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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Consiglio comunale a Siena: gli argomenti trattati

Delibere, interrogazioni e mozioni (in aggiornamento)

SIENA.  Dalla variazione al programma triennale dei lavori pubblici (2025-2027) all’approvazione della variante per la realizzazione degli alloggi ERP. Di seguito tutti gli argomenti trattati durante la seduta dell’ultimo Consiglio Comunale a Siena, tenutosi questa mattina (15 maggio) 

Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027, approvata la prima variazione

Il Consiglio comunale di Siena, durante la seduta di oggi, giovedì 15 maggio, ha approvato la prima variazione al Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027, parte integrante del Documento unico di programmazione (Dup) 2025-2027. La proposta di delibera, illustrata dall’assessore ai lavori pubblici, Massimo Bianchini, ha ricevuto diciannove voti favorevoli, nove contrari e un astenuto da parte dei ventisei consiglieri presenti.

“Nel corso del primo trimestre 2025 – ha spiegato l’assessore – escono dal triennale, per affidamento lavori, undici opere per un totale di 5.432.000 euro; fra queste, il secondo lotto del Collegio San Marco, il ripristino di via Verdi, i lavori all’ex ‘Campino’ di San Prospero, i lavori all’autorimessa di San Miniato, l’intervento di sistemazione di viale Mazzini. L’impegno dell’amministrazione nell’allocazione delle risorse sul rischio idraulico e per interventi su frane, invece, sfiora i tre milioni di euro, uno stanziamento corposo e tempestivo per rispondere alle necessità più stringenti dei nostri concittadini e delle attività produttive del territorio”.

La prima modifica contenuta nella proposta di delibera è quella relativa alle opere ritenute indispensabili per il ripristino delle condizioni di difesa del suolo a seguito dell’alluvione del 17 e 18 ottobre 2024. Questi interventi verranno realizzati con urgenza grazie a un finanziamento anticipato dal bilancio comunale e la successiva erogazione di contributi a ristoro dal Dipartimento della Protezione Civile (Contributi Ministeriali). L’intervento “Lavori straordinari di consolidamento per la messa in sicurezza di alcuni tratti in frana nel territorio comunale a seguito di evento calamitoso” prevede un importo complessivo di 250mila euro; per il progetto “Intervento di ripristino per cedimenti gabbionate lungo le sponde del torrente Riluogo tra via Simone Martini e viale Pietro Toselli” è previsto un importo complessivo di un milione di euro; altri 200mila euro sono destinati all’intervento di “Ripristino frana in zona Strada Massetana in prossimità del fosso San Marco”; 800mila euro si rendono, invece, necessari per l’intervento di ripristino della strada delle Coste. Altre opere, di importo inferiore a 150mila euro, per il ripristino a seguito di eventi franosi riguardano via Esterna Fontebranda, strada di Terrensano e Belcaro, strada di Montalbuccio e viale Avignone.

Sono stati inseriti nel Programma triennale, per l’anno 2025, anche il ripristino della pavimentazione stradale asfaltata di Strada dei Tufi (importo complessivo 410mila euro), il rifacimento dei marciapiedi con abbattimento delle barriere architettoniche in varie strade comunali della città (importo complessivo 200mila euro) e la riqualificazione funzionale e I’adeguamento normativo degli edifici scolastici di proprietà comunale (importo complessivo 300mila euro).

In merito alla piscina Amendola, per l’anno 2025 viene variato da 3,5 a 6,5 milioni di euro l’importo complessivo, previsto nel piano triennale, dei lavori di ristrutturazione del locale piscina con la messa in sicurezza e l’efficientamento e il miglioramento energetico della stessa; nell’intervento viene prevista anche la demolizione e il ripristino dell’area attualmente occupata dalla piscina, fatiscente e non più in uso, e la successiva sistemazione dell’area a parco pubblico.

Sempre per l’anno 2025, l’intervento “Asilo Monumento. Manutenzione straordinaria. Interventi di riqualificazione e adeguamento della scuola dell’infanzia” vede variare l’importo complessivo a 2,5 milioni di euro (dai precedenti 1 milione e 240mila euro), necessari per il miglioramento statico e sismico, la riqualificazione degli spazi interni attualmente in condizioni di degrado e la sistemazione degli spazi esterni. Per quanto riguarda, invece, il “Completamento delle opere di urbanizzazione per la mobilità interna lungo il viale Toselli. Lavori di connessione e riqualificazione della viabilità tra piazza Maestri del lavoro e via Bruno Marzi”, l’importo complessivo dell’opera passa a 1,6 milioni di euro dai precedenti 1 milione e 150mila euro.

Altre variazioni riguardano: l’anticipo dell’anno di programmazione al 2025 e la variazione dell’importo (500mila euro dai precedenti 200mila) dell’intervento relativo al rifacimento del termosolaio per la messa in sicurezza della zona atrio di ingresso della scuola primaria “Giovanni Pascoli”; la riproposizione per l’anno 2025 dell’intervento relativo alle opere di completamento della tribuna del Campo Scuola, per un importo complessivo di 150mila euro; la riprogrammazione dal 2025 al 2026 dell’intervento 54 bis “Interventi di edilizia residenziale sperimentale, servizi e opere di urbanizzazione inseriti nell’ambito dei Programmi di recupero urbano denominati ‘Contratti di quartiere’ di San Miniato. Ripristino della passerella pedonale tra i blocchi ‘A’ e ‘C’ e connessione della passerella esistente limitrofa al blocco ‘D’”; la riprogrammazione dal 2025 al 2026 dell’intervento per la “Riqualificazione funzionale della viabilità e dell’area pedonale del piazzale Carlo Rosselli presso la stazione ferroviaria”.

Riconosciuta la legittimità di un debito fuori bilancio

Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera relativa al riconoscimento di legittimità di un debito fuori bilancio (ex articolo 194 del Decreto legislativo 267 del 2000). L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni, è stato approvato con sedici voti favorevoli, tre contrari e due astenuti da parte dei ventuno consiglieri presenti.

La richiesta pervenuta, per un importo di 480,74 euro, ha come oggetto la sentenza, avversa al Comune di Siena, del Giudice di Pace di Siena (numero 383 del 2024) relativa a un’ingiunzione di pagamento emessa, da parte di Sigerico spa, nei confronti di un cittadino per una violazione al Codice della strada.

Convenzione previdenziale, approvata l’adesione del Comune di Monteroni d’Arbia

Il Consiglio comunale ha approvato l’adesione del Comune di Monteroni d’Arbia alla convenzione di cui alla delibera 3 del 19 gennaio 2024 stipulata con vari comuni del territorio in materia previdenziale. Il documento è stato illustrato dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni e ha ricevuto venticinque voti favorevoli e un voto non espresso da parte dei ventisei consiglieri presenti.

L’adesione, si legge nell’atto, è stata richiesta formalmente dal Comune di Monteroni d’Arbia il 5 febbraio 2025, con l’obiettivo di usufruire delle attività svolte dall’Ufficio comune istituito per la gestione associata delle funzioni in ambito previdenziale. La convenzione, già attiva con i Comuni di Asciano, Castelnuovo Berardenga, Casole d’Elsa, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Radda in Chianti, Rapolano Terme, San Gimignano e Sovicille, è stata stipulata il 3 giugno 2024 e ha validità quinquennale.

L’inserimento di Monteroni d’Arbia comporta anche l’adeguamento del finanziamento annuale, determinato in base al numero di dipendenti di ciascun ente aderente: duemilacinquecento euro per Comuni fino a quaranta dipendenti, quattromila euro per quelli con un organico compreso tra quarantuno e ottanta, e cinquemila euro per chi supera tale soglia. Per l’anno 2025, il contributo sarà calcolato in proporzione ai mesi di effettiva partecipazione alla convenzione. L’ingresso di Monteroni d’Arbia è stato possibile grazie all’accordo unanime espresso formalmente da tutti i Comuni già aderenti. Come previsto dalla convenzione già in essere, non sarà necessario procedere alla sua revisione. L’ufficio comune continuerà ad avere sede nel Comune di Siena, che ne mantiene la responsabilità.

Servizio Economato Provveditorato, approvato il nuovo Regolamento

Il Consiglio comunale ha approvato una delibera relativa alle modifiche del regolamento per la gestione del servizio Economato Provveditorato, aggiornando il precedente documento adottato con deliberazione della Giunta comunale 148 del 20 febbraio 2002. Il documento è stato illustrato dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni e ha ricevuto ventitré voti favorevoli e quattro astenuti da parte dei ventisette consiglieri presenti.

“L’esigenza di revisione del regolamento – si legge nell’atto – nasce dalla necessità di adeguare la disciplina del servizio alle normative vigenti e alle nuove esigenze organizzative e operative dell’ente”. In particolare, il nuovo regolamento definisce le funzioni, competenze e modalità operative del servizio Economato Provveditorato, che ha il compito di garantire la tempestività nei piccoli approvvigionamenti e nelle spese urgenti e non programmabili, con l’obiettivo di supportare il funzionamento ordinario degli uffici comunali. Il regolamento stabilisce i limiti e le modalità delle spese economali, fissando un tetto massimo di mille euro per ogni singola spesa, e specifica gli ambiti di intervento, tra cui figurano acquisti di materiali di consumo, spese postali, missioni del personale, partecipazione a corsi e convegni, spese per il Palio e per emergenze.

Particolare attenzione è posta alle procedure di nomina dell’Economo e del suo sostituto, alla responsabilità nella gestione della cassa, alla tenuta dei registri contabili informatici, ai rapporti con il Tesoriere comunale e alle regole per le anticipazioni in occasione di missioni e trasferte. Il nuovo regolamento, che sostituisce integralmente il precedente, è stato approvato con i pareri favorevoli di regolarità tecnica e contabile, nonché con il parere positivo dell’organo di revisione economico-finanziaria.

Approvata all’unanimità la variante per la realizzazione di alloggi Erp a San Miniato

Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera relativa alla variante al Piano operativo “Realizzazione nuovi alloggi Erp e relative opere di urbanizzazione in via Pietro Nenni nel quartiere di San Miniato”. L’atto, illustrato dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Michele Capitani, è stato approvato all’unanimità da parte dei ventisette consiglieri presenti.

Questa variante – ha spiegato Capitani – ci permette di avviare l’iter per implementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica del Comune di Siena, con l’intervento previsto a San Miniato per ventisette appartamenti e parcheggi pubblici che saranno realizzati lungo la via. E’ da sottolineare che si tratta di un investimento importante, atteso a Siena e di circa cinque milioni di euro, per strutture moderne e avanzate dal punto di vista edilizio e tecnologico. Da anni non si costruiscono nuove case di questa tipologia in città: la variante è coerente con quanto indicato dalla delibera di Giunta Comunale del 29 agosto 2024, con la quale è stato individuato quale obiettivo dell’ente l’implementazione del numero degli alloggi Erp di proprietà del Comune, attualmente 1038, al fine di far fronte alla grave emergenza abitativa, ritenendo che lo sviluppo dell’offerta di alloggi pubblici per le famiglie in difficoltà economiche sia un asse strategico e prioritario nelle politiche comunali di contrasto alla povertà ed agli effetti perduranti della crisi economica. Nel perseguimento di questo interesse pubblico, la Giunta ha ritenuto opportuno e conveniente, di procedere, invece che ad una progettazione ex novo, all’adeguamento alla normativa sopravvenuta del progetto relativo alla costruzione di alloggi per case popolari, già redatto da Siena Casa Spa nel 2009, su area di proprietà comunale nel quartiere di San Miniato”.

Il progetto, in particolare, prevede la realizzazione di ventisette alloggi di edilizia residenziale pubblica nella zona est del quartiere di San Miniato, più precisamente nella parte terminale di via Pietro Nenni, a completamento dell’area edificata. Il lotto prevede un edificio in linea che si articola seguendo la conformazione del lotto e l’allineamento all’edificato esistente, sviluppandosi parallelamente alle curve di livello e alla pubblica via. L’area di intervento è di 5.115 metri quadrati, con tre piani massimo fuori terra oltre un seminterrato. Sull’area persiste un vincolo paesaggistico ai sensi dell’articolo 136 del Decreto legislativo numero 42 del 2004. Per quanto riguarda le disposizioni specifiche, all’interno del lotto sarà realizzato un edificio in continuità con l’edificato esistente, con viabilità di accesso sul fronte, rialzata rispetto alla pubblica via di circa due metri e collegata a questa da due rampe carrabili di ingresso e uscita, aventi la pendenza del 15 percento. La nuova viabilità interna al lotto, oltre a prevedere dei posti auto in linea e a permettere l’accesso al garage, avrà la funzione di allontanare il fabbricato da via Nenni, in modo da mitigare l’impatto del nuovo edificio. La superficie edificabile è stimata in duemila metri quadrati. La superficie minima dei parcheggi per la sosta stanziale dovrà essere di novecentoquaranta metri quadrati. Potranno essere previsti nuovi parcheggi, oltre quelli esistenti, su via Pietro Nenni.

Approvata la variante semplificata al Piano operativo

Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera relativa alla alla variante semplificata al Piano operativo per “Modifiche alle aree di intervento diretto ID07.04, ID07.08, ID07.09, ID10.03, ID10.04, ID06.03”. L’atto, illustrato dall’assessore all’urbanistica Michele Capitani, è stato approvato all’unanimità dai diciassette consiglieri presenti.

In particolare – ha spiegato l’assessore Capitani – per quanto riguarda l’area in viale Sardegna, l’approvazione di questo atto permette di snellire l’iter per la realizzazione di un nuovo studentato”. Per l’area a intervento diretto con trasferimento di volumetrie incongrue, identificato dalla sigla “ID07.04” in strada di Malizia, con richiesta del 24 ottobre 2024, le proprietarie propongono la diminuzione dell’area, così da interessare esclusivamente la particella catastale numero 134, foglio 15, di loro proprietà per impossibilità a dare altrimenti attuazione all’intervento. Per quello che concerne l’area identificata con la sigla “ID07.08”, situata in via di Sicilia, Vico Alto, il tecnico incaricato dai proprietari, a seguito di analisi in cui si evincono alcuni aspetti che non permettono l’attuazione della scheda, in quanto da rilievi strumentali plano-altimetrici eseguiti rendono la progettazione dell’area destinata a nuovi posti auto di impossibile realizzazione, richiede una diminuzione dei posti auto dell’aerea a parcheggio. In particolare viene proposta una riduzione dei metri quadri da destinare ai parcheggi ad uso pubblico con posti auto da diciotto a quindici, gli stessi realizzabili in via Sicilia e una parte in via Lazio su proprietà comunale.

Per quanto riguarda l’area con la sigla “ID07.09”, situata in via di Sicilia e in via Lazio a Vico Alto, per errori materiali saranno eliminate dalla scheda le aree numero 5 “ampliamento del giardino pubblico esistente”, numero 6 “parcheggio pubblico esistente” e l’alberatura lungo via Lazio, in quanto esterne al perimetro della scheda.

Relativamente all’area con sigla “ID10.03”, situata in strada d’Istieto, con osservazione al Piano operativo, i comproprietari propongono la diminuzione dell’area di intervento diretto così da interessare esclusivamente la particella catastale numero 77, foglio 105, con il potenziamento degli spazi per servizi comuni, quali aree di sosta e parcheggi. Riguardo l’area con sigla “ID10.04”, situata anch’essa in strada d’Istieto, il comproprietario chiede la modifica dell’accesso della scheda di trasformazione urbana in quanto detta strada d’ingresso è l’unica che conduce al terreno agricolo sottostante, coltivato e facente parte della azienda agricola. La cancellazione dell’unica via d’accesso renderebbe il terreno agricolo intercluso.

Infine per quanto riguarda l’area con sigla “ID06.03”, situata in Viale Sardegna, con osservazione al Piano operativo adottato, la società Sistemi Urbani (Ferrovie dello Stato Italiane) ha richiesto la modifica della scheda, che prevede l’eliminazione di una stretta fascia prevista lungo la ferrovia, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, in quanto necessaria per le opere di manutenzione della rete ferroviaria. E’ stato inoltre richiesto di eliminare dalla previsione un’area destinata a parcheggio, prevista a notevole distanza dall’area di intervento, sempre in terreno delle Ferrovie dello Stato, considerato che questa non è funzionale all’intervento previsto con la scheda e che l’amministrazione comunale sta trattando con Sistemi Urbani e Ferrovie dello Stato per la cessione di alcune aree poste lungo l’asse viario fra viale Achille Sclavo e viale Sardegna

Statuto Sigerico: approvate alcune modifiche

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera relativa alla modifica dello statuto di Sigerico Spa, società in house con socio unico Comune di Siena. Il documento è stato illustrato dall’assessore Riccardo Pagni e ha ricevuto diciotto voti favorevoli, sei contrari e due astenuti da parte dei ventisei consiglieri presenti.

Le modifiche allo statuto di Sigerico Sopa si rendono necessarie – ha spiegato l’assessore – in base al decreto ministeriale 101 del 2022 concernente il “’Regolamento relativo alla definizione dei criteri di iscrizione obbligatoria in sezione separata dell’albo dei soggetti abilitati ad effettuare attività di accertamento e di riscossione dei tributi e delle altre entrate delle province e dei comuni, per i soggetti che svolgono esclusivamente le funzioni e le attività di supporto propedeutiche all’accertamento e alla riscossione delle entrate degli enti locali e delle società da essi partecipate’. Con questo è stato istituito, tra gli altri, presso il Ministero dell’Economia e Finanze l’albo dei soggetti che effettuano le attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e delle altre entrate delle province, delle città metropolitane, dei comuni, delle comunità montane, delle unioni di comuni e dei consorzi tra gli enti locali. E’ stata prevista un’apposita sezione dell’albo per i soggetti che svolgono esclusivamente le funzioni e le attività di supporto propedeutiche all’accertamento e alla riscossione delle entrate degli enti locali e delle società da essi partecipate, e sono stati definiti criteri e modalità per l’iscrizione delle società partecipate dagli enti locali per l’iscrizione all’albo istituito presso il Mef”.

Le modifiche riguardano in particolare l’articolo 4 (“Oggetto sociale”), nel quale viene aggiunto il testo “svolgimento delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle Province e dei Comuni ex articolo 53, decreto legislativo 446 del 1997, nonché di tutte le funzioni e delle attività di supporto propedeutiche all’accertamento e alla riscossione delle entrate degli Enti Locali e delle Società da essi partecipate;- resta esclusa l’effettuazione di qualsiasi attività di commercializzazione della pubblicità”, mentre è stata tolta la parte che riguardava la gestione e organizzazione di marketing e pubblicità. Nell’articolo 7 (“trasferimento delle azioni sociali e diritto di recesso dei soci”), viene inserito il testo “è inefficace, nei confronti della società, il trasferimento di azioni per atto tra vivi non preventivamente autorizzato dal Ministero dell’Economia e Finanze, a seguito dell’iscrizione della Società all’Albo dei soggetti abilitati ad effettuare attività di liquidazione e di accertamenti dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle Province e dei Comuni.

Nella parte dell’articolo 7 in cui si legge “la cessione totale delle azioni comporta la cessazione dell’eventuale affidamento di servizi da parte del socio cedente, salva la conseguente regolazione dei rapporti economici tra socio e Società” viene aggiunta la dicitura “fatta salva la possibilità di affidamento dell’attività in qualità di soggetto iscritto all’albo come previsto dall’art. 52, comma 5, lettera b), numero 1, del Decreto legislativo. Numero 446 del 1997”. Infine nell’articolo 15 la denominazione “Siena Parcheggi Spa” viene sostituita con “Sigerico Spa”.

Il Consiglio comunale ha dunque deliberato di “di approvare le modifiche allo statuto di Sigerico Spa agli articoli 4, 7 e 15” e “di delegare il Presidente del cda di Sigerico Spa ad apportare eventuali modifiche o/e integrazioni, di carattere non sostanziale, che possano essere richieste dal Ministero dell’Economia e delle Finanze durante la fase di iscrizione all’albo dei gestori dell’attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e delle entrate delle province e dei comuni”.

LE INTERROGAZIONI

Area ex campino Ovile, Capitani: Al lavoro per riqualificare gli spazi, previsto un percorso pedonale. Situazione che si trascina dal 2008

Siamo al lavoro per risolvere tutte le criticità e daremo avvio alla riqualificazione dell’area, risolvendo un problema datato 2008 e prevedendo un percorso pedonale, così come individuato dal progetto Urbinat, che è priorità per questa amministrazione”. Così il vicesindaco e assessore all’urbanistica Michele Capitani, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, ha risposto all’interrogazione dei consiglieri del gruppo Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Luca Micheli, Anna Ferretti e Gabriella Piccinni) e del gruppo Siena Sostenibile (Monica Casciaro) in merito al perdurare dello stato di abbandono dell’area ex campino di Ovile.

“L’area – ha spiegato l’assessore – versa in condizioni precarie dal 2008: da allora si attende una riqualificazione. L’amministrazione è al lavoro per risolvere le criticità che non hanno ancora consentito la riqualificazione della zona, in una problematica come detto ereditata e all’interno della quale vi sono questioni urbanistico-edilizie e paesaggistiche. L’amministrazione comunale precedente ha venduto con rogito del 25 maggio 2022 il fabbricato, già adibito a spogliatoio sportivo, con annessa area di pertinenza, censito in categoria D/6 e con destinazione urbanistica S3b, ovvero servizi pubblici, richiamati ‘giardini pubblici’ o ‘di uso pubblico con aree sistemate a verde per il gioco’, anche realizzati medianti spazi attrezzati. L’intenzione della proprietà è stata fin da subito quella di realizzare un impianto sportivo privato con campi da padel e questa amministrazione ha iniziato un percorso teso a raggiungere l’obbiettivo, che non è mai stato in discussione”.

“Per l’amministrazione – ha specificato Capitani – è prioritaria la compatibilità della struttura stessa con il progetto ‘Urbinat’ già individuato nella valle di Ravacciano, mentre al contempo e di concerto con la Scuola edile è stato avviato un progetto di riqualificazione delle fonti di Ovile, per il quale stiamo attendendo il parere della Soprintendenza e a breve potranno iniziare i lavori”.

“In questo percorso – ha aggiunto -, non facile per il tessuto dove si insedierà il nuovo impianto sportivo, abbiamo avviato con il patrimonio lo scambio di una porzione di un terreno di proprietà comunale, confinante e posto a nord del terreno sede del nuovo insediamento, e uno di uguale dimensione interno all’area alienata perimetrale ai futuri campi di padel, al fine di consentire il parcheggio ai fruitori della nuova struttura senza percorrere la delicata strada in discesa (attualmente unica via di accesso all’area di cui si parla), che conduce alle Fonti di Ovile. Lamministrazione vuole dunque dare seguito al progetto Urbinat, con un percorso verde che da Ravacciano e segnatamente scendendo da via Francesco di Valdambrino e costeggiando la nuova area da adibire a parcheggio scenda accanto ai campi stessi, passi davanti alle Fonti di Ovile per poi risalire verso la porta. In pratica dallo scambio la nuova struttura potrà godere di un parcheggio non collocato in adiacenza alle fonti e l’amministrazione potrà utilizzare una porzione di terreno sufficiente per il percorso pedonale Urbinat che da Ravacciano riconduca alle fonti e poi a Porta Ovile. Contestualmente allo scambio servirà anche una variante urbanistica o comunque delle verifiche sul dimensionamento di parametri urbanistici, finalizzata a conformare i terreni con le nuove destinazioni: siamo al lavoro, tenuto ovviamente conto dei tempi necessari”.

“In base a questo contesto – ha spiegato ancora Capitani – sono stati effettuati alcuni passaggi: è stata acquisita l’autorizzazione paesaggistica, che prevede la realizzazione di due campi coperti e uno scoperto e la riqualificazione della struttura preesistente a uso spogliatoio; una volta risolta la problematica paesaggistica ci siamo impegnati a risolvere i problemi urbanistico-edilizi, ricordando che la struttura possiede la destinazione urbanistica di ‘spazi, attrezzature servizi pubblici o di interesse pubblico’, di cui all’articolo 15 delle Nta del vigente Piano operativo, con articolazione S3 ‘spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport’. E’ stato dunque avviato un percorso teso a raggiungere i nuovi standard di parcheggi richiesti dalla struttura e la compatibilità della struttura stessa con il progetto ‘Urbinat’ sopracitato”.

“A proposito dell’intervento e delle tempistiche – ha spiegato ancora – , capisco che tre anni per riqualificare l’area sia un tempo lungo, ma sottolineo le difficoltà urbanistiche e paesaggistiche che ci sono state e che abbiamo superato. Tuttavia il campino e la valle versava in stato di degrado, come ribadisco, dal 2008. Cito un atto di Giunta comunale del 29 ottobre 2008: ‘Si propone la disattivazione delle utenze, di chiudere al pubblico gli spogliatoi e di servizi igenici in attesa di un intervento di manutenzione straordinaria’. Dopo questa disamina rimane però il mio dubbio, ma credo anche quello dei cittadini, di sapere se gli interroganti sono a favore o contrari questa operazione. Come amministrazione abbiamo idee chiare e, malgrado le difficoltà, comunque non imputabili a questa amministrazione, c’è un progetto per l’area. Per i vostri avete avuto dieci anni”.

La consigliera Giulia Mazzarelli (gruppo Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “non soddisfatta. La questione è chiara e l’interrogazione lo stesso, è ovvio che siamo interessati alla riqualificazione dell’area. Abbiamo rilevato queste problematiche e nessuno, visto che non c’è stata adeguata informazione, ha capito come mai dopo la cessione avvenuta nel 2022 non sia accaduto niente e siano passati tre anni senza interventi. Mi domando come sia possibile che si decida di cedere e di inserire nei beni alienabili un’area che presenta tutte le criticità esposte e che, di fatto a oggi, non può essere utilizzata dal nuovo proprietario e sulla quale non può essere realizzato alcun progetto. Non è solo un danno per il privato, ma anche per tutta la comunità. Ringrazio per le informazioni sulle novità che sono state scoperte ed esposte, ma credo che tutto questo dovesse essere verificato a monte. I tempi di riqualificazione dell’area rimangono lunghi servirà addirittura una variante, dovevano quindi essere fatte verifiche al momento della cessione dell’area”.

Alloggi a canone concordato, Bianchini: Puntiamo a una maggiore efficienza di Siena Casa

Con la nuova organizzazione della gestione degli appartamenti a canone concordato, puntiamo a una maggiore efficienza di Siena Casa spa”. Così l’assessore al patrimonio Massimo Bianchini, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, ha risposto all’interrogazione della consigliera del gruppo Partito Democratico, Anna Ferretti, in merito a iniziative assunte dalla Giunta in materia di gestione degli alloggi da destinare alla locazione a canone concordato.

“I sessantatré alloggi di proprietà del Comune di Siena da locare a canone concordato – ha spiegato l’assessore – sono a oggi assoggettati alla gestione tecnica (verifica e quantificazione degli interventi di manutenzione da eseguire) e amministrativa (stipula dei contratti, determinazione e riscossione dei canoni, recupero crediti e relative azioni giudiziarie) da parte della società partecipata Siena Casa spa, in virtù di apposita convenzione, mentre compete al Comune l’individuazione degli assegnatari degli appartamenti, con apposita procedura a evidenza pubblica. Per i servizi svolti Siena Casa viene remunerata con il venti per cento degli introiti dei canoni, pari a circa 60mila euro all’anno. Considerato che Siena Casa è società costituita per legge esclusivamente per la gestione delle case popolari e, ancorché trattandosi di attività affine, non per svolgere detta funzione con riferimento ad altre tipologie di appartamenti. In sostanza la mission di Siena Casa è la gestione delle case popolari”.

“Considerato questo come dato di partenza – ha aggiunto Bianchini – abbiamo avviato una valutazione sull’efficacia, efficienza ed economicità di effettuare come Comune una gestione diretta degli appartamenti da offrire a canone concordato. Questo ovviamente di concerto con presidente e direttore di Siena Casa, con cui abbiamo avuto un dialogo continuo e costante, senza fare fughe in avanti. Siena Casa ha condiviso ed avallato la scelta del Comune. La scelta effettuata di concerto, risponde al criterio di economicità dell’azione amministrativa, andando a risparmiare il venti per cento ma non è questo il solo dato determinante; non a caso ho citato anche l’efficacia perché nelle valutazioni si è tenuto conto delle difficoltà della stessa Siena Casa nella gestione delle manutenzioni sia degli alloggi Erp che di quelli a canone concordato. Penso che la direzione scelta sia di aiuto anche alla partecipata stessa che potrà concentrarsi esclusivamente sugli alloggi Erp”.

Per quello che attiene ai tempi di atti formali – ha concluso Bianchini –, questi sono maturi anche in vista della data del 1 luglio 2025 e verranno adottati nelle prossime settimane, anche se preme ricordare che gli svariati incontri con presidente, direttore e uffici di Siena Casa rappresentano già di per sé atti concludenti che dimostrano esplicitamente la volontà di ambedue le parti. E’ poi di tutta evidenza che in una siffatta nuova organizzazione della gestione degli appartamenti a canone concordato, la manutenzione straordinaria sia a carico dell’ente proprietario e quindi nostra. Infine non è intenzione dell’amministrazione l’affidamento a esterni dell’intero servizio o parti di esso: da un punto di vista organizzativo la scelta è di potenziare gli uffici investiti dell’attività, per quanto riguarda patrimonio, manutenzioni, eccetera”.

La consigliera Anna Ferretti (gruppo Partito Democratico) ha replicato: “Concordo con lei che internalizzare va bene, bisogna però vedere questa internalizzazione come viene fatta. Dalla delibera che ho citato si evince che non siete soddisfati di Siena Casa, ma adesso c’è un presidente di vostra fiducia, e questo mi lascia perplessa. Quando si internalizza occorre valutare il perché dell’operazione e a quali principi si risponde: spero che in tale atto la valutazione più importante sia quella della soddisfazione del servizio da parte dei cittadini che utilizzeranno gli alloggi, perché credo che questo sia il primo obiettivo che l’amministrazione si sia posta. Ma qui sta anche una delle mie preoccupazioni, perché in continuazione, dai vari assessorati, viene fuori la voce che manca il personale. Mi risulta anche che alcuni lavori straordinari che sarebbero spettati al Comune li abbia eseguiti Siena Casa; quindi, prendere in mano la gestione totale di ottantuno alloggi non credo sia una passeggiata. Tutto questo senza personale aggiuntivo? C’è la possibilità di implementare risorse nel settore del patrimonio? E, in questo caso, perché anche in altri servizi non vengono colmate le carenze che voi lamentate? Un Comune che è dovuto intervenire d’urgenza sulle scuole, che ha impiegato sei anni per lo sgombero di Villa Rubini, che ha appena effettuato una variazione per la scuola Pascoli: con tutti questi problemi volete intraprendere questa strada? Io mi auguro solamente che, per gli inquilini, tutto vada bene. Un’altra osservazione: l’attività è gestita da una partecipata gestita da una persona di vostra fiducia, ma non mi sembra un attestato di stima togliere un servizio che era stato affidato a Siena Casa e che non esula dalle sue competenze. Siena Casa ha sicuramente problemi, ma l’onere di chi guida è di migliorare il servizio della partecipata, non di dimostrarle sfiducia. Siena Casa è una struttura fondamentale per gestire il problema abitativo delle fasce con minore capacità economica, e va valorizzata e sostenuta nel suo agire, senza crearle intorno un clima di sfiducia. Questo è il messaggio che passa da questo atto: non la volontà del Comune di gestire il problema al meglio, ma ‘non abbiamo fiducia in voi, ci proviamo noi’”.

Garante Anziani, l’assessore Papi: Valutiamo l’introduzione, coerente con le priorità dell’amministrazione”

Questa amministrazione sta valutando concretamente l’introduzione della figura del Garante per i diritti degli anziani”. Così l’assessore ai servizi sociali, al volontariato e al terzo settore, Micaela Papi, ha risposto all’interrogazione dei consiglieri del gruppo Forza Italia – Udc – Nuovo Psi, Lorenza Bondi e Marco Falorni, durante la seduta di oggi, martedì 29 aprile, del Consiglio comunale di Siena in merito alla figura del “Garante degli anziani”.

Stiamo valutando – ha proseguito l’assessore Papi – l’introduzione di questa figura, anche in coerenza con l’indirizzo già espresso con la mozione numero 187 del 2021 presentata dal consigliere Lorenzo Lorè. Si tratta di una scelta che riteniamo importante, capace di rafforzare il sistema di tutele e diritti nei confronti di una fascia di popolazione tanto numerosa quanto fragile, e che intendiamo approfondire anche grazie all’analisi del quadro complessivo delle esigenze rilevate. Le problematiche relative alle persone anziane rappresentano una priorità per questa amministrazione, come ho avuto modo di ribadire in più occasioni. I dati demografici più recenti mostrano con chiarezza che il ventisette per cento della popolazione residente nel Comune di Siena è costituito da over 65 e che il saldo naturale tra nascite e decessi registra un segno negativo di trecentosettantasei unità. In un contesto come questo, è necessario sviluppare politiche e servizi mirati che promuovano il benessere e la qualità della vita delle persone anziane”.

Il Comune di Siena – ha chiarito Papi – fornisce i servizi in materia attraverso la Società della salute senese e l’Asp ‘Città di Siena’, con cui gestisce strutture residenziali, semi residenziali, centri diurni e assistenza domiciliare. I bisogni maggiormente segnalati ai nostri Servizi Sociali riguardano la progressiva perdita di autonomia, il bisogno di orientamento per i percorsi domiciliari, la solitudine e il disagio economico. A queste esigenze rispondiamo con una pluralità di interventi, a cominciare dalla prossima attivazione del Punto unitario di accesso (Pua), che offrirà una valutazione congiunta sanitaria e sociale dei casi complessi, e da un rafforzamento dei servizi domiciliari e di prossimità, anche grazie alla rete del volontariato. Proprio in questo contesto andrebbe ad inserirsi la figura del Garante”.

L’assessore ha poi aggiornato i consiglieri sulle “numerose progettualità in essere. Il progetto triennale del tavolo Anziani di Sisienasociale2.0, già avviato e in corso di svolgimento grazie al contributo di associazioni e realtà locali, sarà presentato ufficialmente alla cittadinanza il prossimo 24 maggio in piazza del Campo. È quasi pronta la seconda edizione della campagna di prevenzione contro le truffe agli anziani realizzata in collaborazione con Prefettura, Questura, Polizia Locale e Società della salute senese, ed intendiamo partire con i primi passaggi già prima dell’estate, periodo particolarmente delicato per questa fascia di popolazione. Come Comune abbiamo ottenuto la certificazione di ‘Comune Dementia Friendly’, con attività già in corso presso l’Istituto Caselli e un prossimo incontro del gruppo tecnico operativo previsto nei prossimi giorni. Sono previste attività di alfabetizzazione digitale e di supporto all’accesso ai servizi sanitari presso i cinque Centri anziani comunali, oltre all’operatività dei due Centri di facilitazione digitale finanziati dalla Regione Toscana. Proseguono inoltre i lavori per il nuovo Cohousing per anziani che sorgerà nell’ex scuola elementare di Malafrasca con avvio operativo previsto per il 2026. Segnalo infine che la Consulta comunale degli anziani, rinnovata con il regolamento approvato lo scorso novembre, è già operativa e si è riunita per la prima volta nel mese di marzo, affrontando temi di grande rilevanza. Alla luce di tutto ciò, ritengo che l’istituzione del Garante per i diritti degli anziani possa rappresentare un passo ulteriore e coerente all’interno di un sistema già ricco di interventi e progettualità, con l’obiettivo di creare un punto di riferimento istituzionale stabile, capace di dialogare con i servizi, intercettare bisogni e contribuire a rafforzare la cultura della cura e della dignità”.

Il consigliere Lorenza Bondi (gruppo Forza Italia – Udc – Nuovo Psi) che ha illustrato l’interrogazione ha detto che “in merito alla risposta sulla figura del Garante degli anziani, oggetto della nostra interrogazione, mi dichiaro assolutamente soddisfatta della risposta dell’assessore che ringrazio per la granularità delle azioni illustrate nel corso delle quali ha fornito il quadro aggiornato sulle attività che sono portate avanti. Esprimo soddisfazione anche per il proseguimento di un percorso, già intrapreso, e pertanto per l’apertura all’introduzione della figura del Garante degli anziani che possa, così, svolgere anche un ruolo di collegamento tra i bisogni rilevati e l’Amministrazione comunale. Le numerose iniziative già in essere in favore delle categorie più fragili, così come illustrate ed inquadrabili nelle azioni di ‘SI-Siena Sociale’, sono anche una risposta politica verso chi ha detto, come la segretaria del Pd cittadino, che questa maggioranza non dà risposte alle fragilità”.

Cag Taverne d’Arbia, Papi: “Nuovo presidio socio-educativo nella sede della Pubblica Assistenza”

Sarà realizzato un nuovo Centro di aggregazione giovanile nel quartiere di Taverne d’Arbia, all’interno della nuova sede della Pubblica Assistenza, la cui ultimazione è prevista entro la fine dell’anno”. Così l’assessore ai servizi sociali, al volontariato e al terzo settore del Comune di Siena, Micaela Papi, ha risposto all’interrogazione del consigliere del gruppo Lega Salvini premier, Orazio Peluso, durante la seduta di oggi, martedì 29 aprile, del Consiglio comunale di Siena sull’istituzione di un Centro di aggregazione giovanile nel quartiere di Taverne d’Arbia.

È un obiettivo – ha spiegato Papi – su cui stiamo lavorando con determinazione, per offrire alla comunità un presidio socio-educativo completo, pensato per accompagnare bambini e ragazzi nel loro percorso di crescita, dall’infanzia fino all’età adulta. I centri nascono con una forte valenza preventiva: promuovono il benessere psico-fisico dei ragazzi attraverso l’accoglienza, la relazione, il sostegno e la possibilità di sperimentarsi all’interno di gruppi, rafforzando la consapevolezza di sé e costruendo insieme agli altri un’identità sociale positiva. Sono spazi polifunzionali, informali, ma significativi, dove i giovani possono incontrarsi, socializzare, acquisire competenze e trovare un modo alternativo e sano di vivere il tempo libero, prevenendo così il rischio della solitudine e dell’isolamento. Questa amministrazione non solo condivide le preoccupazioni espresse, ma ha già attivato servizi importanti in questa direzione. A Taverne d’Arbia è infatti attiva la ludoteca ‘Fantasia’, gestita dal servizio Istruzione tramite la cooperativa Alioth, con importanti servizi e attività di doposcuola e ricreative”.

Il nuovo Cag – ha proseguito l’assessore – che si aggiungerà alla ludoteca, sarà ospitato nella porzione di immobile concesso gratuitamente dalla Pubblica Assistenza, come previsto da una misura compensativa legata al permesso a costruire. Inoltre, stiamo perfezionando la richiesta per acquisire in locazione un ulteriore locale attiguo di circa settanta metri quadrati, già dotato di servizi igienici per persone con disabilità. Questa scelta ci permetterà di creare un vero polo educativo e sociale integrato, con spazi suddivisi, funzionali e completamente accessibili. Il progetto rappresenta l’evoluzione naturale dei servizi già presenti nel quartiere e risponde concretamente ai bisogni espressi dalla cittadinanza. L’amministrazione sta andando avanti con convinzione verso la realizzazione di questo importante obiettivo, che rappresenterà un investimento concreto per il futuro dei giovani e per la coesione del quartiere di Taverne d’Arbia”.

Il consigliere Orazio Peluso (gruppo Lega Salvini premier) si è dichiarato “pienamente soddisfatto, mi congratulo per il lavoro che viene portato avanti e per la sensibilità dimostrata”.

Restauro del Buon Governo, Fabio: Mantenere fruibile la visibilità del sito a cantiere aperto

L‘obiettivo è quello di rendere nuovamente e pienamente fruibile la visione e la visitabilità del ciclo pittorico e di stabilire un cronoprogramma degli interventi adeguato e realistico; il tutto nell’ottica di mantenere fruibile la visibilità del sito a cantiere aperto”. Così il Sindaco, Nicoletta Fabio, ha risposto, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, all’interrogazione della consigliera Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico sull’avvio dei lavori di restauro del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti nel Museo Civico di Siena.

“Nel Consiglio comunale dello scorso 17 ottobre – ha esordito il Sindaco – avevo spiegato che, a seguito della valutazione del materiale relativo alla diagnostica e ai sopralluoghi congiunti effettuati, è stata concordata tra l’amministrazione, la Soprintendenza e l’Istituto centrale per il restauro (Icr) l’istituzione di un ‘cantiere pilota’, consistente nella selezione di un’area campione per ciascuna parete su cui eseguire tutte le fasi dell’intervento di restauro, i cui protocolli metodologici, dopo un’adeguata valutazione, saranno estesi all’intero ciclo; pertanto, l’istituzione del cantiere pilota ha segnato di fatto l’inizio della fase operativa del restauro. Ripercorrendo i vari passaggi, avevo ricostruito quindi l’iter e le modalità del cantiere pilota fino alla data del 10 ottobre, quando la restauratrice incaricata, Anna Brunetto, ha trasmesso all’amministrazione il progetto scientifico relativo ai test di pulitura laser, trasmesso alla Soprintendenza per l’autorizzazione, autorizzazione giunta il 17 ottobre. Con una determinazione dirigenziale del 4 dicembre 2024 questi test di pulitura laser sono stati affidati ad Anna Brunetto e sono stati eseguiti dal 3 all’11 febbraio 2025 con varie tipologie di laser sotto la supervisione, con sopralluogo diretto dal 5 al 7 febbraio, dei funzionari dell’Icr e della Soprintendenza”.

“Come confermato dalla relazione rimessa da Anna Brunetto e dall’Icr in data 17 marzo – ha proseguito il primo cittadino – la pulitura laser, eseguita con strumentazioni e parametri differenti a seconda dei materiali costitutivi della pellicola pittorica, del suo stato di conservazione e della natura delle sostanze di restauro applicate, è risultata efficace, permettendo la rimozione controllata degli strati di ossalati di calcio, resistenti alla pulitura chimica, e la totale o parziale asportazione delle ridipinture eseguite nelle estese aree di abrasione e lacuna della pellicola pittorica nei precedenti interventi di restauro, evitando tuttavia la solubilizzazione e movimentazione di sali e di sostanze presenti nell’intonaco che avrebbero potuto generare macchie e gore sul colore. All’interno delle sopraddette relazioni è consigliato, al fine di una definizione puntuale dei capitolati tecnici, un ulteriore ampliamento e perfezionamento delle metodologie fino a ora applicate in sede di cantiere pilota anche con sistemi combinati tra puliture chimiche e laser, ma questa valutazione ci riserviamo di affidarla al Comitato scientifico che supervisionerà l’intero progetto. Con lo stesso Comitato scientifico si valuterà anche se e come presentare alla cittadinanza i risultati finora ottenuti e il prosieguo dell’operazione”.

“Al fine di agevolare un coinvolgimento diretto nella costituenda commissione scientifica e consultiva di istituzioni di eccellenza sia senesi che nazionali – ha poi spiegato Fabio – l’amministrazione, con una deliberazione del 21 gennaio 2025, ha approvato lo schema di convenzione con l’Icr di Roma, all’interno del quale in dettaglio il Comune ha affidato all’Isitituto: la consulenza tecnico-scientifica relativa alla definizione degli interventi conservativi; l’effettuazione della verifica della progettazione; la consulenza tecnico-scientifica; la consulenza per la conservazione programmata e la valorizzazione dell’opera. Abbiamo inoltre richiesto alle due università di designare uno storico dell’arte medievista, ed i nominativi ci sono stati forniti sia da Unistrasi che da Unisi; tali membri saranno affiancati da altri storici dell’arte già individuati. I nominativi saranno resi noti al momento della loro effettiva nomina, che arriverà comunque entro i primi di giugno. Il Comitato avrà a disposizione tutto il materiale fin qui acquisito per valutare di concerto con Soprintendenza e amministrazione comunale i passi successivi, fermo restando che la sala tornerà visitabile appena rimosso l’attuale ponteggio e durante le operazioni che si riterranno necessarie”.

“Concluso infatti il cantiere pilota – ha proseguito il Sindaco – intenzione dell’amministrazione era quella di rimuovere l’attuale ponteggio e riportare la sala al naturale percorso museale, concordando con quanto da lei stessa sottolineato dopo la mia risposta alla sua precedente interrogazione, cioè che il ciclo è stato creato per essere osservato da terra e non da quell’altezza e da vicino. Abbiamo però condiviso con la Soprintendenza la necessità, o meglio l’opportunità, di rimuovere le tracce delle analisi effettuate prima della riapertura al pubblico, ed è questa la ragione per cui al momento le visite sono sospese. In esito agli ultimi incontri e riunioni, nei giorni scorsi si è provveduto a inoltrare una comunicazione riguardo lo smontaggio del ponteggio di servizio, nelle more della definizione degli interventi di pulitura o restauro da concordare. Proprio nella settimana corrente l’Icr ha provveduto per le vie brevi a comunicare i nominativi di tre restauratori in grado di poter produrre apposita documentazione e quantificare gli interventi occorrenti”.

“Posta la superiore conservazione del bene – ha concluso il Sindaco Fabio – l’obiettivo è quello di rendere nuovamente e pienamente fruibile la visione e la visitabilità del ciclo pittorico e di stabilire un cronoprogramma degli interventi adeguato e realistico. L’idea è quella che gli interventi, qualunque ne sia la tipologia, siano da eseguirsi non su tutte le superfici in contemporanea, ma prevedendo di lavorare sulle varie pareti in sequenza; il tutto nell’ottica di mantenere fruibile la visibilità del sito a cantiere aperto, sempre con l’accordo dell’Ispettorato del lavoro, con il quale è stato sottoscritto a suo tempo apposito protocollo”.

La consigliera Gabriella Piccinni (gruppo Partito Democratico) si è dichiarata “non soddisfatta dalla risposta. Come spesso accade gli aspetti tecnici rendono la risposta complessa, così come la replica. Tuttavia, rilevo alcune contraddizioni. Quando si afferma che saranno nominati i nuovi componenti del comitato scientifico, mi permetto di osservare che tale comitato andava istituito e reso operativo fin dall’inizio del percorso. Non può intervenire successivamente, a lavori già avviati e a decisioni già assunte. Un comitato scientifico, per essere davvero efficace, deve accompagnare tutte le fasi del progetto sin dall’avvio. L’intervento era stato presentato inizialmente come una semplice operazione di ripulitura: oggi lei ci dice che ancora non sappiamo se si tratterà di un restauro o di una ripulitura, e tra le due c’è una differenza sostanziale. Inoltre, l’Istituto Centrale per il Restauro, che ha inviato qui una sua tecnica, è diretto da uno storico dell’arte: un chiaro segnale che l’approccio tecnico e quello storico-artistico devono procedere insieme, in modo integrato. Ci sono dei ritardi evidenti nei tempi di esecuzione, e questo è uno dei problemi principali in tema di gestione dei lavori. Sono ormai tre anni che attendiamo una definizione chiara su questo intervento, e non è un dettaglio da poco. Il restauratore non è un genio solitario chiamato a inventare soluzioni in autonomia: ha bisogno di un comitato scientifico che lo guidi e lo affianchi nelle scelte. Nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi ho sentito parlare di ‘buchi da richiudere’ e immagino ci si riferisse ai saggi stratigrafici effettuati. Tuttavia, l’uso di questo termine è preoccupante: non si fanno ‘buchi’, si fanno saggi, e se si è trattato di un errore comunicativo, sarà necessario chiarirlo attraverso relazioni tecniche. In ogni caso, le parole usate pubblicamente su questi temi devono essere sempre molto precise. Infine mi chiedo quale sia stata l’utilità di tutte le tecnologie e innovazioni digitali applicate, se dopo tre anni siamo ancora fermi in questo punto. Si sente dire spesso che Siena non può vivere solo di conservazione, ma io mi chiedo dove sia, concretamente, questa azione di conservazione. Nelle parole ascoltate avverto una certa preoccupazione, che purtroppo condivido. I tempi sono incredibilmente lunghi, e ciò comporta una responsabilità politica precisa. Stiamo parlando, probabilmente, della seconda opera più importante della città dopo il Duomo, ed è di proprietà comunale. Il patrimonio artistico senese deve essere inserito in un progetto storico e artistico organico: non può rimanere un’idea scritta su un foglio di carta”.

Dazi imposti dagli Stati Uniti, Fabio: Tema importante ma non di competenza comunale

Gli strumenti che l’amministrazione potrebbe mettere in campo a sostegno delle imprese e dei cittadini senesi in caso di dazi imposti dagli Stati Uniti sono stati oggetto, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, di un’interrogazione da parte del consigliere del gruppo Partito Democratico, Alessandro Masi. A rispondere è stato il Sindaco del Comune di Siena, Nicoletta Fabio.

“Rispondiamo a questa interrogazione, come doveroso – ha dichiarato il Sindaco – facendo però presente che, al momento attuale, appare non tempestiva. A oggi, infatti, non è stato ancora stabilito né a livello internazionale né a livello nazionale quali saranno gli eventuali nuovi dazi a carico delle imprese italiane, né quelli che potranno riguardare altri paesi dell’Unione Europea e del mondo. Alla luce di ciò, è evidente che il Comune non ha elementi per fare previsioni su uno scenario che resta indefinito. Inoltre è pressoché impossibile per un ente comunale, che non ha competenze né strumenti in materia di politica commerciale internazionale, fornire risposte su dinamiche di mercato globale. Questo non significa ignorare la rilevanza del tema: il mercato Usa è indubbiamente importante per l’economia del territorio. Le vendite di manufatti senesi in questo mercato, nel 2024, hanno superato i 656 milioni di euro, circa il 16% del totale venduto nel mondo. Si tratta in particolare di farmaci, che rappresentano 292 milioni di euro, pari al 44% del totale venduto in questo mercato dalla provincia di Siena e al 7,7% di tutti i prodotti farmaceutici venduti dalla Toscana negli Stati Uniti. Rilevante è anche il comparto delle bevande, che costituisce il 28% dell’export senese in Usa e rappresenta il 43% delle bevande esportate dalla Toscana verso questo mercato. Le importazioni di manufatti dagli Usa, invece, hanno un peso meno rilevante. Esistono tuttavia organi nazionali e sovranazionali appositamente preposti a questo tipo di analisi e decisioni”.

“Va poi rilevato – ha aggiunto Fabio – che le attività di esportazione interessate da eventuali dazi coinvolgono in larga parte imprese che operano sul territorio provinciale, e non specificamente su quello comunale. Gran parte delle aziende esportatrici ricadono infatti in ambiti produttivi esterni alla città. In tal senso, la richiesta sembrerebbe più opportunamente indirizzabile alla Provincia o alla Camera di Commercio, enti che per loro natura sono più prossimi a questo tipo di tematiche. Invitiamo quindi il consigliere proponente a prendere atto di queste inequivocabili circostanze e, se lo ritiene, a rivolgersi agli enti territorialmente e istituzionalmente più competenti su una questione di rilevanza macroeconomica e di portata globale, che non può essere ricondotta alle responsabilità di un singolo Comune”.

Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarato: “non soddisfatto, perchè la Sindaca Fabio non ha risposto al tema, ma soprattutto alla domanda principale che è stata fatta, ovvero, l’amministrazione è d’accordo su questi dazi o no? E in generale questa questione era importante da porre all’interno di questo Consiglio, che ricordo e’ della città capoluogo di una provincia che ha vocazione internazionale, in un Paese che in Europa è secondo solo alla Germania nell’export con gli Stati Uniti: una provocazione per promuovere un dibattito nell’opinione pubblica e tra le istituzioni locali. La superficialità e tiepidezza del governo Meloni sui dazi americani (sebbene sospesi, sono comunque aumentati già del 10 per cento e del 25 per cento per acciaio ed auto) non è un buon segno per noi a Siena e per le nostre attività, che già abbiamo i prezzi tra i più alti d’Italia e la tassazione al massimo. Tutto questo, prima che da consigliere comunali, non ci deve stare bene da cittadini. Questa incertezza dei dazi aggiunge un’ulteriore variabile sfavorevole al quadro della crisi del lavoro e dell’economia locale, che avevamo condiviso in questa sala con gli attori economici cittadini a febbraio”.

Speriamo quindi – ha concluso il consigliere Masi – che almeno l’Unione Europea sia compatta per arginare questi dazi, che non vanno sottovalutati, perché sembrano lontani dalle nostre vite, ma le condizionano già adesso. Spero quindi che questa interrogazione serva a destare una maggiore attenzione su questa nuova tegola, che rischia di penalizzarci anche qui a Siena”.

Manto stradale cittadino, Bianchini: Stanziata cifra senza precedenti per affrontare le numerose criticità

Stanziata una cifra senza precedenti, l’amministrazione ha ben chiare le criticità”. Così l’assessore ai lavori pubblici Massimo Bianchini, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, ha risposto all’interrogazione della consigliera del gruppo Partito Democratico, Giulia Mazzarelli, in merito allo stato di degrado del manto stradale del quartiere del Petriccio e a una richiesta di aggiornamento sulla pianificazione dei lavori per il rifacimento del manto stradale in alcune strade della città.

L’amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore – tramite l’ufficio manutenzione controlla il patrimonio stradale comunale costantemente e ha presente le innumerevoli criticità, relazionando sullo stato di manutenzione delle strade di proprietà e non solo”.

Allo stesso tempo – ha aggiunto Bianchini – uffici e tecnici hanno ben chiaro lo stato di degrado del reticolo stradale cittadino, sulla base del quale viene approntata la programmazione annuale e pluriennale. Il fatto di aver stanziato nel bilancio cifre sulla manutenzione stradale senza precedenti dà la misura da un lato del problema, dall’altro dell’attenzione che l’amministrazione pone su tale criticità. Come ho avuto modo di esporre in una precedente interrogazione, la scelta, di concerto con gli uffici competenti, riguardava il fatto di procedere nelle strade con un progetto ‘dedicato’ o meno. Come il Consiglio ha avuto modo di vedere nel programma triennale dei lavori pubblici, che si sono succeduti nel tempo, si sarà notato che per singole strade, per praticità, si è optato per progetti ‘dedicati’; per aree di intervento più vaste invece si è scelto di far rientrare gli interventi nello stanziamento annuale da un milione e mezzo di euro. L’intervento nel quartiere del Petriccio è inserito nel cronoprogramma, tanto è vero che oltre al rifacimento del manto stradale, in una parte si sta procedendo anche alla valutazione del rischio idraulico.

La consigliera Giulia Mazzarelli (gruppo Partito Democratico) si è dichiarata “non soddisfatta perché non mi è stata data risposta alla domanda sulla pianificazione triennale. Chiedo dunque che venga organizzata una Commissione apposita per illustrare tale pianificazione. Solo per le strade del quartiere del Petriccio ci vogliono risorse per un milione e duecentomila euro, su un totale stanziato di un milione e mezzo di euro all’anno. Per cui è necessario che le risorse da investire siano essere maggiori, altrimenti è palese come non ci saranno lavori che incideranno in maniera sostanziale sulle strade. Chiedo dunque di mettere in programma il rifacimento delle strade oggetto dell’interrogazione, in un’area della città nell’immediata periferia del centro storico importante, per cui serve una adeguata calendarizzazione e pianificazione degli interventi. Mi aspettavo che si intervenisse almeno nel punto dove persiste un dosso pericoloso”.

Colonnine per le auto elettriche, Capitani: Centouno punti di ricarica, postazioni consultabili online

Le colonnine di ricarica delle auto elettriche a Siena sono state al centro dell’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, dal consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico. A rispondere è stato il vicesindaco, Michele Capitani.

“Il Comune di Siena – ha dichiarato Capitani – ha elaborato un Piano per la valutazione del fabbisogno di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, in attuazione della normativa europea e nazionale di settore. Questo Piano è stato approvato dalla Giunta comunale lo scorso 1 aprile ed è composto da una Relazione tecnica, che contiene tutte le informazioni richieste, e da una planimetria con l’indicazione delle collocazioni. Le postazioni sono anche consultabili online, sia su Google Maps che sulle principali piattaforme dedicate alla mobilità elettrica, con particolare riferimento a Enel X”.

“La rete – ha proseguito il vicesindaco – è stata recentemente aggiornata e potenziata grazie a un accordo stipulato nel 2021 con Enel X Mobility, selezionata tramite avviso pubblico di manifestazione di interesse. Questo ha consentito al Comune di avviare una convenzione finalizzata alla sostituzione e all’incremento delle infrastrutture esistenti, promuovendo così la mobilità sostenibile e rispondendo in maniera concreta alle crescenti esigenze degli utenti che scelgono veicoli a basse emissioni. A seguito di questo accordo, l’attuale rete di ricarica per veicoli elettrici su suolo pubblico risulta costituita da cinquanta colonnine a doppia presa e una a presa singola, ovvero da complessivi centouno punti di ricarica (e quindi altrettanti posti auto dedicati) di cui sessantasei di tipo Quick, ventinove di tipo Fast e sei Hpc; ogni punto di ricarica è associato a un posto auto dedicato, riservato durante la fase di ricarica”.

“Restiamo comunque a disposizione – ha concluso il vicesindaco Capitani – per eventuali nuove esigenze adeguatamente motivate”.

Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico si è dichiarato non soddisfatto della risposta: “Avevo chiesto di conoscere lo stato di funzionamento delle colonnine di ricarica, non la loro mappatura. Il tema è capire se è vero che nella zona di Fontebranda e dei Tufi queste apparecchiature sono funzionanti o meno, così come nella zona di San Prospero, cercando di sistemare gli eventuali disservizi. Le postazioni di ricarica per le auto elettriche sono un elemento qualificante dell’accoglienza della nostra città, perché è vero che si accoglie con il nostro grande patrimonio, ma anche con un’offerta aggiornata di servizi e infrastrutture. Siamo una città ‘carbon free’ e votata alla sostenibilità; forse non si dà l’adeguata importanza al fatto che, nel resto del nostro Paese, il 29 maggio il saldo fra ciò che si produce e ciò che si consuma è già in negativo, mentre nella nostra città e nella nostra provincia il saldo è in pareggio per tutto l’anno. Questo significa avere una qualità della vita per chi viene a visitare il nostro territorio, ma anche una qualità dell’accoglienza complessiva anche rispetto alle imprese che si insediano a Siena, perché essere ‘carbon free’ offre una serie di vantaggi, di certificazioni, di accesso al credito favorevole; ma è evidente che questi aspetti non vengono raccontati e, forse, neanche sono conosciuti. Le colonnine di ricarica rappresentano un piccolo aspetto, ma significativo per i cittadini-utenti e per i visitatori, che sono molto sensibili sull’argomento, dato che si tratta di un ‘biglietto da visita’ per l’accoglienza. Spero che l’interrogazione serva a far aumentare l’attenzione sulla questione. Nella consiliatura precedente abbiamo svolto un incontro per ‘Agenda 2030’, il Dup è organizzato secondo gli obiettivi di ‘Agenda 2030’: è inutile avere quest’agenda se però abbiamo poi le colonnine di ricarica che non funzionano”.

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