
SIENA. Di seguito (e in aggiornamento) il resoconto dei punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Siena, tenutosi oggi (24 luglio).
Il Consiglio Comunale ricorda Antonio Maria Baldi
Il Consiglio Comunale di Siena, in apertura della seduta di oggi, giovedì 24 luglio, e su indicazione del presidente Davide Ciacci, ha osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Antonio Maria Baldi, scomparso lo scorso 17 luglio. Baldi era rappresentante dell’amministrazione comunale nel Cda della Fondazione Derek Rocco Barnabei, di cui era stato eletto vicepresidente, e dal 1993 al 1997 era stato consigliere comunale.
Il Consiglio comunale approva la salvaguardia degli equilibri di bilancio e la variazione al bilancio di previsione
Il Consiglio comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 24 luglio, ha approvato il bilancio di previsione 2025-2027 – salvaguardia degli equilibri (ex articolo 193 del Tuel) e la contestuale variazione di assestamento generale. L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni, è stato approvato con diciannove voti favorevoli, sette contrari e un astenuto da parte dei ventisette consiglieri presenti.
La variazione di bilancio approvata (variazione numero 2 del 2025) è stata predisposta anche alla luce delle richieste sopravvenute da parte dei dirigenti delle direzioni comunali, nonché delle risultanze dei controlli gestionali periodici effettuati dal servizio finanziario, attestando la sussistenza di tutti gli equilibri di bilancio e adeguando gli stanziamenti alle nuove esigenze emerse, al fine di dare piena attuazione al mandato dell’amministrazione. Tra le principali variazioni apportate in bilancio, si possono evidenziare alcuni storni tra vari capitoli per coprire le esigenze dei servizi in materia di personale, nuovi contributi ricevuti dal Comune in conto capitale e stanziamenti adeguati per la costituzione della Fondazione Cer, soggetto giuridico costituito per produrre, consumare e condividere energia elettrica da fonti rinnovabili tra i soci che ne faranno parte, attraverso un sistema di gestione locale basato sulla condivisione virtuale dell’energia tramite la rete nazionale.
Nell’atto si legge che, dalla verifica eseguita, è emerso il mantenimento degli equilibri finanziari dell’ente sia in termini di competenza che di cassa, incluso il pareggio finanziario. Sono stati analizzati tutti gli stanziamenti del bilancio, compresi il fondo di riserva, il fondo di cassa e il fondo crediti di dubbia esigibilità, che per l’anno 2025 risulta pari a 15.467.707,70 euro. La situazione dei residui attivi e passivi non presenta criticità tali da compromettere gli equilibri contabili.
Tutti gli interventi sono stati finalizzati a consolidare l’equilibrio del bilancio previsionale, nel rispetto delle normative di finanza pubblica e dei principi contabili armonizzati. L’ente risulta in equilibrio anche rispetto ai vincoli previsti dalla legge di bilancio 2019 (legge 145 del 2018), non trovandosi in alcuna delle situazioni di criticità previste dal Tuel (utilizzo di entrate vincolate per spese correnti o anticipazioni di tesoreria). Sono stati inoltre segnalati debiti fuori bilancio riconoscibili ai sensi dell’articolo 194 del decreto legislativo 267 del 2000, come attestato dalle dichiarazioni dei dirigenti competenti.
Il bilancio di previsione 2025-2027, approvato dal Consiglio comunale il 19 dicembre 2024 insieme al Documento Unico di Programmazione, viene quindi aggiornato in via generale, confermando la tenuta finanziaria dell’ente e la coerenza con gli obiettivi strategici indicati. Il provvedimento ha ricevuto il parere favorevole dei Revisori dei conti e della Commissione consiliare Programmazione, Bilancio e Affari generali.
Il Consiglio comunale approva l’assestamento generale del bilancio 2025-2027 della Biblioteca Comunale degli Intronati
Il Consiglio comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 24 luglio, ha approvato la delibera relativa alla “Salvaguardia degli equilibri di bilancio (ex articolo 193 del Tuel) e contestuale variazione di assestamento generale dell’Istituzione Biblioteca comunale degli Intronati”. L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio, Riccardo Pagni, è stato approvato con diciassette voti favorevoli e otto contrari da parte dei venticinque consiglieri presenti.
La salvaguardia degli equilibri di bilancio è un adempimento obbligatorio che garantisce la solidità finanziaria e la continuità amministrativa, rappresentando un momento di verifica essenziale durante la gestione dell’esercizio finanziario. L’approvazione si inserisce nel quadro degli strumenti fondamentali di programmazione dell’Ente, a partire dal Documento Unico di Programmazione 2025-2027 e dal Bilancio di previsione triennale, approvati dal Consiglio comunale nella seduta del 19 dicembre 2024, seguiti dal Piano Esecutivo di Gestione adottato dalla Giunta il 30 dicembre 2024. L’obiettivo è verificare la sostenibilità finanziaria nel corso dell’anno, affinché le spese siano sempre coperte da entrate effettive e si mantenga l’equilibrio fra entrate e uscite correnti, in conto capitale, e per i servizi per conto terzi. Il documento, predisposto nel rispetto delle normative vigenti e dei principi contabili armonizzati, ha ottenuto il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune e della Commissione consiliare programmazione, bilancio e affari generali.
Nel dettaglio, il provvedimento prevede l’applicazione dell’avanzo libero di amministrazione dell’Istituzione Biblioteca, pari a 91.418,61 euro, come risultante dal Rendiconto di gestione 2024 approvato dal Consiglio comunale nella seduta del 29 aprile 2025. Tale avanzo è stato destinato a spese in conto capitale, tra cui lo sviluppo software, l’acquisto di hardware e arredi, nonché interventi di manutenzione straordinaria. Sono inoltre state disposte alcune variazioni compensative tra capitoli di spesa per rispondere a esigenze gestionali, come la copertura dell’aumento Istat relativo all’appalto dei servizi di pulizia. Si registrano, inoltre, maggiori entrate pari a 3.505,03 euro da trasferimenti correnti da Regione Toscana, finalizzati al progetto Redos.,e il conseguente incremento dei relativi capitoli di spesa.
Il Consiglio comunale approva il riconoscimento di un debito fuori bilancio
Il Consiglio comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 24 luglio, ha approvato la delibera relativa al riconoscimento di legittimità di un debito fuori bilancio (ex articolo 194 del decreto legislativo 267 del 2000). L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio Riccardo Pagni, è stato approvato con diciannove voti favorevoli e sei contrari da parte dei venticinque consiglieri presenti.
Il provvedimento riguarda una somma complessiva pari a 1.604,62 euro e si riferisce a una sentenza del Giudice di Pace di Siena che ha condannato l’amministrazione al pagamento delle spese legali relative a una controversia avviata in ambito tributario. Il riconoscimento del debito è stato ritenuto necessario per evitare ulteriori oneri a carico del Comune, nelle more della definizione del procedimento giudiziario in corso.
La delibera è stata adottata nel rispetto delle disposizioni normative vigenti e degli atti di programmazione finanziaria dell’Ente, con la copertura degli oneri assicurata all’interno del bilancio di previsione 2025. Il riconoscimento è stato accompagnato dal parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti.
Gestione dei servizi, il Consiglio comunale approva la convenzione tra Comune di Siena e Società della Salute senese
Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 24 luglio, ha approvato la delibera relativa alla convenzione tra il Comune di Siena e la Società della Salute senese per la gestione dei servizi di cui all’articolo 1 bis, comma 3, lettere C e D della legge regionale della Toscana numero 41 del 2005. Il documento, che riguarda in particolare il rinnovo della convenzione per il periodo dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2029 ed è stato illustrato dall’assessore ai servizi sociali Micaela Papi, è stato approvato all’unanimità da parte dei ventinove consiglieri presenti.
L’atto richiama, nelle premesse, la deliberazione dell’assemblea dei soci della Società della Salute senese del 27 novembre 2024, in cui è stato approvato lo schema di convenzione fra la Società della Salute senese e i Comuni soci per disciplinare i rapporti relativi alla gestione dei servizi e delle attività relativi all’area socio- assistenziale e socio-sanitaria”. Inoltre, il documento “prende atto che, con deliberazione dell’assemblea dei soci del 24 giugno 2025 recante ‘Determinazione della quota capitaria a carico dei Comuni soci per l’annualità 2025’, è stato stabilito un incremento della stessa di 4 euro con conseguente aumento del costo pro-capite da 26,90 euro a 30,90 euro” e che “sulla base della popolazione residente al 31 dicembre 2024, pari a 52.833 abitanti, l’incremento della quota capitaria comporta per il Comune di Siena un costo aggiuntivo di 211.332 euro e un costo complessivo pari a 1.632.539 euro”. Inoltre “è stato determinato che entro il mese di novembre del corrente anno dovrà essere stabilita la quota capitaria per l’anno 2026”.
Come si legge nelle premesse dell’atto, “le funzioni del Consorzio pubblico Società della Salute senese, così come previste dagli atti costitutivi, sono di seguito esemplificate: indirizzo e programmazione strategica delle attività ricomprese nel livello essenziale di assistenza territoriale previsto dal piano sanitario e sociale integrato nonché di quelle del sistema integrato di interventi e servizi sociali di competenza degli enti locali; programmazione operativa e attuativa annuale, inclusi la regolazione e il governo della domanda, mediante accordi con l’azienda sanitaria in riferimento ai presidi ospedalieri e con i medici prescrittori che afferiscono alla rete delle cure primarie; organizzazione e gestione delle attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e delle altre prestazioni sanitarie a rilevanza sociale individuate dal piano sanitario e sociale integrato regionale; organizzazione e gestione delle attività di assistenza sociale individuate ai sensi degli indirizzi contenuti nel piano sanitario e sociale regionale e di ogni altra prestazione sociale che gli enti vorranno assegnargli”.
La convenzione approvata disciplina i rapporti fra la Società della Salute senese e il Comune di Siena “al fine di consentire alla Società della Salute la gestione in continuità delle attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria, delle altre prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e delle attività di assistenza sociale di competenza dei Comuni di cui all’articolo 11 comma 2, della legge regionale Toscana numero 41 del 2005”. La convenzione ha “la finalità di consentire che, nell’operatività della SdSS, sia garantita la piena integrazione delle attività sanitarie, socio-sanitarie svolte dall’Asl con le attività socio-assistenziali di competenza dei Comuni, evitando duplicazioni di funzioni fra gli enti associati; assicurare il governo unitario dei servizi territoriali socio-assistenziali e socio-sanitari e le soluzioni organizzative adeguate per assicurare la presa in carico integrata del bisogno sanitario e sociale; perseguire, nell’ottica di raggiungimento di standard sempre più elevati di efficacia e di efficienza, la razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse a disposizione per le attività oggetto della presente convenzione; rendere la programmazione delle attività territoriali coerente con i bisogni di salute della popolazione garantendo equità ed appropriatezza delle prestazioni; assicurare il coinvolgimento delle comunità locali, delle parti sociali e del terzo settore nell’individuazione dei bisogni di salute e nei processi di programmazione; e assicurare il controllo e la certezza dei costi, nei limiti delle risorse individuate a livello regionale, comunale e aziendale”.
La convenzione, inoltre, “definisce il quadro generale delle politiche di settore, le responsabilità gestionali e professionali, gli impegni degli enti aderenti, le procedure di controllo e le sanzioni in caso di inadempimento, nonché i rapporti finanziari ed economici fra gli enti aderenti medesimi”. Per quanto riguarda beni immobili e gli altri beni di proprietà del Comune di Siena “che sono funzionali allo svolgimento delle attività della SdSS, sono concessi alla SdSS in comodato d’uso gratuito”. L’elenco di tali beni prevede lo “spazio famiglia” in via dei Pispini; la sede decentrata degli assistenti sociali in via Petrilli; l’appartamento al piano sottostante la struttura residenziale “il Faro” in via degli Umiliati; la struttura per accoglienza minori “il faro” in via Mattioli; il centro diurno e residenza assistita per anziani “Villa giardino Rubini Manenti” in via degli Umiliati; il centro di socializzazione per anziani “La Mimosa” in via dei Pispini; la residenza assistenziale e centro di socializzazione per disabili in via Santa Petronilla.
Come specificato dall’assessore Papi, “la convenzione per la gestione dei ‘Servizi aggiuntivi’ del Comune di Siena, atto distinto da quello presentato oggi, è stata approvata con due distinte deliberazioni di Giunta comunale e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025, considerando che l’amministrazione comunale ha annunciato di procedere alla valutazione di riacquisire la gestione dei centri Diurni Villa Rubini e La Mimosa a partire dal 1 gennaio 2026. Confermo che l’amministrazione comunale sta lavorando per organizzare la gestione diretta dei centri Diurni Villa Rubini e La Mimosa, in modalità da ritenere più funzionale a una gestione integrata con gli altri servizi agli anziani presenti nel Comune di Siena. Le citate novità a carattere politico e gestionale, renderanno opportuno e necessario modificare i rapporti convenzionali tra Comune di Siena e Consorzio SdSS relativamente ai servizi aggiuntivi, prevedendo che, a partire dal 2026, la gestione dei servizi di comunità a dimensione familiare ‘Il Faro’, l’assistenza scolastica disabili, gli inserimenti socio-terapeutici, le socializzazione per disabili e le quote di compartecipazione – che sono attività ordinarie in quanto tipici servizi socio assistenziali – e considerati fino al 31 dicembre 2025 tra i ‘servizi aggiuntivi’, rientreranno tra le attività ordinarie previste nella convenzione di cui trattasi.
Il Consiglio Comunale approva lo statuto della Consulta Giovanile comunale di Siena
Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 24 luglio, ha approvato, con delibera illustrata dall’assessore alle politiche giovanili, Micaela Papi, lo statuto della Consulta Giovanile comunale di Siena. L’atto è stato approvato con ventidue voti favorevoli e cinque astenuti da parte dei ventisette consiglieri presenti.
Con questa deliberazione, l’amministrazione comunale dà seguito al percorso avviato con la delibera di Giunta 211 del 20 giugno 2024, e alla successiva attivazione di un incarico all’impresa sociale “Generazione T” per accompagnare la redazione partecipata dello statuto. La Consulta si pone ora come uno strumento concreto per valorizzare l’ascolto delle nuove generazioni e integrare le loro visioni nelle scelte dell’ente.
“In un momento in cui la realtà giovanile è in continua evoluzione – ha dichiarato l’assessore Micaela Papi – riteniamo prioritario creare spazi di confronto reale, nei quali i giovani possano esprimersi liberamente, contribuendo in modo attivo alla vita democratica della nostra città. La Consulta sarà un luogo di ascolto, proposta e partecipazione, dove ogni ragazza e ogni ragazzo potrà portare le proprie idee, necessità e visioni per il futuro di Siena. La sua istituzione è il frutto di un percorso partecipato, aperto, che ha coinvolto direttamente ragazze e ragazzi del territorio, grazie anche al supporto dell’impresa sociale Generazione T. Lo statuto approvato oggi è il punto di partenza per un organismo giovane, inclusivo, operativo, in grado di collaborare con le istituzioni senza perdere autonomia e capacità di proposta”.
La Consulta Giovanile Comunale di Siena è stata istituita come organismo consultivo dell’amministrazione, con funzione di impulso nei confronti degli organi elettivi del Comune sulle materie afferenti le politiche giovanili, anche attraverso pareri non vincolanti sugli atti dell’amministrazione e l’elaborazione di proposte progettuali. Lo statuto definisce la composizione dell’Assemblea, a cui possono accedere giovani di età compresa tra i sedici e i ventitré anni, residenti a Siena o inseriti nel tessuto scolastico, universitario, sportivo o associativo cittadino, fino a un massimo di quarantuno componenti. L’Assemblea ha competenze di indirizzo, impulso e programmazione, e può costituire gruppi di lavoro permanenti o temporanei. Il testo disciplina l’individuazione del Direttivo, eletto dall’Assemblea e composto da Presidente, vicepresidente, tre componenti eletti dall’Assemblea, segretario nominato tra i membri del Direttivo stesso, assessore alle politiche giovanili del Comune di Siena e, se nominato, Consigliere delegato alle politiche giovanili. Il Direttivo attua gli indirizzi dell’Assemblea, cura il rapporto con gli organi comunali e coordina l’attività della Consulta. Il Presidente della Consulta ha funzioni di rappresentanza, presiede l’Assemblea e il Direttivo e aggiorna l’organo sulle spese sostenute. Lo statuto prevede inoltre che la Consulta sia a titolo gratuito, senza compensi per i membri, e che la sua durata coincida con quella del mandato consiliare. Stabilisce le modalità di convocazione delle sedute, le regole per la validità delle deliberazioni, e attribuisce al Comune la responsabilità di individuare la sede delle riunioni, di norma presso l’Ufficio politiche giovanili. Infine, lo statuto prevede la possibilità di modifiche future da parte del Consiglio comunale e l’adozione di un regolamento interno da parte della Consulta stessa entro sei mesi dalla sottoscrizione, con il rinvio dinamico alle normative statali e regionali per quanto non espressamente previsto.
Il vicesindaco ha risposto all’interrogazione della consigliera del gruppo Siena Sostenibile Monica Casciaro
Bretella Fontebecci – Strada Fiume, Capitani: “A ottobre prevista ultimazione dei lavori.
Prima fase del miglioramento atteso da quindici anni”
“Il nuovo termine di ultimazione dei lavori per la bretella Fontebecci – Strada Fiume è previsto per ottobre”. Così il vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Siena Michele Capitani ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, all’interrogazione presentata dalla consigliera del gruppo Siena Sostenibile Monica Casciaro relativa alla realizzazione della “bretella” tra la rotonda di Fontebecci e la Strada Fiume.
“La realizzazione della ‘Nuova strada di collegamento tra la Strada Fiume e la rotonda di Fontebecci – ha spiegato Capitani – fa parte di un intervento ben più vasto di miglioramento della viabilità nella zona di Siena Nord, che nella programmazione del Comune era stato scomposto in tre macro opere. Questo per provare ad intercettare finanziamenti più contenuti e suddivisi e dare quindi concreta fattibilità alle tre trasformazioni viarie: la ‘bretella’ di Fontebecci, in oggetto; la rotatoria di connessione della bretella con la Strada Fiume (viale Giovanni Paolo II); l’ampliamento dell’attuale rotatoria tra viale Giovanni Paolo II, la strada Chiantigiana e la rampa di uscita dello svincolo Anas Siena Nord. Tutte queste tre macro opere quotavano circa 4,5 milioni di euro di investimento (indagini, rilievi, progettazione, lavori, espropri, Iva, collaudi etc.), che il Comune con le precedenti amministrazioni non era mai riuscito a reperire. E’ un’opera attesa da quindici anni”.
“Si è presentata l’opportunità di realizzare la prima opera, la bretella di collegamento Strada Fiume – Fontebecci – ha aggiunto il vicesindaco – a carico di un soggetto promotore privato, quale scomputo di oneri di urbanizzazione. Si fa presente che a fronte di circa 230mila di oneri di urbanizzazione complessivi (primaria, secondaria e costo costruzione), il concessionario/soggetto promotore si è impegnato a realizzare l’opera per un costo complessivo di circa 650mila euro. Una modalità di realizzazione delle opere pubbliche che, con chiara evidenza, porta benefici per le amministrazioni che, oltre al costo, e solo per citare uno dei vantaggi, si sollevano dall’onere di dover pensare alla progettazione e alla gara dei lavori. In questo contesto, all’inizio dell’anno, sono stati consegnati i lavori per la costruzione della nuova strada in esame, dopo aver ricevuto i pareri e le autorizzazioni necessarie. Fin dalle prime fasi si sapeva che alcune interferenze legate ai sottoservizi si sarebbero risolte durante il cantiere, in quanto non indagabili senza ingenti e invasive opere di scavo. In questo contesto gli uffici tecnici comunali hanno dato il supporto ai progettisti esterni e ai Gestori dei servizi, sia nelle fasi del progetto fino dalle prime fasi dei lavori”.
“I lavori negli ultimi mesi – ha specificato Capitani – sono stati interrotti per diverse settimane lavorative per cause legate alle cattive condizioni meteorologiche, dovute a continue e forti piogge che rendevano impraticabile l’accesso al cantiere e l’esecuzione dei movimenti terra, relativi a opere di sbancamento e di riporto per la formazione dei rilevati della sede stradale. Inoltre l’amministrazione ha recentemente intercettato un finanziamento regionale (Fondi Coesione Sociale 2021/2027) per la realizzazione dell’opera connessa della rotatoria sulla Strada Fiume, e quindi si è attivata da subito con la progettazione. Lo stop ai lavori è stato necessario per effettuare sondaggi e rilievi volti anche all’integrazione nel progetto complessivo di questo ulteriore intervento che darà completezza ai lavori della nuova bretella. I lavori in corso di realizzazione della nuova strada si sono quindi allungati oltre il termine indicato nella convenzione che regola il rapporto tra il Comune e il soggetto promotore privato. Questo era previsto in origine per i primi giorni del mese di maggio, ma è stato procrastinato di cinque mesi, di conseguenza il nuovo termine per l’ultimazione dei lavori è previsto per ottobre 2025”.
“Le motivazioni che hanno giustificato la concessione della proroga – ha continuato Capitani – riguardano anche una serie di eventi che hanno allungato i tempi delle lavorazioni, fra i quali possiamo elencare: spostamento, non previsto in sede di progetto in quanto non indagabile preventivamente, del contatore di Centria Gas del Convento delle Sorelle dei Poveri, con il relativo adeguamento della linea di adduzione per l’immobile sede del convento. La tubazione del gas, correndo parallelamente a via Fiorentina dentro al campo rialzato, attraversava il sedime della nuova sede stradale della bretella, bloccando quindi le lavorazioni di sbancamento nell’area antistante il futuro accesso sulla Rotatoria di via Fiorentina. Sono poi state effettuate alcune verifiche (ancora in corso) per la messa in sicurezza della tubazione dell’acquedotto comunale con l’ente gestore (Acquedotto del Fiora), sempre nell’area antistante il futuro accesso su via Fiorentina. L’operazione era nota già in sede di progetto, ma non se ne conosceva la precisa entità, stante la non conoscenza della precisa posizione e profondità delle tubazioni: da lì transitano la tubazioni di adduzione dell’acquedotto comunale verso il serbatoio di Vico Alto, che serve la città. Sono state effettuate poi operazioni di messa in sicurezza per la stabilità di un piccolo annesso di proprietà del Comune posizionato a lato della sede stradale, in posizione rialzata a una distanza estremamente ridotta, tale da creare potenziale rischio; operazioni di verifica e controllo da parte dei tecnici del gruppo Terna (distribuzione energia elettrica ad altissima tensione) durante le operazioni di scavo, stante l’estrema vicinanza dei cavi di alta tensione alla sede stradale. Infine, si precisa che l’eventuale constatazione dell’interruzione nell’esecuzione delle opere in cantiere in certe giornate può dipendere, anche da oggi in poi, dalle necessarie sospensioni dei lavori a causa dei controlli dei servizi comunali coinvolti e dall’esecuzione di prove in sito e di laboratorio per accertare la qualità e la prestazione in corso d’opera dei manufatti stradali. Ricordiamo che a fine lavori, dopo il collaudo, questo tratto stradale verrà infatti preso in carico e assunto al patrimonio comunale delle strade di competenza”.
La consigliera Monica Casciaro (Siena Sostenibile) ha ringraziato l’assessore “per la risposta, accurata nei contenuti e puntuale nell’illustrare i prospetti futuri delle pre-opere. Mi ritengo soddisfatta. Unico appunto: a mio avviso, le verifiche sui sottoservizi andavano effettuate prima dell’avvio dei lavori, e non a intervento già in corso”.
L’assessore al turismo ha risposto all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico Luca Micheli
Chiosco informativo in piazza Gramsci. Giunti: “Info point utile durante l’alta stagione, in attesa dell’Hub”
“Il chiosco di Piazza Gramsci è un info point satellite rispetto allo Iat (Informazioni e accoglienza turistica) principale di Piazza del Campo. La sua funzione è sempre stata quella di rafforzare l’accoglienza nei periodi di alta stagione, motivo per cui la sua apertura è prevista nei soli mesi che vanno da maggio a ottobre e poi durante il periodo natalizio”. Così l’assessore al turismo del Comune di Siena Vanna Giunti ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, all’interrogazione presentata dal consigliere del gruppo Partito democratico Luca Micheli in merito alla gestione dell’attività del chiosco informativo di piazza Gramsci.
“Siamo consapevoli delle criticità del chiosco – ha aggiunto l’assessore – ma, in attesa dell’adeguata struttura informativa di cui la città ha bisogno, questo vuole essere, temporaneamente, un servizio aggiuntivo e delocalizzato rispetto a Piazza del Campo. In un luogo di transito per coloro che arrivano dalla stazione ferroviaria, ma anche luogo di capolinea degli autobus che collegano la provincia e oltre, pertanto, tale servizio, pur con le evidenti problematiche che presenta, vuole contribuire alla conoscenza e alla promozione del territorio senese e del suo ambito. Il servizio che viene reso è molto diverso da quello dello Iat di Piazza del Campo: il turista/viaggiatore che si ferma spesso si limita a conoscere il percorso per arrivare nel luogo iconico che è la Piazza, oppure al ritiro di una mappa, ma nel chiosco si danno anche informazioni sugli orari degli autobus che collegano il territorio poiché gli operatori, rispetto a quelli di autolinee toscane, conoscono altre lingue oltre all’italiano, rendendo quindi una immagine della città più efficiente”.
“Le attività di informazione e accoglienza turistica – ha concluso Giunti – saranno tuttavia oggetto di una profonda rivisitazione appena sarà operativo il nuovo Hub turistico nel sottopasso di piazza Gramsci, che determinerà l’inutilità del chiosco di cui trattiamo, Hub finanziato con contributo ministeriale per le città Unesco, poiché tale nuova struttura nella quale sono previste quattro postazioni lavorative e tutta una serie di strumenti digitali e interattivi, andrà a costituire il punto di informazione principale della città rappresentando altresì uno spazio di promozione della città stessa e del territorio”.
Il consigliere Luca Micheli (Partito Democratico) ha replicato: “E’ difficile essere soddisfatti di questa riposta. Quello che verrà fatto nel nuovo hub si vedrà quando il progetto prenderà forma. Intanto quell’‘affare’, perché così lo voglio chiamare, è disagevole e poco fruibile. Anche le condizioni di chi ci lavora sono estreme: spesso, nelle giornate estive, all’interno del chiosco si raggiungono i quaranta gradi e non a caso questo servizio è sempre stato affidato alle cooperative, non a dipendenti dell’amministrazione; l’unico flusso di aria condizionata presente arriva diretto alle spalle dell’addetto presente nel chiosco, con evidenti problematiche per la salute dell’operatore. Oltre a questo, non sono presenti i servizi igienici e l’addetto di turno, se ha necessità di andare in bagno, deve usufruire dei servizi del vicino Comando della Polizia Locale, sospendendo temporaneamente l’attività del chiosco. Inoltre, il visitatore che viene a chiedere informazioni non riesce a visualizzare sui monitor ciò che gli viene prospettato per colpa del riverbero del sole. Sarebbe utile, quindi, dare un’altra funzione al chiosco, magari attraverso apparecchi tecnologici multimediali che possano far fruire del punto ventiquattro ore al giorno tutto l’anno. Se i disagi superano i benefici, è forse il caso di ripensare il tutto e valutare un nuovo punto, magari alla stazione ferroviaria, più fruibile e più idoneo”.
L’assessore Tucci ha risposto all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico Luca MIcheli
Tutor, Tucci: “Dispositivi spenti per adeguarsi alle prescrizioni del Ministero, possibile la riattivazione già da settembre”
“Dispositivi spenti per adeguarsi alle nuove prescrizioni del Ministero, possibile la riattivazione già da settembre”. Così l’assessore alla Polizia Locale del Comune di Siena, Enrico Tucci, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, all’interrogazione presentata dal consigliere del gruppo Partito Democratico, Luca Micheli, in merito ai dispositivi automatici “Velocar Vrs Evo R” di accertamento della velocita’ media, comunemente chiamati “tutor”.
Tucci ha spiegato che “nel tratto della Sr 2 Cassia tra il km 219+675 e il km 220+200 e su quello della Strada Statale 223 tra il km 70+800 e il km 70+180 i dispositivi tutor sono stati disattivati in quanto non rientravano nelle prescrizioni previste dal decreto ministeriale dell’11 aprile 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 maggio, da realizzarsi entro un anno dalla pubblicazione.
Tale decreto ha introdotto nuove modalità di installazione e utilizzo dei dispositivi di rilevamento a distanza delle violazioni dei limiti di velocità, stabilendo tra l’altro che la distanza fra i due misuratori, ingresso e uscita, non possa essere inferiore a mille metri. Nei tratti in oggetto, invece, le distanze erano rispettivamente di 525 e 620 metri. Un’altra importante prescrizione del decreto riguarda il limite di velocità ammesso: non può essere inferiore di oltre venti km/h rispetto al limite ordinario previsto in base alla classificazione della strada. Per la Sr 2 Cassia, classificata come strada extraurbana secondaria (categoria C ai sensi dell’articolo 2 del Codice della Strada), il limite ordinario è di novanta km/h. Presi in considerazione questi due parametri di adeguamento l’allungamento del segmento da controllare e il limite massimo di riduzione della velocità consentito, è stato escluso che l’impianto tutor possa essere riutilizzato in quel tratto di strada. Ricordo comunque che i tratti più sensibili della viabilità comunale sono già tutelati da segnali generici di limite di velocità, come accade ad esempio all’ingresso dell’abitato di Colle Malamerenda, dove è presente un segnale di limite a cinquanta km/h.
“Tuttavia – ha proseguito l’assessore – gli uffici hanno già attivato i necessari sopralluoghi tecnici e sono in corso valutazioni per il riposizionamento dei dispositivi in altri segmenti della viabilità comunale, come Strada di Pescaia e la Tangenziale, dove è maggiore la sinistrosità e dove si può garantire il rispetto delle prescrizioni ministeriali. Va inoltre considerato che il decreto prevede dodici mesi di tempo per l’adeguamento dei dispositivi già installati. Stiamo operando nel rispetto di tali tempistiche, anche tenendo conto del fatto che alcune strade sono di competenza Anas e che le installazioni devono essere condivise con la Prefettura”.
“Sul piano giurisprudenziale – ha chiarito ancora l’assessore – le recenti sentenze della Cassazione, da ultimo la numero 119 del 13 marzo 2025, hanno ribadito che l’unico requisito che legittima l’uso dei dispositivi ai fini sanzionatori è la loro omologazione. Tuttavia, l’Avvocatura Generale dello Stato ha chiarito come, nelle more dell’adozione delle norme specifiche per l’omologazione, siano pienamente legittimi anche i dispositivi approvati, come da decreto ministeriale 282 del 2017. In ogni caso il Comune ha verificato e confermato l’idoneità tecnica dei dispositivi in uso alla Polizia Locale, che continueranno ad essere utilizzati nel rispetto delle disposizioni normative, con le necessarie verifiche di taratura e conformità”.
L’assessore ha inoltre riferito che “l’ultima richiesta formale di annullamento di un’ingiunzione di pagamento per assenza di omologazione risale al 3 luglio scorso, ma che a seguito dei chiarimenti forniti dagli uffici, il fenomeno si è arrestato. Quanto agli accantonamenti per eventuali contenziosi, quelli previsti nel fondo contenzioso sono stati ritenuti sufficienti, senza la necessità di ulteriori incrementi. Infine, in merito all’impatto sul bilancio dell’Ente, “l’ultimo accertamento al 30 giugno mostra un incremento sul capitolo rispetto allo stesso periodo del 2024. È vero che lo spegnimento dei tutor produrrà un mancato accertamento nei prossimi mesi, ma poiché è ragionevole prevedere la riattivazione dei dispositivi già a settembre, non è stato ritenuto necessario per ora modificare il bilancio di previsione” – ha concluso l’assessore.
Il consigliere Luca Micheli (gruppo Partito Democratico) si è dichiarato “soddisfatto perché la mia paura non era solo relativa al fatto che venissero tolti i tutor, anche perché se ci sono delle disposizioni ministeriali da rispettare mi sembra ovvio che ci debba adeguare, la mia paura era relativa al fatto, che conoscendo benissimo il “lavoro” quotidiano che questi due apparecchi svolgono, il loro spegnimento avrebbe potuto inficiare in negativo sulle casse comunali e sul bilancio, che per gran parte, come sappiamo, si basa sulle sanzioni. Temevo che una volta tolte queste entrate il Comune potesse andare in difficoltà e che ciò comportasse una serie di tagli, che di solito vanno a intaccare servizi comunali dedicati al sociale e ai cittadini a basso reddito. Dovendo gestire un Comune come quello di Siena circa 98 milioni di euro all’anno non è sempre facile fare il buon padre di famiglia, sono quindi sollevato nel capire che il bilancio non ne abbia risentito”.
L’assessore Tucci ha risposto all’interrogazione dei consiglieri del gruppo Siena in Tutti i Sensi – Nicoletta Fabio Sindaco
Linea ferroviaria Siena-Firenze, Tucci: “Raddoppio essenziale per potenziare la linea fino a Siena. Disagi inevitabili ma necessari”
“Il raddoppio della tratta Empoli–Granaiolo è un intervento strategico promosso da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e finalizzato all’estensione del doppio binario fino a Poggibonsi, con l’obiettivo di potenziare l’intera linea Siena–Firenze. Una volta completati i lavori, l’opera consentirà una maggiore regolarità, frequenza e affidabilità del servizio”. Così l’assessore alla mobilità e trasporti del Comune di Siena, Enrico Tucci, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo Siena in Tutti i Sensi – Nicoletta Fabio Sindaco Silvia Armini, Michele Cortonesi e Leonardo Pucci, in merito all’interruzione dei servizi ferroviari sulla linea Firenze-Empoli-Siena nel periodo 1 luglio – 31 agosto 2025.
“La sospensione della circolazione ferroviaria per due mesi è inevitabilmente fonte di disagi – ha dichiarato l’assessore – ma va letta all’interno di un disegno più ampio, che punta a offrire al nostro territorio una rete ferroviaria finalmente all’altezza delle sue esigenze di mobilità, sia per i pendolari che per i turisti. Per mitigare l’impatto sull’utenza la Regione Toscana, in coordinamento con Trenitalia e Rfi, ha predisposto un servizio sostitutivo su gomma tra Granaiolo ed Empoli. Nella fascia oraria 6–21 è attivo un bus ogni ora per ciascun senso di marcia, con intensificazioni nelle fasce di punta. Inoltre, per andare incontro alle esigenze dei lavoratori, e in particolare del personale sanitario, sono state attivate tre corse aggiuntive da Siena a Empoli e tre da Poggibonsi a Empoli”.
In merito alle misure a tutela degli abbonati, Tucci ha ricordato che “gli utenti in possesso di un abbonamento ferroviario possono accedere ai bus sostitutivi senza alcun costo aggiuntivo, semplicemente validando il titolo di viaggio. In alternativa, in caso di interruzioni superiori a dieci giorni, è possibile richiedere il rimborso proporzionale della parte residua dell’abbonamento, secondo quanto previsto dalle Condizioni generali di trasporto di Trenitalia. Sul fronte della comunicazione, Rfi ha pubblicato un apposito comunicato sul proprio sito istituzionale e Trenitalia ha aggiornato i propri canali ufficiali, compresi quelli dedicati all’infomobilità. Diverse testate locali hanno inoltre dato ampio risalto alla notizia, contribuendo a informare i cittadini sulle modifiche al servizio”.
Infine, in risposta alla domanda su eventuali interventi sul tratto Siena–Poggibonsi, Tucci ha spiegato che “al momento Rfi non ha ancora calendarizzato lavori specifici su quel segmento, ma la tratta è compresa tra quelle oggetto di studio per un futuro ammodernamento, in linea con il Piano nazionale integrato per i trasporti e con le strategie regionali per una mobilità sostenibile. Come Amministrazione abbiamo già espresso in modo chiaro il nostro interesse affinché il raddoppio non si fermi a Granaiolo ma prosegua fino a Siena: solo così potremo garantire un collegamento ferroviario moderno, efficiente e competitivo con il capoluogo di Regione. Continuiamo a monitorare la situazione, vigilando sull’efficacia del servizio sostitutivo e sollecitando tutti gli attori coinvolti a mantenere alta l’attenzione sul nostro territorio”.
Il consigliere Michele Cortonesi (gruppo Siena in Tutti i Sensi – Nicoletta Fabio Sindaco), che ha esposto l’interrogazione, si è dichiarato “soddisfatto per la risposta puntuale ed esaustiva. È indubbio che ogni intervento promosso da Rfi volto al miglioramento della rete ferroviaria si accolto favorevolmente dalla cittadinanza, soprattutto quando interessa il collegamento tra la nostra città e il resto d’Italia e del mondo. Da tempo ormai è evidente quanto il nostro territorio soffra per le criticità infrastrutturali che riguardano i collegamenti ferroviari, stradali e aerei. In questo senso, possiamo comprendere la scelta del periodo estivo per operare un’interruzione così rilevante dei servizi, vista la riduzione dei flussi pendolari. Tuttavia, ciò non toglie che tale interruzione comporti gravi disagi. Il vero problema, infatti, è che Siena dispone di pochissime alternative realmente efficaci ed efficienti per garantire una continuità nei collegamenti, rischiando così di trovarsi in una condizione di isolamento, seppur temporaneo. Le continue interruzioni per manutenzione sulla linea Siena-Firenze, i lavori in corso per il raddoppio della Siena-Grosseto e altre modalità di trasporto inattive contribuiscono ad aggravare una situazione già al limite della sostenibilità per la nostra comunità. In questo contesto, il monitoraggio costante del Comune di Siena nei confronti di Rfi rappresenta un segnale importante e una garanzia per i cittadini e per i turisti che scelgono il treno come mezzo di trasporto. Nel rimanere soddisfatto della risposta dell’assessore ci auguriamo però che l’amministrazione voglia rafforzare, almeno per il mese di agosto, l’attività di comunicazione attraverso i canali istituzionali e social, strumenti spesso utilizzati sia dai cittadini che dai turisti per reperire informazioni aggiornate. In particolare, sarebbe utile una maggiore diffusione degli orari e delle fermate dei bus sostitutivi attivati da Rfi. Come gruppo consiliare, assicuriamo la nostra attenzione e vigilanza affinché il Comune continui a sollecitare Rfi per l’ammodernamento della tratta Siena-Poggibonsi, affinché il nostro territorio non resti, ancora una volta, escluso dai principali interventi di riqualificazione delle infrastrutture di trasporto”.
L’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico Alessandro Masi
Incarichi ex art 110 Tuel, Tucci: “Selezioni avviate nel rispetto delle normative e previo interpello interno”
“Dal nostro insediamento ad oggi, abbiamo attivato procedure selettive ex articolo 110 del Tuel per cinque incarichi dirigenziali e quattro posizioni di alta specializzazione, tutte avviate dopo regolari ricognizioni interne e nel rispetto delle normative vigenti, comprese le disposizioni straordinarie legate al Pnrr”. Così l’assessore al personale, Enrico Tucci, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, all’interrogazione presentata dal consigliere del gruppo Partito Democratico, Alessandro Masi, sugli incarichi ex articolo 110 del Tuel conferiti dall’amministrazione.
“Per quanto riguarda i dirigenti – ha spiegato l’assessore – con le deliberazioni di Giunta 305 del 28 agosto 2023 e 343 del 14 settembre 2023, abbiamo approvato la nuova struttura direzionale, prevedendo l’espletamento di selezioni pubbliche per individuare cinque dirigenti per le direzioni Pianificazione del territorio ed edilizia privata, Opere pubbliche ed opere Pnrr-Manutenzioni, Risorse finanziarie, Affari generali ed istituzionali e Comando di Polizia Locale. Abbiamo dovuto ricorrere all’articolo 110 perché, in quel momento, la nostra dotazione organica contava solo due dirigenti di ruolo, uno dei quali collocato in aspettativa per incarico presso altro ente. Le selezioni si sono svolte nel rispetto della programmazione triennale ed annuale dei fabbisogni, della normativa vigente e dei limiti di spesa. Voglio ricordare che il decreto legge 13 del 2023 ha innalzato al cinquanta percento il limite percentuale per le assunzioni ex art 110, comma 1, nei comuni coinvolti nell’attuazione di interventi Pnrr fino al 31 dicembre 2026. Nella delibera del 14 settembre si chiarisce inoltre che l’amministrazione si riserva, nel corso del mandato, la possibilità di avviare procedure per assunzioni a tempo indeterminato, compatibilmente con i vincoli normativi e di bilancio”.
Tucci ha precisato che “i dirigenti incaricati, a seguito di selezioni pubbliche bandite con determinazioni 2124 del 31 agosto e 2264 del 21 settembre 2023, sono la dottoressa Federica Caponi, l’ingegner Paolo Ceccotti, già funzionario dell’Ente e collocato in aspettativa, l’ingegner Paolo Giuliani, il dottor Franco Bruni, anch’egli già funzionario in aspettativa, e il dottor Marco Manganelli, a sua volta già dipendente dell’Ente e poi collocato in aspettativa. Dopo il collocamento a riposo del comandante Manganelli, a partire dal 1 marzo 2024, abbiamo individuato il nuovo dirigente del Comando di Polizia Locale attingendo dall’elenco dei candidati risultati idonei nella procedura già espletata, come previsto nel bando. È stato così conferito l’incarico al dottor Alessandro Rossi, con contratto a tempo determinato ai sensi dell’articolo 110”.
“Per quanto riguarda gli incarichi di alta specializzazione – ha proseguito l’assessore – la direzione Risorse umane ha dato seguito al mandato della Giunta promuovendo, tra il 2023 e il 2025, quattro selezioni pubbliche. La prima, indetta con determinazione 2251 del 20 settembre 2023, ha riguardato la figura di Funzionario tecnico ingegnere/architetto per lo Sportello unico edilizia. Il dirigente della direzione Urbanistica aveva effettuato una ricognizione interna che aveva escluso la presenza, in organico, di professionalità adeguate per quel ruolo. L’incarico, a seguito della selezione, è stato conferito all’architetto Rita Lucci, con decorrenza dal 18 dicembre 2023 e scadenza al 17 dicembre 2026. La seconda procedura, bandita con determinazione 317 del 6 febbraio 2025, è stata indetta per il conferimento di un incarico di alta specializzazione presso la direzione Segreteria generale Coordinamento Pnrr – Avvocatura civica, con competenze trasversali, in particolare nei settori urbanistica e lavori pubblici. Anche in questo caso, dopo una ricognizione interna da parte della direzione Risorse umane, è stata accertata l’assenza di figure idonee. L’incarico è stato conferito all’avvocato Elena Bartalesi, con decorrenza dal 15 giugno 2025 fino al 31 maggio 2028”.
“Le ultime due selezioni – ha concluso l’assessore Tucci – attivate con determinazione 1067 del 29 aprile 2025 a seguito di una delibera di Giunta che ne ha rilevato la necessità, sono attualmente in fase istruttoria. La prima figura è destinata al coordinamento e alla gestione trasversale delle progettualità legate al Pnrr e al reperimento di nuove risorse. La seconda figura sarà assegnata al contrasto al degrado e al supporto alle fasce vulnerabili, in raccordo con il Nucleo antidegrado della Polizia Locale. Anche in questo caso, prima dell’attivazione della selezione, è stata effettuata la consueta ricognizione interna da parte della direzione Risorse umane, che ha evidenziato l’assenza di professionalità adeguate. Sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature e, dopo la verifica dei requisiti, inizierà la fase di valutazione. Tutte le procedure, voglio ribadirlo con chiarezza, sono state indette nel rispetto della normativa, dei regolamenti interni e dei principi di trasparenza e imparzialità. E tutte sono state precedute da un regolare interpello interno volto a verificare, prima di ogni avviso pubblico, l’eventuale presenza di professionalità già presenti all’interno del Comune”.
Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico) ha replicato: “Ringrazio l’assessore per la complessa risposta. Mi ritengo non soddisfatto, perché mentre per i cinque incarichi dirigenziali, di fatto, la selezione ha coinciso con il previo interpello delle risorse esistenti, non riesco a comprendere se ci sia stato un previo interpello per le Elevate Qualificazioni: nella risposta, avrei capito, si parla di ‘ricognizione’ da parte del responsabile dell’area, ma non di previo interpello. Faccio notare come, nello spirito della giurisprudenza, la regola generale è che l’ente provveda ai propri compiti con la propria organizzazione e il proprio personale e gli ex articolo 110 sono da considerarsi strumento eccezionale. Ritengo e spero che questa interrogazione sia stata utile a tutto il Consiglio per chiarire questi passaggi, e in merito ai chiarimenti ricevuti ringrazio, ma non mi ritengo soddisfatto”.
L’assessore Loré ha risposto all’interrogazione dei consiglieri Ferretti e Micheli (Gruppo Partito Democratico)
Piscina Amendola, Loré: “Progetto ambizioso e necessario. Percorso ormai tracciato e condiviso con la comunità”
I lavori di demolizione e riqualificazione della piscina di Piazza Amendola sono stati oggetto dell’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, dai consiglieri del gruppo Partito Democratico Anna Ferretti e Luca Micheli. A rispondere è stato l’assessore all’edilizia sportiva del Comune di Siena, Lorenzo Loré.
“Innanzitutto – ha esordito Loré – mi preme sottolineare che l’amministrazione ha inteso attivare un così grande ed ambizioso progetto seguendo l’obiettivo di restituire alla collettività un secondo impianto sportivo natatorio moderno, sostenibile e accessibile, che possa essere frequentato da un gran numero di utenti privati, ma anche destinato alle associazioni sportive che svolgono attività di tipo agonistico, così da diversificare e migliorare l’offerta. Entrando nel merito faccio presente che le problematiche in merito alla collocazione sono state certamente prese in considerazione. E nel farlo sono state ascoltate tutte le voci, con grande prevalenza di quelle che chiedevano la ricostruzione di una piscina proprio in quel luogo, raggiungibile, storico, prossimo al centro e vicino ad altre importanti strutture sportive e scolastiche. A sostegno della scelta c’è anche un elemento concreto: proprio in zona, l’amministrazione ha recentemente acquisito l’utilizzo del parcheggio coperto posto tra via Ricasoli e via Pisacane, che potrà rappresentare un importante supporto per la sosta delle auto degli utenti della piscina”.
“Quanto alla decisione di demolire l’impianto esistente – ha spiegato l’assessore – questa si è resa necessaria in esito e in seguito alle verifiche effettuate dal tecnico ricordato nell’interrogazione e ad una puntuale valutazione di natura economica costi-benefici. Per arrivare a una conformità statica della struttura esistente sarebbe stato necessario intervenire in maniera troppo importante sulle opere fondali. In ogni caso, sarebbero rimaste le difficoltà di manutenzione, sia per quanto riguarda la copertura dell’attuale piscina, sia per quanto riguarda in generale una struttura realizzata oltre cinquant’anni fa e che manifesta oggi tutti i limiti di un’opera ormai datata. Per quanto riguarda la sistemazione dell’area a parco pubblico è evidente che l’intervento che si sta cercando di mettere in campo avrà carattere generale e riguarderà l’intera superficie. Non si tratta solo della costruzione del nuovo impianto natatorio e dei relativi locali accessori, ma anche della sistemazione dello spazio destinato al verde e all’attività libera, con l’impegno, comunque, di mantenere le aree che oggi ospitano le attrezzature ludiche per i più giovani”.
Sul tema della progettazione e dei criteri di affidamento, l’assessore ha precisato che “la progettazione di fattibilità tecnico-economica è stata affidata alla società Planning Workshop, dopo un approfondito, ampio e proficuo confronto con la Federazione Italiana Nuoto, con la quale l’amministrazione ha intessuto un rapporto di grande collaborazione anche in ordine a possibili soluzioni di natura tecnica. La società, scelta discrezionalmente dalla stazione appaltante nel rispetto dei criteri qualitativi e quantitativi e dei requisiti generali e speciali previsti dal nuovo codice dei contratti pubblici, rappresenta una realtà giovane e dinamica, affiancata da elementi di grandissima esperienza in ambito di lavori pubblici”.
“Per quanto riguarda la determina relativa al lotto demolizioni – ha proseguito Loré – posso confermare che l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica è già stato formalizzato e pubblicato. È attualmente in corso di sottoscrizione il relativo contratto tra le parti. Mi riservo, quindi, nelle prossime settimane di portare all’approvazione della giunta anche questa fase di progettazione, particolarmente delicata, considerata l’area interessata, abitata e frequentata dal pubblico. Mi preme ricordare, in conclusione che questa amministrazione ha provveduto all’approvazione della prima fase di progettazione, quella del lotto costruzioni, a seguito della quale si sono di fatto aperte due strade: da una parte la prosecuzione della progettazione come prevista dalla normativa e, dall’altra, il confronto con tutti gli enti interessati, con la Uisp, gestore degli impianti natatori, e con la comunità. Siamo sicuramente aperti a proposte costruttive e migliorative, ma chiari su un punto, che ancora una volta ribadisco: il percorso è ormai tracciato e non ammette rallentamenti o ritardi”.
La consigliera Anna Ferretti (Partito Democratico), che ha esposto l’interrogazione, si è dichiarata “non soddisfatta. Fermo restando che è importante garantire alla città due piscine, questa poteva essere un’occasione per ripensare complessivamente la zona. La scelta di una nuova costruzione ha un impatto significativo sul traffico dell’Antiporto e sull’intera area nord della città. Si poteva riflettere su una collocazione alternativa, che tenesse conto non solo delle criticità legate alla viabilità, ma anche dell’opportunità di migliorare altri quartieri. Ricordo che esiste anche una zona sud di Siena, che resterà isolata anche dopo la realizzazione della nuova piscina. Mi aspetto inoltre che l’assessore Tucci si attivi rapidamente per far installare una segnaletica adeguata al parcheggio in via Ricasoli, perché ne vedo difficile l’utilizzo. Per quanto riguarda il parco giochi in piazza d’Armi, sarebbe stato auspicabile un ripensamento complessivo dell’area, coinvolgendo non solo la Uisp ma anche tutti i residenti della zona. Quanto alla ditta individuata, è vero che è stata indicata dalla Federazione Nuoto, ma non ha mai realizzato piscine, e questo mi lascia perplessa. La mia esperienza con le case di riposo mi insegna che per opere complesse è fondamentale affidarsi a chi è specializzato in quel tipo di realizzazione. In un progetto così rilevante, la scelta dell’impresa doveva essere più attenta, perché solo chi ha competenza specifica sa affrontare correttamente progettazione e eventuali criticità. Capisco che vogliate assolutamente concludere entro il 2028, e va bene: prima si fa, meglio è. Ma è il percorso scelto, a mio avviso, che non è stato corretto. In conferenza stampa si è parlato di demolizione e solo in un secondo momento è stata presa seriamente in esame questa opzione, mentre si trattava di un passaggio fondamentale. Con il susseguirsi delle delibere sono cambiati notevolmente gli importi previsti per demolire e costruire, lasciando inalterato solo il finale. La progettazione “demolizione” costa 72mila euro a fronte di una spesa da affrontare di 165mila euro. Questo è congruo? Inoltre, non abbiamo ancora il quadro economico definitivo: nel bilancio sono indicati 6 milioni, ma non sappiamo con certezza quale sarà la spesa finale, perché devono ancora arrivare i documenti sul lotto “demolizione””.
L’assessore Giunti ha risposto all’interrogazione dei consiglieri del gruppo Partito Democratico e Siena Sostenibile
Residenza universitaria, Giunti: “Impegno per la riqualificazione e dialogo permanente con gli atenei cittadini”
In merito all’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito Democratico Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Anna Ferretti, Gabriella Piccinni e Luca Micheli e dalla consigliera del gruppo Siena Sostenibile Monica Casciaro, in relazione alla situazione della residenza universitaria di via XXIV Maggio e all’attuazione della Conferenza permanente “Città Universitaria”, la risposta dell’assessore ai rapporti con l’Università del Comune di Siena Vanna Giunti.
“Sulla residenza universitaria di via XXIV Maggio – ha spiegato l’assessore Giunti – rilevo, a seguito di interlocuzioni intercorse con l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio (Dsu), che la struttura suddetta, oltre alla necessità di essere adeguata dal punto di vista della prevenzione incendi, essendo stata costruita in epoca antecedente alla classificazione sismica della città di Siena e alle principali normative sulle costruzioni in zona sismica, è stata oggetto di verifica di vulnerabilità sismica. Purtroppo gli esiti di tali analisi, oltre a rappresentare una prevedibile assenza di sismo-resistenza dell’edificio, hanno messo in luce anche criticità tali da non consentire ai tecnici incaricati di rilasciare l’idoneità statica dell’immobile. Alla luce di questo non sarà possibile utilizzare la struttura fino all’esecuzione di lavori di consolidamento”.
“L’Azienda – ha proseguito l’assessore – si è attivata per l’affidamento della progettazione degli interventi strutturali, che per loro natura e per opportunità andranno eseguiti prima degli interventi di adeguamento alle norme di prevenzione incendi. La stima del costo dell’intervento di adeguamento strutturale sarà disponibile al completamento della progettazione, anche se in via preliminare, per l’ottenimento della sola idoneità statica si ipotizza la necessità di un investimento significativo. Dalle interlocuzioni di cui sopra, anche per le vie brevi, è emersa la volontà dell’Azienda di provvedere alla sistemazione della struttura, che si trova all’ingresso del centro storico e risponde alle esigenze degli studenti che prediligono la vicinanza alla città per la facilità negli spostamenti e per l’offerta che trovano nella città. La stessa residenza di Via Tolomei, in fase di ristrutturazione, pur di piccole dimensioni , appunto solo 51 posti, e pertanto meno sostenibile economicamente, risponde maggiormente alle esigenze degli studenti rispetto alle residenze fuori comune, dove la mobilità, soprattutto nelle ore notturne, rappresenta un limite. Infine l’Azienda ha voluto precisare, come già evidenziato in altre occasioni, che il patrimonio dell’Azienda sulla sede senese, in termini di posti letto disponibili, è tale che gli aventi diritto al posto alloggio siano sempre stati soddisfatti ed in tempi relativamente brevi. Questo, precisa l’Azienda, è avvenuto anche negli anni in cui alcune residenze erano chiuse per inderogabili lavori di adeguamento”.
Passando poi al secondo punto dell’interrogazione, Giunti ha chiarito che “in riferimento ai percorsi attivati con le Università di Siena (Unisi e Unistrasi), come da voi richiamati con i due protocolli sottoscritti a marzo scorso, mi preme precisare che sono finalizzati all’attivazione di una serie di azioni volte sia a favorire l’integrazione e la residenzialità degli studenti, ma anche a diffondere la conoscenza degli Atenei presso la cittadinanza e le realtà economiche e sociali, con l’obiettivo di promuovere sinergie rivolte sia al mondo universitario che al territorio. Prioritariamente ricordo che con deliberazione della Giunta comunale 23 del 2025 è stato istituito un Tavolo di confronto permanente tra Comune di Siena, Azienda per il Diritto allo Studio Universitario, Università degli Studi di Siena e Università per Stranieri di Siena. Tale tavolo è stato costituito per la concertazione di azioni comuni al fine di migliorare la qualità della vita degli studenti e aumentare il livello di integrazione”.
“Con la consapevolezza – ha aggiunto l’assessore – che la presenza di studenti universitari rappresenta un valore aggiunto per la città, un vantaggio in termini culturali ed economici che va curato nell’ottica di una sempre maggiore integrazione con il tessuto cittadino, creando anche opportunità lavorative è volontà di questa amministrazione portare avanti un dialogo con le più importanti realtà formative della città per la costruzione di forme e strumenti di raccordo e coprogettazione su temi strategici per la comunità studentesca, ma anche per la città, in un’ottica di scambio e arricchimento reciproco”.
“È emerso, come peraltro era prevedibile – ha concluso Giunti – che il Comune, le Università e il Dsu hanno tutte l’interesse a fare rete per affrontare, in un’ottica costruttiva, le principali questioni relative al mondo degli studenti universitari, che costituiscono parte integrante e qualificante della comunità senese”.
La consigliera Giulia Mazzarelli (gruppo Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “parzialmente soddisfatta, anche nel capire che il tavolo di confronto costituito a marzo con le due Università e il Dsu non rientri di fatto nel protocollo Città Universitaria, forse il valore aggiunto sarebbe stato proprio quello di far partecipare più studenti possibile. Mi spiace non sia stato colto il nostro suggerimento di far partecipare, in sede di Commissione cultura, il presidente del Dsu e i rettori delle due Università, perché ci permetterebbe di essere partecipi delle interlocuzioni, è importante socializzare all’interno di questi luoghi, la prego dunque di rivalutare la proposta. Sono felice del fatto che la riqualificazione sia stata riconfermata dal Dsu, il rischio era quello di restare con un grande immobile vuoto e di non poter avere la conferma delle destinazione di residenza pubblica universitaria, anche a livello nazionale il rischio è che vengano ridotti i contributi destinati al diritto allo studio, si sta generando un circuito poco positivo con meno affluenza e meno domanda, c’è necessità di continuare ad invistere invece su questi servizi. I tagli governativi alle università pubblica non hanno certamente aiutato in una situazione già compromessa, serve una spinta da questa amministrazione nei confronti del Governo affinché si riesca ad invertire questa tendenza”.
ll Sindaco ha risposto all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico Alessandro Masi
Aumento spese militari, Fabio: “Fuorviante collegarlo ai tagli nei servizi Dal Governo dimostrato massimo impegno verso la nostra città”
“È fuorviante sostenere che l’aumento della spesa militare porterà inevitabilmente a tagli ai servizi locali. I bilanci degli enti locali sono regolati da strumenti autonomi e il Governo ha già dimostrato, anche a Siena, un forte impegno per sostenere i servizi attraverso fondi Pnrr e investimenti concreti”. Così ha affermato il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 24 luglio, rispondendo all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico, Alessandro Masi, in merito alla posizione dell’amministrazione comunale rispetto all’impegno del Governo nazionale ad aumentare le spese militari e ai possibili riflessi sul bilancio comunale e sui servizi ai cittadini.
“In merito all’interrogazione in oggetto – ha spiegato il Sindaco – ritengo importante e doveroso ribadire alcuni punti di chiarezza e verità, soprattutto su un tema così delicato che riguarda la sicurezza dei cittadini, il futuro del nostro Paese e la nostra collocazione nello scenario internazionale. In primo luogo vorrei stigmatizzare proprio l’incipit dell’interrogazione stessa nella quale si dice ‘l’Italia ha raggiunto un accordo con la Nato’. L’Italia è la Nato: l’Italia è tra i dodici Paesi fondatori della Nato, che con il Trattato di Washington del 4 aprile 1949 diedero il via alla più grande e decisiva risposta all’espansione sovietica per garantire la sicurezza collettiva dei Paesi occidentali, con gli Stati Uniti maggiori contributori dell’alleanza e guida della stessa. La Nato è stata decisiva per garantire sicurezza e stabilità durante la Guerra Fredda, impedendo minacce dirette alla propria sovranità e integrità territoriale e ha accresciuto anche il peso politico e diplomatico del nostro Paese nello scenario geopolitico internazionale. La Nato e il ruolo dell’Italia al suo interno hanno contribuito al più grande periodo di pace e prosperità per l’Occidente e per i paesi dell’alleanza, lo scudo della Nato e degli Stati Uniti sull’Europa ha rappresentato sempre uno strumento di deterrenza e sicurezza per le democrazie libere. L’importanza di questa organizzazione e il suo valore strategico, furono compresi e fatti propri anche da chi è stato un leader della sinistra italiana e non certamente personaggio ascrivibile al campo moderato, come Enrico Berlinguer che nel giugno 1976 ebbe a dire: ‘Io voglio che l’Italia non esca dal Patto Atlantico anche per questo, e non solo perché la nostra uscita sconvolgerebbe l’equilibrio internazionale. Mi sento più sicuro stando di qua, ma vedo che anche di qua ci sono seri tentativi per limitare la nostra autonomia’”.
“Per il nostro Paese – ha proseguito il Sindaco – l’appartenenza alla Nato rappresenta ancora oggi un pilastro fondamentale per affrontare le nuove sfide geopolitiche, garantire la sicurezza nazionale e partecipare attivamente ai processi decisionali che definiscono l’assetto globale. L’Italia, insieme agli altri Paesi membri, ha condiviso recentemente l’obiettivo di rafforzare gradualmente il proprio contributo alla sicurezza euro-atlantica, in un contesto globale sempre più instabile. Non possiamo far finta che in questi ultimi tre anni non sia cambiato nulla nello scenario internazionale. Sarebbe un errore imperdonabile. La brutale aggressione russa ai danni dell’Ucraina, i conflitti aperti in Medio Oriente, la crescente instabilità in Africa e i flussi migratori fuori controllo dimostrano che non esiste benessere né giustizia sociale senza sicurezza e senza difesa della libertà. Come recita la massima attribuita a Blaise Pascal, ‘La legge senza la forza è vana, la forza senza la legge è tirannia’. Occorre considerare dunque in questo contesto internazionale multilaterale in cui i pericoli sono sempre più molteplici che il miglior deterrente non è la minaccia, ma una chiara, esplicita, nota capacità e volontà di difendersi”.
“Aver innalzato in questo anno – ha evidenziato Fabio – il contributo italiano alla spesa per la difesa fino al due percento del Pil, come si erano impegnati i governi negli ultimi dieci anni e, in prospettiva, contribuire all’obiettivo del cinque percento per l’intero comparto sicurezza-difesa (comprensivo anche di cyberdifesa, protezione civile, forze dell’ordine, intelligence, etc.) entro il 2035, è una scelta di responsabilità che riguarda la tenuta democratica del continente e dell’Occidente. Come ha ricordato il Ministro Guido Crosetto, ‘chi oggi attacca questa strategia lo fa ignorando che senza sicurezza non ci sarà crescita, né libertà, né Stato sociale da difendere’”.
“È fuorviante sostenere – ha sottolineato il Sindaco – che l’aumento della spesa militare porterà inevitabilmente a tagli ai servizi locali. I bilanci degli enti locali sono regolati da strumenti autonomi e il Governo ha già dimostrato, anche a Siena, un forte impegno per sostenere i servizi attraverso fondi Pnrr e investimenti concreti. La simulazione dei maggiori oneri riportata nell’interrogazione è imprecisa e impostata in malo modo, parte dall’assunto di un aumento di spesa diretto, senza valutare l’ipotesi molto concreta, come fatto in questi anni recenti, che si possa arrivare all’obiettivo di spesa del cinque percento del Pil anche ricomprendendo in essa attività comunque strategiche per il nostro Paese, che sarebbero comunque state messe a terra e che direttamente o indirettamente rispondono all’obiettivo. Basti pensare agli ingenti investimenti in cybersecurity che il Paese farebbe a prescindere o alle altre infrastrutture digitali o materiali. Un aspetto chiave per il nostro Paese è la possibilità di allargare i criteri di ciò che rientra nelle spese per la difesa secondo i parametri Nato distinguendo fra spesa classica militare, quella cui sembra alludere l’interrogazione, ovvero armamenti, truppe, munizioni e la spesa per investimenti in ‘sicurezza allargata’: cyber-difesa, tecnologie a doppio uso (civile e militare) e resilienza della società ad esempio contro attacchi ibridi, disinformazione etc”.
“L’amministrazione comunale – ha concluso il primo cittadino .- è consapevole delle sfide legate alla tenuta della spesa corrente. Proprio per questo stiamo portando avanti un’attenta politica di razionalizzazione, controllo delle spese e potenziamento della macchina amministrativa. Utilizzare argomenti di geopolitica come pretesto per attaccare l’amministrazione locale appare, francamente, strumentale e fuori luogo. Le difficoltà che affrontiamo, come l’inflazione o la complessità della riscossione, non derivano né da scelte militari né da ipotetici tagli, ma da fattori strutturali che stiamo affrontando con responsabilità e pragmatismo. Chi oggi agita lo spettro del disinvestimento pubblico dovrebbe ricordare che senza difesa, senza stabilità internazionale e senza alleanze forti, non può esistere una società prospera e giusta. E che l’Italia ha scelto, con coerenza e serietà, di essere parte attiva nella costruzione di un Occidente e di un’Europa più sicuri e più autorevoli”.
Il consigliere Alessandro Masi (Partito Democratico) ha replicato: “Questa amministrazione è d’accordo con il riarmo: su questo è stata chiara. Naturalmente, non mi trovo soddisfatto. Queste interrogazioni, così come avvenne quando presentai quella relativa ai dazi, non sono tese a dar noia, ma a creare un dibattito nell’opinione pubblica locale, perché non c’è niente che capiti nel mondo che non abbia riflessi anche a casa nostra. Al tempo dell’interrogazione sui dazi, questo dibattito fu decisamente banalizzato, quando invece, dopo qualche settimana, tutti si sono preoccupati e si stanno interrogando degli effetti negativi sulle nostre vite e nella nostra economia locale. Entrando nello specifico, sottolineo come anche questa decisione sulle armi del Governo abbia scavalcato completamente il Parlamento, come fa nell’amministrazione quotidiana, a colpi di decreti. Contrariamente a quanto affermato dalla Sindaco, il Pnrr consente ai Comuni di realizzare opere e quindi contribuisce in conto capitale, non in parte corrente: anzi, queste opere aumenteranno le spese correnti di manutenzione, aggravando la carenza dei Comuni, già compromessi dai tagli dello stato centrale e dalla difficoltà a riscuotere tributi e tariffe, dato il peggioramento dei conti dei cittadini per l’elevato costo della vita. Quanto alla geopolitica, la decisione sul rafforzamento della difesa militare va coordinata come Europa, mentre il sindaco parla solo della Nato. Così ogni Paese aggiorna il proprio esercito, favorendo l’industria delle armi, invece di razionalizzare le risorse con un esercito europeo e salvaguardare i propri bilanci nazionali, tra cui il nostro, per il progresso delle rispettive comunità. Può apparire filosofia, ma preservare le risorse correnti per i Comuni e anche per il nostro ed i suoi servizi mi sembrerebbe un ragionamento molto pratico”.