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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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I Carabinieri hanno celebrato i 204 anni dalla fondazione

Il bilancio dell'attività presentato dal comandante provinciale

SIENA. Si è svolta nel pomeriggio, al comando provinciale dei Carabinieri di Siena in viale Bracci, la cerimonia per i 204 anni dalla fondazione dell’Arma. Di seguito il saluto del comandante provinciale.

“Autorità, rappresentanti delle Istituzioni dello Stato e degli Enti locali, gentili ospiti, a nome dei Carabinieri della provincia di Siena – che ho il privilegio e la fierezza di comandare – desidero porgere a voi tutti il mio più cordiale benvenuto all’interno di questa caserma. Vi ringrazio sentitamente per la vostra partecipazione, sempre così numerosa, che accresce sensibilmente il valore di questa cerimonia celebrativa del 204° Annuale di Fondazione dell’Arma. Un pensiero commosso e riconoscente desidero rivolgere ai Caduti di ogni tempo, che in pace e in guerra hanno segnato il cammino dell’Arma, offrendo a noi tutti l’esempio più alto di fedeltà al giuramento prestato. Consentitemi a tal proposito di ricordare i militari che si sono immolati su questa terra nell’adempimento del servizio. Il Carabiniere Medaglia d’Oro al Valor Militare Vittorio TASSI, giustiziato dai tedeschi il 17 giugno 1944 in Radicofani. I Carabinieri Ausiliari Medaglia d’Argento al Valor Civile Euro TARSILLI e Giuseppe SAVASTANO, uccisi proditoriamente da un gruppo eversivo il 21 gennaio 1982 in Monteroni d’Arbia.  

I Carabinieri Medaglia d’Oro al Valor Civile Mario FORZIERO e Nicola CAMPANILE, in servizio alla Stazione di Siena, la cui giovane vita fu stroncata da un malvivente in questa città il 1° giugno 1990. Ai loro familiari, che hanno sofferto e soffrono la dolorosa realtà di un distacco prematuro e di un vuoto incolmabile possano essere di conforto la nostra profonda solidarietà e il nostro perenne e immutato affetto. Accanto a queste figure, permettetemi di ricordare ancora una volta anche l’Appuntato Giancarlo FORINO, che prestava servizio presso la Compagnia di Siena, scomparso in un incidente stradale il 28 novembre dello scorso anno. Giancarlo non è stato protagonista di un fatto d’arme, ma il suo comportamento, la sua costante e non comune abnegazione al servizio, l’altruismo e la generosità sempre manifestata incondizionatamente verso i colleghi e nei confronti dei cittadini costituiscono un esempio e un riferimento per tutti noi. Saluto anche il Brig. Cosimo VISCONTI, Croce al Merito dell’Arma, ferito a Nassyria nel 2003, e l’App. Vito TORRES, Medaglia d’Argento al Valor Militare, coinvolto in un conflitto a fuoco nel 1992 con malviventi legati a un’organizzazione camorristica. A questi militari, presenti qui in mezzo a noi, vanno tutto il mio affetto e la mia profonda riconoscenza. Ritengo doveroso adesso rivolgere un fervido saluto a tutte le autorità presenti e, in particolare, al Prefetto Armando GRADONE, al Questore Maurizio PICCOLOTTI e al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Colonnello Carlo VITA, con i quali quotidianamente condividiamo obiettivi e impegno, nel comune intento di soddisfare al meglio gli interessi della collettività sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica. Al Procuratore della Repubblica di Siena, Dottor Salvatore Filippo VITELLO, e al Presidente del Tribunale, Dott. Roberto CARELLI PALOMBI, vorrei esprimere anche la mia viva e sincera gratitudine per la loro immancabile e sempre proficua opera di indirizzo e sostegno in favore di tutti i reparti dell’Arma nell’attività di polizia giudiziaria. Ossequi anche alle Autorità religiose qui presenti, al Presidente della Provincia, al Presidente della Camera di Commercio, ai Rettori dell’Università di Siena e dell’Università per Stranieri, nonché a tutti i Sindaci della provincia, intervenuti con i loro gonfaloni, dimostrando quanto sia indissolubile il legame in ambito locale con i nostri presidi territoriali. Con riferimento alla città di Siena, permettetemi di salutare calorosamente il Sindaco, il Rettore del Magistrato e i Priori delle diciassette Contrade, ai quali esprimo il mio apprezzamento per lo straordinario impegno profuso per conservare intatto il patrimonio di questa meravigliosa realtà urbana, costituito sia da grandi opere d’arte, sia da antiche tradizioni, tramandate nel tempo, che altro non hanno fatto che corroborare questa comunità, esempio di vivere civile ed equità, rendendo il giusto sentimento di orgoglio ai suoi cittadini. Sul piano personale, consentitemi di esprimere a tutti i Priori la mia riconoscenza per l’affetto e il sostegno che non mi hanno mai fatto mancare, in ogni circostanza, sin da quando ho assunto l’incarico di Comandante Provinciale. Un caloroso saluto ai rappresentanti delle altre Forze Armate e degli altri Corpi di Polizia e, in particolare, al Comandante del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, Colonnello Michele FRATARRIGO, a cui esterno la mia gratitudine per la generosa collaborazione e il considerevole contribuito offerto nell’allestimento di questa cerimonia. Un grazie sentito agli organi di informazione che puntualmente, con obiettività e professionalità, registrano le istanze di sicurezza dei cittadini e testimoniano i nostri sforzi soddisfacendo le legittime aspettative di tutta la popolazione. 

Ai militari dell’Arma non più in servizio attivo, presenti con i labari delle loro Sezioni, partecipo la mia più grande ammirazione per il loro impegno sociale, chiaro esempio di come si possa servire il Paese, sempre e ad ogni età. Un grazie sentito anche ai delegati degli organismi di rappresentanza militare, interpreti intelligenti e costruttivi delle aspettative del personale, sempre esposte con senso di responsabilità e rispetto dei ruoli. Grazie infine alla generosa disponibilità di tutti coloro che hanno reso possibile celebrare questa ricorrenza. E’ oggi una giornata speciale per la nostra Istituzione. I Carabinieri, così come recitano le Regie Patenti del 13 luglio 1814, nacquero come Corpo di militari con il compito di garantire il rispetto delle leggi sin nelle località più remote del nostro amato Paese, distinguendosi dal resto delle truppe dell’Armata piemontese per “buona condotta” e “saviezza”. Sono trascorsi più di 200 anni da quel 13 luglio del 1814. I Carabinieri hanno svolto la loro opera prima nel Regno di Sardegna e poi in quello d’Italia. Sono passati per il fascismo e, dopo la Guerra di Liberazione, hanno accompagnato la vita della Repubblica. All’orgoglio della memoria si aggiunge oggi la fierezza del presente per un’investitura che il Parlamento ha inteso rinnovare nel 2000 con una legge che ha confermato l’attualità dell’Ordinamento militare dell’Arma e la sua piena rispondenza ai compiti di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, che da sempre costituiscono l’impegno fondamentale dei Carabinieri al fianco delle altre Forze di Polizia.

E’ una lunga storia che custodisce le radici di un’identità difesa con orgoglio, la cui linea di continuità, fra tradizione e rinnovamento, è rappresentata dall’assolvimento di quei compiti sanciti nelle Regie Patenti del 13 luglio del 1814. E’ un testimone che anche oggi i Carabinieri stringono con assoluta fermezza e determinazione, compiendo il proprio dovere per garantire le migliori condizioni di sicurezza alle comunità loro affidate, con le quali si pongono come “naturale” e frequentemente “unico interlocutore”. L’attività di controllo del territorio, anche in questa provincia, costituisce l’essenza della nostra missione, il nostro prioritario obiettivo. Di rilievo sono i risultati conseguiti negli ultimi 12 mesi. Mi soffermerò sui dati più significativi, mentre quelli più completi saranno riportati dagli organi di informazione ai quali ho già fornito il riepilogo. La situazione della sicurezza pubblica nella provincia di Siena si può definire complessivamente soddisfacente, soprattutto se messa a confronto con altre realtà dei territori regionale e nazionale, anche se – vale la pena sottolinearlo – la sicurezza percepita ingenera un maggiore allarme sociale non sempre corrispondente al livello di quella reale. Tra il 1° giugno 2017 e il 31 maggio 2018, i Carabinieri del Comando Provinciale di Siena, attraverso l’attività delle dipendenti Compagnie di Siena, Poggibonsi, Montalcino e Montepulciano, della Tenenza di Abbadia San Salvatore e delle 42 Stazioni, hanno perseguito 6.660 reati pari a oltre l’85% dei delitti commessi sull’intero territorio. Per effetto dell’azione repressiva, sono stati assicurati alla giustizia oltre 180 persone in stato di arresto e 1500 in stato di libertà. Significativi i risultati conseguiti nell’attività di contrasto ai reati predatori, che rappresentano il 54% di quelli perseguiti e costituiscono l’elemento di minaccia più incidente in questo territorio. Nel periodo in esame, nell’ambito dell’azione di contrasto a furti e rapine, sono state deferite all’Autorità Giudiziaria oltre 230 persone, delle quali 54 in stato di arresto. Sul piano investigativo, ricordo l’indagine “Off-Line” che ha consentito di smantellare un gruppo criminale costituito da soggetti albanesi dediti a “furti in abitazione” e alla “ricettazione” di beni preziosi, evidenziandone le responsabilità in ordine a 66 episodi consumati nelle province di Siena, Arezzo e Firenze, tra novembre del 2017 e marzo del 2018. Di rilievo anche l’attività d’indagine che ha portato all’arresto di un rapinatore seriale, autore di 6 rapine a filiali della Banca del Monte dei Paschi di Siena ubicate in varie località della provincia, commesse tra luglio 2016 e novembre 2017, nel corso delle quali il malvivente era riuscito ad asportare ingenti somme di denaro. Ricordo infine l’arresto di 3 giovani albanesi, autori di una rapina a una coppia di anziani a Monteriggioni. L’episodio fu connotato da assoluta efferatezza e violenza, scuotendo fortemente l’opinione pubblica locale. I due anziani, invitati a partecipare anche loro a questa cerimonia, vivono adesso tra l’affetto sincero dei Carabinieri della Stazione di Monteriggioni. Di assoluta importanza anche i risultati conseguiti nella lotta alla diffusione illecita degli stupefacenti, che ha portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 77 soggetti, 25 dei quali in stato di arresto. L’attività condotta nello specifico settore ha consentito il sequestro di oltre 10 kg di sostanza stupefacente di varia tipologia. Importanti le operazioni condotte nel contesto della città di Siena, avvenute nel dicembre dello scorso anno, che hanno permesso l’arresto di 5 persone e il deferimento di altre 4. A tali risultati si aggiunge l’impegno dei Carabinieri Forestali, ormai parte integrante della nostra famiglia. Nel periodo di riferimento, i militari del Gruppo di Siena, condotti dal Colonnello Edoardo SPATARO, hanno eseguito 7.222 ispezioni, accertando 744 illeciti in materia ambientale, operando 10 sequestri. Sono stati sanzionati in via amministrativa 1142 soggetti, denunciando 173 persone e procedendo a sequestro di carattere penale in 29 casi per violazioni di aree protette e del patrimonio naturale. 

Di rilievo anche l’impegno degli altri reparti speciali, competenti sul territorio provinciale. Tra i risultati conseguiti, cito l’operazione “Liberto” condotta dal Nucleo Ispettorato del Lavoro, unitamente alla Compagnia di Poggibonsi, che ha portato all’arresto di 3 soggetti, di nazionalità turca, impiegati a vario titolo in una società di servizi, responsabili di attività illecita di “Caporalato” nei confronti di 30 extracomunitari. Oltremodo importante è l’attività di prevenzione condotta dai reparti dipendenti e, in particolare, dalle Stazioni che, capillarmente distribuite sul territorio della provincia, si confermano impareggiabile modello di prossimità ai bisogni dei cittadini, manifestandosi come vera e propria rassicurazione sociale. Un modello operativo che si inserisce in un sistema più ampio di sicurezza costituito anche dalle altre Forze di Polizia, in cui il nostro presidio territoriale e la figura del Comandante di Stazione, soprattutto in quei Comuni ove l’Arma è l’unica Forza di Polizia operante, assumono assoluta importanza. E’ difatti, sempre con orgoglio, che guardo i miei Comandanti di Stazione Carabinieri, oggi presenti in questa cerimonia con una rappresentanza al centro dello schieramento, a cui va il mio sentito ringraziamento di Comandante e di cittadino. In tale contesto, vorrei infine evidenziare alcuni dati importanti significativi della dimensione dell’attività preventiva e di prossimità, condotta dai reparti dell’Arma. Mi riferisco al numero delle richieste di intervento pervenute al 112 e al numero dei servizi di vigilanza quotidianamente espressi sul territorio. Negli ultimi dodici mesi, il 112, che ricordo dal 1991 è diventato numero unico di emergenza in Europa, è stato contattato per ben 99.320 volte. Oltre 270 chiamate ogni giorno pervenute alle Centrali Operative di Siena, Poggibonsi, Montepulciano e Montalcino. 12 ogni ora, 1 chiamata ogni 5 minuti.

Anche per quanto concerne l’azione preventiva sull’intero territorio della provincia i dati mostrano un impiego medio quotidiano di oltre 100 pattuglie e perlustrazioni, la cui attività ha consentito l’identificazione di più di 144.000 persone e il controllo di oltre 115.000 mezzi. A questi vanno aggiunti anche i dati riguardanti il concorso dell’Arma nei servizi di ordine pubblico. Negli ultimi 12 mesi i militari del Comando Provinciale di Siena sono stati impiegati per 4512 unità in 1180 servizi di ordine pubblico, 765 dei quali svoltisi al di fuori del capoluogo. Sono dati tanto lusinghieri quanto impegnativi che ci stimolano a proseguire nello svolgimento delle nostre attività istituzionali. Sono sforzi che devono comunque presupporre il consenso e la fiducia da parte di tutti. Il contrasto dell’illegalità non è difatti questione da demandare soltanto alle Forze di Polizia e alla magistratura. Non è un problema risolvibile militarizzando il territorio. Richiede la convinta partecipazione di tutte le componenti della società e, in primo luogo, delle cellule formative primarie, quali la famiglia, la Scuola, la Chiesa, gli Enti Pubblici e Sociali, a cui spetta il compito di fornire ai giovani i mezzi culturali per apprezzare il valore delle norme, riconoscendole essenziali strumenti regolatori dei comportamenti umani. E’ un sistema quello della sicurezza in cui partecipano e si confrontano vari attori, instaurando preziose e proficue sinergie, portando a compimento soprattutto i compiti connessi con il proprio incarico. In tale quadro di “sicurezza partecipata e integrata”, i Carabinieri, come le altre Forze di Polizia, partecipano con entusiasmo alle iniziative per la diffusione della cultura della legalità tra i ragazzi, collaborando con le Istituzioni scolastiche, partecipando a dibattiti, svolgendo azione informativa anche su tematiche specifiche. Ne è esempio il progetto “La strada tra passione e sicurezza” ospitato recentemente all’interno di questa Caserma. Vi sono state e vi saranno poi altre iniziative informative per la prevenzione di episodi di truffa ai danni soprattutto di anziani, fenomeno molto diffuso nell’ambito di questa provincia, e per ridurre gli episodi di violenza rivolti alle donne e alle fasce deboli. Mi rivolgo adesso a voi, miei Carabinieri. A voi tutti, uomini e donne che prestano servizio nella provincia di Siena, rinnovo la mia gratitudine e il mio incondizionato apprezzamento di Comandante, orgoglioso per quanto avete fatto negli ultimi 12 mesi per le nostre comunità, per le innumerevoli e, ai più sconosciute, prove di coraggio fornite anche al di fuori del servizio, per la determinazione con cui avete perseguito i responsabili di ogni forma di legalità e per l’umanità che ci ha fatto apprezzare dalla gente. Voi avete scelto di indossare l’uniforme del Carabiniere, iniziando un percorso in cui la centralità della risorsa umana costituisce l’elemento essenziale e imprescindibile. Alla figura umana l’Istituzione ha da sempre attribuito la massima importanza sin dal suo arruolamento, seguendo, poi, la formazione e l’impiego del Carabiniere nella sua vita professionale, che spesso impone rinunce e disagi anche alla famiglia, che soffre e gioisce per le ansie e le soddisfazioni professionali dell’uomo-Carabiniere, il quale è anche marito, padre e figlio. Ruoli che, purtroppo, talvolta si cancellano improvvisamente quando, salutati i propri cari per intraprendere il servizio, egli non fa più ritorno, cadendo nell’adempimento del dovere. E’ un percorso difficile quello che a tutti noi viene richiesto. Un cammino che presuppone sempre la piena consapevolezza del nostro ruolo all’interno delle comunità in cui operiamo. “L’Arma – ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio NAPOLITANO in occasione del Bicentenario del 2014 – ha acquisito via via la forza di un simbolo che è ormai parte integrante e nutrimento continuo della nostra identità e coscienza nazionale”. Tutti quanti noi, pertanto, contribuiamo, in virtù dei nostri compiti, a mantenere vivo quel sentimento di identità e coscienza nazionale. Essere all’altezza di questo ruolo implica vestire l’uniforme di una particolare responsabilità che spesso si traduce in un supplemento non retribuito di impegno nel corso del servizio che, come tutti quanti sapete, non termina spesso nell’orario prefissato. La pratica costante della vicinanza, la presenza delle Stazioni in ogni angolo del Paese e la partecipazione ai bisogni dei cittadini sono il nostro banco di prova per testare quanto siamo consapevoli del ruolo che rivestiamo. E’ questo quello che ci viene chiesto, ovvero di esercitare sempre al meglio il nostro ruolo all’interno delle comunità in cui operiamo a totale beneficio della popolazione che ci guarda sempre. Ogni risultato che conseguirete sarà giusto nutrimento per quell’identità in cui tutti i cittadini credono. Di contro, ogni vostra mancanza sarà nocumento non solo per l’intera Istituzione, ma anche per la stessa società in cui vivete, per i giovani che vi guarderanno con luce diversa, non riuscendo più a identificarsi in quei valori di cui tutti quanti noi siamo latori e che ispirano la giusta, progressiva crescita di una società. Per questo, ci siano sempre vicine le figure dei nostri eroi! Euro TARSILLI e Giuseppe SAVASTANO, Vittorio TASSI, Mario FORZIERO e Nicola CAMPANILE, ma anche Giancarlo FORINO, come ho ricordato, e tutti quei Carabinieri che in silenzio sono scomparsi, fieri comunque del servizio prestato alle comunità poste sotto la loro vigilanza. Concludo, stringendomi, con tutti voi, miei Carabinieri, in un ideale abbraccio, esteso anche ai militari che in questo momento sono ricoverati in luoghi di cura e che non possono gioire per questo giorno. Un ideale abbraccio anche alle vostre famiglie, che con voi, intimamente, come avevo già sottolineato, condividono ansie e preoccupazioni ma pure gioie e soddisfazioni, orgogliose di ciò che fate. Viva l’Arma dei Carabinieri! Viva la Città e la Provincia di Siena! Viva l’Italia! condividono ansie e preoccupazioni ma pure gioie e soddisfazioni, orgogliose di ciò che fate. Viva l’Arma dei Carabinieri! Viva la Città e la Provincia di Siena! Viva l’Italia!”. 

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