesindaco Michele Capitani ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere del gruppo Partito Democratico Alessandro Masi in merito ai tagli governativi alle risorse per la sicurezza delle strade provinciali.
“È importante – ha spiegato Capitani – distinguere i fatti dalla narrazione politica e chiarire, da un lato, gli aspetti tecnici e, dall’altro, la strumentalità di certe polemiche. La misura contestata non è un taglio definitivo, ma una rimodulazione temporanea delle risorse nell’ambito del riassetto del Pnrr, resa necessaria da esigenze di bilancio e razionalizzazione della spesa. Dire che il Governo avrebbe ‘abbandonato’ le Province per finanziare il ponte sullo Stretto è un grave errore: come chiarito dal viceministro Edoardo Rixi alla Commissione ambiente della Camera, le risorse in questione non sono state dirottate su quella infrastruttura, ma riallocate all’interno del Pnrr. Le somme per il ponte sono invece coperte con fondi Fsc (Fondo per lo sviluppo e la coesione) delle amministrazioni centrali”.
“Lo stesso viceministro – ha proseguito il vicesindaco – ha ribadito l’attenzione del Governo verso le comunità locali, auspicando una riforma delle Province che ne ripristini la piena rappresentatività. Va ricordato che il meccanismo di verifica della capacità di spesa e dello stanziamento in base a necessità effettive è stato introdotto nel 2022 dal Governo Draghi. E i dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti parlano chiaro: le Province hanno speso solo il 39 percento dei fondi nel 2021 e il 28 percento nel 2022. È proprio per evitare che risorse preziose restino inutilizzate che il Governo ha deciso di riorganizzare gli stanziamenti. È una scelta di buona amministrazione, non di disinteresse. Se oggi l’Italia è promossa dagli osservatori internazionali per la sostenibilità dei conti pubblici, è anche perché si fa attenzione a non gonfiare il debito. E dopo i danni del superbonus 110 percento, che ha generato un buco da oltre centoventi miliardi per un impatto marginale sul patrimonio edilizio, non possiamo permetterci di ripetere errori. Il Governo ha comunque confermato, nell’incontro del 3 giugno tra il ministro Matteo Salvini e l’Unione Province d’Italia l’impegno a ripristinare le risorse per il 2025, purché ci sia collaborazione e un’effettiva capacità di spesa. Anche il decreto infrastrutture attualmente in discussione alla Camera andrà in questa direzione. È quindi evidente che la narrazione allarmistica non trova riscontro nella realtà”.
“Quanto al Partito Democratico – ha sottolineato Capitani – è curioso che oggi protesti contro gli effetti di una riforma, la Legge Delrio, di cui è responsabile e che ha svuotato le Province, creando i presupposti dell’attuale precarietà: dieci anni di tagli, funzioni ridotte e personale carente. Il Pd, fra il 2011 e il 2022, ha tolto alle Province 3,74 miliardi. Da parte nostra, come amministrazione comunale, abbiamo lavorato con senso di responsabilità, coinvolgendo anche i parlamentari di maggioranza per cercare soluzioni concrete. Non ci interessa fare propaganda, ma agire con spirito istituzionale per il bene dei cittadini. Continueremo a sostenere gli interventi coordinati con Provincia e Anas per garantire la sicurezza sulle grandi direttrici di mobilità: dalla Siena-Firenze alla Cassia, fino al raddoppio della Grosseto-Fano. In conclusione, respingiamo l’impostazione allarmistica e politicizzata dell’interrogazione, già superata dai fatti. La sicurezza stradale sarà sempre una priorità per la Giunta comunale, ma non ci presteremo mai a operazioni di pura propaganda. Se davvero il Pd o la presidente Carletti volevano un confronto costruttivo con i Comuni, Siena inclusa, avrebbero dovuto coinvolgerli prima di rilasciare dichiarazioni pubbliche. La collaborazione, per essere efficace, va praticata, non solo invocata”.
Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico) ha replicato: “Le notizie che sono uscite dopo la presentazione dell’interrogazione sicuramente hanno portato al chiarimento di una situazione mai vista: risorse già assegnate che vengono cancellate. Gli uffici avevano già creato gli impegni di spesa, rimasti improvvisamente scoperti a seguito del provvedimento. Se questo è un modo di procedere ragionevole, lo lascio valutare a voi. Al netto delle polemiche, tutti gli schieramenti politici, oltre a Upi, Anci e Ance, in maniera unanime, hanno non solo vivamente protestato, ma richiesto subito un chiarimento al Governo. Il senso dell’interrogazione era quindi rivolto anche a sottolineare il ruolo di Siena come Capoluogo, una prerogativa che non sento mai vostra come Giunta di questa città, ed è una cosa su cui invece insisto ogni volta. Siena ha una responsabilità che va oltre il fatto di essere Comune: c’è un dovere di solidarietà nei confronti di tutti i cittadini del territorio se tanti enti e organizzazioni, a livello nazionale, indipendentemente dal colore politico, hanno chiesto una mobilitazione, da destra a sinistra, contro questo provvedimento davvero straordinario, che travolgeva procedure amministrative e appalti già in corso. Ricordo, oltretutto, che la Provincia di Siena ha sempre ben impiegato tutte le risorse statali assegnate (98 per cento), e comunque gli mancano otto milioni di euro rispetto ai bisogni certificati. Mi sono quindi meravigliato che il Comune non sia stato al fianco della Provincia in questo passaggio: atteggiamento incomprensibile per l’opinione pubblica. Quindi mi considero assolutamente insoddisfatto, e vi ributto la palla: avevo ipotizzato di ritirare questa interrogazione; ma la risposta piccata mi ha fatto capire che ho fatto bene a insistere sugli argomenti di questa interrogazione”.